Il suo sguardo era intenso e penetrante, capace di cogliere il bene anche dove gli altri avrebbero visto solo il male, uno sguardo capace di giudicare al di là delle apparenze, incapace di discriminazioni; il suo sguardo era uno sguardo intriso di ardore, di tenerezza, in grado di trasmettere i più profondi sentimenti del suo cuore. Il suo era uno sguardo a 360 gradi, capace di posarsi con attenzione su tutto e su tutti, sui potenti e sui poveri, sul Padre come sulle folle affamate e stanche. Gesù era un uomo libero, libero dalle cose, dal denaro, libero da interessi personali. In Lui nemmeno l’ombra di tutte quelle cose che rendono l’uomo schiavo di se stesso: l’egoismo, la violenza, la cupidigia. Questa sua libertà interiore lo ha reso capace di amare, di toccare gli intoccabili, di accarezzare i bambini, di benedire, di guarire e consolare, di baciare anche il discepolo che lo tradiva, di perdonare i suoi carnefici. Gesù era un uomo molto saggio, un vero maestro. Il suo insegnamento era chiaro e lineare, i suoi discorsi sapevano scaldare il cuore di chi lo ascoltava. Le sue parole erano dolci e convincenti, fresche e pulite, ricche di idee e contenuti. La sua vita era coerente con le sue parole. Gesù era un grande ottimista, uno che non si rassegnava mai, uno che invece di descrivere l’oscurità preferiva accendere una luce. Aveva una personalità grintosa, non amava le mezze misure, ma è stato tra coloro che hanno saputo prendere sul serio la vita!