Stage : Clown in Corsia Intelligenza Emotiva Lavoro in Team Relazioni Interpersonali Patrizia Farruggia Direttore U.O.C.Igiene Coordinatore Area Dipartimentale Qualificazione dei Processi Sanitari Azienda-USL di Bologna Intelligenza Emotiva Che cos’è Perché può renderci felici Daniel Goleman 1995 Il Cervello Emotivo “Il Santo Graal “ Riuscire a localizzare le varie funzioni del cervello Il “dove” per capire “come operano” Da Sant’Agostino a Leonardo, alla teoria del sistema Limbico degli anni ’50.. fino a LeDoux Il Cervello Emotivo Sant’Agostino sosteneva che le funzioni mentali superiori provenissero dai ventricoli, teoria durata secoli e presente nei disegni di Leonardo Fine ‘800 con la Frenologia si impone la teoria che le funzioni siano localizzate in aree specifiche . I pionieri delle neuroscienze iniziano studi di stimolazione o ablazione settoriali Il Cervello Emotivo I pionieri delle Neuroscienze iniziano studi di stimolazione o ablazione settoriali Fino a produrre Mappe delle Funzioni Corticali (Es. lobo occipitale: vista , lobo frontale : ragionamento , linguaggio, sintassi) Intelligenza Emotiva Dagli anni ’80 : Nuove Tecnologie e nuovi approcci delle Neuroscienze hanno prodotto una Esplosione di studi scientifici sulle emozioni Il Cervello Emotivo Le Doux dimostra : Esistenza di vie neurali emozionali che aggirano la neocorteccia L’amigdala, attivata per via talamica da input sensoriali, comincia a rispondere prima della neocorteccia Il Cervello Emotivo Gli input sensoriali arrivano al sistema limbico e da qui alla corteccia che li elabora e risponde La neocorteccia elabora le informazioni e produce un risposta raffinata E’ questo quello che accade nella maggior parte dei casi Ma… Vie neurali emozionali TALAMO • neo corteccia • Corteccia • visiva AMIGDALA Il Cervello Emotivo L ’amigdala, attivata per via talamica Trq,ite il “vicolo” neurale riceve input sensoriali e innesca una risposta emozionale mentre ancora la neocorteccia sta elaborando la risposta Il Cervello Emotivo La conoscenza di questo circuito ci spiega la capacità dell’emozione di soffocare la razionalità. L’amigdala può spingerci all’azione mentre la corteccia, leggermente più lenta prepara una reazione più raffinata. Intelligenza Emotiva “Capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le emozioni, tanto interiormente, quanto nelle nostre relazioni” Essa descrive l’abilità che, per quanto complementari, sono distinte dall’intelligenza accademica , ossia le capacità puramente cognitive misurate dal Q.I. Intelligenza Emotiva Fra i teorici dell’intelligenza più autorevoli che sostengono la distinzione fra capacità intellettuali ed emotive troviamo H.Gardner , psicologo di Harvard che nel 1983 propose un modello di “intelligenza multipla” “Frames of mind “, New York: Basic books,1983( formae mentis L.Sosio, Feltrinelli 1993) Intelligenza Emotiva D.Goleman ha adattato il modello proponendo una ipotesi secondo cui talenti emotivi si ritrovano importanti nella vita lavorativa, riconoscendo come fondamentali 5 competenze emotive e sociali (consapevolezza di sé, dominio di sé, motivazione, empatia, abilità sociali). Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali consapevolezza di sé, dominio di sé motivazione empatia abilità sociali Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali consapevolezza di sé: Auto consapevolezza o capacità di riconoscere sentimenti/emozioni nel momento in cui si presentano il Socratico “conosci te stesso” “Ego osservatore “ della psicanalisi differenza fra l’esser schiavi di un emozione e divenire consapevoli del fatto che ci sta travolgendo Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Consapevolezza di sé: “Colui quindi che si adira per ciò che deve e con chi deve, e inoltre come, quando e per quanto tempo si deve, Può essere lodato! Aristotele, Etica Nicomachea Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Controllo delle emozioni : Buona padronanza di sé Greca “Sofhrosyne”: misura, equilibrio, saggezza Sec. Aristotele le emozioni devono essere appropriate alle circostanze e romana “temperantia”: capacità di frenare gli eccessi emozionali per raggiungere equilibrio Non possiamo controllare in quale momento saremo travolti da emozioni e da quale, ma possiamo in certa misura controllarne la durata. Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Motivazione di se stessi : Capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo ;capacità di entrare nello stato di “flusso”ovvero il momento in cui si dà il meglio di sé Speranza, Ottimismo: Convinzione di avere sia la volontà che i mezzi per raggiungere i propri obiettivi Dote essenziale per concentrare l’attenzione ( memoria di lavoro della scienza cognitiva) , per trovare motivazione e per essere creativi. Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Riconoscimento delle emozioni altrui o Empatia : Si basa su consapevolezza delle proprie emozioni è la capacità che ci consente di sapere come si sente un altro essere umano ed entra in gioco in moltissime situazioni lavorative e di vita privata. Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Gestione delle relazioni Competenze o Abilità sociali: abilità che aumentano la popolarità , la leadership e l’efficacia nelle relazioni interpersonali Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Gestione delle relazioni: Intelligenza interpersonale e sue abilità organizzare i gruppi ( leader) negoziare soluzioni ( mediatore) , stabilire legami interpersonali( empatia ed entrare in connessione con altri) analisi della situazione sociale : sentimenti, motivazioni, preoccupazioni altrui ( terapeuta , consulente, romanziere/drammaturgo) Mostrare le emozioni e contagio emotivo Intelligenza Emotiva 5 competenze emotive e sociali Gestione delle relazioni: alcuni esempi negoziare soluzioni Le persone con queste competenze: Sanno guidare persone difficili e situazioni cariche di tensione; individuano il potenziale conflitto ,lo portano alla luce e contribuiscono a sedarlo; incoraggiano il dibattito aperto; trovano soluzioni in cui entrambe le parti escano vittoriose. Intelligenza Emotiva Bibliografia • H.Gardner” Frames of mind “, New York: Basic books,1983 • D. Goleman “working with emotional intelligence”, 1995 Trad. Ital.Bur Saggi 2000, 2003. • L.M.Spencer, S.M. Spencer “Competence at work: models for superior performance”, New York: J:Wiley and Sons,1993. • R. Sternberg ”Succesfull intelligence”; New York, Simon and Schuster ,1996 • Jac Fitz Enz “The truth about best practices:what they are and how to apply them” Human resources management , 1997. • R. Boyatzis “the competent manager: a model for effective performance “ new York ; John Wiley and Sons, 1982. •D. Mc Clelland ”Testing for competence rather than intelligence” American Psycologist 46 (1973). • Elliot Jacque Requisite organization , Arlington, VA : Cason Hall , 1989. •Le Doux “ Il cervello emotivo all’origine delle emozioni” ed Baldini Castaldi •Mihaly Csikszentmihalyi “Lacorrente della vita:La psicologia del benessere interiore Ed. Frassinelli,1992. Lavorare con Intelligenza emotiva D.Goleman ha adattato alle organizzazioni il modello della Intelligenza Emotiva L’ipotesi è che le competenze emotive hanno un ruolo importante anche più delle abilità cognitive e dell’expertise tecnico ai fini della prestazione lavorativo professionale superiore Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro Copiosa letteratura psicologica e di management con studi fondati sulle competenze didindividui che eccellono in ambito lavorativo( Gardner, Goleman, Spencer, Mc Clelland) Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro la letteratura parla dell’importanza di competenze di tale tipo : A livello dirigenziale A livello operativo diffuso A livello di organizzazione Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro Uno studio su quasi 600 aziende operanti in 20 settori diversi ha indagato le prassi fondamentali in comune tra le aziende selezioante migliori su base di indici di redditività, volumi di attività e produzione (Jac Fitz Enz ) Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro Tra le prassi comuni: Comunicazione aperta Costruzione di relazioni Collaborazione Innovazione Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro Le organizzazioni con prestazioni superiori hanno competenze forti facenti parti di 3 dominii: Abilità cognitive Expertise tecnico Competenze sociali ed emotive Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro Il taylorismo fu seguito da un altro standard di valutazione : i test sul quoziente intellettivo; secondo