Sponsorizzazioni e fundraising 1
Francesca Comunello
LUMSA
Anno accademico 2014/2015
Kiva: alcuni dati
Kiva: il microcredito online
 Microcredito? (“uno strumento … che permette l'accesso
ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed
emarginazione”, da Wikipedia). Muhammad Yunus e
Grameen Bank (premio Nobel per la pace, 2006)
 Kiva Microfunds è un’organizzazione non-profit che
consente di prestare denaro via internet a
(micro)imprenditori a basso reddito. Opera attualmente
in più di 70 paesi. La sua mission è “to connect people
through lending to alleviate poverty”
Kiva su Facebook
Kiva su Twitter
Exploding kittens?
 With 219,382 backers, it became the most-backed
Kickstarter project of all time! (20 febbraio 2015) It more
than doubled the previous record of 105,857, held by
Reading Rainbow since last summer.
 Exploding Kittens isn’t only the most-backed project, it’s
also the most funded Games project ever: $ 8,782,571 (la
cifra è stata raccolta in un mese)
 L’obiettivo iniziale era raccogliere $ 10,000
Exploding kittens su Facebook…
…e su Twitter
Kickstarter?
 Il 2014 di Kickstarter
 “Kickstarter is a new way to fund creative projects. We’re
a home for everything from films, games, and music to
art, design, and technology. Kickstarter is full of projects,
big and small, that are brought to life through the direct
support of people like you. Since our launch in 2009, 8
Million people have pledged more than $1.5 Billion,
funding 78,000 creative projects. Thousands of creative
projects are raising funds on Kickstarter right now”.
Indiegogo
Ice bucket challenge
Fonte: http://www.wired.it/attualita/media/2014/08/22/che-vi-piaccia-o-meno-icebucketchallenge-funziona/
Ice bucket challenge: slacktivism?
 La ricostruzione di Crowd Companies, da SlideShare
 Caratteristiche: shareable, gamified, fun, opportunistic
(http://www.charitydigitalnews.co.uk/2014/09/01/can-charities-learn-from-the-icebucket-challenge-guest-writer/)
“Dietro a questa situazione sta
fondamentalmente una sola parola:
marketing. Mentre una volta la raccolta
fondi era gestita quasi esclusivamente dai
ministeri, dagli anni ’80-’90, le associazioni
più organizzate e più capaci di farsi sentire
hanno avuto un impatto sempre più
profondo. Con effetti socialmente e
politicamente non entusiasmanti”
(Massimo Sandal,
http://www.wired.it/scienza/medicina/2014/09/01/icebucket-challenge-qualche-considerazione-che-piuriterranno-cinica/)
Fonte: CDC
“In the 1980s and 1990s, single-disease
interest groups emerged as an influential
force in U.S. politics. Using data on 53
diseases over 19 years, I find that in
addition to securing direct benefits,
advocacy organizations have aggregate
effects and can systemically change the
culture of policy arenas. Disease
advocacy reshaped funding distributions,
changed the perceived beneficiaries of
policies, promoted metrics for
commensuration, and made cultural
categories of worth increasingly relevant
to policymaking” (R. Kahn Best,
http://asr.sagepub.com/content/77/5/780
.full).
Il “mosaico” del fundraising
 “La gentile arte di insegnare agli altri la gioia di donare” (H.
Rosso, 1991)
 All’etichetta fundraising può essere ricondotta una pluralità
di fenomeni estremamente differenziati:
 Realtà profit vs non profit (dal project financing al venture
capital, alle donazioni per il non profit e per gli enti pubblici;
sponsorizzazioni e CRM)
 Ambiti di intervento
 Modalità e strumenti utilizzati (mailing, dialogatori, pubblicità sui
media mainstream, web e social media, ecc.)
 Stili comunicativi
 …
Perché è importante?
 Nel settore non profit:
 “difficoltà delle pubbliche amministrazioni nel determinare priorità di
azione e di sostegno nei confronti delle diverse tipologie di
organizzazione e di finalità perseguite” (Melandri, p. 18)
 Pluralità di “buone cause”
 Tagli al welfare
 “Individualizzazione” degli interventi di solidarietà, ecc.
