Semiosi, ostensione, inferenza
Scheda al capitolo settimo, Lingua e comunicazione
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G. Gobber – M. Morani, Linguistica generale
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Come si manifesta il senso?
- in modo esplicito
- in modo implicito.
Come si presenta l’apporto esplicito?
Come si coglie l’apporto implicito?
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Esplicito - implicito
• Provvisoriamente, distinguiamo almeno due modalità
dell’apporto esplicito:
- semiosi (categoriale o deittica)
- ostensione.
E distinguiamo due modalità dell’apporto implicito:
- presupposizione
- inferenza.
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Semiosi
È il nesso che unisce schemi concettuali e strategie di manifestazione
linguistica (v. capitolo 2)
Senza significato, l’aspetto fonico non è significante.
Una sequenza di suoni consiste in “stimoli” che rinviano a un significato (il
rumore delle voci sullo sfondo non è evento semiotico per chi non ha
interesse a ciò che si dice…).
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“semiosi” cfr. semantica, semiotica
cfr. gr. semeîon, σημειον; semeiotiké (téchne) > semeiotica,
semiotica; radice sem – semàino “indico, denoto”; semantiké
(téchne) > semantica.
Tutto il discorso è “semantikós” (Esti de men pâs logos semantikos, Aristotele,
Perì hermeneîas [De interpretatione]).
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Atti verbali, semiosi e realtà
•
•
•
La semiosi negli eventi linguistici è primaria (costitutiva del segno linguistico)
Negli eventi non linguistici la semiosi non è un elemento costitutivo primario .
Es. gli oggetti raffigurati in pubblicità.
– (Luigi): Ho fame
– (La madre le prepara un panino con prosciutto e formaggio e glielo dà)
Questi gesti in sé non hanno funzione semiotica (non sono fatti per
comunicare; ma possono – secondariamente – comunicare diversi
messaggi.
Bisogna… tenere distinto il semiotico dal reale.
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Nota bene
– Peraltro, la comunicazione verbale opera sia con eventi che
significano per semiosi, sia con eventi che significano per
inferenza (ragionamento).
• (Luigi) Se piove, non esco di casa.
• (Maria) Guarda che c’è il sole
– (inferenza: “Dunque, puoi uscire” / “Dunque, esci
(così sto un po’ in pace…)” / o altra interpretazione.
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Il segno è delimitato da una “cornice”
•
La cornice delimita l’ambito di realtà entro il quale opera la semiosi (Rigotti – Cigada, La
comunicazione verbale, Apogeo, Milano 2004, pp. 33 e 34).
= delimita il “mondo dell’evento semiotico”. Quest’ultimo contiene l’evento semiotico e gli
altri eventi non semiotici rilevanti per quella data comunicazione. Gli eventi non semiotici si
possono interpretare per implicazione.
•
Esempi di cornice:
“C’era una volta…” (introduce un “altro mondo”, il mondo della fiaba);
le sigle delle trasmissioni televisive;
il palcoscenico del teatro,
il piedestallo della statua…
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“implicazione per me”
•
– Un evento può avere senso perché può implicare per me qualcosa
di particolare: Rigotti e Cigada (cit., p. 31) parlano di “implicazione
per me”.
Invece i segni non significano in quanto implicano, ma in quanto hanno
significato (il sole può splendere indipendentemente da ciò che implica
per me; una parola significa, altrimenti non è parola).
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Semiosi categoriale
– I simboli sono eventi comunicativi verbali che manifestano,
esibiscono una componente di senso: “dentro” al simbolo vi sono
categorie per leggere il dato della realtà, così come è depositato
entro una tradizione (common ground).
– P.es. formaggio – cheese (< caseus formaticus): significo
nominando una caratteristica, che rappresenta un’intera porzione di
realtà.
– Si dice “categoriale” la semiosi che denota nominando proprietà,
relazioni, caratteristiche.
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Nota
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•
Aleksandr A. Potebnjà (“Pensiero e linguaggio”, 1861) – fondatore della
tradizione russa di ricerca semiotico-linguistica – parlava di “segno del
significato”: una parola si è costituita privilegiando un tratto
dell’esperienza – il quale costituisce il “signifié”. P.es. formaggio <
formaticus “[prodotto caseario] in forma”.
Il saussuriano “signifiant” era per lui un “segno” di secondo grado: era
segno del segno del significato.
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Semiosi deittica o Deissi
•
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La deissi funziona “nell’incontro del linguaggio con l’esperienza” (p. 43).
È un’istruzione per la quale si identifica un elemento del contesto.
I deittici hanno una parte linguistica ( semiosi) e una parte
esperienziale.
Che significa ora? Per interpretare serve:
– la conoscenza dell’italiano (non sempre è omologo a now). Cfr. lat.
hac hora  sp ahora, it ora;
– La conoscenza del “context of use”.
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Deittico vs categoriale
• Albero : “rimanda all’esperienza di cose fatte così e così”. Il
lessema è dotato di un semantismo – a un’ “idea” – presente già
nel sistema linguistico.
• Adesso : è una istruzione che indica come ci collochiamo
rispetto al tempo.
• La deissi è presente in pronomi, morfemi flessionali.
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Deittici vs anafore / catafore
– Le anafore (“anà” + phero “rimando in alto”) e le catafore
(“katà” + phero “rimando in basso”) sono segnali testuali (v.
capitolo 8):
• riprendono elementi che precedono nel testo (anafore)
• anticipano elementi che precedono nel testo.
• Sono detti anche elementi “forici”.
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