i suoi fautori la misura corretta dell’eccellenza doveva tenere conto delle capacità della mente umana. Lavorare con Intelligenza emotiva Studi sull’organizzazione del lavoro In seguito, con il pensiero freudiano gli esperti suggerirono che fra gli ingredienti necessari per l’eccellenza oltre al Q.I. c’è la personalità Approccio multiprofessionale e polispecialistico Negli odierni gruppi di lavoro un dato di fatto fondamentale è che ciascuno di noi possiede solo una parte di tutte le informazioni o dell’expertise necessari per svolgere un lavoro. Il team multidisciplinare Alcuni esempi team multiprofessionali sviluppatisi in ambito sanitario e assistenziale: unità di valutazione geriatrica, team riabilitativo, Breast Unit Il team multidisciplinare • Alcune Definizioni Due o più persone con uno scopo comune Una cosa intera è differente e più grande delle sue parti Nessuno di noi è così brillante quanto possiamo esserlo tutti noi Gruppo di lavoro Alcune definizioni Se volete un gruppo legittimato, creativo ed efficace occorre valorizzare ed incoraggiare le differenze tra i membri Se due persone in un gruppo sono sempre d’accordo, una di loro è inutile Gruppo Alcune definizioni Pluralità in interazione Gruppo di lavoro Pluralità in interazione Il gruppo di lavoro diventa efficace se sono contemporaneamente presenti individualità e gruppo Le ragioni del gruppo Alcune definizioni Ogni gruppo esiste come mezzo per soddisfare certi propositi, desideri o interessi, per fornire ai suoi membri beni o valori Sanderson Le competenze necessarie Alcune definizioni Risolvere problemi Condurre riunione Saper prendere la decisione Saper comunicare Gestire il tempo Saper influenzare e farsi influenzare Il Gruppo di lavoro Fattori costitutivi Alcune definizioni Obiettivi hard Metodi Ruoli Leadership Sviluppo individuale soft Comunicazio ne Clima L’obiettivo Alcune definizioni E’ il fattore primario per la creazione del gruppo di lavoro Accresce la motivazione del gruppo Soddisfa il bisogno del gruppo di raggiungere uno scopo comune e predeterminato L’obiettivo Alcune definizioni Definito in termini di risultato • Costruito su dati osservabili • Finalizzato in modo esplicito • Chiarito e articolato per compiti • Perseguibile • Valutabile Obiettivo - Criteri Alcune definizioni Specifico, concreto Misurabile Attuabile Realistico Tempificato … e scritto PERCHE’ UN GRUPPO DI LAVORO SIA EFFICACE I RUOLI Alcune definizioni saranno •non sovrapposti né in soprannumero • non burocratici • attribuiti in base alle competenze ed alle capacita’ • coerenti con le attitudini e le caratteristiche personali • attribuiti in funzione del compito • attribuiti in funzione degli obiettivi da perseguire • equilibrati Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 44 I ruoli nel gruppo Alcune definizioni Presidio del Risultato • Presidio del Lavoro • Presidio delle relazioni • Presidio della Qualità Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 45 I ruoli nel gruppo Alcune definizioni •Realizzatore • Metodologo • Comunicatore-Facilitatore • Creativo-Innovatore Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 46 “Conservatore” “Realizzatore” Alcune definizioni Presidio del risultato Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 47 Metodologo Alcune definizioni Presidio del lavoro Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 48 “Comunicatore” “Facilitatore” Alcune definizioni Presidio delle relazioni Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 49 “Creativo” “Innovatore” Alcune definizioni Presidio della qualità Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 50 Metodologia Metodo ═ ModalitàAlcune attraverso cui si definisce l’obiettivo, definizioni si individua la strada, si realizza un compito CIOE’ Modalità + Regola di lavoro QUINDI Il Metodo è ciò che aiuta ad organizzare, razionalizzare gli sforzi, valorizzare le risorse, per giungere all’obiettivo predeterminato Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 51 Nell’ambito di un gruppo di lavoro Condividere un metodo Condividere un Metodo richiede •Fiducia nelle capacità proprie ed in quelli degli altri membri del gruppo • Disponibilità ad intraprendere percorsi non conosciuti • scambio continuo con i componenti del gruppo Nell’ambito di un gruppo di lavoro