 Nel settore profit:
 Difficoltà di accesso al credito (canali tradizionali)
 Possibilità di testare nicchie di mercato (crowdfunding)
 sharing economy
 In politica:
 Riduzione finanziamento pubblico ai partiti
 Ruolo dei cittadini (non contano solo i grandi capitali: il caso Obama)
Obiettivi e programma del corso
 Obiettivo del corso è fornire competenze concettuali, analitiche e
operative nel settore del fundraising. Tra i temi affrontati: donazioni
e fundraising in Italia; risorse umane e tecnologiche per il f.; la
costruzione di un caso per il f.; raccolta annuale, raccolta di
capitali; fare f.: i canali; fondazioni e sponsorizzazioni; il
crowdfunding (casi di studio e progetto)
 Le lezioni teoriche sono affiancate da esercitazioni e analisi di caso,
che si svolgeranno per l’intera durata del corso
 Sono inoltre previste testimonianze da parte di esperti del settore
 Durante le ultime lezioni del corso, gli studenti frequentanti
lavoreranno (anche) in aula alla stesura di un project work (da
realizzare in piccoli gruppi). Le linee guida e l’indice del project
work saranno illustrate nel dettaglio intorno alla metà del corso
Orari e testi di riferimento
 Il corso ha inizio oggi (25 febbraio) e si svolge il mercoledì
dalle 14 alle 16 e il venerdì dalle 11 alle 13
 Testi di riferimento:
 V. Melandri, Manuale di fundraising, Maggioli Editore
 I. Pais, P. Peretti, Crowdfunding: la via cooperativa
all’imprenditorialità, Egea
 ATTENZIONE: i testi sono oggetto di esame (orale) per i non
frequentanti (che li dovranno studiare integralmente);
rappresentano un indispensabile riferimento per i
frequentanti, nell’elaborazione del project work e per la
gestione delle esercitazioni intermedie
Studenti frequentanti: l’esame
 Gli studenti frequentanti sosterranno l’esame discutendo un project
work (le indicazioni dettagliate in proposito saranno fornite intorno
alla metà del corso). Il project work è un documento cartaceo (o
pdf) che dovrà essere recapitato alla docente circa una settimana
prima della prova d’esame; in sede d’esame si procederà alla
presentazione sintetica del progetto, con l’eventuale supporto di
slide (o altro materiale, es. Prezi)
 Per poter essere ammessi all’esame con questa modalità, gli
studenti dovranno aver sostenuto con profitto i 3/4 delle
esercitazioni proposte in aula. Di volta in volta, le esercitazioni
potranno essere discusse e validate durante le lezioni, o potrà
essere richiesto di consegnarle alla docente
 Le esercitazioni hanno dunque valore di esonero
Fundraising: definiamo il campo
 “Definire la raccolta fondi (fundraising) come un insieme d’attività
rivolte al reperimento di risorse finanziarie necessarie per il
raggiungimento degli obiettivi statutari potrebbe essere limitativo.
Occuparsi della raccolta fondi deve significare, soprattutto, dar vita ad
un’azione strategica finalizzata ad un obiettivo di crescita e di sviluppo.
Solo in questo modo la raccolta fondi diventa il vero strumento per
raggiungere gli scopi istituzionali”.
 “La raccolta fondi non è una pratica specialistica che può essere svolta
esclusivamente da consulenti esterni ma è un itinerario di
progettazione, realizzazione e sviluppo di una organizzazione non profit
o di una singola iniziativa che coinvolge tanto i dirigenti quanto i
funzionari di una organizzazione”.
 “Il fund raising non è la raccolta di fondi per far sopravvivere una
organizzazione ma per realizzare veramente la sua mission e i suoi
obiettivi in quanto utili per la società”. (E. Gazzola, La raccolta fondi per
le organizzazioni di volontariato, 2005)
Non dimentichiamo che la
donazione è un atto volontario
 “Oggi però molte di quelle che per anni sono state le fonti
tradizionali di finanziamento non bastano più a fronteggiare le
nuove e crescenti richieste di intervento nel sociale. Da ciò,
anche in Italia, e in forte ritardo rispetto a quanto avviene in
particolare nei paesi anglosassoni, c’è un sempre maggior
interesse per tutte quelle tecniche di fund raising che
consentono di rivolgersi a grandi masse di potenziali donatori
per raccogliere i fondi necessari al perseguimento dei fini
sociali. Tecniche che devono tenere sempre presente che i
donatori, a differenza di quanto accade con le tasse,
compiono un atto volontario quando donano e lo compiono
solo se sono convinti della bontà della causa che richiede il
loro contributo”. (Gazzola, La raccolta fondi, cit.)
