Famiglia
straniera : uno
sguardo ai dati
Dott.ssa Giovanna Rodorigo
Straniero : ????
 che
è di un altro Paese
 che
non ha relazione di patria con la
persona
o
con la cosa di cui si parla
Famiglia: ???


termine osco faama = casa, da cui il latino
famīlia, cioè l'insieme dei famŭli (moglie, figli,
servi e schiavi del pater familias il capo della
gens).
Pertanto, famiglia in senso stretto ed
originario, significa piccola comunità di
"persone che abitano nella stessa casa", in
senso ampio, l'insieme di persone legate da
vincoli di sangue, da rapporto di parentela o
affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il
matrimonio.
Famiglia e famiglie
 Il
termine famiglia, quindi, può essere
usato come sinonimo di casato, stirpe,
dinastia oppure in ambito scientifico, in
zoologia ed in botanica, per indicare
l'insieme di animali o di piante
appartenenti a più generi simili.
01.01.2014
 Popolazione
italiana residente:
M
F
T
29.484.564
31.298.104
60.782.668
TOTALE
 Fonte
: demoistat
01.01.2014
 Popolazione
TOTALE
Residente in Abruzzo :
M
F
T
648.710
685.229
1.333.939
01.01.2014
 Popolazione
dell’Aquila:
TOTALE
residente Provincia
M
F
T
150.518
156.183
306.701
01.01.2014
Popolazione residente Comune di
Avezzano:
M
F
20.383
T
21.823
42.206
Popolazione straniera
residente
 Italia
TOTALE
:
MF
2.330.488
T
2.591.597
4.922.085
Popolazione straniera
residente
 In
Abruzzo:
TOTALE
M
38.206
F
46.079
T
84.285
Popolazione straniera
residente
 Provincia
TOTALE
dell’Aquila :
M
11.436
F
T
12.433
23.869
Popolazione straniera
residente
 Comune
TOTALE
di Avezzano:
M
1.489
F
T
1.752 3.241
% di incidenza
%
di incidenza della popolazione straniera
sulla popolazione locale TOTALE : 7,68

Popolazione totale:
M
F
20.383

T
21.823
42.206
Popolazione straniera
TOTALE
M
F
T
1.489
1.752
3.241
 (3.241/42.206)*100
= 7,68%
% di incidenza
%
di incidenza della popolazione
minorenne straniera sulla popolazione
minorenne residente :
- Minorenni Avezzanesi:
M
3662
 Minorenni
F
T
3441
7103
Stranieri:
TOTALE
 (691/7103)*100=
M
F
T
360
331
691
9,73 % sul totale
% di incidenza
 minorenne
straniera / popolazione totale
avezzanese :
 Popolazione avezzanese:
 Popolazione
minorenne straniera:
 (691/42206)*100=
1,64%
Uno sguardo alla crescita

