Obiettivi, compiti e campi di applicazione
dell’IGIENE – Introduzione all’Epidemiologia
o Definizione di epidemiologia: compiti specifici e compiti pratici
o Evoluzione del concetto di salute
o Misure fondamentali in epidemiologia: n° di eventi verificati, rapporti,
proporzione, tassi (natalità e mortalità), incidenza e prevalenza
o Elaborazione e presentazione dati
o Grafici più utilizzati
IGIENE
buona salute
Disciplina appartenente alle Scienze
mediche che si propone di
promuovere e conservare la salute sia
individuale che collettiva.
EPIDEMIOLOGIA
Epi
demos
logos
Parte della Medicina che si occupa
della salute della popolazione o di
gruppi di popolazione, ma non del
singolo individuo
studia un gruppo di soggetti, non i singoli
individui;
studia una popolazione sana ed una malata e
cercano di trovare le differenze cruciali tra i
sani e i malati.
Definizione di salute
La salute non è semplicemente l’assenza
di malattia, è qualcosa di positivo,
un’attitudine felice verso la vita ed una lieta
accettazione delle responsabilità che la
vita stessa comporta per l’individuo.
Sigerist, 1941
Stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale e non
soltanto assenza di malattia
(OMS, 1948)
EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI SALUTE
ASSENZA DI MALATTIA (STAR BENE)
BENESSERE FISICO E PSICHICO
(SENTIRSI BENE)
COMPLETO BENESSERE FISICO,
MENTALE E SOCIALE
Per indagare cause e fattori
che insidiano il benessere
della popolazione
EPIDEMIOLOGIA
Scienza che studia le malattie e i
fenomeni ad esse correlati
Osservazione della distribuzione e dell’andamento
delle patologie nella popolazione
Individuazione dei fattori di rischio e/o protettivi
Programmazione interventi preventivi e curativi
(epidemiologia sperimentale e epidemiologia dei servizi)
Nascita dell’Epidemiologia quale
scienza ufficiale: Londra 1854
Un'epidemia di colera causa più di 10 mila morti. Il medico
John Snow identifica nel quartiere Soho a Londra, una
pompa d'acqua che causa la diffusione locale
dell'epidemia. I suoi studi in questa occasione sono tra
quelli fondanti l’Epidemiologia
Vibrio cholerae
L’Epidemiologia studia le malattie nelle
popolazioni attraverso lo studio della
frequenza, della distribuzione e dei
determinanti (fattori variabili) di
salute/malattia nelle popolazioni
Le informazioni o DATI sono indispensabili per conoscere
se una malattia è presente o meno in un territorio
Questi dati servono soprattutto per l’impostazione di azioni
di prevenzione, eradicazione, controllo e di profilassi
Ossia accertare e studiare i determinanti di salute e di
malattia
Perché si è verificato un focolaio? Da
dove ha avuto origine? Perché la
malattia si è estesa a nuovi territori?
Esempio: SARS, influenza aviaria
Qual è la strategia migliore di controllo?
Qual è l’andamento naturale della
malattia
Quanti danni produce una malattia? Le
risorse spese per il controllo sono spese
bene?
Scopo ultimo dell’Epidemiologia
Acquisire dati su cui basare decisioni
razionali per la prevenzione ed il controllo
delle malattie in popolazioni per migliorare
lo stato di salute
Fenomeni sanitari più
rilevanti nei secoli
XVIII SECOLO
XXI SECOLO
 Peste
 Malattie cardiovascolari
 Vaiolo
 Tumori
 Colera
 Broncopneumopatie
 Malaria
 Incidenti stradali
 Tubercolosi
 AIDS, epatiti
Connotazione originale
Epidemiologia delle
malattie infettive
Transizione
epidemiologica
Epidemiologia delle
malattie non infettive
RAPPRESENTAZIONI
DI STUDI
EPIDEMIOLOGICI
Durata media della vita in Italia dal 1900 al 1990
Mortalità in Italia dal 1992 al 2002 per sesso (tassi standardizzati per
10.000 abitanti)
Mortalità infantile in Italia dal 1992 al 2002 per ripartizione geografica
di residenza della madre (tasso per 10.000 nati vivi)
Decessi in Italia dal 1992 al 2002 per sesso (valori assoluti)
Stabilire gli interventi da applicare su una popolazione
per migliorare lo stato di salute
Migliorare lo stato di salute significa non solo vivere più a
lungo ma vivere il meglio possibile più a lungo
Processo che conferisce alle popolazioni i mezzi per
assicurare un maggior controllo sul loro livello di
salute e di migliorarlo
Le informazioni sanitarie
rappresentano uno strumento
determinante per lo studio dei
fenomeni biologici a livello di
popolazione. E’ fondamentale
poter accedere ai dati, è
necessario che questi siano
affidabili, ma…
Epidemiologia e privacy
(L. 675/96)
Qualora i dati siano ricollegabili all’identità
della persona, occorre un preventivo
consenso scritto dell’interessato al
loro utilizzo, anche se verranno poi
diffusi in forma anonima o aggregata.