I mercati italiani del fundraising
 4 interlocutori principali:




Le persone
Le imprese
Gli enti pubblici
Le fondazioni bancarie
Il mercato delle imprese:
sponsorizzazioni
 “Le sponsorizzazioni sociali sembrano oggi
particolarmente efficaci e utili per il mondo non profit
perché rappresentano il punto d’incontro tra l’esigenza
delle imprese di dimostrare ai cittadini la propria
responsabilità sociale e la necessità delle non profit di
raccogliere fondi e di sviluppare metodi organizzativi e
gestionali mutabili dal mondo profit”. (Gazzola)
 Lo sponsor viene coinvolto direttamente
dall’organizzazione non profit, entrambi traggono
vantaggio dalla collaborazione
Sponsorizzazioni sociali
 Sponsorizzazioni istituzionali e/o di eventi
 Cause related marketing
 Support Salary Programme (i dipendenti possono destinare
parte del proprio salario all’organizzazione/causa)
 Merchandising
 N.B: per le aziende si tratta di attività di marketing (se
desidera accedere a tali canali, l’organizzazione deve
tenerne conto – e abbandonare ogni atteggiamento di
diffidenza verso il marketing stesso)
Fondazioni, enti di erogazione,
finanza etica
 “Le fondazioni e gli enti d’erogazione sono organizzazioni
di diritto privato senza scopo di lucro che perseguono le
loro finalità erogando contributi, di norma in denaro, ad
altre organizzazioni nonprofit o a singoli individui”
(Melandri, p. 385)
 Fondazioni: bancarie, di comunità, di famiglia, di impresa
 Finanza etica: istituti finanziari sorti per il finanziamento
del terzo settore (Banca Etica ), o che devolvono i loro
profitti o una parte dei loro profitti a enti non profit.
Il non profit in Italia (Istat, Censimento
2011)
Il non profit in Italia (Istat, Censimento
2011)
Il non profit in Italia (Istat, Censimento
2011)
Il non profit in Italia (Istat, Censimento
2011)
La raccolta fondi (fonte Istat,
Censimento 2011)
 Le istituzioni non profit che hanno dichiarato di svolgere
attività di raccolta fondi ammontano a 60.071 unità, pari
al 20% di quelle censite.
 Tra le istituzioni maggiormente attive nella raccolta fondi spiccano
quelle della Lombardia (20,4% di istituzioni che svolgono attività di fund
raising); seguono quelle localizzate in Veneto (11,3%) e Emilia-Romagna
(10,2%). In coda alla graduatoria si posizionano invece le istituzioni non
profit del Sud ed Isole.
 C’è una forte correlazione tra la scelta di effettuare raccolta fondi e il
settore di attività prevalente. Quote molto superiori alla media
nazionale di istituzioni che attivano forme di raccolta fondi sono
presenti nei settori della Cooperazione e solidarietà internazionale
(80,8%), della Filantropia e promozione del volontariato (36,5%), della
Sanità (35,2%), e dell’Assistenza sociale e protezione civile (33,9%).
Modalità di raccolta fondi (Istat,
Censimento 2011)
“Italiani solidali”: le donazioni in Italia
 Dati tratti dall’indagine Doxa “Italiani solidali” 2014
(informazioni riferite all’anno 2013)
 Il 29,7% degli italiani ha donato almeno una volta nell’ultimo
anno (a fronte del 55% degli inglesi e dell’88% degli
americani)
 In media gli italiani donano 54 euro a testa; oltre la metà ha
donato meno di 50 euro a testa, un quarto fino a 13 euro,
solo il 2% più di 300 euro
 Adulti e anziani donano più dei giovani: età media di chi
dona è 55 anni; si registra però lieve incremento donazioni
da giovani fino a 34 anni
Le donazioni in Italia
 Tematiche principali: 1) ricerca medica (68%); 2)
emergenze (22%); 3) povertà nel mondo (in calo); 4)
povertà in Italia (in crescita) e adozioni a distanza
 Notorietà spontanea (ordine decrescente): AIRC,
Caritas, Telefono Azzurro, Unicef, WWF, Croce Rossa
 Beneficiari donazioni: 1) AIRC, 2) Telethon, 3) Caritas e
Emergency, 4) Unicef
 Circa la metà dei contribuenti non firma per l’8 per mille
e per il 5 per mille (83% conosce questi strumenti)
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: questo e i successivi grafici sono tratti da www.fundraisingschool.it
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: il grafico è tratto da www.fundraisingschool.it
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: il grafico è tratto da www.fundraisingschool.it
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: il grafico è tratto da www.fundraisingschool.it
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: il grafico è tratto da www.fundraisingschool.it
Fonte: Italiani solidali, Doxa. N.b.: il grafico è tratto da www.fundraisingschool.it
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