Forme di governo nel mondo … con un clic! Diverse forme di governo nel mondo Monarchia assoluta Monarchia costituzionale Repubblica monopartitica Repubblica parlamentare Impero Aree di influenza Influenza araba Urss Sud America Legenda a colori delle forme di governo. Repubbliche presidenziali Repubbliche presidenziali, sistema di governo presidenziale (con deleghe esecutive) vincolato da un parlamento Repubbliche semipresidenziali Repubbliche parlamentari Monarchie costituzionali parlamentari in cui il monarca non esercita direttamente il potere Monarchie costituzionali parlamentari in cui il monarca esercita personalmente il potere (spesso affiancato da un parlamento debole) Monarchie assolute Repubbliche monopartitiche Paesi in cui le norme costituzionali per l'amministrazione del governo sono state sospese (ad esempio dittature militari) Paesi che non rientrano nei sistemi qui sopra citati Diversi stati definiti come repubbliche monopartitiche dalla propria costituzione sono in realtà considerate come Stati autoritari da osservatori internazionali. Da questa cartina così variopinta possiamo avere una immediata conferma della molteplicità di forme di governo esistenti al mondo. La diversità è data da vari fattori, che fungono da variabili nell’organizzazione socio-politica degli Stati. La differente combinazione di questi fattori porta alla creazione di forme di governo più o meno articolate. Qui di seguito verranno illustrate alcune di esse, con indicazione dei tratti caratteristici di ciascuna e dei Paesi che hanno adottato tale organizzazione. La monarchia assoluta è un ordinamento in cui i poteri dello Stato si concentrano nelle mani del sovrano, il quale non incontra limiti giuridici al loro esercizio. Quest’idea è giustificato dal “diritto divino dei re”, cioè che l’autorità di un governante derivi direttamente da Dio. E’ possibile individuare il concetto di “assolutismo “negli scritti di Jean Bodin, il quale sostiene l’individualità, indivisibilità e perpetuità nella sovranità. Un esempio odierno di Stato in cui vige un regime di assolutismo monarchico è il QATAR, un emirato del Medio Oriente. E’ retto dalla famiglia reale di AL THANI, alla quale appartiene circa il 40% della popolazione. Il capo di Stato, l’emiro, è al momento Hamad bin Khalifa Al Thani. Il potere esecutivo viene esercitato dal Consiglio dei Ministri (Shura), i cui membri vengono nominati dal capo di Stato. Esistono due forme di MONARCHIA COSTITUZIONALE: PURA, caratterizzata da un rigido dualismo fra il re, cui spetta il potere esecutivo e in parte quello giurisdizionale, e almeno una camera elettiva, cui spetta di condividere con il sovrano il potere legislativo; PARLAMENTARE, in cui il governo raggiunge una certa autonomia dal re, ponendosi come organo in grado di elaborare un programma politico che richiede il consenso della camera elettiva. Si instaura così un rapporto di fiducia fra governo e camera che si affianca e si sovrappone a quello esistente fra il re e i suoi ministri. Il REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD è una monarchia costituzionale. Il sovrano è ELISABETTA II, della famiglia reale dei WINDSOR. La camera principale del Parlamento è la camera bassa (Camera dei Comuni), i cui 646 membri sono eletti con il suffragio universale. Tra i membri della camera alta (Camera dei Lord) ci sono i pari a vita, i pari ereditari e i vescovi. A Edimburgo si trova un Parlamento scozzese che detiene ampi poteri a livello locale, mentre a Cardiff esiste un’assemblea gallese che però gode di poteri più limitati. La Costituzione prevede l’esistenza di un solo partito, l’unico che può presentare candidati alle elezioni. Si può parlare di monopartitismo anche quando, nonostante la costituzione consentirebbe una pluralità di partiti, ne esiste di fatto uno solo. In molti casi, gli Stati con questa forma di governo si fondano su ideologie totalitarie, come il fascismo o il comunismo. Un sistema monopartitico viene generalmente percepito come una forma di dittatura. In alcuni casi, l'unico partito di governo può esprimere diversi candidati per una determinata carica politica, e questi candidati possono a loro volta avere programmi politici differenti, seppure entro i limiti definiti in modo più o meno specifico dalla linea di partito. Di conseguenza, l'elettore può in effetti avere almeno in parte il potere di esprimere un voto significativo e influente sull'evoluzione politica del proprio paese. Una tra le Repubbliche monopartitiche odierne è la REPUBBLICA POPOLARE CINESE, a capo della quale c’è il PARTITO COMUNISTA dal 1949. Organo Supremo statale è l’ANP (Assemblea Nazionale del Popolo), i cui membri vengono eletti ogni cinque anni. L’ANP possiede però un potere solo de jure e non de facto, in quanto si limita a considerare leggi già decise dal Partito. La repubblica parlamentare è un sistema politico appartenente alla forme di DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: la rappresentanza democratica della volontà popolare è demandata, tipicamente tramite