LEZIONE N. 12
Garantire la persona umana contro l'onnipotenza dello Stato
e la prepotenza dei privati.
(L. Einaudi)
Anno Accademico 2012-2013
1
UN esempio delle fasi logistiche
terziarizzabili
-
IL PICKING
IL TRASPORTO E LA DISTRIBUZIONE
I SISTEMI INFORMATIVI
L’UTILIZZO DELLA MANODOPERA
IL SETTORE AMMINISTRATIVO
2
RISCHI DELL’OUTSOURCING
3
LOGISTICA DISTRIBUTIVA INTEGRATA
4
Supply Chain Management
Se consideriamo la logistica sotto il più moderno approccio della Supply Chain Management - filiera organizzativa - riscontriamo che assume la valenza di un
metodo integrato, orientato al processo per l'approvvigionamento, la produzione/consegna di prodotti e
servizi ai clienti. La SCM governa le relazioni con fornitori, sub-fornitori, intermediari, distributori ed il
cliente finale e comprende la gestione delle materie, dei
semilavorati, dei prodotti finiti e dei flussi informativi.
5
SCM def…
LA SCM ALTRO NON È CHE UNA
GESTIONE INTEGRATA DI MOLTEPLICI
PROCESSI E ATTIVITÀ LOGISTICHE CHE
SINTETIZZA UN SISTEMA COMPLESSO
DI RELAZIONI
6
L’INTEGRAZIONE LOGISTICA
RICHIEDE LA RIFORMULAZIONE DEL PARADIGMA
OPERATIVO DEGLI ATTORI CHE PARTECIPANO ALLA
CATENA
FLESSIBILITA’
CIOE’ CAPACITA’ DI ATTUARE RAPIDI ADATTAMENTI STRATEGICI E
OPERATIVI ANCHE SU VASTA SCALA IN RAPPORTO AI
CAMBIAMENTI IMPREVEDIBLI CHE SI VERIFICANO NEI MERCATI:
SI POSSONO DISTINGUERE TRE FASI:
1. SCALA TERRITORIALE;
2. TEMPORALE ;
3. TECNICO – PRODUTTIVA.
7
INTEGRARSI!?!?
8
L’INTEGRAZIONE TRA GLI ATTORI
Realizza un completamento reciproco delle attività
facenti capo agli attori e precisamente:
 APPROVVIGIONAMENTO
 TRASFORMAZIONE
 DISTRIBUZIONE
La sincronizzazione di tali fasi, permette di
comprimere i tempi di attraversamento del sistema
evitando cicli di pianificazione troppo lunghi.
9
SBOCCHI DEL PROCESSO D’ INTEGRAZIONE
IL PROCESSO CONSENTE DI:
 MASSIMIZZARE IL VALORE PER IL CONSUMATORE
FINALE;
 ACCRESCERE IL LIVELLO DI ROTAZIONE DEI CAPITALI
INVESTITI;
 DETERMINARE UN INCREMENTO DI REDDITIVITÀ.
10
PARTNERSHIP LOGISTICA fattori di successo
11
CONDIZIONI DI REALIZZAZIONE
L’ESITO POSITIVO DELL’OPERAZIONE RICHIEDE AMPIO
COORDINAMENTO CHE LEGHI STABILMENTE GLI ATTORI
DELLA CATENA.
STEPS DEL PERCORSO:
1.
2.
3.
4.
5.
conoscenza reciproca delle imprese per una visione chiara
dell’intero ciclo;
conoscenza reciproca dei programmi aziendali;
compatibilità delle strutture H.&SW. anche a costo della
riprogettazione completa della catena;
assenza di conflitti sugli obiettivi aziendali;
clima di fiducia e di affidabilità che si rafforzano con il
controllo e certificazione qualità delle prestazioni.
12
CONDIZIONI (2)
Di queste fasi certamente le più difficili da conseguire
sono quelle indicate sub. 4) e sub.5) a riprova che nelle
fasi riorganizzative, ovvero di reingegnerizzazione delle
attività produttive, l’aspetto umano non deve essere
sottovalutato.
(del resto anche i grandi economisti si sono impegnati su questo fronte
indicando principi etici confacenti alle loro epoche)
13
FINALITA’ DEL NUOVO PERCORSO
Il nuovo percorso strategico è finalizzato all’efficienza
globale della catena di fornitura e poiché è incentrato
sul cliente finale deve permettere di raggiungere un
elevato rapporto prezzo/qualità sviluppato in una
visione unitaria degli attori partecipanti alla catena per
raggiungere le tre (E):
 E- che sta per EFFICIENZA ovvero il più favorevole
rapporto tra i risultati e i fattori impiegati;
 E- che sta per EFFICACIA ovvero un favorevole rapporto
con l’esterno;
 E- che sta per ECONOMICITÀ ovvero minimizzazione dei
costi.
14
CONSEGUENZE DELL’INTEGRAZIONE
L’INTEGRAZIONE BENCHE’SI SVILUPPI SOTTO LA SPINTA
DEL CONSEGUIMENTO DELLA MASSA CRITICA DEVE
RAGGIUNGERE ALLEANZE GLOBALI LE UNICHE A POTER
FORNIRE UNA RISPOSTA PER FRONTEGGIARE LE
PROBLEMATICHE POSTE DALL’ELEVATO GRADO DI
GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI.