Cittadini stranieri - Distribuzione nel tempo:
Le nazionalità prevalenti :
 La
comunità straniera più numerosa è
quella proveniente dalla Romania con il
32,8% di tutti gli stranieri presenti sul
territorio, seguita dal Marocco (21,8%) e
dall'Albania (9,3%).
Distribuzione della popolazione
straniera per età e sesso
Distribuzione della popolazione
straniera per età e sesso
Età
Maschi
0-4
05-set
ott-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95-99
100+
Totale
121
73
62
73
94
123
212
135
114
77
56
28
13
12
9
7
5
0
1
0
0
1.215
Stranieri
Femmin
Totale
e
101
222
80
153
62
124
69
142
127
221
157
280
157
369
179
314
150
264
111
188
109
165
62
90
51
64
24
36
17
26
14
21
6
11
2
2
0
1
0
0
0
0
1.478
2.693
%
8,20%
5,70%
4,60%
5,30%
8,20%
10,40%
13,70%
11,70%
9,80%
7,00%
6,10%
3,30%
2,40%
1,30%
1,00%
0,80%
0,40%
0,10%
0,00%
0,00%
0,00%
100%
Dati statistici
 Cittadini
Stranieri. Popolazione residente e
bilancio demografico al 31 dicembre
2013 – Avezzano
Maschi
Popolazione straniera residente al 1°
gennaio
Femmine
Totale
1215
1478
2693
Iscritti per nascita
22
30
52
Iscritti da altri comuni
69
81
150
Iscritti dall'estero
Altri iscritti
Totale iscritti
Cancellati per morte
128
168
387
5
48
12
132
171
414
2
67
21
260
339
801
7
115
33
Acquisizioni di cittadinanza italiana
19
12
31
Altri cancellati
29
38
67
113
140
253
0
0
0
1489
1752
3241
Cancellati per altri comuni
Cancellati per l'estero
Totale cancellati
Unità in più/meno dovute a variazioni
territoriali
Popolazione straniera residente al 31
dicembre
Dati nazionali
 In
Italia, gli stranieri residenti alla fine del
2013 sono 4.922.085 su una popolazione di
60.782.668, con un’incidenza dell’8,1%.
 Le donne sono il 52,7% e i minori oltre 1
milione, mentre sono 802.785 gli iscritti a
scuola nell’anno scolastico 2013/2014
(incidenza del 9,0% sulla popolazione
scolastica complessiva), tra cui 11.470 rom.
 Il livello di istruzione è notevole: 32,4%ha un
diploma , il 10,3% ha una laurea.
Dati nazionali
 Nel
2013, i visti per soggiorni superiori a 90
giorni sono stati 169.055, di cui solo 25.683
per lavoro subordinato e 1.810 per lavoro
autonomo.
 Attualmente
hanno maggiore peso
sull’aumento della popolazione straniera i
visti per ricongiungimento familiare
(76.164) e le nuove nascite(77.705 a
fronte di 5.870 decessi).
Dati nazionali
 Notevole
è anche l’incidenza delle
famiglie con almeno uno straniero :
2.354.000, pari al 7,1% di tutte le famiglie
residenti in Italia), che in un quarto dei
casi sono miste.
Dati nazionali
 Nonostante
il
policentrismo
delle
provenienze (196 paesi), si riscontra una
notevole prevalenza di alcune aree di
origine:
 oltre la metà (51,1%) proviene da soli
cinque
paesi
(Romania,
Albania,
Marocco, Cina e Ucraina)
Dati nazionali
 Un
quarto della popolazione straniera
risiede in quattro province (Roma, Milano,
Torino e Brescia).
 Gli stranieri residenti in Lombardia (oltre 1
milione) rappresentano il 22,9% del totale
nazionale e quelli della provincia di Roma
(oltre mezzo milione) il 10,3%.
Dati nazionali
 Al
Censimento del 2011 in media la
differenza di età tra stranieri e italiani è
stata di 13 anni (31,1 rispetto a 44,2) e
questo divario ad oggi fa sì che
l’immigrazione influisca positivamente
anche sul sistema pensionistico.
Dati nazionali
I
cittadini italiani per acquisizione, che
erano solo 285.785 nel 2001, sono aumenti
a 671.394 al Censimento del 2011, cui se
ne sono aggiunti 65.383 che hanno
acquisito la cittadinanza nel 2012 e
100.712 nel 2013.
Dati nazionali
 Sono
in aumento gli sbarchi dei profughi
in provenienza dall’Africa e dall’Asia
medio-orientale.
 Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in
Italia sono state complessivamente
112.689, mentre diverse migliaia di
persone sono morte in mare nonostante
l’operazione “Mare Nostrum”, iniziata il 18
ottobre 2013, che, un anno dopo, ha
permesso di salvare oltre 130mila persone.
Mare nostrum





Il 3 ottobre 2013 a poche miglia del porto di Lampedusa ,
naufragio di un'imbarcazione libica usata per il trasporto di
migranti, noto come "tragedia di Lampedusa".
L'affondamento ha provocato: 366 morti accertati e circa
20 dispersi presunti; i superstiti salvati sono stati 155, di cui
41 minori.
In seguito al naufragio di Lampedusa, il governo italiano,
guidato dal presidente del consiglio Enrico Letta, decide
di rafforzare il dispositivo nazionale per il pattugliamento
del Canale di Sicilia autorizzando l'operazione «Mare
nostrum»
La missione militare e umanitaria la cui finalità è di prestare
soccorso ai migranti, prima che potessero ripetersi altri
tragici eventi nel Mediterraneo.
Il primo novembre 2014 l’operazione è terminata e
sostituita da Triton a finanziamento europeo.
Dati nazionali
 Anche
nel 2013 le richieste di asilo sono
state in Italia di numero contenuto
(26.620) rispetto ad altri paesi europei
(127mila in Germania, ad esempio).
 Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo
Stato- Regioni-Enti Locali per un piano
nazionale di accoglienza e i posti messi a
disposizione dallo SPRAR (Sistema di
accoglienza per richiedenti asilo e
rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila
entro il triennio 2014-2016.
Accordo Sprar





