Pollenza, 13 febbraio 2014
CALENDARIO DEGLI INCONTRI
 13 FEBBRAIO: La didattica per competenze
 21 FEBBRAIO: Il curriculum verticale e le discipline
 17 MARZO: Il curriculum di Italiano
 4 APRILE: Il curriculum di Storia
DI COSA PARLEREMO nei due
incontri collegiali
1. COMPETENZA
 Il concetto di competenza: problematiche linguistiche ed
epistemologiche
 La competenza secondo i documenti ministeriali
 La competenza secondo la letteratura
 Una definizione condivisa
DI COSA PARLEREMO
2. CURRICULUM
VERTICALE
 Il curriculum secondo le Indicazioni
 Come riflettere sul curriculum
 Discipline e curriculum
 Verticalizzare
LE COMPETENZE
Il concetto di competenza
 Difficoltà di trovare una definizione comune:
 La parola deriva dal mondo del lavoro: è trasferibile o
meno nel mondo scolastico?
 Ha assunto significati differenti nel tempo, con il
succedersi di riforme e documenti ministeriali
 È un concetto di natura anglosassone che subisce le
conseguenze di una sommaria o difficile traduzione:
- literacy
- skill
- expertise
- proficiency
QUALI SONO GLI STRUMENTI PER INQUADRARE
LA COMPETENZA COME CONCETTO?
 Le Indicazioni Nazionali
 “profilo delle competenze al termine del primo ciclo” da cui trarre
elementi per la CERTIFICAZIONE
 “traguardi per lo sviluppo delle competenze” disciplinari che sono
considerati PRESCRITTIVI
 I QUADRI DI RIFERIMENTO INVALSI (“Il SNV rileva e misura
gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi
previsti dalle Indicazioni”)
 Le COMPETENZE CHIAVE CE (Il sistema scolastico italiano assume
come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenzechiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e
dal Consiglio dell’Unione europea)
 LA LETTERATURA DIDATTICA E PEDAGOGICA
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
 Lo studente, al termine del primo ciclo,
attraverso gli apprendimenti sviluppati a
scuola, lo studio personale, le esperienze
educative vissute in famiglia e nella
comunità è in grado di iniziare ad
affrontare in autonomia e con
responsabilità le situazioni di vita tipiche
della propria età, riflettendo ed
esprimendo la propria personalità in tutte
le sue dimensioni.
APPRENDIMENTO
FORMALE
APPRENDIMENTO
INFORMALE
APPRENDIMENTO
NON
FORMALE
Cosa ne desumiamo?
• Non definizione ma declinazione con riferimenti
frequenti alla
▫ Responsabilità, autonomia, impegno (dimensione
personale)
▫ padronanza, interpretazione (possesso critico, attivo di
conoscenze e abilità)
▫ costruzione di senso (implicazione profonda
nell’elaborazione del mondo e delle situazioni)
….quindi «come dovrebbe agire un soggetto competente»
Dal qdr 2013 - ITALIANO
 La padronanza linguistica, una delle competenze di
base che la scuola deve sviluppare, consiste nel
possesso ben strutturato di una lingua assieme alla
capacità di servirsene per i vari scopi comunicativi.
 La padronanza linguistica può essere articolata in
conoscenze, abilità e competenze, fra loro
interdipendenti.
 Le competenze che afferiscono alla padronanza
linguistica sono: oralità, lettura, scrittura (Le IN
chiamano questi elementi “pratiche”)
Lettura e processi di comprensione
 Se consideriamo la lettura nel suo complesso una
competenza, essa è osservabile solo nei processi di
comprensione che gli alunni mettono in atto
 Il QDR chiama tali processi (cfr. IEA Pirls) ASPETTI di
competenza
 In realtà sono descrittori di operazioni da compiere sul
testo. Una molteplicità di operazioni forma un
compito complesso.
Il quadro di riferimento
COMPETENZE CHIAVE
(Raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio del 18/12/2006)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
comunicazione nella madrelingua;
comunicazione nelle lingue straniere;
competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia;
competenza digitale;
imparare a imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale.
