STUTTURA
Il percorso di gara aveva il fondo in sabbia ed era costituito da due
rettilinei paralleli, separati da una balaustra (chiamata "spina") che
correva nel mezzo e raccordati da due strette curve a 180 gradi.
All'interno di ciascuna curva, all'estremità della spina, vi era una
colonna, chiamata meta, intorno alla quale i corridori dovevano
girare. La distanza tra le due mete era tipicamente di uno stadio
(circa 200 metri), ma nei circhi più grandi poteva essere maggiore.
La pista aveva quindi complessivamente la forma di un rettangolo
molto allungato: uno dei due lati corti era arrotondato, mentre
lungo l'altro si allineavano i carceres, ovvero i box dai quali
prendevano il via i carri. Su tutto il resto del perimetro erano
costruite le gradinate per il pubblico. Situato solitamente più o
meno al centro dell'emiciclo delle gradinate c'era il pulvinar: la
tribuna d'onore. L'edificio che ospitava i carceres era
monumentale, costituito da due torri, unite da una facciata
solenne, e dai vari locali di servizio. Tra queste torri da portare
come esempio quella rimasta del circo di Milano, a lungo creduta di
origine medievale, divenuta il campanile di San Maurizio al
Monastero Maggiore alto 16,60 m.
I circhi erano degli edifici molto imponenti e fastosi. Il
leggendario circo di Costantinopoli era ornato con
capolavori presi spogliando tutto il mondo conosciuto: per
portare tre esempi, la spina era ornata da vari oggetti
preziosi, tra cui l'enorme obelisco trasportato da Karnak, in
Egitto, e ancora oggi ben visibile a Istanbul. Vi era anche la
colonna con i serpenti di bronzo dorato presa dal tempio di
Apollo di Delfi. Sopra la tribuna imperiale vi era il gruppo dei
cavalli di origine incerta (forse fusi all'epoca di Domiziano)
ma ora a Venezia, dove sono stati spostati nel 1204 per
ornare la facciata della Basilica di San Marco.
Nell'antica i cavalli venivano agganciati ad un carro a due
ruote guidato da un auriga ("guidatore"). La biga era un
carro trainato da due cavalli; la quadriga da quattro. È
famosissima la corsa di quadrighe rappresentata nel film
Ben-Hur.
La partenza avveniva aprendo cancelli o catene e dando il via
libera ai carri che potevano passare dai carceres all'arena.
La corsa si svolgeva di solito su sette giri di pista. Il percorso
era sempre in senso antiorario. Sulla "spina" vi era una fila
di segni (di solito uova di pietra o delfini). A ciascun giro
veniva fatta cambiare posizione a uno di questi segni. Gli
spettatori potevano così tenere il conto del giro a cui si era.
Naturalmente vinceva il carro che arrivava primo alla fine
dei giri prestabiliti. Vi era un sistema per correggere il
percorso più lungo che avevano davanti i carri che erano
all'esterno.
La vincita non corrispondeva solo nella proclamazione e nella
gloria che ne derivava, ma anche in un premio tangibile: i
migliori aurighi diventavano famosi ma guadagnavano anche
grandi somme, come i moderni campioni dello sport.
BIGA
QUADRIGA
I circhi più celebri sono quelli di Roma (il Circo Massimo) e quello di
Costantinopoli. Quest'ultimo circo fu edificato quando ormai gli
edifici stavano perdendo la loro funzione originaria, e divenne il
luogo utilizzato (oltre che per i giochi) per l'acclamazione
dell'Imperatore, per le assemblee popolari, era il luogo dove si
verificavano tumulti e sommosse anche cruente, e dove si
svolgevano feste e celebrazioni varie, tra le quali si possono
annoverare anche delle condanne a morte in forma di
rappresentazione sacra (ad esempio, mettendo l'indiziato o il
condannato dentro un forno ricostruito meticolosamente come
quello dedotto dalla Bibbia nel Libro di Daniele, dove si narra dei
tre fanciulli gettati in una fornace per ordine di Nabucodonosor.
Nel circo di Costantinopoli avvenivano la cerimonia di acclamazione
dell'Imperatore, gli atti solenni e le trattative dell'Imperatore con la
folla (es. nel 512 Anastasio dalla tribuna si tolse il diadema, si disse
disposto ad abdicare se gli veniva indicato un successore. La folla lo
riconfermò). Altro episodio famoso la rivolta della Nika, che prese
le mosse dalle fazioni del circo, che chiedevano all'unisono la
rimozione di alcuni funzionari, e alla fine -nella sua repressione
costò la vita a 30.000 persone). Vi si celebravano anche i trionfi
(come quello di Belisario) e insomma tutte le cerimonie
ufficiali pubbliche. Le classiche quattro fazioni alba (bianca),
prasina (verde), russata (rossa), veneta (azzurra) divennero
una sorta di partiti politici, con diversa rappresentatività e
diversa valenza sociale. Le fazioni del circo a Costantinopoli
videro la prevalenza di due "colori" (il verde e l'azzurro) e
assunsero (oltre che connotazioni politiche) perfino quella di
partigianerie religiose: la fazione dei verdi parteggiava per il
Monofisismo. Gli azzurri era il "partito" dei grandi proprietari
terrieri e dell'antica nobiltà, parteggiavano per i verdi
soprattutto i mercanti e la burocrazia statale.
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