Condividere un metodo Alcune definizioni comporta • Accettare di seguire un percorso comune a tutti i componenti del gruppo • Rinunciare almeno in parte alle proprie modalità di lavoro, ai propri strumenti, al proprio tipo di organizzazione del tempo • tollerare l’ansia dell’incertezza circa il raggiungimento degli obiettivi Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 53 Gestire le differenze individuali ed il conflitto in un gruppo Alcune definizioni richiede • capacità di negoziazione • ascolto attivo • comunicazione interattiva • approfondimento della conoscenza di sé Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 54 Negoziare Alcune definizioni •Ampliare le possibilità di decisione •Allargare le alternative •Realizzare un prodotto finale complesso valorizzando le competenze Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 55 I bisogni dell’individuo Alcune definizioni Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 56 Alcune definizioni I bisogni dell’organizzazione Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 57 Conseguenze problematiche Alcune definizioni I bisogni dell’organizzazione I bisogni dell’individuo • Incongruenza • Conflitti • Competizione, rivalità, ostitili à • Processi a spirale • Atteggiamenti rinunciatari • Pressione, controllo, pseudo-comunicazione Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 58 Per gestire il conflitto Uscire dalla logica di “chi è la colpa” ma “perché è successo” Sviluppare la logica della negoziazione non del baratto Ragionare sui fatti e sui dati non sulle opinioni individuali Mettere in luce le differenze, non appiattirle cercare i punti di contatto tra le persone Non mettere le ipotesi in concorrenza fra loro Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di 59 Ma in relazione con obiettivi e compiti Lavoro Leadership Alcune definizioni E’ la capacità di coinvolgere motivare guidare valorizzare Un gruppo Gli individui E costituire verificare sviluppare Per il raggiungimento di UN OBIETTIVO PREFISSATO 60 La leadership Alcune definizioni Bisogno di equilibrio Bisogno dell’individuo Bisogno del gruppo 61 Comunicazione interpersonale ………….una definizione Una organizzazione esiste quando vi siano persone in grado di comunicare le une con le altre disposte a dare un contributo individuale decise a perseguire un fine comune C. Bernard (1938) 62 l’elevazione del livello culturale l’influenza dell’informatica l’accresciuta complessità dei sistemi aziendali Alcune definizioni i mutamenti in atto delle strutture Rendono sempre più importante la comunicazione nella gestione d’impresa La comunicazione efficace passa attraverso la conoscenza dei nostri interlocutori 63 Alcune definizioni Per comunicare in modo chiaro e preciso occorre mettersi in sintonia con l’interlocutore Valutarne il livello culturale e Valutarne le aspettative Cercare di mettersi sulla sua lunghezza d’onda Essere semplici nell’espressione Spiegare prima i termini scientifici, tecnici, Avere in mente una sequenzialità logica del discorso e svilupparla “step by step” Mettere l’accento sui concetti chiave del discorso e ripeterli, anche con altre parole Non volere imporre per forza il proprio punto di vista Verificare che cosa è stato percepito del nostro discorso e come è stato recepito 64 Alcune definizioni Competenza relazionale modo attraverso cui passa la competenza tecnica 65 Le competenze relazionali L’intelligenza emotiva è: Alcune definizioni saper gestire le emozioni: freno-acceleratore sviluppare l’empatia (= sentire con…) ascoltare con interesse (verso cosa e chi) e con attenzione osservare … avendo l’obiettivo di Saper valutare i comportamenti degli altri per essere in grado di agire su di essi 66 A - Le capacità espressive Alcune definizioni • riconoscere ed esprimere in modo diretto e spontaneo emozioni e sentimenti • riconoscere emozioni e sentimenti provati da altri • esprimere la propria opinione • reagire positivamente di fronte a comportamenti autentici e all’espressione di accettazione da parte di altri • esprimere contenuti positivi riguardo se stessi • esprimere contenuti positivi riguardo gli altri • esprimere un accordo autentico con l’opinione dell’altro 67 B - Le capacità di autoaffermazione Alcune definizioni • fare richieste esplicite ad altri • dimostrare, in