Si tratta di un accordo molto importante che prevede un
processo d'accoglienza diviso in tre fasi principali:
il primo è la "raccolta in mare" o di prima assistenza
direttamente nei porti dove è avvenuto lo sbarco, che sarà a
totale carico dello stato.
Quindi ci sarà lo "smistamento" nei centri regionali per
l'identificazione e alla fine l'inserimento nei centri del Sistema
di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) se fanno
richiesta d'asilo. Questa fase è a carico dei comuni.
Lo Sprar in pochi anni avrà in mano tutta la gestione
dell'immigrazione in Italia, i bandi al fine di cercare strutture
idonee per l'accoglienza delle varie Prefetture d'Italia
Con queste mosse verrà anche finalmente eliminato il
problema dei minori stranieri non accompagnati ed in
particolare dei bambini più piccoli che giungono con le loro
famiglie. Saranno infatti stanziati fino a 70milioni di euro per
poter sopperire alla mancanza di strutture e di professionalità
idonee alla gestione di tale fenomeno.
Sprar






Si tratta di un'intesa politicamente rilevante che prevede in
particolare:
la raccolta in mare degli immigrati, da parte dello
Stato;
lo smistamento entro 48 ore in centri regionali per
l'identificazione;
l'allocazione
e
l'integrazione
nei
comuni
con
metodo Sprar (Sistema per i richiedenti asilo e rifugiati).
Il sistema Sprar, dal primo luglio 2014 è stato esteso e consentirà
l'accoglienza di 20 mila persone", rispetto alle precedenti
13mila, "e potrà essere ulteriormente esteso a 35 mila, ma per
questo
dovranno
essere
erogate più risorse".
Finalmente, è stata risolta la vicenda dei minori non
accompagnati, che da oggi verranno gestiti con il metodo
Sprar e non in maniera separata.
Dati nazionali


Risultano in diminuzione le persone non
autorizzate all’ingresso che sono state
intercettate alle frontiere italiane (7.713), le
persone rimpatriate (8.769) e quelle intimate
di espulsione ma non ottemperanti (13.529),
per un totale di 30.011 individui, in costante
diminuzione dal 2006 (quando furono
124.381).
Secondo la convinzione prevalente, la
popolazione straniera in posizione irregolare è
inferiore al mezzo milione, anche perché
430mila non autorizzati a stare in Italia sono
stati
interessati
dai
provvedimenti
di
emersione varati nel 2009 e nel 2012.
Dati nazionali

Una realtà molto problematica è quella dei
Centri di identificazione e di espulsione. Su
420 Cie operanti in tutta l’Ue (37.000 posti in
totale), 10 sono in Italia, dove nel 2013 sono
stati trattenuti 5.431 uomini e 585 donne
(inclusi 395 romeni e molti provenienti dal
carcere), con un tasso di espulsioni eseguite
pari al 45,7% e condizioni di vita critiche per
quel che riguarda il rispetto dei diritti umani,
come attesta anche l’organizzazione Medici
per i diritti umani (MEDU) e come la stessa
Commissione del Senato per i diritti umani ha
riconosciuto.
Dati nazionali
 L’incidenza
degli stranieri sul totale degli
occupati era del 3,2% nel 2001 ed è
aumentata nel 2011 all’8,2%.
 Tra
i lavoratori stranieri il tasso di
disoccupazione è salito nel 2013 al 17,3%
e il numero di disoccupati a 493mila.
Dati nazionali
 La
crescita della popolazione italiana è
dovuta per il 92% all’apporto degli
immigrati.
 Si stima che, senza l’apporto degli
stranieri, dal 1993 al 2006 la popolazione
italiana sarebbe diminuita di 650mila
abitanti.
Dati nazionali




I minori stranieri, o figli di immigrati, sono in Italia
585.496, il 21,9% del totale degli stranieri.
In alcune province l’incidenza delle nascite dei
minori stranieri è molto elevata: superano il 20% a
Mantova, Treviso, Piacenza e Modena. Prato è la
provincia che in termini assoluti ha la maggiore
incidenza di nascite con il 24,6% dei nati.
Il
49%
degli
stranieri
sono
europei,
prevalentemente dell’Europa dell’Est (39%).
Il 26% sono africani, con una sensibile diminuzione
dal 1990, quando erano il 35,1%; gli americani
sono l’11,3%, gli asiatici il 17,10
Dati nazionali



