Quali strategie?
LA BIBBIA E’ IL SUPPORTO
LE TENICHE COMUNICATIVE SONO GLI AIUTI
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NOSTRA COMUNICAZIONE E’ RIVOLTA A BAMBINI,
RAGAZZI ED ADOLESCENTI
Essa avviene in ogni modo possibile: con parole,
sguardi, movimenti, posizione del corpo, gesti,
espressioni del volto ETC.
Comunichiamo anche stando in silenzio.
Impostare la relazione comunicativa NON COME
DOMINIO/ SOTTOMISSIONE
MA COME PARTECIPAZIONE /COLLABORAZIONE
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DEVO MODIFICARE il mio modo di comunicare in
relazione a chi ho di fronte bambini/ragazzi/adolescenti
DEVO IDENTIFICARE chi è il destinatario della
comunicazione
A CHI MI RIVOLGO?
IN CHE AMBITO FAMIGLIARE/SCOLASTICO VIVONO?
QUAL’E’ IL LORO MODELLO DI RIFERIMENTO?
CHE COSA SI ASPETTANO DA ME?
CHE LINGUAGGIO USANO?
DEVO RENDERE la comunicazione efficace e
convincente
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IL BAMBINO INTERAGISCE NELL’AMBITO
FAMIGLIARE IN UN RAPPORTO DI TOTALE
DIPENDENZA DAL GENITORE
L’ADOLESCNTE TENDE AD USCIRE DA QUESTA
DIPENDENZA E A FORMARE LA SUA
PERSONALITA’ (FASE DI GRANDE TRSFORMAZIONE CHE
RICHIEDE MOLTO IMPEGNO DA PARTE DEI GENITORI E DEI
MONITORI)
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E SOPRATTUTTO RICHIEDE ATTENZIONE.
SPESSO NON FACCIAMO CASO A QUANTO SIA
FONDAMENTALE IL RAPPORTO COMUNICATIVO:
PARLIAMO SENZA SOPPESARE QUELLO CHE DICIAMO
OGNI FRASE PRONUNCIATA A UN SUO SENSO E
SOPRATTUTTO NON PUO’ PIU’ ESSERE CANCELLATA.
Ad una stessa espressione verbale possono
corrispondere più significati e finalità e, in base
alle inflessioni o al tono, le parole, possono
esprimere differenti messaggi.
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I coinvolti (che tendono anche ad essere poco
obiettivi): vengono volentieri alle lezioni.
Coinvolti dubbiosi ( che hanno bisogno di
essere coinvolti): a loro dobbiamo dimostrare
l’utilità delle lezioni utili a supportare la loro
vita e le loro relazioni, quindi le lezioni devono
presentare qull’esempio biblico da riportare
nella vita (occore citare quel verso o quel
personaggio biblici di riferimento)
Gli interessati (a loro dobbiamo tacitamente
chiedere ed ottenere il loro sostegno)
i non convinti (che si isolano)
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gli indifferenti
i resistenti (verso cui dobbiamo intervenire
per far loro cambiare opinione dando loro
fiducia e dimostrando l’utilità di quello che
comunichiamo)
i contrari (con i quali dobbiamo negoziare:
ovvero dimostrare il bisogno l’uno dell’altro)
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Occorre considerare l’aspetto della distorsione del
messaggio, al fine di ridurre la sua influenza.