condizioni di non condivisione, il proprio disaccordo, senza umiliare l’altro • rifiutarsi di accondiscendere di fronte a richieste eccessive • rapportarsi con le persone in posizione di autorità senza sottomettersi in modo servile, né reagire con atteggiamenti oppositivi • desiderare che un proprio lavoro venga apprezzato da altri • prendere decisioni ed agire secondo propri desideri ed intenzioni 68 C - Le capacità di comunicazione • iniziare, continuare e concludere una conversazione con persone conosciute Alcune definizionicon persone sconosciute • iniziare, continuare e concludere una conversazione • ascoltare attivamente, senza interrompere l’altro che parla • fare domande appropriate, senza essere né curiosi né invadenti • intervenire con affermazioni pertinenti con le situazioni e con il discorso dell’altro • su richiesta, e quand’è possibile, aiutare l’altro in difficoltà • accettare le opinioni degli altri, anche se diverse dalle proprie • gestire le situazioni di conflitto senza arrabbiarsi eccessivamente • collaborare con gli altri in modo continuativo e partecipativo • evitare di manifestare comportamenti che siano lesivi all’incolumità e alla dignità degli altri • riconoscere i meriti degli altri e complimentarsi con loro 69 Comunicazione Alcune Comunicare è Trasferimento di informazioni da un emittente ad un ricevente per definizioni mezzo di messaggi un bisogno una tendenza innata Non si può non comunicare 70 Incidenza dei tre livelli di comunicazione Alcune definizioni 7% verbale 38% 55% omilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro paraverbale non verbale 71 3.1 Le dimensioni della comunicazione Il contenuto della comunicazione: Alcune definizioni Il linguaggio verbale: Parole: lessico, correttezza Struttura: logica, chiarezza La relazione della comunicazione: Il linguaggio paraverbale (discorso e parole): altezza: voce acuta, grave ritmo: monotono, modulato volume: basso, alto accenti soprasegmentali Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 72 Il linguaggio non verbale: Alcune definizioni mimica: (v. espressioni del volto) gestualità: (v. movimenti delle mani) postura: (v. posizioni del corpo) cinesica : (v. movimenti del corpo nello spazion) 73 Comunicare Alcune definizioni Il risultato della comunicazione è ciò che viene recepito indipendentemente da ciò che viene detto. Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 74 Comunicare Alcune definizioni Nella comunicazione, è necessario verificare la congruenza tra il messaggio inviato e quello ricevuto. 75 Alcune •definizioni Descrivere, non valutare Linee guida per dare feedback efficaci • Essere specifici, non generici • Essere tempestivi • Dirigere verso comportamenti in cambiamento • Valutare l’impatto • Cercare di essere chiari Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 76 • Fare domande Alcune definizioni • Aiutare chi fornisce feedback ed essere specifico • Avere mentalità aperta (accettare) • Cercare la chiarezza Linee guida per ricevere feedback efficaci 77 Per prepararsi a comunicare, occorre Alcune definizioni Sapere che cosa si vuole dire, avere chiaro lo scopo della propria comunicazione. Sapere bene a chi si parla o si scrive – Chi è il mio interlocutore? Che ruolo ha? Sapere che cosa si aspetta da me e che cosa mi aspetto io da lui Sapere quale è il motivo del nostro incontro Sapere dove ci incontriamo – Da me? Da lui? In campo neutro? 78 Per aumentare la precisione e la chiarezza dei messaggi Alcune definizioni 1. Principio di pertinenza I sette principi 2. Principio di semplicità 3. Principio di definizione 4. Principio di strutturazione 5. Principio di ripetizione 6. Principio di comparazione 7. Principio di focalizzazione Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 79 1 – Principio di pertinenza Alcune definizioni Il messaggio deve essere adeguato all’ascoltatore Il messaggio deve essere adatto all’ascoltatore 80 2 – Principio di semplicità Alcune definizioni Il messaggio per essere chiaro deve essere semplice Il messaggio semplice è possibile quando vi è chiarezza 81 3 – Principio di definizione Alcune definizioni I termini complessi (tecnico-scientifico-professionali) devono essere spiegati prima di essere usati Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 82 4 – Principio