1 a) La prospettiva missionaria della pastorale nella linea del primo annuncio. «Molti ritengono che la fede non sia necessaria per vivere bene. Perciò, prima di educare la fede, bisogna suscitarla: con il primo annuncio dobbiamo far ardere il cuore delle persone, confidando nella potenza del Vangelo, che chiama ogni uomo alla conversione e ne accompagna tutte le fasi della vita» (Annuncio e catechesi per la vita cristiana. Lettera ai presbiteri e ai catechisti nel quarantesimo del DB Il Rinnovamento della catechesi, 4 aprile 2010.) b) La configurazione della catechesi secondo il modello di IC in prospettiva catecumenale. Fare del catecumenato il paradigma della catechesi. Questo invito ha trovato attuazione nelle tre note sull’Iniziazione cristiana. c) La centratura dell’annuncio sugli snodi fondamentali dell’esistenza umana «Mettere la persona al centro costituisce una chiave preziosa per rinnovare in senso missionario la pastorale» (CEI, “Rigenerati per una speranza viva” (1 Pt 1,3): testimoni del grande “sì” di Dio all’uomo, 29 giugno 2007, n. 22) 2 L’iniziazione cristiana dei ragazzi ha un carattere catecumenale soltanto in senso analogico. Ciò che specifica un percorso catecumenale è 1.la libera decisione 2.la conversione di vita a Cristo Gesù. Si tratta di un tempo nel quale si imprimono in loro 1.dei punti di riferimento e dei valori, 2.una grammatica della fede, 3.degli atteggiamenti positivi nei riguardi della comunità ecclesiale REINIZIAZIONE DEI LORO GENITORI 3 • Nelle indicazioni del Concilio Sacrosanctum Concilium, 64; Decreto missionaria della Chiesa, Ad gentes, 14) (Costituzione liturgica conciliare sull'attività • Nel Rito per l'iniziazione cristiana degli adulti (Ordo initiationis christianae adultorum OICA 1972) • Nella Premessa dei vescovi all'edizione italiana (RICA 1978) • Nella Lettera di riconsegna del Documento-Base (1988) • Nel Direttorio Generale per la Catechesi (1997, n.90) 4 Cap. I, Rito del Catecumenato secondo i vari gradi L’iniziazione cristiana. 1.Orientamenti per il catecumenato degli adulti. 30 marzo 1997 Cap. V, Rito dell'Iniziazione Cristiana dei fanciulli nell'età del catechismo L’iniziazione cristiana. 2.Orientamenti per l’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni. 23 maggio 1999 Cap. IV, Preparazione alla Confermazione e all'Eucaristia degli adulti battezzati da bambini che non hanno ricevuto la catechesi 3. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell’iniziazione cristiana in età adulta. 8 giugno 2003 5 “Al Servizio nazionale per il catecumenato, con la collaborazione dell’Ufficio catechistico nazionale e dell’Ufficio liturgico nazionale è affidato il compito di predisporre un sussidio dettagliato per attuare in modo facile e ricco gli itinerari indicati” (n.57) 6 PERCORSO •Ascolto della Parola di Dio •Celebrazioni che ne scandiscono le tappe, •Esperienze graduali e progressive di vita cristiana. NON PERDE DI VISTA I CONTENUTI DEI CATECHISMI DELLA CEI. 7 8 FINALITÀ: “Un incontro con Cristo vivo: i vari elementi dell’annuncio devono essere strutturati in modo che al fanciullo risulti che Cristo oggi gli parla, lo invita alla conversione, lo chiama a condividere la sua avventura umana; da parte sua il fanciullo catecumeno accoglie questa Parola e vi risponde con la fede, la preghiera e l’azione”. (n31) CONTENUTO: “Ha come oggetto il racconto della storia della salvezza e in particolare della storia di Gesù”. “…soltanto successivamente sarà possibile organizzare l’annuncio attorno ad alcune verità fondamentali contenute nel Credo”. (n.32) 9 La storia della salvezza “raccontata non come qualcosa di lontano e ormai concluso, ma come successione di eventi aperti, attuali, che attendono altri protagonisti” (n.32) conduce ad appropriarsi di atteggiamenti e comportamenti predicati e praticati da Gesù. I catechismi CEI contengono già un percorso che parte dall’evangelizzazione (Io sono con voi), passa attraverso la storia della salvezza, la scoperta dei “segni” sacramentali e liturgici, la risposta di fede (Venite con me e Sarete miei testimoni) fino alla dimensione mistagogica (Vi ho chiamato amici). 