TALE FENOMENO HA INNESCATO UN FORTISSIMO
LIVELLO DI CONCORRENZA FRA LE IMPRESE:
 riducendo il ciclo di vita dei prodotti in presenza di
un’estrema proliferazione della loro gamma
 richiedendo tempi di sviluppo, produzione e
commercializzazione sempre più brevi.
15
IL PROCESSO COLLABORATIVO
IL PROCESSO DI COLLABORAZIONE DELLA SCM DEVE SVILUPPARSI SECONDO LE FASI CHE CHIAMEREMO DELLE TRE I:
Interfunzionale ovvero
il superamento delle barriere
organizzative;
Interaziendale quale strumento di competitività di tutta la
filiera;
Internazionale come risposta alle esigenze della
globalizzazione.
I cambiamenti introdotti dalla logistica hanno evidenziato il
suo ruolo strategico e la possibilità di determinare la
riduzione dei costi. Ciò è avvenuto attraverso l’integrazione e
la successiva partnership orientata alla customer satisfaction.
16
PROCESSO COLLABORATIVO (2)
IL PERCORSO È AVVENUTO PER MEZZO DELLE FUNZIONI
BASILARI DELLA LOGISTICA ATTRAVERSO I SEGUENTI
PASSAGGI:
 Modifica delle procedure inerenti confezionamenti,
imballaggi, pallettizzazione e, in senso lato
UNITIZZAZIONE DEI CARICHI;
 Gestione delle scorte e dei magazzini in termini
SPAZIO-TEMPORALI;
 CENTRALIZZAZIONE dei flussi di merce;
 DIFFERENZIAZIONE DEI SERVIZI OFFERTI AL
CONSUMATORE FINALE variando il merchandising in
relazione alla rotazione del prodotto.
17
PROCESSO COLLABORATIVO (3)







Una simile mission è conseguibile mediante un COMPLESSO
PERCORSO DI SVILUPPO caratterizzato da:
Focus sul cliente;
Pianificazione di medio/lungo periodo 3/4 anni;
Partnership con i fornitori;
Pianificazione collegata allo sviluppo degli stadi precedenti;
Work in progress;
Coinvolgimento del personale;
Misurazione delle prestazioni facendo ricorso a coefficienti
che confrontano standard/obiettivo predefiniti con i risultati
conseguiti ed eventuale nuova taratura dei coefficienti
medesimi.
SU TUTTE LE FASI DEVE PREDOMINARE L’INFORMAZIONE
18
INTEGRAZIONE/VALORE AGGIUNTO
19
LE RISPOSTE DELLA LOGISTICA
20
MA IN PRATICA COSA SUCCEDE? Una
ricerca della SDA Bocconi/Accenture
I risultati di una ricerca
condotta dalla SDA Bocconi e
Accenture “La logistica tra
presente e futuro” - 2011 su
un campione che ha
interessato aziende con
fatturato superiore ai 50
milioni di euro dei seguenti
settori:
Food&Beverage,
Farmaceutico
Logistic Service Provider
Retail.
HA SORTITO I SEGUENTI
RISULTATI
21
LA RIPARTIZIONE DEI COSTI LOGISTICI
una ricerca della SDA Bocconi/Accenture 2
Nelle operazioni logistiche
prevalgono attività 'fisiche'
l'89% dei costi riguardano
trasporto e magazzinaggio e
incidono sul fatturato dal 2% al
7% circa secondo i settori trend
che si prevede costante anche
nel prossimo triennio.
Il 78,43% dei costi logistici
nelle imprese oggetto
dell'indagine è originato da
attività svolte da terzi, con la
gran parte dell'outsourcing
assorbito da trasporti e
magazzinaggi.
22
Una ricerca della SDA Bocconi/Accenture 3
I dati raccolti confermano che la tendenza all'esternalizzazione delle attività logistiche continua, seppure con
tassi di crescita inferiori, con particolare riferimento alla
gestione dei magazzini.
Si stima che le operazioni di outsourcing dei magazzini
crescano di circa il 10% nel prossimo triennio.
A seguito di queste operazioni, si può prevedere che la
esternalizzazione della gestione dei magazzini nel 2014
supererà il 75% del totale nei settori oggetto dell'indagine.
23
Una ricerca della SDA Bocconi/Accenture 4
La distanza tra domanda e offerta di servizi logistici è la
problematica principale che emerge dalla ricerca SDA
Bocconi/Accenture che conclude affermando:
“la domanda delle aziende è ancora fortemente
concentrata sui servizi tradizionali di trasporto
e magazzino pertanto sulla riduzione di costi,
mentre l'offerta degli operatori logistici si sta
sforzando di proporre servizi di pianificazione a
maggior valore aggiunto e una maggiore
personalizzazione a seconda dei fabbisogni dei
clienti”
24
25
Scarica

OUTSOURCING LOGISTICO