di strutturazione Alcune definizioni Il messaggio deve procedere per gradi sviluppando un’idea – concetto – ipotesi – tesi per volta 83 5 – Principio di ripetizione Alcune definizioni Le puntualizzazioni ripetute dei concetti chiave sono utili alla comprensione del messaggio 84 6 – Principio di comparazione Alcune definizioni Il messaggio è più comprensibile se semplificato, concretizzato, comparato. Le associazioni di idee favoriscono la comprensione 85 7 – Principio di focalizzazione Alcune definizioni Nel comunicare occorre centrare l’attenzione sugli aspetti essenziali 86 Rimedi Generali Alcune definizioni Ripetere Non imporre a tutti i costi del proprio pensiero ascoltare osservare quando si è capito per verificare quanto si è capito Evitare Identificarsi nell’altro Prestare attenzioni alle comunicazioni non verbali Uscire dal proprio quadro di riferimento valutazioni Porre domande 87 Per trasmettere delle informazioni Alcune definizioni • limitarsi a quelle che si vogliono dare o che vengono richieste • limitarsi a ciò che si sa essere vero e dimostrabile • non essere dispersivi 88 Ti dico che cosa ti dirò Alcune definizioni Te lo dico Ti dico che cosa ti ho detto 89 Pensiero: intendo 100 cose Alcunedire definizioni Emissione: riesco a dirne 70 Ascolto: l’interlocutore ne sente 50 Comprensione: ne capisce 30 … ma è convinto di aver capito L’imbuto della comunicazione 90 L’ascolto Alcune definizioni come abilità relazionale La natura ci ha fornito di due orecchie e di una sola lingua per ascoltare meglio e parlare meno 91 Ascoltare qualcuno Alcune definizioni vuol dire Saper ascoltare (capacità d’ascolto) Mostrare che lo si ascolta (è fondamentale comunicare che si sta ascoltando) Volerlo ascoltare (potenziale rischio di modifica del proprio punto di vista Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 92 Ascolto attivo Come si fa? Alcune definizioni • Parafrasare/riformulare i contenuti (esprimere in altri termini ciò che è stato detto per capire le reali intenzioni dell’altro e farlo parlare, dimostrando attenzione) • Interpretare gli stati d’animo dell’interlocutore • Fare domande pertinenti/stimolare ulteriori chiarimenti (domande chiuse - domande aperte) Romilda Scaldaferri - Il Gruppo di Lavoro 93 Ascoltare con tutto il corpo Atteggiamento positivo e incoraggiante Alcune definizioni Posizione concentrata e frontale Attenzione rilassata Cenni di assenso Mancanza di distrazione sintonizzazione Contatto visivo 94 Ostacoli Alcune ad una efficace comunicazione definizioni Stato emotivo dei partecipanti Pregiudizi reciproci dei comunicanti Differenze di esperienza dei comunicanti (sull’argomento) Significati diversi dati alle parole Cattivo ascolto reciproco Prolissità/Verbosità Ruoli (organizzativi) Clima (di lavoro) Percezioni diverse dello stesso problema 95 Cosa fare per migliorare La propria comunicazione Alcune definizioni Ripetere le cose importanti dicendole in modi diversi, utilizzando più canali e codici differenti Verificare la congruenza tra messaggio verbale, non verbale, para verbale Non erigersi a giudice Non esibire superiorità (né di ruolo, né di competenza specialistica) Non fare affermazioni troppo categoriche Trasformare in positivo le negazioni 96 Comportamento assertivo Alcune definizioni Il comportamento assertivo è un tipo di comportamento sociale in grado di facilitare il raggiungere degli obiettivi prefissati mediante l’utilizzo di un elevato livello di abilità sociale 97 Comportamento assertivo Descrive fatti accaduti Alcune Argomenta in modo esplicito definizioni Esprime desideri, sentimenti, richieste, dissenso Esprime i propri diritti Esprime disponibilità Gestisce (pilota verso obiettivo) Pianifica Elabora Tiene comportamento di problem/solver Assume le responsabilità dei propri atti Si scusa se è in difetto Identifica e ammette i propri limiti 98 Assertività Alcune definizioni Modello di comportamento che aiuta la gente a comunicare “con chiarezza e fiducia” bisogni, volontà e senzazioni o sentimenti agli altri, senza violare le loro ragioni, senza subire né aggredire. Vantaggi: ci fa star bene (o comunque “il meno male possibile”) Non suscita conflitti 99 Ogni problema ha tre soluzioni Alcune definizioni la mia soluzione la tua soluzione la soluzione giusta Proverbio cinese 100