Dinamiche di gruppo
La dinamica di gruppo prende in esame l’influenza reciproca
tra i membri di un gruppo e ne analizza l’interdipendenza
tra le persone:
o Qualunque cambiamento di un membro determina un
cambiamento di tutti gli altri membri;
o Ogni persona che parla in un gruppo non parla solo per
se stessa, ma per tutto il gruppo.
FONTI: http://www-3.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/frigerioemozioni0708_9.pdf
Condizioni:

Il concetto di sviluppo del gruppo, risulta appropriato in
modo particolare, per i gruppi la cui durata è limitata ad
uno specifico intervallo di tempo, in quanto essi sono
solitamente chiusi (non consentono cioè una libera
entrata o uscita dei propri membri) e caratterizzati da un
numero pressoché costante di partecipanti.
Teoria dello sviluppo di gruppo di Tuckman
(1965)
I cinque stadi dello sviluppo di gruppo in ciascuno dei quali
Tuckman ha compreso sia l’aspetto socio emozionale sia quello
centrato sul compito, sono i seguenti:
http://www-3.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/frigerioemozioni0708_9.pdf
FORMING
Bisgoni di sicurezza
Definizioni scopi e obiettivi
Definizioni attività
Incertezza confusione
Leadership
Stadio di FORMING
E’ uno stadio in cui le persone hanno ancora un
comportamento esitante e ansioso e cercano un orientamento
verso quello che devono fare, cioè di orientarsi verso il
compito.
All'inizio un certo numero di persone prende in considerazione l'idea di
creare un gruppo con una serie di obiettivi generali e specifici. Le loro
azioni sono sostenute dall'idea che il gruppo debba soddisfare le loro
esigenze.
I primi incontri con i potenziali membri possono essere estremamente tesi,
poiché ognuno valuta le capacità e gli attributi altrui. In questa fase
iniziale vengono definiti obiettivi e norme sul funzionamento del gruppo.
Quando una maggioranza accetta le regole e gli obiettivi avanzati, il
gruppo è formato.
Questo processo di formazione è completo quando gran parte delle persone
radunate accettano di aggregarsi per formare il gruppo.
http://xenu.com-it.net/libri/infocult/09.htm
STORMING
Conta risorse interne
Tensioni
Resistenze e ostilità
Formazioni di sottogruppi
Stadio di STORMING
E’ uno stadio conflittuale. La conflittualità è sia dal punto
di vista emozionale e si fa fatica a lavorare insieme.

Un conflitto può trovare radici nel disaccordo tra due persone che
interpretano male la reciproca posizione; I conflitti possono poi
essere il risultato di una situazione che può essere velocemente
ricomposta. Ad esempio un membro che arriva sempre in ritardo;
Un conflitto può essere causato da un piccolo disaccordo e
aggravarsi diventando un problema più importante che spinge i
membri ad esprimere le difficoltà che stanno sperimentando nel
gruppo.
NORMING
Fiducia
Regole e norme condivise
Cooperazione
Stadio di NORMING
In questa fase la gente comincia a stare bene insieme, c’è
coesione e scambi collaborativi sul compito.
Una volta che conflitti e disaccordi tra membri sono risolti, emerge
un vero senso di coesione e cameratismo con i seguenti effetti:
Unità: si tratta del cambiamento più importante che emerge una volta che il
gruppo ha ottenuto coesione.;
Stabilità: Una volta risolti i conflitti, il gruppo conserva i suoi membri;
Soddisfazione: Quanto maggiore è il senso di appartenenza al gruppo tanto più
felici e privilegiati si sentono i membri;
Dinamica interna: I gruppi che raggiungono una forte coesione interna possono
avere maggior influenza sui membri. Quando la coesione interna è forte i membri
accettano più prontamente gli scopi, obiettivi e norme imposti da un leader o
dagli altri membri.
PERFORMING
Senso di appartenenza
Riconoscimento formale del gruppo
Gestione dei conflitti
Flessibilità
Raggiungimento obiettivi
Stadio di PERFORMING
E’ la fase in cui il lavoro è cooperativo e c’è anche la
capacità di mettersi nei panni degli altri, c’è l’empatia, c’è il
role taking. Si desidera raggiungere gli obiettivi.
Le posizioni e le emozioni che i membri esprimono e la ratifica
che essi ricevono dai compagni nelle interazioni quotidiane
rafforzano sensibilmente il senso di appartenenza.
L'accordo collettivo solitamente porta ad un aumento di energia,
a un senso di sicurezza accresciuto e a convinzioni più forti.
Stadio di ADJOURNING
E’ la fase della conclusione in cui diminuisce il
coinvolgimento e si affronta la fine del gruppo. Il gruppo
ha finito il suo compito..
Ci può essere:
L’ADJOURNING OTTIMISTICO (la sospensione
positiva). Può essere ottimistica quando c’è uno sforzo
per ritardare la fine di un gruppo perché ci sono dei
processi di socializzazione ancora attivi.
L’ADJOURNING PESSIMISTICO (la sospensione
negativa). Quando la sospensione è negativa ci sono
sentimenti negativi e apatia. C’è un rifiuto per il gruppo.
o Adjourning
GRUPPO DI LAVORO
1. Interazione: è la percezione della reciproca presenza
(membership)
2. Interdipendenza: percezione della reciproca necessità
(groupship – livello minimo per un gruppo di lavoro)
3. Integrazione: è la virtualizzazione del rapporto tra
uguaglianze e differenze, l’equilibrio tra i bisogni
individuali ed i bisogni del gruppo (i vantaggi ed i costi
dell’integrazione sono distribuiti tra tutti i soggetti
coinvolti)
Reti
Adattamento da G.P. Quaglino, S. Casagrande, A. Castellano, Gruppo di lavoro. Lavoro di gruppo, Raffaello Cortina, Milano, 1992
Reti
Agli inizi degli anni ’50 Leavit costruisce un sistema
sperimentale per comunicare attraverso 4 tipi di reti. Era
un marchingegno costituito da 5 pannelli verticali disposti
a raggiera sul tavolo, per cui le persone non potevano
vedersi, ma solo comunicare attraverso 5 piccole
finestrelle con messaggi scritti.
 La rete centralizzata (ruota)
 La rete a catena
 La rete a y
 La rete circolare (a cerchio)
Ogni soggetto ha un cartoncino con 6 simboli e il gruppo deve
risolvere un problema molto semplice, scoprire quale
simbolo si trova in tutti i cartoncini.
In particolare sono utilizzati due indici:
- l’indice di distanza. Che è il numero minimo di legami di
comunicazione che un membro deve attraversare per
comunicare con un altro individuo
- l’indice di centralità. Che misura il grado di centralizzazione
di una rete ossia quanto il flusso comunicativo è
centralizzato su di una persona e distribuito tra i membri
( + elevato nella ruota - elevato nel cerchio)
Nella ruota c’è una persona centrale che può
comunicare con tutte e quattro le periferiche,
mentre le persone periferiche possono
comunicare direttamente col membro centrale
e attraverso il membro centrale con gli altri.

