Il positivismo sociale Il positivismo sociale In filosofia il pensiero di Saint-Simon e Comte si inquadra nel positivismo sociale Al termine "positivo" (desunto dall'amico Saint-Simon) Comte dedica il Discorso sullo spirito positivo (1844) : 1. positivo è anzitutto ciò che è reale, effettivo, sperimentale, in opposizione a ciò che è astratto, chimerico, metafisico; 2. positivo è anche ciò che appare fecondo, pratico, efficace, in opposizione a ciò che è inutile ed ozioso; 3. positivo è ciò che è preciso e non-vago; 4. positivo è ciò che dà certezze e si basa sul dato di fatto; 5. positivo è contrapposto a negativo, ovvero non distrugge, bensì organizza la società. Il positivismo sociale Nella storia della sociologia le idee positivistiche sulla società gettano le basi di una delle principali teorie contemporanee: il funzionalismo, che considera la società di per sé buona, simile a un organismo vivente in cui tutto funziona per la vita Saint-Simon Concezione organicistica La società non è un semplice aggregato di esseri viventi, che agiscono ognuno per conto proprio, ma una sorta di «macchina organizzata», le cui parti interagiscono insieme in vista del suo funzionamento Evoluzione riformatrice Saint-Simon è convinto che si stia andando verso un nuovo assetto sociale (vedi contesto storico), che sia in atto una evoluzione riformatrice, in base alla quale la società sarà sempre più efficiente e funzionale, dominata da una sorta di intelligenza organizzatrice Il dominio del sapere scientifico La prima fase di questa evoluzione sarà segnata dal dominio del sapere scientifico. La società si organizzerà su basi scientifiche (non teologiche o speculative come in passato). La cosa sarà possibile grazie allo sviluppo di una scienza della società Rapporti politici e sociali La nuova organizzazione richiederà la ristrutturazione dei rapporti politici e sociali. Bisogna eliminare l’incongruenza che vede la parte produttiva (gli industriali) del paese in posizione subalterna e quella parassita privilegiata o addirittura al comando. Gli industriali Saint-Simon chiama industriali tutti i membri produttivi della società, includendovi scienziati, tecnici, poeti, artigiani, operai, imprenditori, uomini d’affari, professionisti, insomma i lavoratori in genere Le categorie improduttive sono invece gli aristocratici, i burocrati, i militari, i politici e i governanti Saint-Simon è convinto che gli industriali possano prendere il potere pacificamente, con la forza della ragione La società fondata sul lavoro Con la supremazia degli industriali la società sarà finalmente fondata sul lavoro Ci si dedicherà a grandi opere di pubblica utilità, tese a creare benessere e a migliorare le condizioni di vita della gente (intuizione che anticipa quello che nel XX sec. sarà il welfare-state) Lo Stato senza Stato Lo Stato nella sua forma coercitiva non avrà più ragion d’essere, sarà sufficiente un coordinamento, da affidare alle persone più esperte e di cultura, una specie di governo dei tecnici, per cui lo Stato non è il potere di alcuni su altri, ma puro strumento al servizio del sistema sociale Comte Fondatore della sociologia Comte fu segretario e collaboratore di Saint-Simon per 7 anni Comte ha avuto la fortuna di coniare il termine «sociologia» e può quindi essere considerato il vero fondatore della disciplina La sua opera principale è il Corso di filosofia positiva, pubblicata fra il 1830 e 1842 Il suo pensiero si basa su due elementi fondamentali: 1) l’esprit d’ensemble; 2) la legge dei tre stadi L’esprit d’ensemble L’esprit d’ensemble (il senso dell’insieme) è il criterio per accostarsi allo studio delle realtà complesse (come la società). Anziché fermarsi sui dettagli, bisogna avere uno sguardo di sintesi (panoramico) e guardare al tutto (in questo anticipa la teoria dei sistemi di Bertalanffy) La legge dei