La matematica è sempre stata una disciplina
indispensabile per la vita quotidiana di tutti, infatti si ha
sempre a che fare con i numeri quando si va al cinema
con gli amici, in pizzeria, al supermercato, quando si
prende un treno, in qualunque circostanza si ha a che
fare con essa. Questa disciplina inoltre costituisce
spesso un cruccio per gli studenti di qualsiasi livello di
scuola, lo testimonia uno studio recente effettuato sugli
studenti italiani.
Fin dalla scuola dell’infanzia ricordo
che mi divertivo a contare con i miei
compagnetti fino a dieci con la
supervisione della maestra, inoltre
cercavo di memorizzare le diverse età
dei bambini della mia classe, a volte
mi annoiavo e volevo fare qualcosa di
più rispetto a ciò che stavamo
facendo. Insomma il mio approccio
con questa scienza è stato
positivo….ma non è stato sempre
così.
• Nella mia esperienza scolastica fin dagli inizi ho avuto un
rapporto singolare con questa disciplina, perché in alcuni
momenti del mio percorso scolastico è stata
un’esperienza positiva come alla scuola primaria, in
quanto non ho incontrato particolari problemi
nell’acquisizione degli strumenti di base, in altri invece
non posso dire lo stesso. Le cose che più mi piacevano
erano le tabelline, il tutto era reso più avvincente da gare
individuali e di gruppo (a squadre) organizzate
dall’insegnante, in cui noi alunni ci sfidavamo nel dare il
risultato esatto alle domande fatteci dall’insegnante. Le
mie operazioni preferite erano tutte tranne la divisione,
in particolare quella a due cifre, suscitava in me qualche
perplessità, comunque sono riuscita ad arrivare
tranquillamente alla scuola inferiore di primo grado.
• Dell’utilità e dell’importanza della matematica nella vita di ogni
individuo ho iniziato ad averne consapevolezza fin dalla scuola
primaria, le prime conoscenze matematiche mi aiutavano a
calcolare i miei piccoli risparmi, a risolvere problemi che si
potevano presentare non solo didatticamente a scuola, ma
anche nella vita quotidiana fuori dalla classe (per esempio mi
divertivo molto con mia madre a fare i conti della spesa ……
anzi mi faceva sentire più grande).
• .
• Ho capito che la matematica era davvero importante
quando mio fratello maggiore, per scherzo, ha tolto
alcuni soldi dal mio salvadanaio, poi mi ha chiamato
dicendomi se gli potevo prestare 500 lire e mi sono
accorta rimettendo i soldi nel salvadanaio che ne
mancavano alcuni …. allora ho pensato che anche
qualche altra volta era potuto capitare ma io non me ne
ero accorta perché non sapevo contare ed ho anche
pensato che senza i conticini chiunque avrebbe potuto
prendermi in giro!
• Insomma anche se, come ho già detto, le divisioni a due
cifre “non erano il mio forte” già da piccola ero
cosciente che, come diceva mia zia (insegnante di
matematica), la matematica aiuta a risolvere i piccoli
problemi quotidiani.
Scuola Secondaria Inferiore Alla scuola
secondaria inferiore inizialmente non ho avuto
difficoltà, anche perché i primi due anni ho avuto
un’insegnante molto brava e paziente con noi
alunni. In terza media ricordo arrivò un
professore molto esigente che ci mise alla prova
fin dall’inizio dell’anno, sottoponendoci ad infiniti
esercizi e verifiche, di conseguenza io che non
era particolarmente “sicura di me” entrai in crisi,
anche se la geometria era l’unico aspetto della
matematica che continuava a suscitare il mio
interesse e la mia curiosità. Insomma i rapporti
con la matematica si andavano incrinando ma non
per colpa mia o, per lo meno, non solo per la mia
insicurezza, ma anche perché il nuovo insegnante
non ci portava ad amare la matematica ma ad
odiarla;
la matematica era diventata ormai la sola
mera risoluzione di esercizi, non riuscivo più
a riscontrare alcun rapporto tra la
matematica ed il quotidiano come da
bambina, e quindi, a differenza di quando ero
bambina, stavo perdendo qualsiasi curiosità
ed interesse verso questa scienza per me
considerata, da bambina, importante “per
non essere fregati nella vita”.
Scuola Secondaria di secondo grado
Nella scuola secondaria di secondo
grado il mio rapporto è stato alquanto
altalenante, dal punto di vista teorico
ero in grado di seguire perfettamente il
lavoro fatto in classe, riuscendo ad
ottenere discreti risultati, il mio scoglio
erano i compiti scritti dove non riuscivo
quasi mai ad ottenere buoni voti. Il
primo anno non ho avuto difficoltà in
matematica, ma in seconda e in terza le
mie poche certezze sono venute meno
Durante le lezioni di matematica
prendevo più appunti possibili in modo
che a casa riuscivo a fare dei
collegamenti con la lezione del libro.
Nonostante le mie difficoltà riuscivo
con impegno a raggiungere la
sufficienza, la mia pagella del I
quadrimestre era divertente perché allo
scritto avevo di solito 5 e all’orale 7.
Penso che la causa di tutto ciò sia stata
la perdita di interesse verso questa
scienza alla terza media e ciò ma ha
portato come ad arrendermi o, è più
giusto dire, a convincermi che non
sarei mai riuscita a risolvere alcuni
esercizi di matematica..non ne ero in
grado.
La cosa che mi faceva più rabbia è che
io avevo voglia di capire ..ma è come
se nello stesso tempo avessi,
inconsciamente, creato una barriera tra
me e gli esercizi di matematica.
“Il muro è caduto” quando, nella mia
precedente laurea in servizio sociale ho
dovuto sostenere l’esame di statistica,
per superarlo mi sono impegnata
tantissimo ed ho avuto un piccolo aiuto
da una persona a me cara. Forse avevo
bisogno di una spinta, di qualcuno che
mi ridesse la stessa curiosità verso la
matematica che avevo prima della terza
media, che mi facesse capire che non
era una scienza così ostica e che io
l’avevo dimenticato….ma in fondo ho
sempre amato la matematica con gli alti
e bassi di qualsiasi coppia.
Oggi in questo corso di laurea in Scienze della Formazione
Primaria h dovuto nuovamente far fronte alla matematica, il
dovermi mettere in gioco, dopo le difficoltà incontrate
precedentemente ed in parte superate, ha suscitato in me
qualche paura, ma anche buone intenzioni dovute al fatto che
questa volta l’esame mi consente di acquisire nuove metodologie
e competenze indispensabili alla professione dell’insegnante.
Dalla mia esperienza, ho capito quanto sia importante la
matematica ma soprattutto quanto sia ancora più importante
saper insegnare bene la matematica….anzi insegnare ad amare la
matematica.
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