Nella ruota abbiamo l’indice di centralità
più elevato, mentre il meno elevao è il
cerchio.
Le reti centralizzate
 risolvono il problema più rapidamente, con
minor
numero di passaggi e meno errori, ma il morale
complessivo del gruppo è basso.

sono più funzionali per compiti semplici, in cui il
leader riesce a smistare tutte le informazioni che gli
arrivano da tutte le parti in modo abbastanza semplice.
Le reti decentralizzate
 risolvono il problema più lentamente, con più passaggi,
con più errori, ma il morale del gruppo è alto perché le
persone si sentono più partecipative
 sono più funzionali per compiti complessi, quelli in cui il
leader non riuscirebbe a smistare una mole troppo
elevata di informazioni
modelli del compito
I modelli
del compito per Flament son tre:
Modello centralizzato: un solo individuo centralizza le
informazioni iniziali e ne deduce la soluzione che poi
comunica ai suoi compagni.
Modello omogeneo: ciascun membro del Gruppo
centralizza le informazioni iniziali e ne deduce la
soluzione;
Modelli intermedi: ci sono due individui centralizzatori e
un individuo non centralizzatore.


Se c’è un isomorfismo (corrispondenza biounivoca ) tra
rete e modello come nel caso di rete centralizzata e
modello centralizzato non ci saranno particolari difficoltà
che ostacoleranno l’efficienza del gruppo.
Se c’è eteromorfismo, cioè quando alcune
comunicazioni possibili nella rete non sono necessarie al
modello (nel caso di un eccesso di canali nella rete)
oppure anche quando alcune comunicazioni necessarie
nel modello non sono direttamente possibili nella rete. In
questo caso sorgeranno difficoltà diverse.

Nel caso di eccesso di canali i soggetti potranno produrre
comunicazioni inutili e a volte nocive per la soluzione del
problema.

Nel caso di penuria di canali i soggetti dovranno trovare
la strada comunicativa che meglio concilia quella
particolare rete al tipo di compito da svolgere.
C’è modo e modo di comunicare
Moscovici e Doise osservano come lo spazio influenza la
comunicazione: la grandezza della stanza, gli arredi,
l’aspetto più o meno familiare dei luoghi rendono le
comunicazioni calde o fredde. Le persone introno a un
tavolo rotondo o quadrato sopprimono la gerarchia, le
persone intorno a un tavolo rettangolare costruiscono
delle distanze. C’è quindi un rapporto da scoprire tra lo
spazio scelto da un gruppo e le relazioni di
comunicazione che vi prendono corpo.
… e online?
Scarica

Dinamiche di gruppo