Epidemiologia e privacy
(L. 675/96)
Es.: nelle indagini in cui sono previste
interviste dirette, l’intervistatore, prima di
procedere, deve:
• Illustrare le caratteristiche dell’indagine
• L’ente patrocinatore
• L’uso che verrà fatto dei dati raccolti
L’interessato dovrà fornire il consenso scritto prima di
iniziare l’intervista
Epidemiologia e privacy (L. 675/96)
Un ricercatore è legittimato ad utilizzare i dati raccolti da
cartelle cliniche, registri di patologie visto che, in tutte le circostanze
occorre il consenso dell’interessato? (operazione impossibile a causa
della numerosità del campione).
Il Garante ha previsto di concedere un’autorizzazione ad hoc
riservandosi di esaminare le singole situazioni qualora i ricercatori
intendano procedere su dati già esistenti e già raccolti senza uno
specifico consenso degli interessati.
Fanno eccezione i trattamenti dei dati previsti da definite
leggi statali o regionali (le denunce di morte, la notificazione di
malattie infettive, la raccolta dei dati riguardanti i casi di AIDS e
quella riguardante i registri tumori se istituiti con legge regionale).
• Piazza di Monte Citorio, 121
00186 ROMA
e-mail: [email protected]
tel:06 69677.1
fax: 06 69677.785
www.garanteprivacy.it
per reclami, segnalazioni e richieste di
documentazione
Fonti dei dati epidemiologici
• Già raccolti
• Non disponibili
Dati già raccolti
•
•
•
•
•
Censimento e statistiche anagrafiche
Certificati di nascita e morte
Denunce malattie infettive
Registri di patologia (es. tumori)
Fonti ospedaliere (registri, cartelle cliniche,
ecc.)
• Ministeri, assicurazioni, INAIL, INPS,
associazioni ecc...
Dati non disponibili
da raccogliere con:
•
•
•
•
•
Questionari
Esami fisici (peso, altezza ecc.)
Esami ematochimici
Misurazioni ambientali
Osservazione diretta
CENSIMENTO
• Rilevazione istantanea delle principali
caratteristiche di una popolazione
• Viene effettuato ad intervalli di tempo lunghi
- 5 o 10 anni (ONU)
de jure
Gli individui sono considerati
componenti di una
popolazione solo se residenti
nel territorio considerato
(popolazione residente)
de facto
Gli individui sono considerati
componenti di una popolazione
secondo il loro domicilio al
momento dell’osservazione
(popolazione presente)
La piramide delle età
• E’ la rappresentazione grafica della
distribuzione di frequenza dei maschi e delle
femmine divisa per classi di età (intervalli 5-10
anni o meno)
• Si compone di un doppio sistema di assi
cartesiani a barre orizzontali ordinate: classi di
età; ascisse: percentuale o numero assoluto di individui di
sesso maschile e femminile
Popolazione “giovane”: elevato tasso di natalità ed alto tasso di mortalità
Popolazione “matura”: basso tasso di natalità e di mortalità
Distribuzione per
classi di età e sesso
della popolazione
italiana in tre diversi
censimenti
Dati ISTAT 2001
Osservando la lunghezza
delle barre all'altezza dei 5560 anni, si nota il segno che
la seconda guerra mondiale
ha lasciato sulla natalità. Non
si tratta dei morti causati dalla
guerra (di tutte le età ma
principalmente adulti e quindi
nati 20-30-40 anni prima) ma
del calo delle nascite tra il
1940 ed il 1945. Andando
oltre, la scala 80-85 indica il
calo demografico causato
dalla prima guerra mondiale e
dalla epidemia di spagnola.
Registri anagrafici e
notificazioni obbligatorie
• Le variazioni che si verificano in una
popolazione (nascite, morti, matrimoni,
emigrazioni, etc.) sono registrate attraverso
atti dell’Ufficio di stato civile presso gli uffici
anagrafici di ogni Comune che ha il compito
di comunicare all’ISTAT ogni variazione
anagrafica.
