SALTO IN LUNGO Cos ‘è? Il salto in lungo è una specialità sia maschile sia femminile dell'atletica leggera in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta "asse di battuta", cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia. RINCORSA Lo scopo della rincorsa è quello di raggiungere la massima velocità controllabile per effettuare uno stacco e anch'essa si suddivide in più fasi: Lunghezza Corsa veloce Tecnica di corsa La lunghezza varia a seconda degli atleti e in rapporto all'accelerazione e alla velocità che raggiunge. La rincorsa varia da 30-34 metri fino ai 45 circa. Se la rincorsa è troppo breve non è possibile esprimere a pieno l'efficacia del salto. La corsa deve avere una certa velocità sviluppata gradualmente. Deve poter adattarsi alle capacità dell'atleta e deve essere compatibile con la corretta esecuzione del salto. Uno degli errori più frequenti è quello di impegnarsi nella corsa a svantaggio di un'azione controllata che poi aiuta a migliorare le fasi successive. La tecnica. La partenza può avvenire da fermi (per centrare meglio l'asse di battuta), o con qualche passo di avvio (per una migliore decontrazione), ma in tutti i casi a partire da una linea di riferimento. La corsa deve essere elastica e progressivamente accelerata, mantenendo il busto eretto e ginocchia alte, aiutando così un buon movimento rotatorio delle gambe, al fine di ottenere un'alta velocità con una buona stabilità. Stacco Subito prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere accelerati. Segue un leggero abbassamento dell'atleta (caricamento) per coinvolgere la totalità del corpo in sincrono, agevolandolo con una buona apertura tra le due cosce e l'angolo del ginocchio. Il piede poggia su tutta la superficie di battuta con la massima forza, spingendo verso il basso, anche con una leggera rullata, che serve, assecondando il movimento del corpo, a utilizzare al massimo la superficie di spinta del piede. Segue la decisa salita del ginocchio libero per ottenere un ulteriore slancio verso l'alto. Bisogna inoltre ricordare che la lunghezza del salto dipende da l'insieme di tutte le sue parti e lo stacco non deve servire principalmente ad una spinta in avanti (già data dalla corsa) ma, appunto all'elevazione. Fase di volo I Movimenti compiuti durante la fase di volo possono variare in funzione dell'atleta, ma sono sempre finalizzati al mantenimento dell'equilibrio e ad annullare l'effetto di rotazione. Si può assistere al volo veleggiato in cui è prevista una distensione ed un abbassamento dell'arto libero fino ad essere appaiato all'arto di stacco, a raccolta o con passi in aria In quest'ultimo si possono eseguire 1½ ; 2½ o 3½ passi in volo prima dell'atterraggio. La direzione dello sguardo deve essere verso avanti e un po' in alto sempre per evitare eventuali rotazioni del busto. In tutta la fase di volo le azioni devono essere fluide e decontratte al fine di evitare di farsi male nel momento dell'atterraggio. Atterraggio Deve avvenire con le gambe protese in completa estensione. Dapprima gli arti sono flessi per poi allungarsi un attimo prima del contatto col suolo, e il busto deve essere un poco inclinato in avanti. Quando i piedi toccano la sabbia, le ginocchia si piegano, ed il busto passa sopra le orme lasciate dai piedi con la testa che si avvicina il più possibile alle ginocchia. Se eseguito correttamente il primo segno che rimane sulla sabbia è solo quello dei talloni. In questo modo si evita di cadere all'indietro e di perdere centimetri che in gare professionali possono essere decisivi. Il salto in lungo alla “Martiri” prima Le classi seconde della scuola Martiri della Libertà hanno partecipato al progetto "saperi e sapori". Noi della seconda D ci siamo occupati dei possibili interventi da effettuare nella zona esterna della scuola riservata al salto in lungo. Fino a qualche settimana quest’area era trascurata: la buca dove i saltatori atterrano era indistinguibile dal prato circostante, erano presenti erbacce e terra al posto della sabbia. … e dopo Ora, invece, grazie al lavoro volontario di un genitore e all’interessamento delle insegnanti di Scienze motorie, il posto è stato migliorato: dalla buca sono state tolte le erbacce e la terra ed è stata aggiunta della sabbia. I recenti interventi ci permettono finalmente di svolgere correttamente questa attività sportiva.