La prima nazionalità per residenza anagrafica
è l’Albania con 348.813 persone, seguita dal
Marocco con 319.537 persone, la Romania
con 297.570, l’Ucraina con 107.118 e la Cina
con 127.822.
L’Ucraina, fenomeno emergente nei dati
Istat, nel 1992 non era inclusa nei primi 20
Paesi di provenienza degli stranieri e oggi è al
quarto posto.
I cinesi nel 1992 erano 15mila, oggi sono oltre
centomila.
Dati nazionali





Tra le motivazioni della presenza in Italia, 664.552
persone dichiarano motivi familiari, cioè il 29,3% di
tutti i soggiorni.
Il 62,6% motivi di lavoro.
Il lavoro e la famiglia rappresentano quindi da soli il
90% dei motivi della presenza degli stranieri in Italia.
In cinque anni i permessi di soggiorno per motivi
famigliari sono raddoppiati, da 334.129 nel 2000 a
664.552 al 31 dicembre 2005 (dati Ministero
dell’Interno) .
Gli africani e gli asiatici sono i più giovani: le nigeriane
hanno in media 26,7 anni, gli uomini del Bangladesh
26,7 anni. Le donne ucraine e moldave sono invece
quelle con l’età media più alta: rispettivamente 41,8 e
38 anni.
Dati nazionali







Il panorama delle religioni presenti tra la
popolazione immigrata in Italia nel 2005 è del tutto
plurale.
Le percentuali di appartenenza religiosa (da il
Dossier statistico della Caritas 2006) non si sono
modificate di molto negli ultimi anni.
I cristiani sono circa la metà del totale .
I cristiani sfiorano il milione e mezzo (1.491.000).
Tra loro, sono 668.048 i cattolici, gli ortodossi
659.162,insieme rappresentano il 43,7% della
popolazione immigrata.
I protestanti rappresentato il 3,9% degli immigrati. I
musulmani sono, invece, poco più di un milione
(1.009.023), il 33,2% tra gli immigrati.
Un peso molto inferiore per gli induisti (2,5%) e i
buddisti (1,9%).
Dati nazionali





L’Agenzia delle Entrate ha reso noti a fine 2006 i dati sulle
dichiarazioni dei redditi presentate da cittadini stranieri.
Nel 2004 ammontano a 2.259.000, pari all’81% degli
stranieri regolarmente presenti nello stesso periodo. Si
stima che negli ultimi due anni il fenomeno stia
aumentando, principalmente perché gli immigrati per
rinnovare il permesso di soggiorno hanno bisogno di un
lavoro regolare.
In Italia, nel 2004, 1,87 miliardi di euro sono stati pagati in
tasse dagli stranieri, che nel complesso hanno dichiarato
guadagni per 21,3 miliardi di euro.
Gli immigrati contribuiscono a far crescere il prodotto
interno lordo dell’Italia.
Nel 2005 gli stranieri hanno dato al Pil un contributo di 86,7
miliardi, cioè il 6,1% del totale. Senza l’apporto del lavoro
degli immigrati, il reddito prodotto in Italia sarebbe sceso
nel 2002 (-0,1%), nel 2003 (-0,6%), nel 2005(-0,9%).
Dati nazionali





Sono1.200.000 gli stranieri che hanno un conto in una
banca italiana, pari al 57% degli stranieri in Italia.
I primi clienti sono romeni, seguiti dai marocchini e
dagli albanesi.
Il 60,6% degli stranieri sono diventati clienti di banche
italiane negli ultimi cinque anni (dati Abi-Cespi del 14
dicembre 2005).
Dai dati stimati da Il Sole 24 Ore dell’11 dicembre
2006, gli immigrati che hanno un conto in banca o alla
posta sono circa 1.500.000.
Le banche hanno stimato di aver circa 2 milioni e
150mila clienti immigrati, le poste contano circa 1
milione di clienti stranieri (inserto n. 4 Sole24ore del 18
dicembre 2006).
Dati nazionali
Secondo
l’Istituto
di
ricerche
scenari
immobiliari, nel 2005 gli immigrati proprietari di
casa risultavano 560.000 e il dato è in costante
crescita. Gli immigrati rappresentano il 15%
della quota totale di acquisti di immobili e sono
447.000 i finanziamenti per gli acquisti di case.
Spesso infatti la rata del mutuo è più bassa
dell’affitto di una casa.
Dati nazionali




