II Workshop nazionale AIIG Giovani LE NUOVE GEOGRAFIE METODI DI INDAGINE E STRATEGIE DI RICERCA Roma, 12-13 Aprile 2013 La “Geografia speciale” Un nuovo orizzonte di ricerca e sperimentazione didattica per la diversabilità Teresita Possidente (AIIG Campania) L’attività, un movimento continuo, la ricerca, sono essenziali alla vita, all’eterna inquietudine, all’eterna imperfezione; il perpetuo cercare, sperare, valutare, trovare, scoprire, migliorare, imparare e creare valori, ma anche l’eterno errare, creare disvalori. […] Ma mi sembra di gran lunga più importante, il fatto che gli organismi nella loro ricerca di un mondo migliore trovino, inventino e trasformino nuovi ambienti. Costruiscano nidi, dighe e montagne. (Popper K., Alla ricerca di un mondo migliore, 2002). CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ (L. 3 marzo 2009, n. 18) […] intraprendere o promuovere la ricerca e lo sviluppo, ed a promuovere la disponibilità e l’uso di nuove tecnologie, […] ausili alla mobilità, dispositivi e tecnologie di sostegno, adatti alle persone con disabilità. (Obblighi generali, art. 4, 1 (g)) […] sviluppo, da parte delle persone con disabilità, della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime potenzialità. (Educazione art. 24, 1 (b)) “[…] L’INCIDENZA DELL’HANDICAP SULLA VITA DELLA PERSONA PUO’ ESSERE IN QUALCHE MODO RIDOTTA, NON COSI’ INVECE MOLTE VOLTE LA DISABILITA’” (Gelati M. , 2003). BISOGNA PUNTARE ALLA COMPLETEZZA DEL SE’ IN SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI, ATTRAVERSO STRUMENTI CHE CONSENTANO DI POTER FACILITARE IL RAPPORTO CON IL PROPRIO IO E CON L’ALTRO DA SE’ NEI TERMINI DI: CONOSCENZA, RELAZIONE E CONFIDENZA. RENDERE QUINDI ACCESSIBILE CIO’ CHE APPARE INSORMONTABILE PER SOGGETTI AFFETTI DA HANDICAPS ATTRAVERSO STRUMENTI DI MEDIAZIONE EDUCATIVA E RIABILITATIVA. LA STRADA DELLA GEOGRAFIA LA GEOGRAFIA CONDUCE AL RAPPORTO CON IL NOSTRO SPAZIO VITALE CHE IN CONDIZIONE DI HANDICAP RAPPRESENTA LA CHIAVE PER UNA PRIMA RICOSTRUZIONE DEL RAPPORTO TRA L’IO E L’ALTRO DA SE’. SENTIRE DI ESSERE PARTE DEL MONDO NEL CONFRONTO CON IL NOSTRO SPAZIO VISSUTO (Moscone S., 2001), PER GIUNGERE POI A QUELLE CHE SONO REALTA’ TERRITORIALI ED UMANE LONTANISSIME, PORTA IL SOGGETTO AFFETTO DA DIVERSABILITA’ AD UNA PRATICA CONTINUA DI CONFIDENZA E NECESSITA’ DI CONTROLLO DI CIO’ CHE LO CIRCONDA. LA DISABILITA’ COMPORTA GENERALMENTE LA CHIUSURA IN SE STESSI, L’ISOLAMENTO, CHE LA PRATICA GEOGRAFICA PUO’ CONTRIBUIRE AD ABBATTERE. LA GEOGRAFIA SPALANCA LE PORTE DELL’ESSERE UMANO ALL’APERTO DELLA VITA E DEL REALE CHE IN CONDIZIONE DI DIVERSABILITA’ DIVENTA CHIAVE DI ACCESSO PER SENTIRSI PARTE DI ESSE. IN TAL SENSO SARA’ POSSIBILE CONDURRE IL SOGGETTO ALLA: • CONOSCENZA E CONFIDENZA SPAZIALE • CONTROLLO DEL REALE “Lo sviluppo della geografia e il suo insegnamento sono quindi una risorsa importante per diventare consapevoli del ruolo della dimensione spaziale nella vita umana e per potersi muovere, prendere decisioni e agire in essa con la consapevolezza e la comprensione della sua globalità, delle sue connessioni a scale diverse, del suo ruolo strategico nel futuro della specie umana sul pianeta”. (Giorda C., Puttilli M., 2011) GLI ORIZZONTI DELLA GEOGRAFIA SPECIALE • GEOGRAFIA VISUALE-DESCRITTIVA PER GLI AUDIOLESI • GEOGRAFIA SENSO-PERCETTIVA PER GLI IPOVEDENTI • GEOGRAFIA ICONICO-EMOZIONALE PER IL RITARDO MENTALE • GEOGRAFIA MULTIMEDIALE PER LA FACILITAZIONE ALL’APPRENDIMENTO IN CONDIZIONE DI HANDICAP “Il primo incontro con la disciplina avviene attraverso un approccio attivo all’ambiente circostante attraverso un’esplorazione diretta; in questa fase la geografia opera insieme alle scienze motorie per consolidare il rapporto del corpo con lo spazio. […] Alla geografia infatti spetta il delicato compito di