Modello di riferimento
e
comportamento per tutte le
donne, presento:
ADA AUGUSTA
BYRON
detta
LADY LOVELACE
di Luraschi Maria Cecilia
Matematica e musicista,
Ada Augusta Byron è
considerata
unanimemente la prima
programmatrice della
storia (non solo la prima
donna, ma prima anche
rispetto agli uomini).
Nasce a Londra il 10 dicembre 1815 dal breve matrimonio di
Annabella Milbanke con il poeta Lord George Gordon Byron.
Il padre infatti nel 1816 emigra all’estero e muore nel 1822 in
Grecia.
Spinta dalla madre, anch’essa matematica e ricordata come “la
principessa dei parallelogrammi”, agli studi scientifici, Ada
viene seguita da numerosi tutori che le offrono una
formazione completa sia per la mente che per le competenze
sociali. Qui ricordiamo: Miss Lamont, William Frend
(definito come un vecchio uomo che non teneva il passo con
gli sviluppi matematici), William King e Miss Arabella
Lawrence.
Fino a giungere a Mary
Somerville, traduttrice dei
lavori di Pierre Simon
Laplace e autrice di testi
utilizzati a Cambridge,
definita da Sir David
Brewster “senza dubbio la
donna più straordinaria in
Europa - una matematica di
primissimo ordine con tutta
la gentilezza di una donna,
oltre ad essere scienziata e
mineralogista-”.
La Somerville incoraggiò Ada a proseguire i suoi studi
matematici e tentò anche di aprirla ai principi fondamentali
della matematica e della tecnologia ponendoli in una
dimensione più vicina alla sfera filosofica e poetica. Le donne,
ricordiamo, non avevano ancora accesso all’ Università ed
infatti è ad una cena nel 1833 che Ada conosce il logico e
matematico Charles Babbage. Professore a Cambridge, aveva
costruito la DIFFERENT ENGINE: modello di una
macchina capace di calcolare meccanicamente le funzioni del
quadrato.
Ada rimase affascinata da tale
costruzione e seguì gli studi
successivi di Babbage con la
Somerville
Gli studi la portarono all’ideazione e costruzione
dell’ ANALYTICAL ENGINE ; basata
sull’introduzione di schede perforate. Per prima
riuscì a vederne le potenzialità: esecuzione di
calcoli complessi, poter essere programmata e
agire su entità diverse dai numeri
Le schede perforate erano sul modello di quelle di Jacquard
per le macchine tessili , come lei stesse spiegò: “la macchina
analitica tesse motivi algebrici proprio come il telaio di
Jacquard tesse fiori e foglie …” e ancora “… la macchina
analitica tesse tutti i motivi algebrici che l’immaginazione
della mente può concepire …”
Quasi una tesi di
Ada, anticipatrice
di quella di Turing
Telaio di Jacquard dal nome del
suo inventore: Joseph - Marie
Jacquard che usava schede
perforate per controllare i
disegni che venivano tessuti.
L’occasione arrivò con l’incarico
ricevuto di tradurre l’ articolo
“ Notions sur la machine analytique
de Charles Babbage” scritto
dall’italiano Luigi Menabrea,ingegnere
e ufficiale del genio, nel 1842.
Incoraggiata dallo stesso Babbage le
sue note superano l’articolo per
lunghezza ed acume terminando con
l’aggiunta di un suo algoritmo per il
calcolo dei numeri di Bernoulli,
primo programma informatico della
storia. Alcune funzioni da lei ideate
sono tutt’ora utilizzate nelle tecniche
di programmazione.
Successivamente intraprese una fitta corrispondenza
con personaggi del calibro di Michael Faraday e John
Herschel.
Le sue aspirazioni vennero purtroppo frenate dalla
nascita di tre figli, da problemi di salute e da obblighi
di rappresentanza a fianco del marito William King,
conte di Lovelace.
Muore il 27 novembre 1952 a causa di un tumore.
Dalle considerazioni sugli studi di Ada, Augustus De Morgan, un
matematico del tempo, affermò:
“ Tutte le donne che hanno pubblicato lavori di matematica finora hanno
dimostrato di avere conoscenza, e la capacità di formarsela, ma nessuna,
con l’eccezione forse ( lo dico con beneficio d’inventario) di Maria
Agnesi, ha dovuto lottare con difficoltà e mostrare la forza che hanno gli
uomini per superarle. La ragione è evidente: la grande tensione mentale
che è richiesta va al di là della forza della capacità fisica di applicazione
di una donna. Lady Lovelace ha senza dubbio tante doti che ci vorrebbe
tutta la forza della costituzione di un uomo per sopportare la fatica di
pensiero a cui esse certamente la porteranno. Per adesso va bene, chè
l’argomento non ha ancora catturato completamente la sua attenzione;
sarà un’altra storia quando, come capita sempre, tutti i suoi pensieri
saranno continuamente e interamente concentrati su di esso, e la lotta tra
la mente e il corpo avrà inizio.”
Nel 1980 il Dipartimento della Difesa Statunitense chiama
ADA un nuovo linguaggio di programmazione di alto livello
in suo onore.
NOTE SULL’EVOLUZIONE
DELLE MACCHINE CALCOLATRICI.
L’ABACO, nato circa 5000 anni fa in Asia minore, è utilizzato ancora
oggi e può essere considerato il primo computer.
Nonostante la decadenza, causata dalla diffusione in Europa di carta e
matita, ci vollero più di dodici secoli per nuovi strumenti.
Nel 1642 Blaise Pascal inventa la cosiddetta PASCALINA, una
rudimentale calcolatrice ad ingranaggi che operava in base dieci.
Nel 1694 Gottfried Wilhem von Leibniz la migliora grazie ad uno
strumento che poteva moltiplicare oltre che aggiungere. Solo nel 1820,
tuttavia, le calcolatrici meccaniche diventano di uso corrente.
Charles Xavier Thomas de Colmar inventa una macchina in grado di
compiere tutte e quattro le operazioni: l’ARITMOMETRO.
Ma la storia del computer, inteso in termini attuali, risale a
Charles Babbage.
La sua DIFFERENT ENGINE , alimentata a vapore e
grande quanto una locomotiva, era in grado di compiere
calcoli e stampare automaticamente il risultato. Il matematico
si dedicò alla progettazione di un computer più generale: l’
ANALYTICAL ENGINE e la sua assistente, Ada Augusta
King, fu una dei pochi a capire il progetto. Le sue conoscenze
le permisero di creare le routine d’istruzione per il computer
divenendo così la prima programmatrice della storia.
L’ analytical engine comprendeva al suo interno gli elementi
fondamentali di un moderno computer e fu una vera
innovazione.
Il progetto di base includeva dispositivi di input con schede
perforate contenenti istruzioni operative e un archivio di
memoria per 1000 numeri, ciascuno con 50 cifre decimali ed
anche un’ unità di elaborazione con un’ unità di controllo che
consentiva di processare istruzioni in ogni sequenza ed infine
dispositivi di output per produrre la stampa dei risultati.
SCHEDE
PERFORATE
ABACO
PASCALINA
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