CORPO E MENTE:
l’Approccio Olistico
in Psicoterapia
della Gestalt
Dott.ssa Maria Luigia Grillo
Psicologa, Psiconcologa, Psicoterapeuta
della Gestalt in formazione
Convegno
«La Via del Benessere: tra scienza e natura»
1 giugno 2014 – Ceccano (Fr)
Questa concezione
è comune a:
 Psicologia della
Gestalt
 Olismo
L'Olismo deriva dal greco (“holon/holos”) e significa
intero, tutto. Questo termine è stato usato
per la prima volta da Jan Smuts negli anni venti.
Il senso è che
anima, mente, corpo,
emozioni
sono un tutt'uno
inscindibile.
Non si può curare soltanto una parte dell'individuo ma
bisogna comprendere che c'è un collegamento con
tutte le altre parti.
L'esempio classico che
spiega questa filosofia è
quello dell‘OROLOGIO.
Esso è formato da due
lancette, circa tre ingranaggi
e una parte a forma di
spirale con dei numeri.
Se lo smontiamo e
rimettiamo i pezzi sul tavolo
noteremo che i pezzi
rimangono gli stessi, ma
l'orologio non funziona più.
…e così l'uomo. Ciò che infatti lo caratterizza è
che esso è un organismo unificato.
PENSA, AGISCE, SENTE
ed è proprio l'unione di tutto questo che fa
l'uomo.
Anche in Gestalt…
l’Organismo è inteso
come un tutto.
Perls, fondatore della
Psicoterapia della Gestalt, lo definiva come:
“un tutto in stretta interdipendenza, non solo delle diverse
parti tra loro,
ma con l’ambiente e con l’universo intero”
OBIETTIVO della Psicoterapia della Gestalt
è
l’integrazione delle dimensioni:





Sensoriale
Cognitiva
Affettiva
Sociale
Spirituale
al fine di migliorare la QUALITA’ DI VITA dell’essere
umano
Si tratta di un processo
In cui l’individuo ha un ruolo centrale avendo la
responsabilità nel raggiungimento e nel
mantenimento del benessere nella propria vita.
Il terapeuta aiuta l’individuo nel complesso cammino
della propria conoscenza interiore,
spingendolo ad essere ciò che è,
in un processo di integrazione delle varie parti di se.
Il Contatto
“Il contatto è l’umore vitale della crescita,
vuol dire cambiare se stessi e l’esperienza
di sé nel mondo”
(Polster & Polster , 1986).
Essere in contatto vuol dire essere consapevole dei propri
bisogni e le proprie aspirazioni ed è necessaria una
interconnessione tra
Emozione – Sensazione – Movimento
Ciclo del Contatto
Consapevolezza
Vuol dire
osservare se stesso ed il proprio processo nella condizione
dell’ epochè , nella posizione dell’ indifferenza creativa,
cioè
prestare attenzione senza giudicare,
semplicemente accettando di essere quel che si è.
Nella psicoterapia, il concetto olistico ci dà uno strumento con cui osservare e
comprendere l'uomo nella sua totalità: grazie alla consapevolezza che avrà di
sé stesso sui diversi livelli (pensiero, azione, emozione) esso giungerà a
comprendersi ed a cambiare quei comportamenti che lo mantengono
bloccato in un processo di nevrosi.
La nevrosi
• Perls dice che la nevrosi è la somma delle gestalt aperte cioè
dei processi di auto-interruzione(blocchi).
• La formazione del sintomo spesso deriva dall'inibizione
all'emozione e all'azione.
• La parola “emozione” viene da ex-movere, che vuol dire
qualcosa che si muove, quindi il “non muovere l'emozione”, il
non esprimere, il non sperimentare forma il sintomo.
Si tratta di ENERGIA trattenuta
Omeostasi e Bisogni
OMEOSTASI
PERDITA
EQUILIBRIO
BISOGNI
Ogni bisogno si manifesta come cambiamento dello stato
dell’organismo a livello somatico, emotivo, cognitivo
(secondo il principio olistico).
Cause perdita omeostasi:
• interazione con l’ambiente esterno
• Interazione con le diverse parti dell’organismo stesso
AUTOREGOLAZIONE ORGANISMICA
 Capacità dell’organismo di mantenere un EQUILIBRIO
DINAMICO attraverso l’interazione con l’ambiente e con se
stesso.
 Nella psicoterapia della Gestalt l’ AUTOREGOLAZIONE
ORGANISMICA coincide con il benessere psicofisico, infatti il
lavoro del terapeuta consiste nel liberare il cliente da quegli
impedimenti (blocchi) che non gli permettono di raggiungere
l’autoregolazione organismica.
1) AUTOREGOLAZIONE ORGANISMICA e benessere sono diversi a seconda della
persona perché ogni persona è diversa dall’altra.
2) AUTOREGOLAZIONE ORGANISMICA si può realizzare solo nel qui e ora
3) L’ equilibrio si ottiene attraverso la relazione (interpersonale e con l’ambiente)
4) Per raggiungere l’AUTOREGOLAZIONE ORGANISMICA si deve essere
consapevoli del proprio sentire e responsabili del proprio agire.
MENTE
CORPO
SPIRITO
Equilibrio
PsicoEnergetico
Chackra ed Equilibrio Psicoenergetico
 Dall’osservazione clinica Reich si
accorse della presenza di alcune
aree in cui una determinata
funzione psichica poteva essere
inibita attraverso la tensione
muscolare e permessa dal
rilassamento (Corazza Caratteriale)
 Anche la dottrina orientale
riconosceva, su base empirica, la
presenza di aree analoghe, a cui
dava il nome di chakra e che
considerava come centraline
attraverso le quali l’energia psichica
poteva essere controllata o almeno
regolata.
E’ necessario
liberare l’energia emotiva
al fine di raggiungere il pieno possesso
delle proprie facoltà psicofisiche
• La vita pulsionale è soggetta a un
ritmo naturale continuo di carica e
scarica. Se si interferisce con
questo ritmo impedendo la scarica,
si formano degli accumuli di
emotività trattenuta che disturbano
l’organismo e finiscono per
diventare distruttività (Reich, Analisi
del Carattere)
• I chackra si percepiscono come
sorgenti di un lieve irradiamento di
calore mentre la funzione psichica
relativa è quiescente e si incendiano
quando entra pienamente in
funzione.
Carica
Energia
Scarica
Energia
Operatori Olistici
L’operatore Olistico
dovrebbe avere fatto
diretta esperienza
della propria
"ombra", ossia delle
proprie negatività,
aver curato le proprie
ferite affettive,
sanato il conflitto
interiore e provato
esperienze spirituali:
solo questo lo
autorizza e gli apre
ogni possibilità di
intervento curativo
olistico.
Il mito del saggio centauro Chirone, l’immortale che venne
ferito e, secondo la leggenda greca, scoprì le differenti
medicine per alleviare la sua stessa pena, è un valido
esempio di come conoscere la propria sofferenza possa
essere di aiuto per aiutare gli altri mettendo a disposizione
la nostra esperienza come il «guaritore ferito».
«Il miglioramento della qualità della vita di una persona
non consiste solo nella recessione dei sintomi, ma
nell’incremento della vita spirituale, nell’accorgersi
appunto di quello che succede fra sé e gli altri,
fra sé e sé, fra sé e i fiori, fra sé e le cose…
tutti i fra che possono venire in mente»
Quattrini, 2006
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File - Dott.ssa Maria Luigia Grillo