L a mia vita nella matematica I PRIMI PASSI NELLA MATEMATICA Il mio primo impatto con la matematica, l’ho avuto all’asilo incominciando a fare i primi calcoli con l’abaco e imparando a contare con delle cose semplici che ci avrebbero aiutato poi alle elementari!!! Durante i disegni sulla famiglia cominciavano a contare i vari membri che la componevano. Le cornici sono un ottimo esercizio per imparare a contare con i quadratini e i miei ricordi purtroppo dicono che non ero molto brava in queste cose. Una delle cose che ci hanno insegnato prima di andare alle elementari è la corrispondenza biunivoca, e qui c’è stato il primo approccio alla matematica e alla logica Ho dei bei ricordi sull’asilo anche se sono minimi, mi ricorderò sempre che ogni volta che c’era un compleanno, il festeggiato doveva contare i bambini presenti in modo che la maestra potesse tagliare le fette in modo preciso LE ELEMENTARI Le elementari sono fuori uscite tutte le mie lacune in questa materia che è la matematica. I primi anni, quando si comincia ad imparare a contare, tutto sembrava semplice , poi invece sono cominciati i problemi… Le varie operazioni cominciavano a mandarmi in confusione e non riuscivo a capire il perché gli altri riuscivano dove io fallivo, e mi sentivo a disagio. Con il tempo poi è anche peggiorata la cosa perché più andavo avanti e più venivano introdotte nuove operazioni e nuove regole In terza elementare poi è stata introdotta la geometria e a differenza della matematica riuscivo molto di più, mi piaceva disegnare le varie figure e calcolare i vari teoremi A differenza dell’asilo non ho un bel ricordo delle elementari Le mie insegnanti non mi piacevano e al posto di aiutarmi cercavano di mettermi sempre in difficoltà soprattutto con la matematica che è sempre stato uno dei miei punti deboli. LE SCUOLE MEDIE Durante le scuole medie il mio rapporto con la matematica fu anche peggiore, mi ricordo che ogni volta che l’insegnante scorreva il dito sul registro era un’ansia continua Più si andava avanti e più il mio rapporto peggiorava I problemi aumentarono in terza media con L’ALGEBRA con tutte quelle operazioni con le lettere Questo purtroppo era dovuto al fatto che non mi piaceva come materia, ma soprattutto non mi sentivo motivata dall’insegnante e questo mi precludeva la possibilità di imparare. Per me le medie sono state difficili per due motivi: 1. Non mi sentivo aiutata, e devo solo dire grazie a mia sorella se ne sono uscita; 2. Mi sentivo sempre in imbarazzo perché capivo le figure che facevo ogni volta che venivo interrogata e sentire i miei compagni di classe e la stessa insegnante che mi giudicava mi creava una sensazione di disagio. LE SCUOLE SUPERIORI A differenza delle scuole elementari e medie, le superiori sono state entusiasmanti. Il mio rapporto con la matematica è migliorato notevolmente. I miei insegnati erano contenti di me e mi sono resa conto che non ero io che avevo delle lacune in matematica, ma ero bloccata dai pregiudizi che i miei ex insegnanti delle medie e delle elementari avevano nei miei confronti. Più andavo avanti e più mi stavo appassionando a questa materia che tanto detestavo. Ora era come se tutto davanti a me fosse semplice e chiaro e il resto degli anni li passai in scioltezza, con voti che superavano l’immaginazione di tutti. Le superiori sono state molto più semplici di quello che mi sarei mai aspettata, riuscivo dove avevo sempre fallito e questo per me era oggetto di soddisfazione perché ero riuscita a far vedere quanto valevo. La matematica per me non era più un problema. Finite le superiori ero soddisfatta delle mie conoscenze in materia, adesso non mi faceva più paura. L’UNIVERSITÀ Quando scelsi di fare economia l’impatto che ebbi con la matematica non fu dei migliori, però in qualche modo riuscivo a uscirne. E questo fu possibile grazie ad una buona preparazione che mi fu data alle superiori. Il mio rapporto con la matematica è sempre stato altalenante. Spero un domani, quando diventerò insegnante, di riuscire ad evitare ai bambini quello che ho passato io alle elementari, cercherò di spronarli il più possibile anche perché la matematica è vita quotidiana.