tre stadi La conoscenza umana passa sempre per 3 fasi successive 1. Stadio teologico: il pensiero è basato sul riferimento a divinità e tende a spiegare i fenomeni come prodotti dall’azione diretta e continua di esseri soprannaturali 2. Stadio metafisico: per spiegare i fenomeni il pensiero si appella a forze astratte, entità, astrazioni (è la ragione dei filosofi, come Aristotele che ricerca la causa dei fenomeni nell'essenza e nella forma: alla domanda "come cresce l'albero?", non si risponde più dicendo che c'è un Dio che provvede a ciò, ma, viceversa, si dice che vi è la forma dell'albero che ha in sé tutte le strutture che lo fanno sviluppare) 3. Stadio positivo o scientifico: «lo spirito rinuncia alla vana ricerca delle nozioni assolute, dell’origine e della destinazione dell’universo, delle cause intime dei fenomeni, per dedicarsi allo studio delle loro leggi, cioè alle loro relazioni invariabili di successione e di similitudine». Si tratta di una conoscenza basata su osservazioni, comparazioni, esperimenti e tesa a scoprire le leggi naturali che regolano i fenomeni I tre stadi nello sviluppo dell’individuo La sequenza dei tre stadi si ritrova nell’ontogenesi, cioè nello sviluppo mentale dell’individuo, perché i bambini tendono a essere devoti credenti, gli adolescenti critici e astratti, mentre nella maturità prevale il modo di pensare del filosofo naturalista, che indaga e mette alla prova le idee I tre stadi nella storia Nella storia della civiltà occidentale si ripetono gli stessi tre stadi: gli uomini un tempo erano sotto il dominio della religione, poi l’hanno scossa con la critica (illuminismo) e ora tendono a guardare alle cose in termini scientifici I popoli diversi da noi scoperti dagli esploratori sono primitivi, dal momento che stanno percorrendo lo stesso cammino, ma si trovano ancora in uno stadio antecedente La scala gerarchica delle scienze In ogni campo il sapere evolve secondo i tre stadi, arrivando infine a costituirsi come disciplina scientifica, ma i tempi evolutivi sono diversi a seconda della complessità della materia e del grado di coinvolgimento con l’oggetto Liberarsi dalle nozioni teologiche e metafisiche è più facile nelle discipline che trattano di cose semplici e lontane dalla nostra esperienza quotidiana. Via via che si passa a materie complesse e inerenti al nostro vissuto, realizzare una conoscenza positiva è più impegnativo Perciò le scienze nella storia umana nascono in quest’ordine: matematica astronomia fisica chimica biologia sociologia La conoscenza scientifica della società Il fatto che lo studio della società (sociologia) diventi una conoscenza positiva ha implicazioni di grande rilievo: la vita sociale smette di essere il regno dell’opinabile, ma potrà essere conosciuta in modo certo Ciò comporterà una regolamentazione della politica: le politiche sociali dei governanti saranno dettate dalla conoscenza scientifica del contesto storico-sociale, dei problemi e dei provvedimenti da adottare I metodi I metodi adottati in sociologia sono scientifici e consistono nell’osservazione (la quale presuppone comunque una teoria preliminare e serve per avere conferme), nella comparazione (tra popoli diversi, ma anche tra società umane e animali. Comte in questo precorre l’etologia umana), nel metodo storico (paragonare le condizioni dell’umanità in diversi periodi) e negli esperimenti (poiché non si possono fare veri e propri esperimenti in sociologia, bisogna servirsi dei cosiddetti esperimenti naturalistici, ovvero situazioni in cui occasionalmente si creano circostanze favorevoli allo studio) Dinamica e statica Comte distingue due branche della sociologia: 1. la statica sociale, che si occupa delle strutture (capire come le parti cooperano al funzionamento del tutto) 2. La dinamica sociale, che studia i processi (per capire come le società cambiano)