PSICOLOGIA DELLE
EMOZIONI
Dott. Cavalera Cesare
[email protected]
Tematiche Affrontate
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COSA SONO LE EMOZIONI?
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COME PROVIAMO LE EMOZIONI?
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COME ESPRIMIAMO LE EMOZIONI?
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A COSA SERVONO LE EMOZIONI?
COLPA
Tematiche Affrontate
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COSA SONO LE EMOZIONI?
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COME PROVIAMO LE EMOZIONI?
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COME ESPRIMIAMO LE EMOZIONI?
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A COSA SERVONO LE EMOZIONI?
Charles Darwin
DARWIN E LA TEORIA
DELL’UNIVERSALITÀ
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LE ESPRESSIONI
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Resoconti di inglesi residenti in 46
paesi
Emozioni come categorie discrete
FACCIALI SONO
UNIVERSALI?
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(1872)
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Espressioni universali attivate da
esperienze comuni e universalmente
riconosciute dagli intervistati
Caratteristiche in comune con quelle
di altri primati
(il riso o l’aggressione)
100 ANNI DOPO
PAUL EKMAN
100 ANNI DOPO
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Decide di verificare le ipotesi di Darwin
Ricerche sperimentali condotte presso varie
popolazioni, comprese comunità non alfabetizzate
attraverso il metodo standard
Mostrare fotografie di espressioni facciali posate
Il soggetto deve scegliere da una lista chiusa di
parole qual è l’emozione presente
TEORIA DEI PROGRAMMI AFFETTIVI
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PAURA
L’espressione facciale di ciascuna delle sei
emozione di base è unica e universale
È innescata da uno specifico programma
neuromotorio che attiva una specifica
configurazione di fasce muscolari
TRISTEZZA
RABBIA
DISGUSTO
GIOIA
SORPRESA
TEORIA DEI PROGRAMMI AFFETTIVI
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Fin dai primi mesi vi è una concordanza
naturale e biunivoca fra espressione e
emozione
Disgusto

Sorpresa
Grazie all’attivazione del programma
neuroaffettivo l’adulto è in grado di capire
quello che il neonato prova e quindi quello
di cui ha bisogno
TEORIA DEI PROGRAMMI AFFETTIVI
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Tuttavia la mimica dei
non vedenti risulta più
ridotta e non presenta
quasi mai una
configurazione completa
Somiglianze nell’attivazione delle
espressioni facciali spontanee tra
soggetti vedenti e non vedenti
Vedente
Non vedente
LIMITI DELLA TEORIA DEI PROGRAMMI
AFFETTIVI E DEL METODO STANDARD
Foto posate e stereotipate delle sei emozioni di
base, non scattate in modo spontaneo
Le persone nelle foto erano solo americane, non ci
sono stati confronti con altri soggetti
Gli intervistati dovevano riconoscere l’emozione
scegliendo una parola in una lista chiusa di sei
termini emotivi
LA PROSPETTIVA CONTESTUALISTA
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Le espressioni facciali assumono un valore
definito solo in riferimento a una specifica
situazione
Non sono pianificate in modo astratto
secondo standard fissi
Quello che conta è il contesto immediato e
le regole contingenti che il soggetto ha
imparato a seguire a seconda degli
standard culturali
Un torero subito dopo aver colpito un toro:
«Uno dei momenti più felici della mia vita»
Un nuotatore nel momento in cui si rende condo di
aver vinto
Il vincitore di una medaglia d’oro alle olimpiadi
durante la cerimonia
LA PROSPETTIVA CONTESTUALISTA
Italia – Germania 1982
Italia – Germania 2012
LA TEORIA NEUROCULTURALE
Photographs from Ekman, P. (1980). Face of Man: universal expression
in a New Guinea village. Garland, New York
LA TEORIA NEUROCULTURALE
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Esiste una base neurobiologica che rende i soggetti
predisposti a esprimere le emozioni al fine di adattarsi
Vivendo in un certo contesto culturale gli individui
apprendono
Quali eventi sono da
considerarsi emotivamente
marcati
Quali sono gli standard
espressivi a cui
conformarsi
Display Rules
Accentuazione
Attenuazione
Soppressione
Camuffamento
Simulazione
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Nella nostra cultura,
gli effetti di facilitazione
tendono ad essere più
ragguardevoli e frequenti di
quelli connessi con l’inibizione
In caso di strike i giocatori
di bowling sorridono solo nel
5% dei casi se sono soli e nel
95% quando si rivolgono agli
amici
CULTURA
DELL’ORGOGLIO
CULTURA COLLETTIVISTA
DELL’ONORE
o
o
o
Prevale la dimensione
emotiva personale
Valore dell’orgoglio come
modalità di auto
affermazione del sé
o
o
o
o
Rigida distinzione
dentro/fuori
o
Prevale la dimensione
emotiva intersoggettiva
Cultura dell’onore di gruppo
in cui prevale il rispetto e
l’armonia per il gruppo
L’orgoglio individuale è
un’emozione immorale
Cultura della facciata:
Emozioni (+ o -) di intensità
ridotta
EMOZIONI AUTOCONSAPEVOLI
Vergogna
Orgoglio
Colpa
Imbarazzo
EMOZIONI AUTOCONSAPEVOLI
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Evento importante per la propria identità.
Rispetto al sé ideale e reale
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Dal 1°anno di età tramite apprendimento
osservativo, il bambino comprende ciò che
è appropriato a livello culturale.
Emozioni autoconsapevoli +/- a seconda della concordanza
tra obiettivi raggiunto e identità
Imbarazzo
Orgoglio
Colpa
Vergogna
COLPA
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Percezione di una violazione che ha
causato un danno ingiusto.
(Volontario/Involontario)
Colpa ≠ Vendetta
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Nella colpa l’altro è visto come
vittima come debole pertanto il
danno risulta ingiustificato
EMOZIONI AUTOCONSAPEVOLI
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Chi prova colpa si assume la
responsabilità.
Il focus è sull’azione
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Non sono stato io!
HO
SBAGLIATO!
COLPA
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La colpa è una delle emozioni più
dinamiche perchè caratterizzata
da due funzioni
Funzione punitiva

Funzione riparativa
Non esiste una faccia della colpa.
È difficile riconoscere in modo
affidabile l’espressione non verbale
della colpa.
COLPA – ASPETTI FUNZIONALI

Può essere usato per esercitare
potere, ti faccio provare colpa
per riequilibrare un periodo di
disattenzioni e segnalare
comportamenti scorretti
HO
SBAGLIATO!

Obiettivo della colpa è poter
monitorare le proprie azioni in modo
da poter cambiare comportamento
in caso di errore
COLPA E DISAGIO
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Quando è troppa -> Senso di responsabilità ipertrofico
Il rituale ha la funzione di allontanare la possibilità che
succeda qualcosa di negativo a sé o agli altri
COLPA E DISAGIO
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Quando è poca-> Comportamento antisociale
Condotta impulsiva, la regola è per i paurosi,
unico asse piacere/dispiacere
COLPA
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Obiettivo della colpa è
mantenere e rafforzare le relazioni
interpersonali in quanto motiva gli
individui a cooperare
Chiedere scusa è un gesto che rafforza
l'amicizia, chiarisce i dubbi, è un rimedio
contro l'odio, non è mai un segno di
debolezza.
Romano Battaglia, Silenzio, 2005
Gli errori e le colpe che avrai
commesso
diventeranno gradini della tua
elevazione,
se saprai conoscerli
e confessarli.
Arturo Graf,
Ecce Homo, 1908
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