Vulpes pilum mutat, non mores La volpe perde il pelo ma non il vizio. Per estensione – e nella morale comune- ugualmente i membri del consesso umano possono cambiare i loro atteggiamenti, ma difficilmente cambieranno gli obiettivi che si sono preposti di raggiungere. La locuzione va ricondotta a Svetonio che la inserì nella sua opera ‘’Vita di Vespasiano’’.