In qualsiasi messaggio che passa tra due persone che
comunicano, si verifica una perdita di efficacia e di
significato:
¨
¨
 ¨
 ¨
 ¨
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Ciò
Ciò
Ciò
Ciò
Ciò
che
che
che
che
che
ho intenzione di dire 100
dico veramente
70
l’altro ha sentito
40
l’altro ha capito
20
l’altro ha ritenuto
10
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considerare chi ti sta davanti
presentare la lezione
non divagare
focalizzare il punto
pensare prima di reagire ad eventuali
provocazioni
fare domande
concedere tempo per le risposte
non anticipare le conclusioni
evitare di essere sarcastici
sorridere
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1 - premessa (utile per catturare l’attenzione)
2 - nucleo /presentazione (occorre seguire un
percorso logico)
3 - conclusioni (servono per fissare gli obiettivi)
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LE PARTI CHE PIU’ SI RICORDANO SONO:
LA PREMESSA
LA CONCLUSIONE (occorre dare ad esse quindi
molta importanza – prepararle bene)
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IL Messaggio deve essere (chiaro/ semplice
adatto a chi ascolta) MOLTO BEN PREPARATO
I Termini (spiegati)
BISOGNA Procedere per gradi (un concetto
per volta fino a che non si è certi che è stato
recepito)
E’ FONDAMENTARE LA Puntualizzazione (dei
concetti CHIAVE espressi)
ESSERE Concreti cioè spostare il teorico al
pratico (attraverso esempi)
ESSERE Centrato (sugli aspetti essenziali)
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La poca chiarezza
La cattiva esposizione
La terminologia difficile
I conflitti interpersonali (particolarmente nel
caso di madre/monitrice figlio)
L’ambiente dispersivo
L’interferenza
I messaggi sovrapposti (completare il
concetto prima di passare ad altro)
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contenuto verbale ( di solito coinvolge per il
20%)
gestualità/linguaggio del corpo ) comunicazione
Punteggiatura
) non verbale
Intercalare
) 60%
enfasi
)
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Tono di voce/accento/pause
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20%
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e’ necessario essere attenti, mentre si parla,
all’effetto della comunicazione – eventualmente
correggere
ovvero valutare l’effetto sulla base dell’:
ASCOLTO (attenzione a non distrarsi,
pensare ad altro, fingere di ascoltare,
interrompere,ascoltare solo ciò che si
desidera, so già cosa mi dirai, ascoltare solo
per dissentire
(non è costruttivo)
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L’OSSERVAZIONE (verificare come si
comportano,emozioni, atteggiamenti)
L’USO DI DOMANDE (ovvero relazione diretta
per capire cosa hanno compreso, quindi
chiarire,approfondire)
La RIFORMULAZIONE (riproporre usando
esempi o concetti diversi o riprendendo
interventi del giovane)
La RICAPITOLAZIONE (serve per ribadire, per
far imprimere maggiormente o per chiarire)
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è un processo attivo di stimoli per elaborare le informazioni (sia
consciamente che inconsciamente)
è automatica
è inconsapevole (nel senso che non ce ne rendiamo conto)
utilizza dei meccanismi: seleziona – organizza – interpreta – e anche
deforma
Domanda (CHE COSA PERCEPISCONO)
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ESEMPIO:
LA PERCEZIONE PUÒ FARE CURIOSE MAGIE. STIAMO DAVANTI A UNO
SCHERMO TELEVISIVO SU CUI SI MUOVONO IMMAGINI PIATTE, “PERSONE”
ALTE UNA SPANNA. SONO PUPAZZI; MOLTO SPESSO IDENTITÀ COSTRUITE,
CHE SOMIGLIANO POCO ALLE PERSONE REALI COME LE POTREMMO
PERCEPIRE SE LE INCONTRASSIMO IN CARNE E OSSA. MA NELLA NOSTRA
MENTE QUELLE IMMAGINI SI FORMANO COME VERI ESSERI UMANI;
IMPARIAMO AD AMARLI, ODIARLI, A SENTIRE SIMPATIA O ANTIPATIA, A
“VIVERLI” FINO AL PUNTO CHE LI SENTIAMO PARTE DELLA NOSTRA VITA
QUOTIDIANA. SI CREA COSÌ, DAVVERO, UN MONDO “VIRTUALE”
CHE NON RIUSCIAMO PIÙ A DISTINGUERE DA QUELLO “REALE”.
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Quando si parla di comunicazione, si pensa sempre che la cosa più importante sia sapersi
esprimere. Ma non è così. L’arte più sottile e preziosa è saper ascoltare che non
significa usare solo l’udito; ma capire ciò che gli altri dicono e quali sono le loro intenzioni.
Ascoltare vuol dire, prima di tutto, mettersi nei panni degli altri. Capire le cose dal loro
punto di vista . Ma si tratta anche di percepire ciò che forse un’altra persona non aveva
intenzione di dirci, ma involontariamente “trasmette” con il suo stile, il suo comportamento,
il suo modo di esprimersi. Il “tono di voce” si può chiaramente percepire anche in un
messaggio scritto
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L'ascolto: è la base della comunicazione
Sia in famiglia, che tra amici, a scuola (o nel ns. caso durante la lezione di scuola
domenicale),
le relazioni umane si basano sulla capacità di ascoltarsi reciprocamente. Ascoltare
vuol dire essere disponibili, dedicare del tempo all’altro e, quindi, cercare di
capire ciò che gli succede, cosa lo spinge ad agire. Ascoltare vuole anche dire
saper interpretare gli scambi comunicativi e i silenzi, e accettare punti di vista
divergenti dai propri.
