Celebrare l’Eucaristia La liturgia eucaristica Gesù e i discepoli di Emmaus Episodio di San Paolo in Troade Liturgia odierna Gesù spiega ai due discepoli il senso delle scritture L’apostolo Paolo parla alla comunità, spiegando le scritture LITURGIA DELLA PAROLA Gesù spezza il pane con i discepoli, ed essi lo riconoscono Dopo che Paolo ha parlato, LITURGIA EUCARISTICA la comunità celebra la frazione del pane L’eucaristia nelle case I primi cristiani si riunivano nelle case private (e non nelle catacombe, che erano luoghi noti alle autorità, per cui non avrebbero potuto rifugiarsi a lungo...) e questo accade anche nell’episodio narrato negli Atti. Il giorno del Signore Il primo giorno dopo il sabato, e non è certo una scelta casuale quella dei primi cristiani, dato che tutte le manifestazioni più importanti di Gesù, dopo la sua resurrezione sono avvenute in questo giorno. Infatti, proprio in questo giorno i cristiani incontrano il Signore! Nel Dominus Die, i cristiani si radunano insieme e celebrano la cena di Gesù. MESSA ODIERNA MESSA AL TEMPO DI SAN GIUSTINO Liturgia della Parola “si leggono le memorie degli apostoli e dei profeti” Omelia “colui che presiede fa una esortazione ad imitare questi nobili esempi” Preghiera dei fedeli “poi tutti insieme preghiamo” Offertorio “vengono portati a colui che presiede pane, vino e acqua” Comunione “e dei doni così benedetti se ne distribuisce ai presenti” “SINE DOMINICO NON POSSUMUS!” Così risponde il martire Emerito al proconsole Anulino, che gli chiede perché hanno trasgredito all’editto dell’imperatore che vietava le celebrazioni nelle case. Dominicum: che non vuol dire soltanto Dominus Die, ma anche Corpo del Signore, perché è il Corpo del Signore che rende quel giorno il giorno del Signore! “FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME” L’eucaristia, oltre ad essere un segno efficace della grazia è anche il memoriale della passione, morte e resurrezione di Cristo. “Perciò è nostro dovere ringraziare, lodare celebrare glorificare esaltare e magnificare colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalla soggezione alla redenzione, dal dolore alla gioia, dal lutto alla festa e dalle tenebre ad una luce fulgida! FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME... QUI ED ORA! Nella liturgia di Israele, il memoriale è un rito che ricorda un intervento di salvezza, nella consapevolezza che esso si opera tuttora, nel presente, sicché i fedeli hanno la certezza di esserne attori e beneficiari attuali! Dire, quindi, che l’eucaristia è memoriale della morte e resurrezione di Cristo, significa dire che essa rende presente e attualizza la realtà che ricordiamo nella celebrazione del rito. Lo Spirito Santo, invocato nell’epiclesi, rende attuali ed efficaci le parole eucaristiche e la comunità è trasformata dalla comunione con Cristo realmente presente. Esperienza personale... mi è capitato di ripensare a quando Dio si mostrò a Mosè, e passando dinanzi a lui proclama se stesso: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e fedeltà!”... Facendo quindi un’esperienza di Dio veramente presente in quel preciso momento che si ripete ad ogni messa! A ogni frazione del pane! Affinché quell’unico sacrificio che Gesù fece una sola volta nella storia, possa essere reso vivo ed efficace ogni giorno, in ogni tempo, perché Gesù stesso ha istituito il rito sacrificale (fate questo in memoria di me!), come ribadì il Concilio di Trento nel 1551, in risposta alla tesi protestante che negava il valore sacrificale di ogni messa. “Un sacrificio perenne a Dio gradito” Sulla croce, nel momento estremo del suo sacrificio, Gesù emise lo Spirito: ad ogni messa lo Spirito di Dio torna ad aleggiare sui fedeli... Allora chiediamo anche noi di vivere le nostre celebrazioni eucaristiche in compagnia dello Spirito Santo, ed Egli darà ad esse un raccoglimento nuovo ed una luce nuova, che faranno di noi il sacrificio perenne a Dio gradito. La Chiesa fa l’eucaristia e l’eucaristia fa la Chiesa Alla tua fame di vivere, Gesù da un pane che nutre e sazia:“Chi mangia la mia carene beve il mio sangue ha la vita eterna, ed Io lo resusciterò nel’ultimo giorno” (Gv. 6,54).