LEZIONE 2 DELLA SCUOLA DEL SABATO CRISI INTERNA ED ESTERNA 4° TRIMESTRE 2015 SABATO 10 OTTOBRE 2015 CRISI INTERNE ESTERNE Da Giosuè a Salomone Il regno diviso ± 1400 – 931 a.C. ± 931 – 586 a.C. Babilonia CAUSE Errori Atteggiamenti «Abbandonarono l'Eterno, il DIO dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dei fra gli dei dei popoli che li attorniavano, si prostrarono davanti a loro e provocarono ad ira l'Eterno» (Giudici 2:12) Il popolo si separò da Dio e adorò altri dei. I giudici Inviò i giudici per liberarli e gli diede pace con l’unione del regno. ± 1400 – 1050 a.C. Salomone si separò da Dio e adorò altri dei. Il regno unificato ± 1050 – 931 a.C. Divise il regno, permettendo loro di raccogliere le conseguenze dei loro errori. «Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «È troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!». (1ª Re 12:28) Dopo la morte di Salomone, le 12 tribù furono divise in due rgni: «Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Manasse, suo padre; Amon infatti offriva sacrifici a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse, suo padre, e le serviva». (2ª Cronache 33:22) I re del regno meridinale generalmente si mantennero fedeli a Dio. Ma, dalla distruzione del regno del nord, l’apostasia crebbe grandemente nel regno di Giuda. In quel periodo regnarono i suoi due re peggiori: Manasse e Amon (2ª Cro. 33: 9, 22). Dio inviò molti profeti per evitare il disastro che il loro peccato avrebbe arrecato. «E ora ho dato tutti questi paesi in mano di Nabucodonosor, re di Babilonia, mio servo; a lui ho pure dato le bestie della campagna perché lo servano» (Geremia 27:6) Durante i periodi di crisi, Dio non abbandonò il suo popolo. Tuttavia, per poter tornare a godere del favore divino, la disciplina ogni volta era sempre più severa. Dal 605 a.C., dopo aver sconfitto l’Egitto a Cherchemis, Dio diede a Babilonia tutte le nazioni. Attraverso Geremia, furono dati ripetuti messaggi a Giuda, affinché si sottomettesse a Babilonia. Per ben 20 anni, dal regno del re Joiachim fino a Sedechia, il popolo si rifiutò di credere che Dio potesse compiere le sue minacce, e non si pentì. «Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l'acqua.» (Geremia 2:13) Dio aveva promesso la sua protezione e la prosperità se Israele fosse stato fedele. (Ger. 2:2-3) Tuttavia, il popolo abbandonò Dio («fonte d’acqua viva») e adorò gli idoli («cisterne rotte»). Come agirono i suoi dirigenti? (Geremia 2:8) «I sacerdoti non dissero: Dov’è Dio?». «Quelli che avevano la legge non mi conoscevano». «I pastori si ribellarono contro di me». «I profeti profetizzarono in nome di Baal, e camminarono dietro a ciò che non dà beneficio». «Andate attorno per le vie di Gerusalemme: guardate e rendetevi conto, e cercate per le sue piazze se trovate un uomo, se ce n'è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la verità, e io la perdonerò» (Geremia 5:1) I giudici ingannavano sé stessi pensando di essere buoni e che Dio non li avrebbe mai castigati. (Ger. 2:23) Tra loro vi era un detto: «il tempio di Dio è questo» (Ger. 7:4). Tutto va bene. Mentre loro adoravano Dio nel suo tempio, che cosa importava quello che facevano nella loro vita quotidiana? Essi non ascoltarono gli avvertimenti di Dio, non meditarono sulle loro azioni nè si pentirono dei loro pensieri peccaminosi. Questo è un grande avvertimento per noi oggi. Com’è la nostra relazione con Dio? La nostra religione è una mera forma esteriore? Il nostro cuore è stato dato completamente a Dio? Viviamo quotidianamente in comunione con Dio? E.G.W. (Messaggi scelti - volume 2) «Conviene prendere in considerazione ciò che sta per avvenire sulla terra. Questo non è il tempo per dedicarci alle cose frivole o soddisfare il nostro egoismo. Se i tempi in cui viviamo non riescono a impressionare veramente le nostre menti, che altro potrebbe avere un impatto su di noi? Non è forse vero che la Sacra Scrittura ci chiama per un lavoro più puro e santo di quello che abbiamo fatto finora?»