Aumentano gli alunni stranieri nelle scuole italiane:
nell’anno scolastico 2005/2006 gli alunni di cittadinanza
non italiana erano 431mila, con una incidenza sulla
popolazione
scolastica
del
5%
(Dati
Ministero
dell’Istruzione, settembre 2006) .
L’incremento più consistente si è avuto nelle scuole
secondarie di secondo grado, pari al 38,2% rispetto
all’anno precedente. Questo significa che se pure alcuni
sono adolescenti nati in Italia o venuti da piccoli, una
parte consistente è rappresentata da adolescenti giunti in
Italia da grandi a seguito dei ricongiungimenti familiari.
Nelle scuole superiori si verificano i problemi maggiori di
integrazione e di abbandono scolastico.
Nel 2001/2002 è stato promosso il 77% degli stranieri, contro
l’84% del totale degli alunni, nel 2003/2004 la percentuale
è scesa al 72,6% a fronte dell’85% del totale degli alunni.
Dati nazionali
 Al
31 dicembre 2009, su 4 milioni e 235
mila cittadini stranieri residenti in Italia
(pari a circa il 7 % della popolazione
totale) le famiglie in cui era presente
almeno uno straniero ammontavano a 2
milioni e 74 mila (8,3 % del totale delle
famiglie);
 tra queste, il 22,6 per cento era costituito
da famiglie miste, composte, cioè, sia da
italiani sia stranieri.
Dati nazionali



Le famiglie con stranieri presentano una
struttura per età più giovane rispetto alle
famiglie composte soltanto da cittadini
italiani.
Si tratta, infatti, di famiglie con un’età media
di 30 anni, contro i 43 anni delle famiglie di
italiani.
La più giovane età delle famiglie con stranieri
si associa a un’elevata presenza di minori in
famiglia (nel 36,3 % è presente almeno un
minore, contro il 26,1 % delle famiglie italiane)
che risulta più o meno marcata a seconda
della provenienza geografica.
Dati nazionali



Le condizioni di deprivazione materiale riguardano
circa 1/3 delle famiglie con stranieri (il 34,5 %, contro
il 13,9 % delle famiglie composte solamente da
italiani).
La presenza di minori acuisce le difficoltà
economiche delle famiglie, siano esse composte
solamente da italiani o da stranieri: le prime, tuttavia,
avvertono la difficoltà economica soltanto con la
presenza di tre o più minori (si passa dal 14,8 % di
quelle con due minori al 23,7 % di quelle che di
minori ne contano almeno tre).
Le famiglie con stranieri, invece, presentano più
frequentemente difficoltà già in presenza di un solo
minore (passando dal 32,1 % di quelle dove i minori
sono assenti al 37 % delle famiglie con un minore).
Dati nazionali



I lavoratori immigrati (2.089.000 secondo l’Istat,
considerando solo i residenti) costituiscono 1/10
della forza lavoro.
Attualmente però stanno pagando duramente
gli effetti della crisi e sono arrivati ad incidere
per 1/5 sul totale dei disoccupati.
La perdita del lavoro, oltre a compromettere la
loro situazione economica, in base alle leggi
attualmente vigenti compromette anche la
regolarità del loro soggiorno in Italia e l’esercizio
dei diritti che ne conseguono, con dirette
conseguenze su tutto il nucleo familiare.
Dati nazionali
 in
Italia il 38% delle famiglie straniere vive
al di sotto della soglia di povertà, contro il
12,1% delle famiglie italiane.
 Le prime hanno un reddito medio di 17,4
mila euro e un consumo medio di 17,7
mila, quindi superiore alle entrate, dovuto
soprattutto alle rimesse destinate ai Paesi
d’origine.
 Le seconde percepiscono mediamente
33 mila euro, per un consumo di 24 mila
euro e un risparmio annuo di 8,8 mila
euro.
Dati nazionali
La distanza tra famiglie italiane e straniere,
in relazione all’entità e alla struttura dei
redditi e alle forme di risparmio e di
investimento,
rende
evidente
le
caratteristiche delle attuali disuguaglianze.
Dati nazionali
I fondi per l’immigrazione




Nel 2004 il 92% della spesa generale per l’immigrazione
è stato speso dal ministero dell’Interno per controllare e
contrastare l’immigrazione: su 206.622.000 euro, ben
190.271.000.
La Corte dei conti nel maggio 2005 ha richiamato
l’attenzione del governo sulla sproporzione dei soldi
spesi per il controllo a scapito dei fondi per favorire
l’integrazione degli stranieri in Italia.
Per un euro speso a favore dell’integrazione degli
stranieri, ne sono stati spesi 4 per tenere lontani e
rinviare indietro gli immigrati.
Nel 2005 la quota destinata alle Regioni del Fondo
nazionale Politiche sociali ammontava a 518 milioni di
euro, dimezzato rispetto al 2004 che aveva visto uno
stanziamento di un miliardo di euro.
I fondi per l’immigrazione