costruire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo, con il quale va costantemente correlato. Gli allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi nel territorio, abituandosi ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale e in modo multiscalare, da quello locale sino ai contesti mondiali. Il raffronto della propria realtà (spazio vissuto) con quella globale e viceversa è agevolato dalla continua comparazione di rappresentazioni spaziali, lette e interpretate a scale diverse, servendosi anche di carte geografiche, di fotografie e immagini da satellite, del globo terrestre, di materiali prodotti dalle nuove tecnologie, legate ai Sistemi Informativi Geografici (GIS)” [Miur, 2012]. LA SPERIMENTAZIONE Unità di apprendimento Osservare e controllare lo spazio attraverso un approccio geografico . • Destinatari: alunni della classe III di scuola Primaria dell’ Istituto Comprensivo “Rubino Nicodemi” di Fisciano (SA), con la presenza di un alunno affetto da Iperattività e deficit dell’attenzione. • • Obiettivi: Muoversi e sapersi orientare nello spazio circostante, attraverso punti di riferimento topologici, mappe cartacee e mentali di spazi noti. Saper utilizzare il linguaggio della geo-graficità attraverso rappresentazioni prospettiche, individuazione di percorsi nello spazio circostante e lettura ed interpretazione della pianta dello spazio vicino. Avere consapevolezza del paesaggio nei termini di territorio circostante attraverso l’approccio percettivo e l’osservazione diretta. • • • Contenuti: l’orientamento e la gestione dello spazio attraverso la conoscenza e rappresentazione di esso. • Note: l’esperienza di apprendimento in oggetto con riferimento ad Antonio ha potuto definire il valore dell’integrazione scolastica, contribuendo a stimolare in lui il senso l’orientamento ed il controllo dello spazio. • Tempi: 3 incontri in aula della durata di 2 ore. PRIMO INCONTRO Muoversi e orientarsi nello spazio Il primo incontro ha inteso mostrare come la Geografia permetta non solo di giungere alla conoscenza dello spazio, ma anche alla capacità di saperci orientare in esso attraverso l’utilizzo dei “punti di riferimento” occasionali e fissi. • • Attività: Brainstorming sui concetti di: “Geografia” e “geografo” per giungere con i bambini alla definizione della disciplina e alla conoscenza del compito di colui che si occupa di essa. • Utilizzare i punti di riferimento: con i bambini si definisce il concetto di PUNTI DI RIFERIMENTO OCCASIONALI (strade, semafori, piazze….) a loro è stato chiesto poi di riportare una piantina disegnata alla lavagna con le indicazioni dei punti di riferimento specifici per raggiungere una meta sconosciuta, a loro il compito di tracciare il percorso e scoprire la meta. Ai bambini è stato chiesto poi di realizzare la propria cartina (indicando i punti di riferimento) da scambiare con il compagno. • Sapersi orientare: dopo aver insieme parlato dei PUNTI DI RIFERIMENTO FISSI (i punti cardinali) e come poterli trovare di giorno e di notte gli alunni sono stati portati fuori dalla scuola per provare ad orientarsi con il sole. Di qui, è stata fatta una passeggiata intorno alla scuola percorrendo le varie strade da cui è possibile giungere ad essa, facendo segnare su un taccuino ai bambini i nomi delle vie e i relativi punti di riferimento incontrati. Rientrati in classe, gli alunni sono stati divisi in gruppo, a loro sono state somministrate una scheda relativa all’orientamento spaziale con riferimento ad immagini e percorsi relativi allo spazio esterno alla scuola. TROVARE I PUNTI CARDINALI CON IL SOLE LAVORO DI GRUPPO SULL’ORIENTAMENTO CON L’UTILIZZO DEI PUNTI CARDINALI INDICATE, ATTRAVERSO I PUNTI CARDINALI, LE POSIZIONI IN CUI SI TROVA CHI HA SCATTATO QUESTE FOTO DELLA NOSTRA SCUOLA ............................................................................ ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… …………………………………………………. ………………………………………………… SECONDO INCONTRO Riconosco e riproduco il mio spazio • Il secondo incontro ha inteso passare alla conoscenza più specifica delle carte geografiche e alla possibilità di poterle utilizzare concretamente per riuscire ad orientarsi e gestire autonomamente lo spazio. • • Attività: Riconosco le diverse carte geografiche: ai bambini è stato espresso il concetto di riduzione in scala, presentando poi le varie tipologie di carte geografiche (topografica, fisica, politica e la mappa) chiedendo loro se le riconoscono. Di qui si definiscono le proprie specifiche caratteristiche. Uso la carta geografica: si prende in considerazione l’utilizzo della mappa, attraverso cui i bambini disegneranno l’interno della propria scuola. Costruisco una mappa per una caccia al tesoro: dopo aver definito con la classe i concetti base legati all’orientamento e al riconoscimento dello spazio attraverso punti di riferimento, punti cardinali e carte geografiche saranno divisi in piccoli gruppi per poter immaginare il percorso di una caccia al tesoro da organizzare all’interno della propria scuola. • • LA RIDUZIONE IN SCALA La mappa del tesoro TERZO INCONTRO Nello spazio L’ultimo incontro ha inteso mettere in pratica l’idea di itinerario ludicogeografico dei bambini, scegliendo il più attento e originale percorso di caccia al tesoro proposto, che è stato realizzato da parte del gruppo ideatore. • Attività: • Realizzazione e messa in pratica della caccia al tesoro come strumento di sintesi e valutazione finale degli apprendimenti geografici. Si leggono le indicazioni Alla ricerca del tesoro La ricerca di Antonio Ecco il tesoro!!! I RISULTATI Il percorso didattico ha condotto: • AD UN CONTATTO PIU’ CONSAPEVOLE DI ANTONIO, COSI’ COME DI TUTTI I SUOI COMPAGNI, CON LO SPAZIO, NEI TERMINI DI UNA MAGGIORE CONFIDENZA E GESTIONE DI ESSO. • ALLA VERIFICA DELLA NECESSITA’ DI AZIONI EDUCATIVE DI QUESTO TIPO CHE HANNO UN RUOLO ‘’RIABILITATIVO’’ PER SOGGETTI IN CONDIZIONE DI IPERCINESI E DISTURBI DELL’ATTENZIONE. • ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE ANCHE I BAMBINI NORMODOTATI HANNO NECESSITA’ DI DOVER CONSOLIDARE IL PROPRIO RAPPORTO CON LO SPAZIO, CHE SPESSO NON SONO IN GRADO DI GESTIRE CORRETTAMENTE. […] il diversamente abile deve lasciare la panchina, non è la riserva di nessuno, ma è il titolare della propria esperienza di vita, non può limitarsi a guardare la partita degli altri rinunciando alla propria, ne credere che questa debba essere giocata solo dagli altri. Entrare in campo non è facile, è esibire agli occhi degli altri le proprie abilità/disabilità, i propri punti di forza e le proprie debolezze, allora occorre fiducia, sostegno emotivo e insieme la possibilità di impegnarsi per migliorare le proprie competenze e sentirsi più pronti alla sfida. (D. Resico, Diversabilità e integrazione: orizzonti educativi e progettualità) GRAZIE PER L’ATTENZIONE Note bibliografiche • Cairo M., (a cura di) Pedagogia e didattica speciale per educatori e insegnanti nella scuola, Vita e Pensiero, Milano 2007, p. 164. • Giorda C., Conoscenza geografica e cittadinanza. Un progetto per il territorio, in Giorda C., Puttilli M., Educare al territorio, educare il territorio, Carocci, Roma 2011, p. 49. • Miur, Indicazioni nazionali per il curriculo per la scuola dell’infanzia e del Primo ciclo di istruzione, Roma, 4 settembre 2012, p. 46. • Moscone S., Scoprire la Geografia. Manuale per l’aspirante geografo, Armando Editore, Roma 2001, p. 42. • Popper K., Alla ricerca di un mondo migliore, Armando Editore, Roma 2002, pp. 21-22. • Resico D., Diversabilità e integrazione: orizzonti educativi e progettualità, Franco Angeli, Milano 2004, p. 73.