L’altro siamo noi Abetini M, Cecchetto G, Mazza L. – Liceo Scientifico A. Einstein – AS 2014/2015 Indice 1. Modalità di lavoro 2. Definizione di “Altro” 3. Altre etimologie 4. Diversità e paure 5. L’ ascolto 6. Il dialogo Modalità di lavoro • prendere in considerazione dei testi forniti dagli insegnanti; • ricerca autonoma nel web di contenuti aggiuntivi (testi e immagini); • suddivisione lavoro di ricerca dei contenuti fondamentali; • stesura di traccia in preparazione alla presentazione; • preparazione delle presentazione. Definizione di “Altro” Dal latino alter, ( = diverso) (talora rinforzato da ben o tutto): se si istituisce un confronto, il secondo termine è introdotto da rispetto a, da, che; posposto al nome per sottolineare la diversità: “una cultura altra” Indica qualcuno o qualcosa di diverso, differente da persona o cosa nominata prima o a cui tacitamente si illude. Etimologie • Estraneo Estran-io: unheimlich Freudiano sentimento di angoscia sviluppato quando una cosa viene avvertita contemporaneamente familiare ed estranea. • Relazione con l’altro multiformi determinazioni del Sé contribuisce a definire i confini di ciò che a un’identità è estraneo Altro da sé • Concezione di altro per Jabès: l’Altro ci abita da sempre l’Altro siamo noi stessi L’uomo è indigeno e straniero: 1. indigeno dal latino indigenum, nativo del luogo in cui abita 2. straniero dal latino extraneum, estraneo, anche con l’accezione di nemico • Extracomunitario sottolinea l’esclusione dei paesi non facenti parte della Comunità Europea Diversità e paure Esistenza di sentimenti ostili da vincere: attitudine umana che porta al ripudio di tutto ciò che è lontano da noi per cultura, morale, religione, estetica, costumi. Quando si guarda l’altro solo attraverso il prisma della propria cultura, si è facilmente soggetti all’incomprensione e all’intolleranza. Claude Lévi-Strauss: “L’etnocentrismo è positivo se significa non mettere da parte la propria storia e la propria cultura, ma è negativo se tale cultura è assolutizzata fino ad assurgere a identità perentoria e immutabile.” Non si tratta di dimenticare la propria identità culturale, né di auto colpevolizzarsi, ma nemmeno di escludere a priori ciò che è altro. L’ ascolto DEFINIZIONE Dalla radice Auris "Orecchio", latino parlato. La parola ascolto nasce in italiano come derivato del verbo ascoltare, che proviene a sua volta dal latino "auscultare", cioè sentire con l’orecchio. Il significato tradizionale del termine ascolto è quello che indica in genere l’azione e il risultato dell’ascoltare ed è fortemente legato al concetto di attenzione. L’ ascolto Ascoltare uno straniero non equivale dunque a informarsi su di lui, ma significa aprirsi al racconto . Lo straniero, infatti, cessa di essere estraneo quando noi lo ascoltiamo nella sua diversità. Nell’ascoltare l’altro occorre rinunciare ai pregiudizi che ci abitano. Quando si sospende il giudizio, ecco che si appresta l’essenziale per guardare all’altro con sym-pátheia (sym-pátheia =«sentire-con lui»). La capacità di metterci al posto dell’altro, di comprenderlo dal suo interno, è la manifestazione dell’humanitas dell’ospite e dell’ospitante, è umanità condivisa. Il dialogo DEFINIZIONE Dialogo: dal greco dià-lógos (dià, "attraverso" e logos, "discorso"), indica il confronto verbale tra due o più persone, mezzo utile per esprimere sentimenti diversi e discutere idee non necessariamente contrapposte. Il dialogo FUNZIONE: (È il dialogo il) mezzo di espressione di identità e differenze, ma anche di condivisione dei valori dell’altro, non per farli propri bensì per comprenderli. Dialogare non è annullare le differenze ma accettare le convergenze. Il dialogo non ha come fine il consenso ma un reciproco progresso, un avanzare insieme. Così nel dialogo avviene la contaminazione dei confini, avvengono le traversate nei territori sconosciuti, si aprono strade inesplorate. Bibliografia e sitografia • E.Bianchi, L’ Altro siamo noi, Einaudi, 2010 • https://it.wikipedia.org • http://www.etimo.it/