L'ascolto non è un atteggiamento naturale dell'individuo, che tende piuttosto a
concentrarsi su se stesso o interpretare a modo suo quel poco che sente. La vera
natura dell'uomo è soprattutto di esprimere quello che prova, giudicare e dare
consigli.
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In che consiste l'ascolto?
L'ascolto richiede di compiere uno sforzo d'interesse,
di concentrazione e d'attenzione, per mostrarsi
realmente disponibili verso il proprio interlocutore.
Questo resta, soprattutto, una prova della stima o
fiducia che si prova per l'altro, del desiderio di
concedergli del tempo e di aiutarlo... Ascoltare,
quindi, vuol dire evitare il silenzio passivo.
Esistono molti livelli d'ascolto:
- L'ascolto attivo non consiste solo nel sentire ciò che
dice l'altro, ma anche nel capirlo.
- L'ascolto specchio permette a chi soffre di svuotarsi
delle sue amarezze e del suo rammarico.
- L'ascolto risonanza consiste nel ripetere le
dichiarazioni dell'altro, portandolo ad approfondire il
proprio pensiero, senza interpretare, però, le sue
opinioni.
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Qual è l'impatto psicologico dell'ascolto?
L'ascolto ha un impatto psicologico molto
forte. Infatti, crea un vero clima di rispetto, di
stima e di fiducia tra due interlocutori.
Altra tecnica d’ascolto è l’empatia consiste
nel mettersi nei panni dell'altro per
comprendere meglio ciò che sente. Questo
serve a dimostrare all'altro che capisci quello
che sta dicendo, e che può concederti la sua
fiducia.
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I SEGRETI DI UN BUON ASCOLTO
E’ raro che la capacità d’ascoltare sia innata. Al contrario, come la
lingua, l'ascolto s’impara e si perfeziona col tempo. Ecco alcune
strategie da adottare:
ASCOLTARE VUOL DIRE, PRIMA DI TUTTO, TACERE:
Quante volte, quando un caro ti confida la sua sofferenza, sei tentato
di rispondergli "so bene cosa provi, io l’ho vissuto l'anno scorso"? e ti
racconti…. Questo atteggiamento tende a peggiorare le cose. Perché,
facendo così, parli al posto dell'altro, ti appropri delle sue opinioni in
modo da parlare meglio di te. Come se la disgrazia del tuo
interlocutore ti permettesse di sfogarti...
ASCOLTARE VUOL DIRE METTERE DA PARTE LE TUE PREOCCUPAZIONI PERSONALI:
Non è facile, ma è indispensabile per ascoltare efficacemente: devi
imparare a dare tempo all'altro, a mettere da parte ciò che pensi, ciò
che provi e i tuoi problemi.
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ASCOLTARE NON VUOL DIRE PENSARE AL POSTO
DELL'ALTRO:
Non serve dargli consigli del tipo: "se sei in
questa situazione, è perché..." . Non ha bisogno
di sentirsi dire delle cose del genere, perchè non
lo aiuterebbero a fare progressi, non facendo che
amplificare la "gravità" del suo problema.
ASCOLTARE VUOL DIRE EVITARE DI GIUDICARE:
nel senso che solo il giudizio non aiuta il ragazzo
a giudicare da solo i suoi
modi/metodi/problemi… deve essere aiutato….
 CHI NON ASCOLTA DI SOLITO:
a. non guarda mai negli occhi chi parla,
b. sembra non poter stare fermo,
c. ha altro da fare,
d. fa troppe domande interrompendo chi parla,
e. non mostra interesse,
f. è troppo aggressivo, non è obiettivo,
g. fraintende a proprio vantaggio,
h. non è abbastanza umile,
i. sta troppo sulla difensiva
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Saper ascoltare gli altri è una delle chiavi per fare
un’impressione positiva sugli altri.
CONSIDERA ATTENTAMENTE QUESTI BENEFICI DEL SAPER
ASCOLTARE:
- L’ascoltare dimostra rispetto per l’altra
persona
- L’ascoltare costruisce relazioni
- L’ascoltare genera idee
- L’ascoltare costruisce fiducia
- L’ascoltare permette di apprendere l’abilità di
sviluppare rapporti duraturi e saldi
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