Definizioni di competenza
 La competenza mette insieme tre piani: la conoscenza,
l’abilità o capacità e la padronanza (vecchia
interpretazione cognitivista)
 Oggi: diverse scuole di pensiero = diverse definizioni
 Elio Damiano: non si può parlare di competenze a
scuola ma di INDIVIDUO COMPETENTE
• Gillet (1991): La competenza è costituita da un
“sistema di conoscenze, concettuali e procedurali,
organizzate in schemi operatori che permettono, in
una famiglia di situazioni, di identificare un
problema-compito e di risolverlo attraverso
un’azione efficace”
• Fabre: La competenza sta nel saper
problematizzare ossia nel saper riconoscere, porre e
risolvere un insieme di problemi simili, appartenenti
alla stessa “famiglia” o a un ambito problematico.
Problematizzare significa saper sospendere il giudizio,
né affermare né negare, ma esaminare, decostruire le
dimensioni di una proposizione logica per ricostruirla
cercandone il senso.
Ripensare le competenze
trasversali (Rey, 2003)
• Competenza come comportamento: in questo caso è
importante specificare le condizioni nelle quali si
manifesta, cioè in quale compito (sa fare)
• Competenza come funzione, cioè può essere applicata
ad una famiglia di situazioni; si parla di specificità del
contesto (sa fare, perché e come)
• Competenza come capacità generativa in grado di
produrre una ‟infinità di condotte adeguate a una infinità
di nuove situazioni” (pag. 63) (sa fare, perché, quando e
come)
Elio Damiano (2009)
• La competenza si presenta come la capacità di assolvere ad un
compito, ovvero di svolgere un’azione capace di modificare
un’azione data e non si lascia circoscrivere in una conoscenza
e non può essere descritta come un’azione semplice.
• “ La competenza comporta una serie eterogenea di azioni,
unificate dallo scopo da perseguire e da raggiungere” (p.148).
• “La competenza è una disposizione a fare ” ‟…..un’azione può
essere tanto intellettuale, su oggetti simbolici, quanto fisica,
su oggetti materiali, ma è sempre –in quanto azione –
provvista di un fine” (p. 149).
Da concetto ad azione
La mobilitazione
“Mobilizzare non è soltanto ‘utilizzare’ o ‘applicare’, ma
anche adattare, differenziare, integrare, generalizzare
o specificare, combinare, orchestrare, coordinare, in
breve, condurre un insieme di operazioni mentali
complesse che, connettendole alle situazioni,
trasformano le conoscenze piuttosto che limitarsi a
spostarle e trasferirle.
 La metafora della mobilitazione esprime il fatto che le
operazioni mentali sono sempre il prodotto di un
incontro, di un’interazione, spesso complessa, tra la
situazione e le strutture anteriori del soggetto.
Essere competenti
Le Boterf “non si può obbligare nessuno ad agire con
competenza….ciò che può essere fatto è riunire in
maniera coerente un insieme di condizioni
favorevoli , al fine di massimizzare le probabilità
che un soggetto agisca e riesca con competenza in
una determinata situazione …un insieme di leve sulle
quali è possibile agire per prendere delle decisioni al fine
di massimizzare queste probabilità, e che riguardano il
saper agire, il poter agire, il voler agire” (2010, p. 89)
Atteggiamento competente
Perciò, sviluppare le competenze (o meglio, rendere
l’individuo competente) significa assumere un
atteggiamento che finalizzi l’insegnamento al
progressivo miglioramento dei “comportamenti” di
apprendimento degli studenti.
Atteggiamento come disposizione stabile di risposta.
Intenzione come atteggiamento: «le intenzioni non
sono affatto conoscenze. Esse generano conoscenze
senza esserlo. Sono modi di vedere il mondo che
permettono di costituirlo in quanto oggetto di sapere»
(B. Rey, 237)
A scuola…
 Rendere l’individuo competente:
PROVARE A METTERLO IN GRADO DI…
ATTIVARE LE PROCEDURE CHE CONOSCE E
MOBILITARE LE RISORSE CHE HA A
DISPOSIZIONE PER RICONOSCERE E RISOLVERE
IN AUTONOMIA UN PROBLEMA COMPLESSO
NELLA SITUAZIONE IN CUI SI PRESENTA
COMPARAZIONE
LETTERATURA
Attivando procedure
INDICAZIONI NAZ.
attraverso gli apprendimenti sviluppati
a scuola, lo studio personale, le
esperienze educative vissute in famiglia
e nella comunità
Attuando un metodo
Considerando il rapporto tra il
materiale o i dati, le pratiche e
lo scopo
Comprende e
rappresenta il
problema da risolvere
In autonomia e con responsabilità,
esprimendo la propria personalità
Inizia ad affrontare le situazioni di vita
tipiche della propria età
Indicatori di competenza: un esempio
Conoscenza approfondita (obiettivi e traguardi)
Gestire adeguatamente i tempi.