La notificazione obbligatoria delle
malattie infettive (DM 15.12.1990)
• 47 malattie da trasmettere alle Regioni –
ISS – Ministero della salute
• Suddivisione in 5 classi per rilevanza
epidemiologica e sociale, gravità,
frequenza, possibilità di intervento
• Classe I
Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata
Colera, febbre gialla, febbri emorragiche (Ebola), peste, poliomielite, botulino,
influenza con isolamento virale, rabbia, tetano
• Classe II
Malattie rilevanti per l’alta frequenza e/o passibili di interventi di controllo
Brucellosi, Epatite virale A, B, nonA-nonB, non specificata,meningite, morbillo,
parotite, pertosse, rosolia, varicella
• Classe III
Malattie per le quali si richiede particolare documentazione
AIDS, lebbra, malaria, tubercolosi
• Classe IV
Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso segue segnalazione
ASL in caso di focolai epidemici
Infezioni, tossinfezioni ed infestazioni alimentari, pediculosi, scabbia, tigna
• Classe V
Malattie non comprese nelle classi precedenti, antropozoonosi indicate dalla
polizia veterinaria
Oltre alla notifica per malattie infettive…
… esistono altre fonti di
dati per le malattie
Altre fonti di dati sanitari
•
•
•
•
•
•
•
Documentazione ospedaliera
Certificati medici assenze sul lavoro
Certificati medici per le scuole
Sanità militare
Indagini ad hoc
Istituti assicurativi
Registri di malattia (malformazioni congenite, dializzati,
tumori)
Da un punto di vista aritmetico esistono quattro
tipi di misure fondamentali:
Numero di eventi verificati (frequenza assoluta)(indica solo
l’esistenza del fenomeno). Dati utili solo a fini amministrativi.
Proporzioni (frequenza relativa)(quanti casi rispetto ad una
popolazione sana)
Rapporti (relazione tra due quantità indipendenti)(es.: se una
popolazione di 100 persone ha 90 sani e 10 malati, il rapporto tra sani
e malati è di 9 a 1)
Tassi (misura che coinvolge il fattore tempo)(decessi che avvengono
in un determinato periodo di tempo)
Incidenza e prevalenza
• INCIDENZA
N. di nuovi casi / Popolazione a rischio
(in un periodo di tempo)(indice di aggressivtà)
PREVALENZA
N. di casi presenti / Popolazione totale
(in un determinato istante)(malattie non infettive)
• PREVALENZA PUNTUALE
N. di casi esistenti (in un determinato istante) / Popolazione
totale
• PREVALENZA PERIODALE
N. di casi rilevati in un intervallo t / Popolazione totale
• INCIDENZA
N. di nuovi casi nel tempo t / Popolazione
a rischio di ammalare in quel periodo
Può assumere valori tra 0 e 1 o, se espressa in percentuale,
tra 0 e 100%
ESEMPLIFICAZIONE GRAFICA
DELLA
PREVALENZA E DELL’ INCIDENZA
.
… ricapitolando
INCIDENZA
PREVALENZA
INDICA CIÒ CHE
ESISTE
ACCADE
Differenze tra incidenza e
prevalenza
INCIDENZA
• Probabilità di sviluppare una
malattia
• Al numeratore solo i nuovi casi
• Richiede un follow-up dei
componenti di una
popolazione
• Non è influenzata dalla durata
della malattia
• Misura usata abitualmente per
studiare i rapporti causaeffetto
PREVALENZA
• Proporzione di chi ha la
malattia
• Il numeratore contiene sia i
nuovi che i vecchi casi
• Non richiede il follow-up
• E’ influenzata dalla durata
della malattia (il suo
allungamento determina un
aumento di P)
• Misura usata per stimare la
diffusione di una malattia
cronica
Incidenza e prevalenza
Prevalenza puntuale? (T0 eT1)
Prevalenza periodale? (T0 -T1)
Incidenza? (T0 -T1)
I tassi, o densità di incidenza, si esprimono
come numero di casi nell’unità di tempo
N
R=
(TX)
* K
P(TX)
R
N(TX)
Tasso
Numero di casi osservati in un intervallo di
tempo
Ove:
P(TX)
K
Popolazione in cui i casi sono stati osservati
nello stesso intervallo di tempo
Costante (di solito multiplo di 10)
• possono cambiare nel tempo
• sono misurati durante un certo
periodo di tempo
• misurano la velocità con la quale
accade un certo evento
• misurano la probabilità di
ammalarsi nell’unità di tempo
I tassi vengono utilizzati in Epidemiologia per la
definizione di tutti i fenomeni che interessano la
vita dell’uomo, ed in particolare per lo studio
delle tre evenienze più importanti ai fini sanitari:
le nascite
le malattie
le morti
GREZZO
Tasso di mortalità riferito
a tutte le cause
STANDARDIZZATO
Tasso di mortalità confrontabile tra
popolazioni diverse
SPECIFICO
Tasso di mortalità riferito ad una
specifica causa, età, ecc…
Tassi grezzi
Tasso
grezzo
esprime la misura
di tutti gli eventi
verificatisi, in un
certo periodo di
tempo, nell’intera
popolazione
Tassi grezzi usati in epidemiologia (es.)