10 "La COMUNITÀ CRISTIANA, consapevole delle difficoltà di vivere la fede nel contesto sociale e culturale odierno, e convinta del grande aiuto che può provenire ai fanciulli dalla FAMIGLIA, dai COETANEI e dagli ADULTI, li conduce all’esperienza della vita cristiana, secondo una materna cura pedagogica che porti la loro fede iniziale a prendere radici. " (52). 11 Il Gruppo Catecumenale “Creare un ambiente adatto alla loro età, capace di accompagnarli nella loro progressiva crescita nella fede, in un autentico cammino di conversione personale e di adesione a Cristo.” (n.26) 12 Gli Adulti e la Comunità Locale “Nel compiere il suo cammino di iniziazione il catecumeno è accompagnato in modo particolare da alcuni adulti… sono persone che gli stanno accanto e interagiscono nei vari momenti dell’annuncio, nell’esercizio della vita cristiana, nella celebrazione, rispettose del cammino del catecumeno e dell’azione dello Spirito”. (n.28) “Si esige il coinvolgimento di tutta la comunità ecclesiale. Questo avvenimento può diventare l’occasione per risvegliare nella comunità il senso delle sue origini, della necessità di una rinnovata riscoperta della propria fede”. 13 La comunità “inizia” alla fede da come celebra. La comunità “inizia” con la qualità della vita comune. La comunità “inizia” con la carità. 14 15 “FARE IN ALTRO MODO” Dare al rapporto educativo una connotazione cristiana. Diventare buona notizia, vangelo per i figli Togliere i ragazzi dall’ ISOLAMENTO in cui la pastorale li pone 16 L’adulto vuole percepire l’utilità di quello che fa L’adulto apprende a partire dalla sua esperienza L’adulto deve sentirsi accolto e rispettato 17 La Gradualità Del Percorso Il Rica prevede che la comunità cristiana sia in vario modo sempre presente e partecipe in ogni passaggio e tempo dell’itinerario catecumenale. Il catecumeno viene così condotto gradualmente a partecipare alle celebrazioni della comunità, specialmente all’eucaristia e alle feste dell’anno liturgico (n.51). 18 La Nota 2 definisce il ruolo dei riti lungo il percorso: “Componente fondamentale è quella liturgica, anche se non prima in ordine cronologico: in essa emerge che l’iniziazione è opera di Dio che salva l’uomo, suscita e attende la sua collaborazione” . “La celebrazione non è collocata solo al termine…ma accompagna tutto l’itinerario”. “Attraverso le diverse celebrazioni che scandiscono il cammino, i ragazzi sono gradualmente formati al celebrare cristiano, in modo che la partecipazione diventi consapevole e piena” (n.45) 19 È il tempo in cui avviene il passaggio dal gruppo catecumenale all’inserimento nella vita ordinaria della comunità ecclesiale La mistagogia è il tempo in cui: s'impara a vivere ciò che si è scoperto; s'impara a vivere ciò che si è celebrato; ci si inserisce nella chiesa; si rende testimonianza. 20 Stretta collaborazione tra presbiteri e laici Rafforzare nelle comunità lo spirito missionario. Rinnovare la pastorale da zero a sei anni Lavorare con l’Ufficio di Pastorale Giovanile “Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto”(1Cor 15,3) 21