Accademia dei Lincei - Scuola Normale Superiore (Pisa, 8 aprile 2015)
Dinamiche dell'errore dall'oralità
alla scrittura
Elena Pistolesi
(Università di Modena e
Reggio Emilia)
Argomenti
1) definizione di errore
2) unificazione del punto di vista su L1 e L2
3) interferenze interne (varietà della L2 e differenze
scritto/parlato)
4) intervento didattico
L’errore
Serianni (2014):
«Quello di ‘errore’ non è un dato ontologico, ma storico
e contestuale: l’errore varia nel corso del tempo; è
condizionato dalla situazione comunicativa
(scritto/parlato, formale/informale); suscita una
sanzione sociale che non coincide necessariamente con
le gerarchie dei linguisti».
L’errore
❖
1) prospettiva valutativa: deviazione da una regola o
dalla varietà di lingua scelta come ‘modello’
❖
2) prospettiva acquisizionale: importanza della
sistematicità dell’errore per descrivere le varietà di
apprendimento (VDA)
Errore in L2
❖
Dati generalizzabili: sistematicità dell’errore (VDA o
interlingua)
❖
Dati non generalizzabili (variazione libera): L1,
esposizione alle varietà della L2, apprendimento
naturale (in immersione) o guidato
Unificazione dei punti di vista
1) parlante nativo ‘che non farebbe errori’, monolingue
vs non nativo (apprendente)
2) lingua ‘modello’ uniforme vs varietà di apprendimento
3) errori di apprendimento e fasi di fissazione della
grammatica: comunanza di strategie (sovraestensione di
morfemi; formazioni analogiche, formazioni analitiche,
ecc.)
Unificazione dei punti di vista
Chini (2011): memoria e attenzione
«Emerge qui [Randall 2007] un nesso decisivo fra memoria e
attenzione. Perché un’informazione nuova venga appresa,
passando nella memoria a lungo termine, è necessario che prima
entri nell’ambito dell’attenzione focalizzata e nella memoria di
lavoro. La capacità della memoria di lavoro, che condiziona
estensione ed efficacia dell’attenzione focalizzata, sarebbe di
conseguenza positivamente correlata al successo in L2,
costituendo pertanto, tra l’altro, un indicatore significativo
dell’attitudine linguistica».
Errori da interferenze
1) interferenze esterne (dalla L1 alla L2)
2) interferenze interne (varietà della L1: registro, varietà regionali,
scritto/parlato)
Bernini (2010): «La lingua di arrivo passa attraverso le varietà del
repertorio dell’italiano cui gli apprendenti sono esposti, dipende cioè
dalla qualità e dalla quantità di interazioni con i parlanti nativi, oltre
che, legata a questa, a un processo di complessificazione interna del
sistema».
Questa osservazione ci consente di unificare ulteriormente il punto di
vista, guardando alle varietà parlate dell’italiano.
Interferenze interne
1) diatopiche
2) scritto/parlato
3) [diafasiche]
Interferenze interne: fonetica

anzia/anzioso

inzomma

inzieme

penzo/penzare

soglievo

pallavvolo

«In classe non mi sono trovata un po' male forze perché è colpa mia».

avvolte per «a volte»