Tasso grezzo
di natalità
N°. tot. nati vivi in 1 anno
Tasso grezzo
di morbosità
N°. tot. ammalati in 1 anno
Tasso grezzo
di mortalità
N°. tot. morti in 1 anno
Tasso grezzo
di morbilità
Popolazione a metà anno
Popolazione a metà anno
Popolazione a metà anno
* 1.000
* 100.000
* 100.000
N°. giornate lavorative perdute in 1 anno
* 1.000
Popolazione a metà anno
Tassi specifici
Il tasso specifico non si riferisce alla totalità degli
eventi occorsi, ma solo a quelli interessanti
particolari gruppi di soggetti selezionati o in base al
sesso (tassi specifici per sesso), all’età (tassi
specifici per classi di età) o alla diversa tipologia
degli eventi (tassi specifici di mortalità per cause)
TASSI SPECIFICI
TASSO DI MORTALITA’ SPECIFICO PER SESSO
N° di uomini morti in un anno x 1000
Popolazione maschile residente media nell’anno
TASSO DI MORTALITA' SPECIFICO PER ETA'
N° di morti ad una specifica età in un anno x 1000
Popolazione residente di quell’età nell’anno considerato
TASSO DI MORTALITA' SPECIFICO PER CAUSA
N° di morti per una determinata causa in un anno x 1000
Popolazione residente media nell’anno
Tecniche di Rilevamento dei Dati
Obiettivi dell’indagine
epidemiologica
Definizione delle
caratteristiche (variabili)
da osservare
Raccolta dei dati dalle fonti
- Osservazioni dirette
- Sondaggi individuali
- Documentazione sanitaria
Elaborazione e presentazione dei dati
Operazioni atte a consentire una lettura immediata e sintetica delle informazioni
•
•
•
•
•
Controllo dei dati (attendibilità, completezza)
Codifica
Classificazione (modalità qualitative e quantitative)
Rappresentazione tabellare
Grafici
Grafici più utilizzati
•
•
•
•
•
•
Diagramma a barre
Istogramma
Poligono di frequenza
Diagramma circolare
Diagramma areale
Diagramma a punti
Può essere usato sia per variabili qualitative che quantitative
ISTOGRAMMA
(si misura la distribuzione di una grandezza quindi solo variabili
quantitative es.altezze, pesi)
Poligono di frequenza (a partire dall’istogramma vengono
congiunti i punti medi di ogni rettangolo e si forma una spezzata detta
poligono di frequenza)
Diagramma circolare: tasso grezzo mensile di mortalità (x 100.000)
per malattie infettive in un determinato anno (per la rappresentazione di
eventi periodici)
La circonferenza rappresenta l’asse delle ascisse ed i raggi l’asse delle ordinate. Questo
tipo di rappresentazione è particolarmente adatto nel caso di eventi periodici, per
operare confronti fra diverse grandezze, senza riferirsi ad un totale.
Diagramma a torta: composizione in classi di età della mortalità per difterite
Utilizzato per rappresentazioni grafiche di variabili quantitative misurate su classi di
categorie, al fine di evitare di stabilire, anche involontariamente, un ordine, cosa che
accadrebbe con l'Istogramma.
Si divide un cerchio in parti proporzionali alle classi di frequenza. Come per
l'Istogramma le aree sono proporzionali alle frequenze.
Esercizio
Nel 1980 un gruppo di 1000 persone di età compresa tra i 35 e i
55 anni è stata seguita per 5 anni.
Durante questi anni alcuni di questi soggetti svilupparono il
diabete. All’inizio dello studio 5 soggetti erano già malati, 2
soggetti risultarono malati alla fine del 1° anno, 5 alla fine del 2°,
1 alla fine del 3°, 4 alla fine del 4° e 1 alla fine del 5°.
a) Calcolare la prevalenza della malattia al 1° gennaio 1980
b) La prevalenza alla fine del 3° anno
c) L’incidenza della malattia nel periodo considerato
Capitolo 1 e 2 del seguente testo:
IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
S.Barbuti et al.
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II LEZIONE 29.10.10