Sapersi porre domande come strategia per comprendere
Esplicitare il percorso effettuato durante un’attività
Capacità di autovalutarsi e valutare il prodotto
Rianalizzare le esperienze per trarre “regole d’azione” e riutilizzarle
Capacità di risolvere problemi quotidiani con sufficiente padronanza, anche
quelli inediti, mobilitando le risorse personali e di contesto
Avere una visione d’insieme e di coordinare le diverse azioni in funzione
del risultato.
Selezionare e decidere quali informazioni sono necessarie per affrontare un
problema.
Chi ha fissato gli indicatori?
 RETE DI ISTITUTI DELLA PROVINCIA DI PORDENONE
GUIDATA DALLA PROF. MAGNOLER DI UNIMC
 ANALISI DI PRATICA E RIFLESSIONE
 TRARRE INDICATORI DI OSSERVAZIONE
In Magnoler P., Sorzio “Didattica e competenze. Pratiche per
una nuova alleanza per ricercatori ed insegnanti” (2013)
Magnoler P., “Ricerca e formazione. La professionalizzazione
degli insegnanti” (2012)
Cosa sa fare l’individuo
competente
 Comprensione e rappresentazione del problema.
 Attivazione di procedure
 Attuazione di una metodologia. Un metodo consiste
nello stabilire un rapporto tra il materiale o i dati di
cui si dispone, le pratiche da compiere e lo scopo da
perseguire.
 L’autovalutazione: osservare il percorso/processo
messo in atto e di definire in base alla valutazione il
possibile miglioramento.
La scuola delle competenze
 “Il vero conflitto viene alla luce se ragioniamo sulla
qualità dei saperi, perché sviluppare delle
competenze prende del tempo: quello di
assimilare i saperi e quello di allenarsi a
servirsene. La mobilitazione delle risorse si
apprende, come le risorse stesse. E rivendica la
sua parte di tempo scolastico”.
 Apprendere diventando competenti, non apprendere
per competenze (Ajello, 2010)
Problemi
 LA COMPETENZA E’ INSEGNABILE?
 LA COMPETENZA E’ TRASFERIBILE?
 LA COMPETENZA E’ SOLO/ANCHE
DISCIPLINARE/TRASVERSALE
 LA COMPETENZA E’ VALUTABILE?
Competenza come obiettivo
(insegnabilità)
 Se viene posta come obiettivo dell’insegnamento, essa
richiede la coerenza degli elementi costitutivi del
curricolo: attività, contenuti, metodi. Guida la scelta
dei SAPERI.
I saperi sono estraibili da tre grandi categorie:
 efficaci
 procedurali
 meta cognitive
La direzione pedagogica diviene quella di far acquisire la
capacità di agire strategicamente.
Competenza come accountability
 Valutazione interna
 Valutazione esterna / di sistema - certificazione
ACCOUNTABILITY: NECESSITA’
CHE LA SCUOLA RENDICONTI
ALL’ESTERNO LA PROPRIA
EFFICACIA NEL TRASFERIRE E
GARANTIRE COMPETENZE
PROCESSO INTERNO: VERSO IL
CURRICULUM
ANALISI
• BISOGNI
• COMPETENZE
CHIAVE
DIAGNOSI
• DI SISTEMA
• PER ASSI O
DISCIPLINE
DECISIONE
• POF
• CURRICULA
RISULTATO IN USCITA – FINALITA’
DEL CURRICULUM
ALUNNO
COMPETENTE
CERTIFICAZIONE
LIFELOGN
LEARNING
• MOBILITA I SAPERI
• AGISCE IN SITUAZIONE
• VERTICALIZZAZIONE
• MONDO DEL LAVORO
• VS. ANALFABETISMO DI RITORNO
• DIMENSIONE EUROPEA
• DEMOCRATIZZAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO
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Curricolo verticale Pentucci2