elezioni politiche, al parlamento, che, a sua volta, elegge con modalità differenti sia il governo che il presidente. Tuttavia vi sono repubbliche parlamentari in cui il presidente è eletto direttamente a suffragio universale. Il PRESIDENTE ha una funzione di garanzia verso le parti politiche e di rappresentanza dell'unità nazionale, perciò usualmente non ha forti poteri di influenza politica sulle istituzioni. Il PARLAMENTO si rapporta con il GOVERNO tramite il voto di fiducia: esso crea una forma di controllo continuativo sull’agire dell’esecutivo, con possibilità di revoca e di sostituzione dello stesso. Una repubblica parlamentare è la GRECIA, che ha un sistema multipartitico. L'unico Impero rimasto al mondo è L'IMPERO DEL GIAPPONE. Esso si presenta come una moderna monarchia parlamentare secondo la Costituzione del 1946. L'Imperatore è il "simbolo dello stato e dell'unità del suo popolo", con principalmente doveri cerimoniali e privo di un vero potere politico. Tuttavia, col sostegno della popolazione, egli si comporta come un normale Capo di Stato. La dinastia regnante è il clan Yamato, la più antica al mondo, di circa 2500 anni. L'attuale 125º imperatore del Giappone è Sua Maestà Imperiale Akihito, nato nel 1933 e succeduto alla morte del padre Hirohito nel 1989. Nel corso della storia, si sono susseguite diverse ondate di invasioni e migrazioni, che hanno inciso più o meno pesantemente sul futuro delle zone occupate. Si può infatti notare che in Paesi che hanno subito lo stesso tipo di occupazione o sono stati invasi dagli stessi popoli sono presenti caratteristiche comuni sul piano politico e sociale. In figura, l’espansione araba. L’espansione araba iniziò nel 637 con il califfo Omar e si concluse nel 902 con la presa di Taormina, in Sicilia. In poco meno di tre secoli territori come Siria, Egitto, Palestina, Iraq, Persia, Spagna, Armenia, Tunisia, Marocco, Turchia e Sicilia caddero nelle mani arabe. Queste aree vennero così influenzate, in modo più o meno pregnante, dalla cultura degli invasori. Nelle zone in cui la cultura islamica si radicò più in profondità si possono individuare oggi delle somiglianze, soprattutto in materia religiosa: nella maggior parte di esse vige, infatti, una teocrazia, con poca tolleranza verso fedeli di altri culti. Ad esempio, in ARABIA SAUDITA è in vigore un monarchia assoluta musulmana, che prevede la pena di morte per apostasia e che solo i musulmani possano essere cittadini. In IRAQ la situazione era pressoché identica, prima dell’intervento degli Stati Uniti, a seguito del quale esso è diventato un protettorato. L’IRAN è una repubblica islamica, dove i capi di Stato sono anche figure religiose e le leggi emanate non possono essere in disaccordo con il Corano. Altra importante area di influenza è quella dell’URSS, l’unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, che sorse nel 1922 e finì nel 1991. Ne facevano parte, tra gli altri, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Moldavia, Ucraina, Kazakistan, Uzbekistan . L’organizzazione politica prevedeva un solo partito, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Dal punto di vista della religione, lo Stato divenne ateo nel 1918. Se osserviamo oggi alcuni di questi Paesi, notiamo delle somiglianze, soprattutto nell’aspetto religioso: in molti di essi, infatti, la maggior parte della popolazione si dichiara atea o agnostica. In alcuni Stati, al governo è rimasta un’impronta sovietica: è il caso dell’Uzbekistan, il cui capo di Stato ha strutturato un regime fortemente personalistico, o il Kazakistan, dittatura anch’essa personalistica. Altri Stati, invece, come Estonia, Lettonia e Lituania, sono democrazie parlamentari, forme di governo profondamente diverse dall’ordinamento sovietico. La zona del Sud America fu soggetta alle invasioni dei conquistadores, provenienti da Spagna e Portogallo, durante il XVI secolo. Esse provocarono nei Paesi occupati (Brasile, Venezuela, Perù, Colombia, Ecuador..) delle forti ripercussioni, sia dal punto di vista religioso che politico. Le colonie spagnole e portoghesi in Sud America si liberarono dalla dipendenza dalla madrepatria agli inizi dell’Ottocento. Oggi possiamo notare affinità fra le ex-colonie: la religione prevalente è quella portata dagli invasori, il cattolicesimo. Nella maggior parte di esse vige un simile ordinamento politico: Brasile, Venezuela sono repubbliche costituzionali, mentre Perù, Colombia e Ecuador sono repubbliche di tipo presidenziale. Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad =rja&ved=0CDAQFjAA&url=http%3A%2F%2Feuropa.eu%2F&ei=J5GsU alto7jgBMm3gFg&usg=AFQjCNGzaym7vzqASVSDuCQpcS4sau7dJw&si g2=vwyPAe_BMN3E6po7XbiOcg (europa.eu) https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=15&ca d=rja&ved=0CHUQFjAO&url=http%3A%2F%2Fwww.urss.it%2F&ei=fJG sUbjUOofg4QSLg4HoCw&usg=AFQjCNHzdsYN7LBZUNaVRUaCJ1n7z qkWOA&sig2=1AGOcj_HUpdKf-431YJsFg (urss.it) Bibliografia: Paolo di Sacco, Storia Medievale, Le Monnier Renzo De Marchi, Francesca Ferrara, Giulia Dottori, Kyoto, Il Capitello