apparte per «a parte»
Morfologia 1
❖
Al gli pronome universale, si aggiunge la semplificazione livornese in li.
❖
«La lepre decide di fermarsi perché si accorge di essere molto più avanti
alla tartaruga, e pensa che non ci sia gusto a vince tanto in fretta».
❖
«C’era un cane che sembrava ad una salsiccia» (in friulano si dice
“semeà a” per dire “sembrare”, “parere”, “assomigliare”)
❖
Uso del per in luogo di “attraverso” e “in” per cui si dice/scrive: “ho visto
per televisione”, “sono passato per la finestra”.
Morfologia: prove
«Quest’anno la confusione di questa classe è come se
mi abbia “rapito” perché sentendo persone che parlano
mi viene anche a me da parlare».
«Ora no lo so come e in XXX ma qua, mi annoio da
morire. Riguardo a come passeremo il Natale già mi
viene a piangere qua non nevica quasi mai e vorrei che
magari quest’anno nevichi. Il Natale si è deciso di
festegiarlo a casa (…)».
«Spero che nel futuro cambii qualche cosa».
Scritto e parlato: ortografia (prove)
«I primi tre giorni sono stati un inqubo perché dovevo restare
senza connessione a internet e quindi niente facebook o
watthzapp, ma per fortuna si usciva ogni giorno nei negozi e in
piscina. Il giovedì siamo a un barbeque, eravamo io miei
genitori, mia zia, mia cugina e dei loro amici. Non era una
giornata tanto soleggiata, anzi pioveva e tuonava: ma almeno il
posto era bello, c’era molto verde e dietro una collinetta di rocce
(che ovviamente scavalcammo) / c’era un fiume, più un piccolo
bosco (che non ci entrai perché vidi degli insetti volanti ed
anche dei ragni che mi fanno venire degli infarti). Mentre si
stava quocendo la carne (…)»
Scritto e parlato: ortografia
Confini di parole:
❖
«mi ha dato l’imbocca al lupo»
❖
«l’ordo» per «lordo»
❖
«su l’ato» per «sul lato»;
❖
«al quanto» per «alquanto»
❖
«la lepre c’erca di rimediare al proprio errore»
Scritto e parlato: preposizioni
❖
«Le otto in XXX corrispondono le sei in Italia»
❖
«Riguardo a come passeremo il Natale già mi viene a
piangere»
❖
«mi piace l’idea di stare con la natura»
❖
«Quest'anno ho imparato di non arrendermi nelle
stupidaggini»
Scritto e parlato: pronomi
❖
«A me mi è dispiaciuto molto»
❖
«sentendo persone che parlano mi viene anche a me da parlare»
❖
«Il Natale si è deciso di festegiarlo a casa (…)»
❖
«Ci siamo sentite in dovere di dargli una bella lezione di vita a quelle persone»
❖
«perché sentendo persone che parlano mi viene anche a me da parlare»
❖
«vuol dire che ci tiene a noi»
Scritto-parlato: interpunzione
«Come ti dicevo una delle mie più grandi passioni è la
danza in particolare hip hop classica e moderna, ballo da
quando avevo cinque anni e non vedo l’ora di andare sulle
punte, per me danzare è importante perché danzando
riesco ad esprimere i miei sentimenti. Il piano forte è la mia
seconda passione / lo suono nell’indirizzo musicale della
mia scuola che oltre al mio strumento ci sono: il corno, il
violoncello e le percussioni con cui a Natale e a fine anno
facciamo un concerto».
Scritto e parlato: interpunzione
