Corso Di Psicologia Dello
Sviluppo e Dell’Educazione
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Prof. Tonino Cantelmi
Dirigente Responsabile Servizio Psichiatria- Istituto Regina Elena, Roma.
Professore di Psicopatologia, Università Gregoriana, Roma.
Professore di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Lumsa, Roma.
Professore di Psicologia, Università Pontificia “Regina Apostolorum”, Roma.
Direttore S.C.INT. Scuola di Specializzazione in Psicoterapia CognitivoInterpersonale (MIUR).
Sviluppo del Sé nella prima
fanciullezza
Lo sviluppo del sè
• IL CONCETTO DI SÉ: l’immagine che i bambini
costruiscono su sè stessi (sono una bambina
generosa, sono mancina)
• Verso i due anni e mezzo la maggior parte dei bambini
possiede un concetto di sé che va dalla consapevolezza:
- del proprio aspetto fisico;
ma anche attività, preferenze e capacità;
Concetto di sé irreale positiva o
negativa (descrizione esterna)
• Prevalentemente i bambini possiedono una
descrizione positiva di sé a volte esagerata e
poco realistica. Ad esempio, un bambino
potrebbe affermare “so contare fino a cento” e
passare subito a dimostrarlo dicendo
“uno,due,tre,cinque, venti…”. Questa
rappresentazione di sé permane sostanzialmente
invariata durante tutta la prima fanciullezza.
• La rappresentazione di sé in termini negativi può
essere dovuta a messaggi espliciti negativi (“sei
stupido, sei cattivo, sei un buono a nulla”) oppure
al fatto che i bambini non godono di cure
adeguate.
Lo Sviluppo Emotivo
• I bambini in età prescolare danno un grande peso alle
espressioni per capire quale emozione una persona sta
provando e ciò gli consente:
- di osservare gli effetti prodotti dalle loro azioni;
- di osservare le reazioni che essi suscitano nelle altre
persone.
Ad esempio:
- espressione arrabbiata
o disgustata
- sorriso
comunica proibizione
i bambini capiscono
che hanno fatto
qualcosa di sbagliato
Comunica approvazione ed
incoraggiamento
Riconoscimento ed espressione delle emozioni
Il riconoscimento delle
emozioni del viso: è innato
basato
sulle
abilità
dell’emisfero destro
Le
emozioni
primarie
espresse dal viso: tristezza e
felicità, sorpresa, rabbia,
paura/ansia e disgusto.
Fig. 10.7 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003
Le regole di esibizione
• Non sempre le emozioni che una persona manifesta a parole
o con l’espressione del volto corrispondono a quello che essa
prova effettivamente.
-A volte vengono nascoste o dissimulate in ottemperanza a
regole di esibizione che Stabiliscono quali stati d’animo si
possono o si devono manifestare in una certa situazione e nei
confronti di altre persone, oppure vengono celate per evitare
di essere presi in giro o danneggiati.
-In altri casi possono essere amplificate o simulate per
ottenere vantaggio
• La capacità di controllare il comportamento espressivo appare già a
2 anni. Ad esempio un bambino può esagerare un’espressione
attraverso un pianto allo scopo di attirare l’attenzione su di sé.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI
• Durante l’età prescolare i bambini ampliano il proprio
repertorio di strategie di regolazione delle emozioni:
(cosa si può fare quando si soffre per emozione negativa?)
 Restrizione degli input
 Richiesta esplicita di aiuto e conforto,
verbalizzazzioni
 Gioco
E’ solo a 9-10 anni che i bambini non si limitano a spiegare
verbalmente in che modo si può far passare un’emozione
spiacevole (es. farsi consolare dalla mamma) ma riescono
anche a spiegare esplicitamente i processi mentali coinvolti
che aiutano a smettere di pensare all’accaduto (distrarsi o
dimenticare)
Senso di colpa
• Salvo casi particolari viene vista come
un’emozione positiva perché:
 È suscitata soprattutto dalle azioni che provocano
sofferenza agli altri;
 È necessaria per lo sviluppo di una condotta
socialmente responsabile;
 È necessaria per la formazione di relazioni
interpersonali durature
• In passato spesso al senso di colpa è stata data
un’accezione negativa per la difficoltà di
differenziarlo dalla vergogna
Senso di colpa
Vergogna
• Il giudizio sfavorevole
riguarda una specifica
azione
• Ci spinge :
- a riparare il malfatto;
- a chiedere scusa;
- a formulare buoni propositi
• Alla base del senso di colpa
vi è l’empatia (attenzione
per l’altro)
• E’ una valutazione negativa
indirizzata all’intera persona
• E’ più grave
• Ci fa venire voglia di
nasconderci, di scomparire
• Ci sentiamo incapaci, falliti,
desiderosi di essere diversi
• Alla base della vergogna c’è
l’imbarazzo (attenzione su
di sé)
Sviluppo Morale
• È strettamente intrecciato con lo sviluppo
cognitivo
sociale
emotivo
Intervengono diversi fattori:
 la comprensione delle regole
 la capacità di controllare il
comportamento
agendo in conformità alle regole
 capacità di giudicare autonomamente
proprio
• L’EMPATIA è alla base dei comportamenti
altruistici e prosociali
• I fondamenti della moralità sono le emozioni
empatiche: la simpatia.
• il dispiacere empatico (da cui prende origine il
senso di colpa)
sono i più importanti sentimenti morali
perché inducono ad avere a cuore quello che
succede ad altre persone e trattengono dal
danneggiarle
Per suscitare il dispiacere empatico:
• Attraverso un intervento disciplinare basato
sull’induzione è possibile far capire al
bambino in che modo il suo comportamento
ha danneggiato la vittima richiamando
l’attenzione sulle conseguenze osservabili e
suggerendo delle azioni di riparazione
• Interventi disciplinari meno efficaci sono quelli
basati sull’asserzione del potere o sul ritiro
dell’amore
Lo sviluppo morale secondo Piaget
Fino a 8-9 anni il bambino:
• Possiede un punto di vista egocentrico. Giudica la
responsabilità oggettiva (conseguenza
dell’azione) più importante della responsabilità
soggettiva (intenzionalità)
• Utilizza una morale eteronoma ovvero la validità
dei principi morali è strettamente connessa con l
’autorità che li promuove
• Rispetta le norme morali per paura delle sanzioni.
Il bene si identifica con l’obbedienza mentre è più
cattivo chi ha prodotto il danno più grosso.
Dai 9 anni in su il bambino:
• Considera le regole come determinate dal consenso
reciproco e quindi modificabili
• Utilizza una morale autonoma ovvero la validità dei
principi morali è svincolata dall’autorità che li
promuove
• Attribuisce importanza agli elementi specifici della
situazione ed alle intenzioni (responsabilità soggettiva)
• Considera la menzogna immorale in sé perché
danneggia la fiducia reciproca ed i rapporti
interpersonali minando la stabilità e l’ordine sociale
• Ritiene che tutti abbiano diritto al rispetto ed alla
giustizia
Il concetto di sé e la visione irrealisticamente positiva di sé
Le differenze tra senso di colpa e vergogna
Cosa si intende per morale eteronoma e autonoma
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PSI SVIL. e EDUC. prima fanciullezza 3