1914-1918 L’ATTENTATO DI Sarajevo conclude un processo politico iniziato quArANT’ANNi prima. L’OsTiLiTà e L’OdiO che vedevano di fronte la germania guglielmina e la francia repubblicana risalivano alla dura sconfitta di napoleone. La disfatta aveva privato la francia dALL’ALsAziA e dalla lorena e fra il popolo francese si bramava la rivincita. L’impErO asburgico cercava in ogni modo di allargare la propria influenza politica e territoriale nei balcani approfittando della crisi ormai irreversibile dELL’impErO ottomano. L’austria-ungheria, dopo L’ANNEssiONE della bosnia-erzegovina doveva superare uno scoglio che si profilava ALL’OrizzONTE : la serbia e il nazionalismo slavo. Il nazionalismo in europa non riguardava solo la francia, la germania e L’iTALiA, ma entrava con forza e convinzione anche nelle menti della classe colta dei popoli slavi pilotata dalla serbia. Questa è una delle principali cause che provocò L’iNiziO della grande guerra. ALL’ inizio della prima guerra mondiale, L’ italia SI DICHIARA NEUTRALE e richiede L’ applicazione dELL’ articolo 7 della triplice alleanza che prevede compensi per L’ italia in caso di modifiche territoriali nei balcani a favore dELL’ impero asburgico. Tale dichiarazione espone tuttavia L’ italia alle pressioni delle potenze dELL’ intesa . Il 23 maggio 1915 L’ italia dichiara guerra ALL’ austria-ungheria . Nonostante si pensasse che la guerra su questo fronte sarebbe stata breve, si iniziò ugualmente Ad approntare le prime trincee, a scavare gallerie, a prendere possesso delle cime dei monti a quote fino ad allora impensabili per delle manovre militari. Con la prima guerra mondiale in europa si videro gli eserciti fronteggiarsi, muoversi, combattere su un fronte di quasi 9700 chilometri di montagne. Si videro truppe vivere e trascorrere inverni a 3-4000 metri, con la neve alta fino a 8-10 metri e temperature che raggiungevano i 40 gradi sotto lo zero anche a primavera inoltrata. Proprio nel mese di aprile del 1916, nei giorni della conquista italiana del passo della sentinella furono misurati 11 metri di neve sul versante austriaco e 9 su quello italiano. Era il venerdì precedente la pasqua e venne soprannominato il «venerdì bianco» : 10000 vite spezzate in Soli 3 giorni a causa delle slavine ! Giovani vite furono inutilmente sacrificate: davanti il nemico; dietro gli ufficiali pronti ad usare la pistola in caso di un solo gesto che potesse fare pensare ad una mancanza d’ obbedienza. I soldati vivevano in trincee. La trincea è uno stretto fossato scavato per circa due metri di profondità e altrettanti di larghezza che si estende per diversi chilometri lungo il territorio di guerra. Erano formate da piccoli rifugi con tavole, una piccola stufa che lasciava odore di pane bruciato ed armi appese. Le conversazioni e la vita erano monotone, in mezzo ai topi e vivendo come essi nel fetore, NELL’umidiTà e nel buio (pochissime candele). I soldati erano soprattutto gente proveniente dalle campagna fra i 18 e i 40 anni. Assieme vivevano uN’EspEriENzA collettiva e difendevano coraggiosamente la propria patria e gli interessi del proprio paese. Dal popolo erano considerati degli eroi pronti a morire a causa dei gas o dELL’ArTigLiEriA. Non ci si poteva né lavare né radere quindi molti avevano i baffi. I soldati si comprendevano anche senza parlare inoltre manifestavano sentimenti nazionalistici e brontolavano, però rimanevano lo stesso a combattere. Cercavano di non spararsi addosso e di non provocare i nemici. Nel natale del 1914 nel fronte occidentale succede una cosa inaspettata: i combattenti delle due parti si scambiano doni e si abbracciano, questo però viene visto male dai capi militari. Succederà solo questa volta poiché nel natale del 1915 c’è odio puro dopo L’iNvENziONE dei gas che uccideranno milioni di persone. Era proibito ai giornali di parlare sulla guerra e delle condizioni terrificanti in cui vivevano i soldati, questo perché non si voleva conoscere la realtà. Su 10 soldati che uscivano dalla trincea solo 8 tornavano. I morti venivano sepolti in piccole nicchie e avevano lo stesso colore dei vivi in viso. Molti non riuscivano neppure a seppellirli visto che non rimaneva niente dei loro corpi. Nel 1916 c’è una relativa calma sul fronte occidentale, ma più terribile. Venivano costruite gallerie sotterranee lunghe chilometri che causavano gravi riflessi suLL’EquiLibriO mentale. guerra significa parlare di: spreco di energie, Giovani vite sacrificate e uN’OTTimA organizzazione in quanto a viveri e materiali e a informazioni. Bisogna inoltre stare attenti ai tentativi di spionaggio. Numerosi paesi extraeuropei parteciparono alla guerra e molti luoghi di combattimento venivano soprannominati «terra di nessuno». Lunedì 27-11-16=( Antonio Slvestrini) : I giorni mi scorrono senza novità di sorta. […] . L e notizie della frontiera non sono né tristi né buone e tutto si conduce lassù ove trova la consumazione . I poveri soldati cadono e nessuno si prende compassione di tali massacri . Anche Iddio pare voglia per un momento lasciare che l’uomo faccia da sé… in passato si vide cacciato il Crocifisso dalle aule delle scuole e dai pubblici uffici. L’ uomo volle provare a fare da sé ed eccone i frutti; né se ne ravvede , come un’ individuo che, anche accorgendosi di sbagliare, continua a dire di no se incomincia a dir di no e siì se sì . [...] 21 maggio 1918 Ho dormito placidamente tutta la notte e, appena sveglio, sento un gran vuoto nello stomaco; sono tre giorni che non mangio. Verso le 8 entrano gli infermieri col carrello con su le ciotole fumanti del caffè e latte. Uno m’aiuta a tirarmi su; prima mi prova la febbre; ho 38. «Signor tenente, la febbre è bassa; può mangiare». Assaporo con gioia una michetta. Ad un certo momento m’accorgo che in questi giorni non ho mai pensato a mio padre; bisogna ben che gli scriva, ma non voglio accennargli d’ essere ferito ; gli scriverò in modo ch’egli comprenda che ho combattuto, ma che la pelle l’ho portata fuori; la notizia della mia ferita la riceverà certo tramite i comandi militari. Chiamo l’infermiere per procurarmi un foglio di carta da lettera ed una penna. Un collega, che ha sentito la mia richiesta, mi offre lui una e l’altra. Gli arditi sul grappa (Ermes Aurelio Rosa Ludovico Lommi) Sognavo la mia casa lontana… (Stefano Gambarotto Enzo Raffaelli) La grande guerra sul fronte dolomitico (Antonella Fornari) La grande guerra 1915-1918 (DVD) Quei fanti biancoazzurri (Enzo Raffaelli) Alpini le grandi battaglie (Stefano Gambarotto Enzo Raffaelli) Le radici del ricordo Il piccolo museo 1915-1918 (Roberto Favero) Da sotto la Marmolada Testimonianze del bis-nonno di Laura