Indicazioni nazionali per il curricolo I dati del monitoraggio svolto nell’autunno 2011 per la revisione delle Indicazioni Nazionali LA SCUOLA PRIMARIA ALLO SPECCHIO CONFRONTO SCUOLE STATALI E SCUOLE PARITARIE 5.986 ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI (TRA COMPRENSIVI E DIREZIONI DIDATTICHE) 4250 PARITARIE PRINCIPALI INDICATORI QUESTIONARIO ANSAS MODIFICHE POF E AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI FORMAZIONE DOCENTI MODIFICHE POF (ultimi 3 anni) MEDIA NAZIONALE 94% SCUOLA STATALE 97% SCUOLE PARITARIE 48% AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA DATO RIFERITO A TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA SCUOLE STATALI 94% SCUOLE PARITARIE 49% INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 91,9% ALUNNI DISABILI SI ISCRIVE ALLA SCUOLA STATALE 95% DI SCUOLE STATALI HANNO AVVIATO PERCORSI DIDATTICI SPECIFICI 68% DI SCUOLE PARITARIE HANNO AVVIATO PERCORSI DIDATTICI SPECIFICI USO DELLE TECNOLOGIE PER L’INCLUSIONE : STATALI 31% PARITARIE 9% INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI AVVIO PERCORSI DIDATTICI SPECIFICI PER L’INTEGRAZIONE 77% SCUOLE STATALI (con punte dell’89% nel nord-est) 36% SCUOLE PARITARIE FORMAZIONE DOCENTI PREDISPOSIZIONE PIANO DI AGGIORNAMENTO 93% SCUOLE STATALI 68% SCUOLE PARITARIE MODELLI ORARI TEMPO SCUOLA PRIMARIA SI SPAZIA DALLE 24 ALLE 40 ORE SETTIMANALI 21% delle classi 27 ORE 0,4% delle classi 24 ORE 30% delle classi 40 ORE 48% delle classi tra 30 e 38 ORE PRINCIPALI STRUMENTI DELL’AUTONOMIA AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA FLESSIBILITA’ DEL GRUPPO CLASSE CURRICOLO DI ISTITUTO RETE CONTINUITA’ VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI AUTOVALUTAZIONE FORMAZIONE FLESSIBILITA’ GRUPPO CLASSE RIMANE UN’IPOTESI ANCORA CONTENUTA (FORSE PER I MOLTI VINCOLI ORGANIZZATIVI DELLE SCUOLE E PER LA RIDUZIONE DI RISORSE PROFESSIONALI NELL’ULTIMO TRIENNIO, ES. COMPRESENZE) CURRICOLO D’ISTITUTO EFFETTIVAMENTE USATO DAL 18% DELLE SCUOLE LA RETE E LE SUE RAGIONI COSTITUISCE UN MODELLO DI GOVERNANCE AMPIAMENTE SPERIMENTATO NELLE SCUOLE STATALI, CON PERCENTUALI CHE VANNO DAL 64% (SUD) AL 99% (NORD-EST) RAGIONI DEL FARE RETE: • FORMAZIONE 79% • CONDIVISIONE ATTIVITA’ DIDATTICHE 60% • ORIENTAMENTO 29% LA CONTINUITA’ IMPEGNA PIU’ DEL 90% DELLE SCUOLE CON ISTITUZIONE DI GRUPPI DI LAVORO (COMMISSIONI), CONFRONTO E CO-PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ COMUNI MA SOLO L’11% DELLE I.S. PREVEDE INCONTRI SISTEMATICI TRA LE CLASSI FINALIZZATI ALLA COSTRUZIONE CONDIVISA DI CONOSCENZA TRA GLI ALUNNI FORMAZIONE 9 SCUOLE STATALI SU 10 DICHIARANO DI AVER PREDISPOSTO UN PIANO DI FORMAZIONE DEI DOCENTI, MOLTE VOLTE GESTITO A LIVELLO DI RETE, MA LA MODALITA’ PRIVILEGIATA E’ ANCORA LA LEZIONE FRONTALE E NON PROBLEM SOLVING, ROLE PLAYING, PROJECT WORK, RICERCAZIONE O DIDATTICA LABORATORIALE COME RICHIESTO ORMAI DA MOLTI INSEGNANTI TEMATICHE FORMAZIONE • • • • NUOVE TECNOLOGIE 53% SICUREZZA 46% METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE 44% FORMAZIONE SULLE DISCIPLINE CURRICOLARI 39% • INCLUSIONE, VALUTAZIONE E ORIENTAMENTO (OSCILLANO TRA IL 10% E IL 15%) MODALITA’ DI INSEGNAMENTO UTILIZZATE • LEZIONE FRONTALE 72% • PERCORSI INDIVIDUALIZZATI 24% • LAVORI DI GRUPPO 21% • DIDATTICA LABORATORIALE 19% • PEER EDUCATION 8% DATI REPERIBILI DA: MIUR - prot. n. 2085 del 2 aprile 2012 esiti del monitoraggio sulle Indicazioni art. 1, c. 4 DPR 89/2009 Intercultura mondo multimediale dimensione verticale competenza valutazione Caratteristiche • • • • • • • • • Durata quinquennale Obbligatorietà Prescrittività: La scuola si impegna a … Pretesto per ripensare alla scuola di base Idea del curricolo dinamico per raggiungere i traguardi di competenza Idea della valutazione formativa Impianto che si rifà a Bruner e Vigosky Scomparsa ambiti disciplinari (aree) Rivedibilità (idea del cantiere) Articolazione del documento (rispetto al testo del 2007) Cultura scuola persona (rivisto) Finalità generali (nuovo) Profilo dello studente al termine del primo ciclo (nuovo) L’organizzazione del curricolo (rivisto) La scuola dell’infanzia (rivisto) La scuola del primo ciclo (rivisto) Cultura scuola persona • • • • • • Paesaggio educativo estremamente complesso. Più faticosi i processi di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce ed i compiti della scuola. La scuola è chiamata ad occuparsi di apprendimento e del “saper stare al mondo”. Particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità, in una nuova dimensione di integrazione fra scuola e territorio. Molteplicità di culture e di lingue entrate nella scuola che raccoglie la sfida universale, di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze. Diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione. Centralità della persona • Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. • La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno. Per un nuovo umanesimo … tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona, ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro e dell’umanità … la scuola può e deve educare a questa consapevolezza e a questa responsabilità i bambini e gli adolescenti, in tutte le fasi della loro formazione. … il bisogno di conoscenze degli alunni non si soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con l’elaborazione delle loro molteplici connessioni. E’ quindi decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo Finalità generali Scuola, Costituzione, Europa Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea … Obiettivi generali del processo formativo (competenze-chiave per l’apprendimento permanente) richiamo alle raccomandazioni 18.12.2006 parlamento europeo 1) Comunicazione nella madrelingua: comprensione e produzione della lingua orale e scritta in un’intera gamma di contesti culturali e sociali. 2) Comunicazione nelle lingue straniere: abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. 3) Competenza matematica: sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere problemi in situazioni quotidiane. 4) Competenza in campo scientifico: conoscenze e metodologie per spiegare il mondo che ci circonda. 5) Competenza in campo tecnologico: conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri e ai bisogni degli esseri umani. 6) Competenza digitale: utilizzare in modo consapevole le tecnologie dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. 7) Imparare a imparare: consapevolezza del proprio processo di apprendimento e applicazione di quanto appreso in contesti diversi. 8) Competenze sociali e civiche: partecipare attivamente alla vita civile e democratica. 9) Senso di iniziativa e imprenditorialità: tradurre le idee in azione. 10) Consapevolezza ed espressione culturale: importanza dell’espressione creativa in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione. Le differenze storiche e culturali di ogni paese e la diversità di contenuti e metodi di insegnamento pur orientate verso le stesse competenze generali favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare tali competenze Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione • Iniziare ad affrontare con responsabilità e in autonomia le situazioni di vita tipiche della propria età. • Dimostrare una buona padronanza della lingua italiana. • Essere in grado di esprimersi a livello elementare in due lingue europee e utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie della informazione e della comunicazione. • Utilizzare le conoscenze matematiche, tecniche e scientifiche per analizzare e verificare dati e fatti della realtà. • Utilizzare in modo sicuro le tecnologie informatiche. • Ricercare e procurarsi velocemente nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti in modo autonomo. • Assimilare il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile. • Dimostrare originalità e spirito di iniziativa. • Impegnarsi in campi espressivi ed artistici in relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento. Le indicazioni nazionali fissano gli obiettivi generali gli obiettivi specifici di apprendimento e i relativi traguardi di competenze per ciascuna disciplina o campo di esperienza sulla base delle indicazioni le scuole elaborano il proprio curricolo La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. Aree disciplinari e discipline Le discipline non sono aggregate in aree precostituite. Si vuole rafforzare trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. L’itinerario scolastico che si organizza nella forma dell’istituto comprensivo richiede di progettare un curricolo verticale orientato al graduale sviluppo delle competenze (scuola dell’infanzia) e alla ricerca della connessione tra i saperi (scuola del primo ciclo) Obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione a periodi didattici lunghi: triennio della scuola dell’infanzia quinquennio della scuola primaria triennio della scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria gli obiettivi sono indicati anche al termine della classe terza. Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Valutazione Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione assume una preminente funzione formativa. Alle singole istituzioni scolastiche spetta la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera educativa organizzazione e didattica della dell’offerta scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale valutazioni esterne. o emergenti da L’istituto nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico, con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni. Promuove, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove. Certificazione delle competenze Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione … Certificazione delle competenze (questione critica) 1 - mancano i modelli nazionali 2 - dibattito sulla “terminalità” delle competenze certificabili Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori. La comunità professionale dei docenti è il cuore delle istituzioni scolastiche, valorizza