❖
«Alberto ti devo dire che nonostante io vado bene in abbastanza materie
non so le cose più semplici ad esempio arte già che a me non piace poi
con questo programma è peggio».
❖
«Grazie poi, a questo motore di ricerca, si possono creare le ricerche in
minor tempo».
❖
«Molte volte capita che delle persone aventi delle certezze dopo una
critica da parte di qualcuno che non condivide le tue idee te le “soffino”
via».
R. Zordan, Datti un’altra regola, Fabbri Editore
«La punteggiatura, cioè l’insieme dei segni di
punteggiatura o di interpunzione, è molto importante
perché serve a riprodurre graficamente nella lingua
scritta le pause, le interruzioni, gli stati d’animo e tutti
quegli elementi espressivi che nella lingua parlata sono
dati dall’intonazione».
Scritto e parlato
Voghera (2010):
«Nel parlato per ottimizzare il tempo a disposizione si fa il massimo
appello a informazioni contestuali e la produzione e l’elaborazione di
informazione in tempo reale senza il supporto di una memoria esterna
incoraggia l’uso di strutture linguistiche ad alto rendimento
funzionale, con ampio spettro di significati e funzioni».
Sintassi additiva: la sequenza delle frasi tende a riprodurre la sequenza
degli eventi («telefono poi mangio»; «mangio dopo aver telefonato»)
Scritto e parlato: sintassi
❖
«Faccio dei buoni testi apparte l'ultimo tema che ho sbagliato la forma».
❖
«Queste persone che la criticavano avevano iniziato a parlare male anche di noi, che cioè, quelle che
“difendevano” l’allenatrice».
❖
«Adoro gli animali tranne il piccione, che proprio ne ho tanta paura».
❖
«Questa novella risale al Verismo, dove la realtà sociale e la realtà umana sono rappresentate con rigore
scientifico».
❖
«Io non vedo l’ora che arrivi il Natale dove la mattina ti alzi con quel sorriso e non hai da fare niente»
❖
«I ragazzini non dovrebbero giocare a giochi dove c'è il violamento delle regole».
❖
«Quest'anno c'è pure la difficoltà della qualificazione, della cosa che ho più paura è la gara di velocità».
❖
«Il prossimo anno, se tutto va bene, andrò al XXX, di cui credo di essere alla sua altezza; sarò nel settore
dell’edilizia».
Scritto e parlato
«C’erano anche dei nostri amici che conoscevamo, e
così era la terza volta che andavo al mare in
quest’estate dell’anno. Quando eravamo arrivati ci
siamo messi, quasi vicini ai marocchini, dove
vendevano dei troiai alle bancarelle. La sabbia era così
bianca e morbida che quando la toccavo mi sentivo
leggerissima. L’acqua, invece, era così chiara che si
riusciva a vedere il fondale!!!»
Ancora sull’errore
Berretta (1977):
«non sempre è sufficiente la violazione di una regola a dar origine a un
errore, né è sufficiente il rispetto delle regole perché non vi siano errori.
Vi sono altre regole, in genere mai scritte, più importanti di quelle della
grammatica, che occorre insegnare a percepire e a rispettare: le regole,
appunto, che governano l’accettabilità delle forme, delle parole, delle
frasi, nelle diverse situazioni».
Attenzione all’orale


