La scrittura creativa
“La creatività, come tutte le qualità umane, è un
qualcosa che si può sviluppare. Tutte le
persone,
infatti,
sono
potenzialmente
creative”.
Guido Vassallo
Perché scriviamo?
“Affinché qualcosa possa arrivare ad essere .”
Lalla Romano
“La scrittura ferisce. E’ una ferita che non si
rimargina” Antonio Debenedetti
Lalla Romano
Antonio
Debenedetti
“Le piccole virtù”
“Ho scoperto allora che ci si
stanca quando si scrive una cosa
sul serio. E’ un cattivo segno se
non ci si stanca”
Natalia Ginzburg
Natalia Ginzburg
Che cosa è la scrittura?
“Scrivere è come scolpire. Bisogna togliere. E’ un esercizio faticoso
e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole
inutili a spasso per il sistema solare” Beppe Severgnini
Dolore/ferita che non si rimargina/
Stanchezza/ esercizio faticoso
Beppe Severgnini
“La scrittura è una ipersensibilità
che si esercita nei dettagli che
normalmente gli altri trascurano”
Paolo Di Paolo
Paolo Di Paolo
Giotto
Prospettiva intuitiva
Ambrogio Lorenzetti
Il concetto di prospettiva, applicata alla scrittura, ci suggerisce che dobbiamo
sempre inserire il nostro pensiero al’interno di una precisa cornice. Quello
che conta veramente è la profondità dello sguardo.
Filippo Brunelleschi
L’intervista
Italo Calvino
“Ogni volta che
rivedo la mia vita
fissata e oggettivata
sono preso
dall’angoscia,
soprattutto quando
si tratta di notizie
che ho fornito io…
ridicendo le stesse
cose con altre
parole, spero
sempre di aggirare il
mio rapporto
nevrotico con
l’autobiografia”.
Italo Calvino
Quali sono le caratteristiche di una
buona intervista?
• Conoscere bene il personaggio con cui si va a parlare, avere idea di ciò che
ha fatto;conoscerlo in due modi – attraverso l’opera, ma anche attraverso
la storia personale. Non per fare del gossip, ma per creare se necessario
connessioni tra vita pubblica e storia privata
• Sapere come porsi di fronte a un personaggio. Né servili o
accondiscendenti, né aggressivi o maleducati. Mettere l’interlocutore a
proprio agio senza prestarsi a lui, ma facendo in modo che sia lui a
prestarsi al pubblico del giornale. È ovvio? Non tanto. Si tratta di
ripeterselo mentalmente durante l’intervista.
• Una buona intervista è un prodotto di fusione tra le idee dell’intervistato,
le notizie su di lui e le idee dell’intervistatore.
• E’ bene avere una traccia e far nascere l’intervista via via, facendosi
guidare anche da umori, sorrisi, sdegni dell’intervistato, ma riportandolo
sempre al punto, per evitare che la conversazione, da professionale quale
deve essere, diventi salottiera.
Antonio Debenedetti
Esempi di interviste
Intervista classica: Cappello +
domande+risposte
• Intervista raccontata (Repubblica,
Corriere della Sera).Fornire un
ritratto/ fare una foto della persona
intervistata (Amos Oz).
Intervista raccontata
levi montalcini.pdf
La Terza Pagina
• La terza pagina nasce nel dicembre del 1901 quando
Alberto Bergamini direttore del Giornale d’Italia decise
di dedicare una pagina intera, appunto la terza, alla
prima rappresentazione della tragedia dannunziana
Francesca da Rimini con Eleonora Duse.
• Questa idea fu poi sviluppata da Luigi Albertini,
direttore del Corriere della sera, che ne fa un punto di
forza assicurandosi la collaborazione dei più grandi
letterati del tempo: D’Annunzio, Pirandello, Verga, De
Roberto.
Come è cambiata la terza pagina?
La novità è la nascita di una redazione che si
occupa esclusivamente di cultura e di
giornalisti specializzati nell’informazione
culturale.
• Questa innovazione si è sviluppata sulla base
di due modelli: quella di Repubblica e quella
del Corriere della Sera
Scrivere una recensione
Struttura di una recensione
• La nostra recensione dovrebbe occupare
mediamente una pagina e mezza del nostro
programma world. Nei quotidiani può andare
dalle 20 alle 90 righe o battute.
• Scheda film/Trama/incipit/recensione
• Cercate di condensare la trama in quattro righe
senza mai esporla minuziosamente. Prima di
tutto perché nel modo di esporre una trama si
può anticipare e insinuare un giudizio di valore.
Una trama troppo lunga può inoltre annoiare il
lettore.
L’Incipit
• E’ necessario concentrasi sull’incipit allo scopo
di catturare subito l’attenzione del lettore che
già dalle prime righe deciderà se continuare o
meno la lettura.
Come si costruisce un buon incipit?
• Possiamo cominciare la nostra recensione ponendo
una domanda al lettore
• Riportando le parole dette da un personaggio di un film
• Con una frase che può suscitare la curiosità del lettore.
• Riportando il dove, come e quando.
• E altrettanto importante il finale, saper chiudere la
recensione con un aforisma, un riepilogo secco del
giudizio. Avete poco spazio a disposizione e bisogna
sfruttarlo al meglio.
Informare, analizzare, giudicare
• Per poter svolgere questi punti è bene approfondire i
temi del film, i significati, collegandoli – se ne vale la
pena - con i film precedenti del regista. E’ bene poi
leggere le recensioni e guardare le interviste fatte al
regista e agli attori principali.
• Le recensioni scritte da Repubblica o dal Corriere della
Sera sono consigliate insieme a quelle scritte sul sito
Family Cinema e Sentieri del cinema. Spesso Fabio
Fazio nella trasmissione Che Tempo che Fa, propone
interessanti interviste ai personaggi che fanno parte
del mondo della cultura e dello spettacolo.
• Formulare il giudizio di valore, graduando consenso e
dissenso, elogi e riserve. Cercate di essere concisi, di
evitare frasi lunghe – o spezzate da incisi che
inevitabilmente confondono il lettore poco attento.
Contenete gli eccessi di slancio, gli aggettivi, le
tentazioni aforistiche.
• Evitate di esprimere giudizi personali utilizzando la
formula “io” “secondo me” o il sottoscritto (la
recensione non è un modulo da firmare). E’ sempre
meglio utilizzare la formula “chi scrive ritiene che..”
• Controllate sempre le fonti
Come si diventa un buon giornalista?
“Nessuno diventerà mai un buon giornalista,
se gli manca curiosità di conoscere e capacità
di analisi critica; ma il resto, la parte più
importante della professionalità giornalistica è
nel patrimonio di cultura, di tecniche e di
sensibilità che nasce dall’apprendimento, dallo
studio, dalle letture e che si arricchisce con
l’esercizio, con la pratica quotidiana, con
l’accumulo accorto delle esperienze di
lavoro”. Beppe Severgnini
Il libro essenziale
Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande
scrittore non deve nel senso corrente
inventarlo poiché esiste già in ciascuno di noi,
ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno
scrittore sono quelli di un traduttore.
Marcel Proust
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