Di Benedetta Gialli e Nicolò Geraci Scuola «G.G. Belli» Sede «Coldilana» Classe 3 I A.S. 2012-2013 Introduzione L'Arabia Saudita è uno Stato dell'Asia e il più esteso della Penisola Araba (ne occupa circa l’80%). Questa nazione ha un nome composto: occupando gran parte della Penisola Arabica porta il nome di Arabia ("terra degli arabi", che a sua volta deriva dal termine semitico ʿarab, cioè nomade), mentre il termine "Saudita" deriva dalla Dinastia najdiana dell'Āl Saʿūd, che fondò la nazione e la portò al massimo splendore commerciale ed economico. Geografia Confina con l'Iraq, la Giordania, il Kuwait, l'Oman, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen. È bagnata dal Golfo Persico a nord-est e dal Mar Rosso ad ovest. Ha una superficie di 2.218.000 km². La capitale è Riyadh. Per buona parte i confini meridionali del paese, rispettivamente con Emirati Arabi Uniti e Oman non sono precisamente definiti, e pertanto la dimensione esatta del paese resta sconosciuta. Riyadh: la capitale Geografia La geografia dell'Arabia Saudita è variegata. Dal deserto umido della Tihama, posto al livello del Mar Rosso, ci si innalza lungo la catena montuosa del Jabal al-Hijaz che ad ovest taglia in lunghezza la penisola. Oltre questa catena si trova l'altopiano del Najd, che si estende nella parte centrale del paese. La regione sud-occidentale dell'Asir presenta montagne che raggiungono i 3.000 metri sul livello del mare e possiede il clima più fresco e il paesaggio più verde del Paese, attirando molti sauditi in località come Abha nei mesi estivi. L'est è principalmente una pianura rocciosa o sabbiosa che si estende fino alle rive del Golfo Persico. Lungo i confini meridionali si trova il deserto del Rubʿ al-Khālī. Geografia Per lo più disabitata, la gran parte della superficie del territorio del paese è costituita da deserto con un clima semi-arido. Meno del due per cento della superficie totale del paese è adatta alle coltivazioni. I centri abitati principali si trovano lungo le coste o in prossimità delle oasi interne . L'Arabia Saudita non ha fiumi o laghi permanenti per tutto l'anno; tuttavia la sua linea di costa si estende per 2.640 km. E’ uno stato ricco di petrolio. Uno dei tanti deserti dell’Arabia Saudita La regione montuosa dell’Asir L’Arabia Saudita si affaccia sul bellissimo Mar Rosso Storia e Politica Alcune parti di quella che adesso è l'Arabia Saudita orientale furono abitate per la prima volta nel IV o V millennio a.C. da popoli che migrarono dall'odierno Iraq meridionale. I nabatei, intorno al I secolo a.C., governarono il più grande degli antichi imperi: si estendeva fino a Damasco. All'inizio del XVIII secolo la famiglia Al Sau'd, la dinastia che governa l'attuale Arabia Saudita, amministrava il villaggio dell'oasi di Dir'aiyah, vicino alla moderna Riyadh. Quando strinse un'alleanza, verso la metà del XVIII secolo, con Mohammed bin Abdul Wahhab, il risultato fu che prese piede il wahhabismo, un movimento religioso riformista che auspicava il ritorno alle origini e che è tuttora il rito ufficiale islamico in Arabia Saudita. Nel 1806 il wahhabismo aveva conquistato la maggior parte della moderna Arabia Saudita e buona parte dell'Iraq meridionale. Ciò non piacque a Costantinopoli, poiché l'Arabia occidentale faceva parte, almeno in teoria, dell'impero ottomano; quest'ultimo, nel 1812, riconquistò l'Arabia occidentale e alla fine del XIX secolo gli Al Sau'd si ritirarono in Kuwait, dove fu offerto loro rifugio. Storia e Politica Da qui uno dei più grandi capi degli Al Sau'd, conosciuto come Ibn Saud, architettò un'irresistibile combinazione di devozione, strategia e diplomazia e riprese Riyadh e, in seguito, nel 1925, Jeddah. Nel 1932 si costituì così un vero e proprio stato fra regno (conquistato) del Hijaz e Sultanato del Najd. Nel 1934 lo Yemen, che vantava anch'esso mire su queste regioni, prese le armi contro i Sauditi. La guerra, durata pochi mesi, si risolse a favore dell'Arabia Saudita che con il trattato di Taʽif regolò in proprio favore le controversie di frontiera con lo Yemen. Nel 2000 Arabia Saudita e Yemen firmarono un accordo ponendo termine tutte le controversie sulla linea di confine. Oggi l’Arabia Saudita è un regno islamico governato dalla dinastia degli Al Sau'd. La popolazione Il Regno Arabo Saudita ha 27.136.977 abitanti. La religione dominante è l’Islam: l’Arabia Saudita ospita La Mecca, città sacra per questa religione. Purtroppo è diffuso il fondamentalismo islamico e alcuni di questi di questi fondamentalisti sono responsabili di gravi attentati. Il più grave è l’attentato dell’11 settembre 2001 