STORIA
I FATTORI CLIMATICI
IL TERRENO AGRARIO
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“Il passato del pianeta è come una galleria buia, all’interno della
quale si trovano sparse qua e là alcune fioche lampadine che
illuminano frammenti più o meno remoti”. Questa frase è di Un
geologo, ed è un ottimo viatico per un tempo definito “rivoluzione”
neolitica, la quale vede l’invenzione dell’agricoltura nella
mezzaluna fertile (area compresa fra gli odierni Iraq, Turchia,
Israele). Tale evento, di portata unica per la storia dell’umanità,
viene descritto alla luce di una serie di indicazioni che emergono da
ricerche nei settori della paleoclimatologia, della genetica
vegetale ed umana e che consentono
di formulare ipotesi circa il clima
caratteristico del periodo coincidente
con la fine dell’ultima glaciazione e
circa il ruolo che un tale clima ha
potuto giocare nell’innesco della
rivoluzione neolitica.
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I fattori di interesse dell’agrometeorologo sono: l’atmosfera, almeno
nella porzione (troposfera) che ospita i fenomeni meteorologici; il
suolo, almeno fino alla profondità dove si trovano falde che
riforniscono le radici di acqua per capillarità, e naturalmente le
colture stesse, intese sia dal punto di vista strettamente vegetale, che
in relazione alla capacità di dare prodotti, grazie al lavoro degli
agricoltori.
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Per fare un esempio concreto la produzione del frumento
dipende dalla disponibilità di un terreno adeguatamente
lavorato e in buone condizioni idriche e termiche, sufficienti
alla germinazione del seme in tempi non eccessivamente
lunghi. La data effettiva della germinazione e delle successive
fasi di sviluppo della pianta (es. spigatura, maturazione)
dipende dalla situazione termica dell’anno specifico e può
variare per lo stesso sito anche di diverse settimane, a parità
di altre condizioni.
I principali fattori
sono :
-le radiazioni solari
-la temperatura
ottimale
-l’acqua
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L’energia solare è alla base di ogni forma di vita vegetale: il sole
riscalda l’atmosfera terrestre, l’acqua e il terreno , determinandone
la temperatura.
Per meglio utilizzare la radiazione luminosa, nel nostro emisfero, si
preferisce seminare in autunno così in primavera la pianta sarà più
sviluppata. Inoltre, si adottano tecniche colturali tali da consentire
alle foglie la piena intercettazione di luce: si distribuiscono le piante
sul terreno in modo uniforme e regolare orientando i filari in
direzione Nord –Sud intervenendo
con adeguati sistemi di potatura.
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La temperatura è un fattore climatico molto importante
per la vita delle piante ed è ottimale , cioè varia a seconda
dell’area.
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L’acqua che serve alle piante proviene dal terreno: il
terreno a sua volta la cede per evaporazione dovuta
alla radiazione solare, l’atmosfera sotto forma di
vapore che è molto utile per la vita delle piante.
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Il terreno agrario si differenzia da quello naturale in
seguito all’intervento dell’uomo, che coltiva le
piante e ne sorveglia lo sviluppo per coglierne i
frutti. In uno strato profondo solo pochi decimetri
chiamato humus si concentrano continui processi
biologici e complesse reazioni chimiche, che
consentono la nascita e lo sviluppo dei vegetali.
Il terreno agrario è un sistema assai complesso,
risultato della presenza di svariante componenti:
Sostanze minerali ,organiche, organismi viventi,
acqua e aria.
La struttura del suolo agrario
Le diverse particelle inorganiche del terreno possono
unirsi tra loro grazie all'azione aggregante della
componente argillosa e della componente organica.
Di conseguenza il suolo agrario si presenta
generalmente sotto forma di grumi di particelle
legate tra loro. Il suolo agrario, a
seconda del tipo di struttura,
assumere denominazioni diverse:
compatta, glomerulare,
vacuolare, ecc. Il tipo di struttura
influenza le
caratteristiche fisiche, chimiche,
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ed agronomiche del suolo.
HUMUS
PARTICELLE
MINERALI
ARGILLA
RADICI
ROCCIA
MADRE
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I terreni possono essere classificati in base alla tessitura,
cioè al contenuto percentuale di particelle di calibro diverso.
La composizione del suolo viene determinata facendo
attraversare un campione di terra seccata attraverso una
serie di setacci. Composizioni diverse in scheletro, sabbia,
limo e ed argilla conferiscono al suolo proprietà fisiche,
meccaniche ed agronomiche diverse .
In base alla composizione percentuale
di sabbia, limo ed argilla ogni terreno
assume una particolare denominazione,
generalmente ottenuta utilizzando dei
grafici detti triangoli della tessitura.
In base alla prevalenza di un tipo di particelle sulle
altre, si hanno terreni argillosi, limosi, sabbiosi, e
le diverse situazioni intermedie (argillososabbioso, argilloso-limoso, sabbioso-argilloso,
ecc.); in particolare viene indicato come franco un
terreno dalla composizione intermedia, dove
nessuna frazione prevale con le sue caratteristiche
sulle altre, ideale per la coltivazione. Si possono
incontrare altre espressioni (terreno forte, di
medio impasto, ecc.) che però hanno solo valore
pratico.
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La sostanza organica è in gran parte costituita dai resti di
animali e vegetali, più o meno evoluti e trasformati, presenti
nel terreno. Le sostanze di origine organica vengono
demolite nel terreno dalla azione della microflora/fauna
presente; questo processo porta da un lato alla
mineralizzazione (liberazione di elementi semplici
assimilabili dalle radici delle piante), dall'altra
all'umificazione (formazione di sostanze chimiche complesse
denominate humus).
L'humus funge da serbatoio di fertilità del suolo, in
quanto può, a seconda delle caratteristiche del terreno,
rilasciare nel tempo elementi semplici assimilabili dalle
piante. La sostanza organica complessiva presente nel
terreno viene espressa in percentuale, e viene stimata a
partire dalla quantità di carbonio presente nel terreno,
elemento caratteristico delle sostanze di origine organica.
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il terreno agrario