Il decreto Bersani, nel 2006, ha incrementato il Fondo,
portandolo a 775 milioni di euro.
Nel 2007 la somma del Fondo destinata alle regioni
ammonterà a circa 900 milioni di euro.
La Finanziaria 2007 ha istituito il Fondo per le politiche per
l’inclusione sociale degli immigrati, con l’obiettivo di
affrontare situazioni di degrado sociale ed abitativo, con
particolare riguardo alle condizioni dei migranti e dei
loro familiari.
Il Fondo è finalizzato alla realizzazione di un piano per
l’accoglienza degli alunni stranieri, anche per favorire il
rapporto scuola famiglia, mediante l’utilizzo per fini non
didattici di apposite figure professionali madrelingua
quali i mediatori culturali.
La somma stanziata ammonta a 50 milioni di euro per
ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.
Fondo Asilo, migrazione e
integrazione 2014-2020
 Obiettivi:
 Il
Fondo Asilo e migrazione sostituisce i
programmi del periodo di
programmazione 2007-2013:
 Fondo europeo per l'integrazione dei
cittadini dei Paesi terzi
 Fondo europeo per i rifugiati
 Fondo europeo per i rimpatri
Azioni:
Il Fondo Asilo,Migrazione e integrazione finanza azioni in materia di:
sistemi di accoglienza e asilo
 integrazione dei cittadini di Paesi terzi e migrazione legale rimpatrio
 Circa l'asilo, la priorità è lo sviluppo del Sistema europeo comune di asilo e, in
particolare, le azioni per migliorare le condizioni di accoglienza dei richiedenti
asilo e le procedure di asilo negli Stati membri, oltre che per migliorare
l'efficacia del sistema di condivisione delle responsabilità fra gli Stati membri e
con i Paesi terzi .
La parte dei fondi gestita a livello centrale finanzia:
 Azioni transnazionali
 azioni collegate alla "dimensione esterna"
 Azioni particolarmente innovative
 Azioni di emergenza
 studi
 iniziative pubbliche e lo sviluppo dei nuovi sistemi IT per la gestione dei flussi
migratori.


Finanziamento:
La dotazione finanziaria per il programma è di 3.137,42
miliardi di euro.
 La maggior parte dei finanziamenti (più dell'80%) saranno
erogati secondo la gestione condivisa, cioè in cooperazione
con gli Stati membri. La Commissione propone però di
passare dal sistema attuale di programmazione annuale
(all'interno di un quadro pluriennale e generiche priorità
politiche) a un sistema di programmazione pluriennale.
Le risorse globali sono impiegate nell'ambito:
 dei programmi nazionali
 delle azioni dell'Unione
 dell'assistenza emergenziale
 della rete europea sulle migrazioni
 dell'assistenza tecnica

Ripartizione fondi :



una somma fissa, calcolata sulla base di criteri oggettivi (ad es., numero
delle domande di asilo, numero di decisioni positive che riconoscono la
protezione internazionale, numero dei rifugiati reinsediati, numero dei
cittadini di Paesi terzi residenti, decisioni di rimpatrio assunte e rimpatri
effettuati,...), erogata all'inizio della programmazione per assicurare
continuità dei finanziamenti e possibilità per gli Stati di programmare
adeguatamente. Ogni Stato avrà comunque diritto a una somma minima
di 5 milioni di euro.
una somma flessibile, in aggiunta alla somma fissa, e variabile a seconda
della volontà del singolo Stato di finanziare, attraverso il suo programma
nazionale, azioni che rispondono a specifiche priorità stabilite a livello UE a
seguito di un dialogo politico con gli Stati membri. Questa somma sarà
erogata in due fasi: una all'inizio del programma pluriennale e una nel
2017, per rispondere a eventuali mutamenti nei flussi migratori e nei
bisogni degli Stati membri.
Parte dei fondi saranno invece gestiti a livello centrale e finanzieranno
azioni transnazionali, azioni particolarmente innovative, azioni collegate
alla "dimensione esterna", nonché le azioni di emergenza, gli studi, le
iniziative pubbliche e lo sviluppo dei nuovi sistemi IT per la gestione dei
flussi migratori
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Dati Statistici - Progetto Piu` L`Aquila