..Da piccola.. Ricordo che quando ero piccola, amavo molto giocare con le figure geometriche: i cubi dei puzzle, i giochi a incastro. Mi piaceva toccare gli angoli delle figure e unirli tra loro in modo perfetto. Fino ai due anni, amavo costruire i puzzle, usando dei grossi cubi. Ogni faccia del cubo aveva un disegno diverso, mi divertivo moltissimo a costruire la figura giusta! Il mio gioco preferito era in assoluto il lego, amavo unire i diversi quadrati e rettangoli per costruire le piste. Ricordo come mia nonna spesso, indicando una figura o prendendo in mano un pezzetto di lego mi dicesse: «Alessia, questo che cos’è?» E così, piano piano mi sono sempre più avvicinata alla geometria.. ..Alla scuola Primaria.. Alla scuola primaria ho iniziato a studiare la vera e propria geometria. Aspettavo sempre quest’ora perché mi piaceva prendere il righello e disegnare precisamente tutte le figure geometriche. Andando avanti con le classi ho iniziato a scoprire che la geometria non era solo fatta di tante figure, ma anche di tanti problemi di geometria da risolvere.. Ho imparato che ogni figura è formata da rette, angoli e tante altre cose, che naturalmente ho studiato con molto piacere e interesse.. ..per rendere più accattivante lo studio, la mia maestra, dopo averci spiegato che cos’erano rette e angoli ci ha portato in giro per la scuola e ci ha detto: «Bene bambini, ora ci divideremo in 4 squadre. Ogni squadra andrà in giro per la scuola e conterà quante più rette e quanti più angoli riuscirà a trovare! Chi vince avrà un premio speciale.» Ricordo che mi divertii molto quella mattinata, anche se la mia squadra arrivò seconda per 2 angoli e 3 rette in meno! ..così, sono arrivata a studiare i poligoni.. ..ed i loro problemi.. Belli, ma che fatica!! ..Alle scuole Medie.. Che disastro!! Tutto quello che alle elementari amavo, alle medie, ho iniziato ad odiarlo. Ricordo come, la mia professoressa, appena entrata in classe fissò una verifica per la volta successiva, riguardante tutte le cose fatte alle scuole elementari.. Io e pochi altri riuscimmo a cavarcela con un misero, ma sempre ben accetto 6+.. Durante il primo anno di scuola media, la mia insegnante si dedicò molto allo studio dell’algebra, tralasciando completamente la matematica «ordinaria» e la geometria. L’algebra, per me e per tutti i miei compagni era una materia completamente nuova, e non fu facile capirla da subito.. Fortunatamente, dopo molti esercizi e molto studio riuscì, a fine anno, ad avere un misero 6 sulla pagella. ..ricordo come, la mia prof, dandoci questo disegno, ci chiese di scomporlo e di trovare quanti più poligoni possibile.. Il secondo anno iniziò lo studio contemporaneo di matematica e geometria. Qua, iniziarono i miei problemi.. Geometria solida, geometria piana, formule infinite (e mai capite), e tutte le loro evoluzioni mi portano ad una totale confusione. Studiavo tutte le formule a memoria, non capivo quello che mi veniva spiegato e confondevo tutto. Iniziai a prendere lezioni private, tutto con poco successo. Il secondo anno, fu un vero disastro. Per risolvere un problema, a casa, spesso, ci mettevo delle ore, nelle verifiche, su tre problemi a volte riuscivo a finirne uno solo. Fu così che il mio voto di geometria, a fine anno, fu 4! Formulario geometria solida Formulario geometria piana Il terzo anno non fu molto diverso dal secondo.. Tutte le formule e tutte le figure si accavallavano nella mia testa e creavano un grande disordine.. Anche il terzo anno il mio voto in pagella fu 4. ..Alla scuola Superiore.. Al terzo anno di scuola media, quando dovevo decidere a che scuola superiore iscrivermi, optai per una scuola non scientifica. Tutto il mio amore per la matematica era sparito. Mi iscrissi così ad un liceo umanistico, liceo delle scienze sociali, in cui le ore di matematica erano stringate e quasi una parentesi inesistente del programma, nella speranza di aver a che fare il meno possibile con questa materia.. I primi due anni di liceo studiai principalmente matematica e algebra. Lo studio non andò male, tutt’altro.. In questi due anni riuscii a capire meglio alcune cose studiate gli anni precedenti. Il voto finale, sulla pagella era sempre più che sufficiente, per questo mi affacciai alla terza con molto ottimismo nei riguardi della materia.. Io ero ottimista, ma il programma che mi si prospettò dinnanzi mi rese immediatamente pessimista.. Parabole, ellissi, circonferenze.. ..l’ellisse.. ..la parabola.. ..E oggi?.. Oggi, dopo tanti anni ho capito che la geometria è essenziale, che tutto quello che ci circonda è geometria, che non possiamo non conoscerla. La geometria è parte del nostro mondo e della nostra vita, spero di diventare una brava maestra di geometria, e, proprio come la mia maestra ha fatto con me, far amare la geometria ai miei scolari. Lavoro di: Cornelli Alessia Matricola: 3908908 3^ anno Matematiche elementari da un punto di vista superiore, terzo turno