a New York. Cos’è l’arte moderna oggi ? l termine arte contemporanea si riferisce generalmente all'arte creata nel presente. L'uso dell'aggettivo generico "contemporanea" per definire l'arte dei nostri giorni è dovuto anche alla mancanza di una scuola artistica dominante o distinta riconosciuta da artisti, storici dell'arte e critici. L'espressione tende ad includere tutta l'arte creata dalla fine degli anni sessanta del XX secolo o, in alternativa, dalla presunta fine dell'arte moderna o periodo modernista fino ai giorni nostri (anche se al giorno d'oggi ci sono artisti che creano arte moderna ed altri che creano in praticamente tutti gli stili o mode del passato). L’Arte contemporanea nel paese La scena artistica moderna saudita è in grande fermento. Il "peso" della tradizione islamica non frena nuove iniziative. Molte delle quali portano la firma di affermate artiste locali. Negli ultimi anni l’arte contemporanea saudita ha fatto passi da gigante: moltissimi musei ed esposizioni europee di arte hanno allestito mostre dedicate all’esposizione di opere di artisti sauditi che vogliono farsi sentire. L’Arte contemporanea nel paese Opere di artisti sauditi sono state ospitate ad esempio alla 54. Esposizione d’arte internazionale della Biennale di Venezia e alla Biennale di Berlino nel 2010. Anche nelle città arabe stanno aprendo molte gallerie d’arte contemporanea. Inoltre la galleria d’arte di Riyadh (Lam) sta allestendo nuovi padiglioni dove verrano ospitati opere di artisti e artiste sauditi. Un dato importante è che la maggior parte degli artisti arabi sono donne. Un’artista Saudita Shadia Alem Shadia Alem è nata in una tipica famiglia conservatrice a La Mecca, Arabia Saudita. E’ cresciuto a Al-Taif città sui monti Al-Surat , dove ha vissuto l'arte e la natura. Lei è un artista autodidatta, l'arte per lei non è una professione , ma una scoperta di tutti i giorni,per imparare e giocare. Si laurea in Letteratura Arte e inglese alla King Abdul-Aziz University di Jeddah, nel 1983. Nel 1990 prende il diploma di maestra d’asilo di formazione (apprendimento attraverso gioco organizzato e attività creative, un programma stabilito dall'UNESCO & AGFUND per sviluppare l'insegnamento della scuola materna). Shadia Alem Dal 1989 al 1990 fu Amministratrice della sede di Presidenza Generale per l’istruzione delle ragazze. Dal 1990 al 2000 fu una supervisore di programmi di formazione degli insegnamenti d’asilo. Quest’artista crede molto nella scuola come strumento di crescita e formazione, come si intuisce da tutti gli incarichi da lei presi. E’ una degli artisti Sauditi più importanti Un opera di Shadia Alem The Black Arch Dal sodalizio tra la scrittrice Raja (sorella di Shadia) e l’artista Shadia è nata un’opera che trae origine dai ricordi di infanzia e dall’esperienza familiare (per generazioni la loro famiglia ha accolto in casa propria i pellegrini durante lo Hadj) e che le ha condotte, a partire dalla metà degli anni Ottanta, a svolgere studi capillari sulle origini delle cultura e delle civiltà islamica. L’opera è stata ospitata alla 54. Esposizione d’arte internazionale della Biennale di Venezia nel padiglione dedicato all’Arabia Saudita. The Black Arch The Black Arch, racconta in primis dell’incontro tra l’arte di Shadia e quella di Raja, e in secondo luogo unisce in un’unica opera, un arco nero, le due città protagoniste del Padiglione, la Mecca e Venezia. L’installazione è concepita come un palcoscenico sul quale le due artiste proiettano la loro memoria in una narrazione nella quale a dominare è il colore nero. «Sono cresciuta nella consapevolezza della presenza fisica del Nero tutt’attorno a me» spiega Raja Alem «Le sagome nere delle donne saudite, il telo nero della Ka’ba, la casa di Dio, e la pietra nera che, secondo la credenza, ha accresciuto la nostra conoscenza.» A legare le immagini di ieri, il ricordo e il Nero, con il presente c’è uno la struttura a specchio che riflette e proietta lo spettatore sul “palcoscenico della memoria” delle due artiste. Shadia Alem afferma che il fine dell’installazione era «Portare La Mecca a Venezia, tramite oggetti provenienti dalla mia città: un Arco Nero, una città cubica e una manciata di ciottoli di Muzdalifah». Fonti http://www.sognoelektra.com/inevidenza/biennalevenez ia_nuovenazioni.html http://www.alessioancillai.com/3/post/2012/11/artecontemporanea-con-il-velo-e-un-pizzico-dironia.html http://www.lonelyplanetitalia.it/destinazioni/mediooriente/arabia-saudita/storia/ http://shadiaalem-rajaalem.com/biography/shadia-alem Google Immagini Wikipedia Roma multietnica sapere.com oriente filum