CineSI(AMO): Religione e sistema scolastico cinese. 中国 Non c'è e non c'è mai stata religione in Cina, se si intende per «religione» un insieme di credenze relative ad un dio (o a più divinità), in relazione ad una concezione del destino umano, espressa in una organizzazione ecclesiastica, con un rituale: la Cina non è il paese delle religioni, ma quello delle dottrine. La religione tradizionale cinese, vale a dire il culto agli dèi locali e agli antenati, è sempre stata — e continua ad essere — la religione della maggioranza della popolazione. Ma la Cina è stata, nel corso della storia, culla e ospite di numerose tradizioni religiose: il Confucianesimo, il Taoismo e il Buddismo, le cosiddette "tre dottrine", che hanno esercitato un ruolo importante nel plasmare la cultura cinese. Il Confucianesimo è una delle maggiori tradizioni filosofiche, morali, politiche della Cina, sviluppatosi nel corso di due millenni a partire dagli insegnamenti del filosofo Kǒngfūzǐ, il «Maestro Kong» conosciuto in occidente col nome latinizzato di Confucio. Egli elaborò un sistema rituale e una dottrina morale e sociale, che si proponevano di rimediare alla decadenza spirituale della Cina, in un'epoca di profonda corruzione e di gravi sconvolgimenti politici . Confucio non volle mai, invece, trattare questioni soprannaturali o che trascendessero l'esperienza umana. Nel confucianesimo non c'è alcuno spunto soteriologico e questo rende difficile considerarlo una religione, se non in senso sociologico. Confucio affermò di non aver inventato una filosofia originale: voleva solo riproporre gli ideali del passato. Una sua famosa frase recita: "Io trasmetto, non creo". Il modello ideale per Confucio era l'antica epoca in cui regnavano i sovrani delle leggende. In quel tempo remoto, lo Stato non si reggeva su una legge spietata, inventata da uomini senza morale; il sovrano non governava con l'aiuto della forza e di leggi severe, ma guidato dalla virtù. Confucio riteneva che la presenza della virtù può rendere chiunque un "uomo superiore": il principe ideale deve possedere questa qualità in massimo grado. Dunque, per lui la differenza fra gli uomini non stava tanto nella diversità di classe sociale o di ricchezza, quanto nel grado di virtù posseduto. Ma cos'è questa virtù? Confucio la chiamò ren: è una parola cinese che possiamo tradurre come "umanità, benevolenza" e indica un atteggiamento di disponibilità verso gli altri che ci fa sentire tutti simili, proprio perché uomini. La dottrina di Confucio è basata sulla ricerca dell'armonia con l'ordine giusto delle cose, tale armonia è il dao e si consegue attraverso il culto degli antenati e seguendo i valori tradizionali. Secondo Confucio gli uomini sono divisi in tre gruppi: 1) gli uomini perfetti ovvero i saggi , coloro che rappresentano il modello da seguire; 2) i nobili ovvero gli uomini superiori (junzi) ; 3) gli uomini comuni che costituiscono la massa. Confucio elaborò un concetto assai complesso, che può definirsi come l'armonizzazione dell'uomo con l'ordine generale del mondo in tutti gli aspetti della vita, dall'osservanza dei riti religiosi statali e familiari alle regole di comportamento del vivere sociale, chiamato ‘’li’’. Esso è dunque una forza ordinatrice che deve guidare l'uomo nei suoi doveri sia verso gli altri uomini. Il Taoismo (da ‘’Tao 道’’, ‘’via’’) è: Una filosofia naturalistica e a-morale, nel senso che i suoi principi sono ispirati ai ritmi e ai cicli della natura e in essa non esiste una morale normativa; Una religione atea, nel senso che non crede nell’esistenza di un dio persona creatore. In cinese, la prima è chiamata Dàojiā 道家, l’insegnamento daoista; la seconda Dàojiào道教, la religione daoista. La distinzione è solo culturale. In realtà sono parti di un corpo unico. Non è possibile definire un luogo o una data precisa di fondazione né esiste un unico iniziatore. Il Daoismo è un bacino di raccolta di differenti tradizioni e insegnamenti. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Classe II sez. Internazionale, A.S. 2014/2015 Liceo Scientifico “A. Volta”, Caltanissetta