la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti e si impegna a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti, confrontandosi per costruire un progetto di scuola condiviso a partire dalle Indicazioni Nazionali. Determinante è il ruolo del dirigente scolastico per la direzione, il coordinamento e la promozione delle professionalità interne e, nello stesso tempo, per favorire la collaborazione delle famiglie, degli enti locali, e per la valorizzazione delle risorse sociali, culturali ed economiche del territorio. L’elaborazione e la realizzazione del curricolo costituiscono un processo dinamico e aperto, e rappresentano per la comunità scolastica un’occasione di partecipazione e di apprendimento continuo. La scuola dell’infanzia La scuola dell’infanzia è la risposta al diritto di tutte le bambine e i bambini all’educazione e alla cura. Finalità Consolidare l’identità Sviluppare l’autonomia Acquisire competenze Vivere le prime esperienze di cittadinanza I bambini, le famiglie, i docenti, l’ambiente di apprendimento Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, continua capacità di osservazione del bambino, presa in carico del suo mondo, lettura delle sue scoperte, incoraggiamento e sostegno all’evoluzione dei suoi apprendimenti. La progettualità si esplica nella capacità di dar senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, promuovendo routine un e attività, coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica. Profilo delle competenze del bambino al termine della scuola dell’infanzia Conoscere e gestire le proprie emozioni. Consolidare la propria autostima. Sviluppare la curiosità e la voglia di sperimentare. Condividere esperienze e affrontare gradualmente i conflitti. Sviluppare l’attitudine a porsi e porre domande. Cogliere i diversi punti di vista e utilizzare gli errori come fonte di conoscenza. • Raccontare, narrare e descrivere situazioni ed esperienze vissute con pluralità di linguaggi. • Padroneggiare prime abilità di tipo logico. • Rilevare le caratteristiche principali di eventi, oggetti e situazioni, formulando ipotesi e ricercando soluzioni ai problemi quotidiani. • Essere attento alle consegne, portare a termine il lavoro e diventare consapevole dei processi realizzati. • Esprimersi in modo personale con creatività e partecipazione. La scuola del primo ciclo Il senso dell’esperienza educativa La scuola: Svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento. Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere e gestire le proprie emozioni e porsi obiettivi da perseguire nel tempo. Promuove un primario senso di responsabilità. Sollecita ad un’attenta riflessione sui propri comportamenti. Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si sviluppa l’identità di genere. Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressioni. Propone situazioni e contesti in cui gli alunni sono sollecitati a riflettere per capire il mondo e se stessi. L’alfabetizzazione culturale di base La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali ed offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e l’acquisizione dei saperi irrinunciabili. Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. Cittadinanza e Costituzione E’ compito peculiare del primo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia. L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e solidarietà. Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per l’esercizio della piena cittadinanza. L’ambiente di apprendimento Principi metodologici per una efficace azione formativa. Valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni. Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità. Favorire l’esplorazione e la scoperta. Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere. Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio. Uso flessibile degli spazi a partire dalla stessa aula scolastica. La biblioteca scolastica come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri … I nodi nella discussione sulle Indicazioni - Ridurre la distanza tra il dichiarato e il realizzato. - Competenze chiave, traguardi delle discipline, obiettivi. - Rapporto tra competenze e saperi disciplinari. Per ridurre la distanza tra il dichiarato e il realizzato. La piramide della progettazione 1 – Timetable della giornata > lavoro d’aula 2 – Piano annuale > classe/sezione 3 – Planning > scuola (plesso) 4 – Piano dell’offerta formativa > Istituto 5 – Indicazioni per il Curricolo > Nazionale Competenza: capacità di affrontare un compito di realtà mobilitando le proprie risorse e conoscenze in modo pertinente alle condizioni del contesto. Le dimensioni della competenza VOLER AGIRE POTER AGIRE SAPER AGIRE RISORSE COGNITIVE Conoscenze/abilità Processi cognitivi Sensibilità al contesto Atteggiamento verso il lavoro Rapporto tra competenze e saperi disciplinari. • Competenze = sviluppo globale della persona • Obiettivi di apprendimento = contributo che il singolo sapere può fornire allo sviluppo delle competenze Buon lavoro