La riflessione metalinguistica è spesso mediata dalla lingua scritta.
Per gli apprendenti è la stessa cosa?
L’errore a scuola si misura quasi esclusivamente sulla scrittura.
Senza un intervento sull’orale difficilmente si riducono gli errori (tanto
dei «nativi» quanto degli «apprendenti»): errori di interferenza interna
(varietà locali, differenze scritto-parlato, varietà diafasiche).
Attenzione all’orale
Dieci tesi (1975, VIII, 6-7):
Nelle capacità sia produttive sia ricettive va sviluppato l'aspetto sia
orale sia scritto, stimolando il senso delle diverse esigenze di
formulazione inerenti al testo scritto in rapporto all'orale, creando
situazioni in cui serva passare da formulazioni orali a formulazioni
scritte di uno stesso argomento per uno stesso pubblico e viceversa.
Per le capacità sia ricettive sia produttive, sia orali sia scritte, occorre
sviluppare e stimolare la capacità di passaggio dalle formulazioni più
accentuatamente locali, colloquiali, immediate, informali, a quelle più
generalmente usate, più meditate, riflesse e formali.
Interventi 1
1) osservazione dell’errore, distinta da
❖
valutazione e
❖
intervento didattico
2) uso dei testi (non solo esercizi)
3) lavoro sulla modalità (Lavinio 1995; Voghera 2014)
4) lavoro sulle funzioni della scrittura
Interventi 2
Colombo (2015): «Procedere per generalizzazioni motivate,
sulla base di dati testuali, sottoporre ogni affermazione a
verifica, dunque potenzialmente a controversia, significa fare
della riflessione grammaticale un campo di educazione alla
razionalità. Nell’insegnamento tradizionale accade spesso il
contrario: la grammatica è il luogo delle affermazioni
dogmatiche».
Bibliografia
❖
C. Andorno (2006), «Varietà di apprendimento fra ricerca e didattica», in F. Bosc, C.
Marello, S. Mosca, Saperi per insegnare, Torino: Loescher, pp. 86-111.
❖
C. Andorno (2015), «Errori, regole ed eccezioni nell'apprendimento», in N. Grandi (a
cura di), La grammatica e l’errore. Le lingue naturali tra regole, loro violazioni ed
eccezioni, Bologna: BUP.
❖
G. Bernini (2010), «Acquisizione dell'italiano come L2»,
(http://www.treccani.it/enciclopedia/acquisizione-dell-italiano-comel2_%28Enciclopedia_dell%27Italiano%29/)
❖
M. Berretta (1977), Linguistica ed educazione linguistica. Guida all'insegnamento
dell'italiano, Torino: Einaudi.
❖
M. Chini (2011), «Qualche riflessione sulla didattica di L2 ispirata alla recente ricerca
acquisizionale», Italiano LinguaDue, 2, pp. 1-22
(http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/1912)
Bibliografia
❖
A. Colombo, «Applicazione”? Linguistica teorica e grammatiche
scolastiche», in Grammatica applicata: apprendimento, patologie,
insegnamento, a cura di Maria Elena Favilla e Elena Nuzzo, AItLA,
Milano, 2015, pp. 213-230 (http://www.aitla.it/primopiano/studi-aitla-2/)
❖
A. Giacalone Ramat, a cura di (2003), Verso l’italiano. Percorsi e
strategie di acquisizione, Roma, Carocci.
❖
C. Lavinio (1995), «Testi scritti e testi orali: differenze, interazioni,
intersezioni», in M.T. Calzetti, L. Panzeri Donaggio (a cura di), Educare
alla scrittura, Firenze: La Nuova Italia, pp. 19-43 (LAVINIO testi scritti e
testi orali. Differenze Interazioni Intersezioni-1.pdf)
Bibliografia
❖
E. Pistolesi, a cura di (2007), Lingua Scuola e Società. I nuovi bisogni comunicativi
nelle classi multiculturali (Trieste) (gramsci_10.pdf)
❖
R. Pugliese (i.c.s.), «Tradurre per la compagna di banco: child language brokeringe
interazioni costruttive nella classe plurilingue», in Atti del workshop GISCEL,
Educazione linguistica in classi multietniche, Convegno SLI, Udine (25-27 settembre
2014). (SLI Giscel 2014-Udine-Pugliese_Comunicazione.pdf e SLI Giscel 2014Udine-Pugliese_handout.pdf)
❖
L. Serianni, Prima lezione di grammatica, Roma/Bari: Laterza, 2006.
❖
L. Serianni, «Giusto e sbagliato: dove comincia il territorio dell’errore?», in S. Lubello
(a cura di), Lezioni d’italiano, Bologna: il Mulino, 2014, pp. 235-46.
Bibliografia
❖
R. Solarino, «Gli errori di italiano L1 e L2: interferenza e
apprendimento», Italiano LinguaDue, 2, pp. 15-22
(http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/820)
❖
M. Squartini (2006), «L’insegnante di fronte alle “lingue” degli allievi», in
F. Bosc, C. Marello, S. Mosca (a cura di), Saperi per insegnare, Torino,
Loescher, pp. 70-85.
❖
M. Voghera (2010), «Lingua parlata»
(http://www.treccani.it/enciclopedia/linguaparlata_%28Enciclopedia_dell%27Italiano%29/)
❖
M. Voghera (2014), «Grammatica e modalità: un rapporto a più
dimensioni», in S. Lubello (a cura di), Lezioni d’italiano, Bologna: il
Mulino, pp. 205-23.
Bibliografia
❖
Rivista Italiano LinguaDue
(http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/index/
❖
Sito AitLA (Associazione Italiana di Linguistica Applicata)
(http://www.aitla.it/)
❖
Sito G.I.S.C.E.L. (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo
dell'Educazione Linguistica), (http://www.giscel.it/)
❖
Bollettino ITALS (Italiano come Lingua Straniera)
(http://www.itals.it/bollettino-itals)
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Pistolesi 8-4-2015 - Scuola Normale Superiore