I NUOVI ORDINI MONASTICI
SECC.XI-XII
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La vita religiosa nei secoli XI-XII ebbe
un’insospettata fioritura
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si diffuse in un modo fino ad allora
sconosciuto.
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La forza di attrazione dei monasteri era
fortissima. Moltissime erano le persone, che
aderivano alla vita religiosa, dando origine a
nuovi monasteri con le relative ramificazioni.
Cause: grande tensione alla riforma; forte
spirito religioso che animava quel tempo.
 La maggior parte delle nuove fondazioni
ebbero origine in Francia (cultura, riforma).
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I CERTOSINI
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S.Bruno di Colonia (10301101), scolastico del
duomo di Reims, decide di
ritirarsi lontano dal mondo,
a motivo della vita
scandalosa e simoniaca del
suo vescovo, deposto e
scomunicato da Gregorio
VII (1080).
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Insieme a sei compagni
fonda nel 1084 nella valle
montana di La Chartreuse
(vicino a Grenoble), una
associazione ascetica da
cui si sarebbe sviluppato
l’Ordine dei Certosini.
La Grande Chartreuse sulle pendici del Grand Som
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Stile di vita della
comunità: penitenziale
molto rigido e severo
che fondeva insieme
vita eremitica e
cenobitica.
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La regola era costituita
dalla regola
benedettina resa più
aspra.
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Bruno fu
chiamato a Roma
da papa Urbano II
come suo
consigliere.
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In questa
occasione fondò
una seconda
Certosa a La
Torre in Calabria.
Qui vi morì egli
stesso (1101)
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Il quinto priore della “Grande Certosa” (Guigo) mise per iscritto
la regola.
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In essa si accentua particolarmente
l’obbligo del silenzio quasi perpetuo,
dell’astinenza quasi completa dai cibi di carne e
preghiera e lavoro (giardinaggio e trascrizione di libri).
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A motivo del grande rigore l’Ordine si diffuse solo
molto lentamente; al tempo della sua massima
fioritura, nel sec.XIV, contava circa 180 case, fra cui
12 monasteri appartenenti al ramo femminile che
venne ad aggiungersi nel sec.XII.
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Ordine pioniere di cultura e per la produzione di
scritti ascetici e teologici.
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Può vantarsi di non aver mai avuto bisogno di una
vera e propria riforma.
I CISTERCENSI
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Roberto già abate di Molesme (1024-1111), scontento per
l’insubordinazione dei suoi monaci, insieme a 20 compagni,
nell’anno 1098, fondò nella zona desertica di Citeaux
(Cistercium), presso Digione, un nuovo monastero.
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Inizialmente egli mirava soltanto al ripristino della regola
benedettina nelle sua originaria severità e purezza.
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Presto però si introdussero dei mutamenti nel sistema di
vita. Caratteristiche: povertà, solitudine, preghiera, lavoro
manuale. Rifiuto del legame feudale (legame di dipendenza
dai signori laici, sia nei confronti di un altro monastero).
Nel 1720
Oggi
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Il terzo abate, Stefano di Harding (1109-1134), inglese di
nascita, compose lo statuto dell’ordine (Charta caritatis
1119).
Nella Charta caritatis l’aspirazione alla
povertà toccava i limiti estremi;
anche nella casa di Dio doveva dominare la più grande semplicità (non
torri di pietra, nessun ornamento, nessuno sfarzo interno e nelle
suppellettili).
Si sottolineava il dovere del lavoro manuale; si lavorava direttamente i
fondi terrieri con l’aiuto dei conversi o fratelli laici, ora nettamente distinti
dai fratelli professi.
Si disdegnava ogni esenzione dall’obbedienza vescovile (almeno
inizialmente).
Citeux rinunciò al possesso di chiese proprie con rendita di oblazioni e di
decime.
Tutto ciò in antitesi polemica con Cluny.
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L’eccezionale rigore penitenziale rischiò di far morire il
monastero per mancanza di vocazioni.
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L’ingresso di S.Bernardo di Chiaravalle (Clairvaux) (10901153) determinò un radicale cambio della situazione.
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Della nobiltà borgognona
grande talento,
genuina pietà
profonda inclinazione alla vita contemplativa.
Entrò a Citeaux il giorno di Pasqua del 1112 con altri
30 compagni affascinati e conquistati da lui, tra i
quali vi erano quattro suoi fratelli e uno zio.
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Era abate Stefano Harding.
Con lui la vita monastica di
Citeaux fiorì in modo
incredibile.
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Negli anni successivi si
dovettero erigere quattro
nuove sedi (La Ferté,
Pontigny, Clairvaux,
Morimond).
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A Clairvaux Bernardo divenne abate a soli 25 anni e
diresse il monastero fino alla sua morte per 38 anni con
saggezza e fermezza.
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La sua azione influenzò profondamente la vita della
Chiesa del suo tempo:
Uomo che si immergeva nei misteri della
contemplazione e che fondò la mistica cristocentrica
medioevale; dalla mortificazione severa e
dell’isolamento claustrale.
Tuttavia fu spesso costretto ad essere presente nella
vita pubblica (scisma papale, eresie pauperistiche,
predicatore di penitenza e della II crociata, consigliere di
papi, principi e vescovi).
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L’ordine si diffuse con una sorprendente rapidità in tutta
Europa, specialmente in Francia e Germania diventando nel
sec.XII l’ordine più eminente del mondo cristiano.
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Solo da Clairvaux si diramarono durante la vita di Bernardo ben
68 nuove fondazioni.
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Fino al 1300 il numero di monasteri maschili salì a circa 700.
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Il numero dei conventi femminili annessi era ancora maggiore
(anche se nel capitolo generale del 1228 vietasse di
annetterne o di fondarne di nuovi).
FONDAZIONI
CISTERCENSI IN
ITALIA
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Tutte le chiese cistercensi furono dedicate a Maria come
patrona dell’Ordine.
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Con i Cistercensi si ha per la prima volta una precisa
organizzazione costituzionale di tutto l’ordine, in una
vera e propria congregazione monastica (visita annuale
dei monasteri da parte dell’abate del monastero
fondatore, raduno annuale degli abati a Citeaux in un
capitolo generale). Questa costituzione divenne modello
per altri ordini.
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Ai Cistercensi si devono alcuni importanti elementi:
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il dissodamento e la coltivazione di terreni desertici in cui i
loro monasteri spesso venivano fondati;
lo sviluppo dell’architettura religiosa;
l’incremento della cultura e del cristianesimo nella Germania
ad oriente del fiume Elba;
le abbazie furono dei punti d’appoggio per la colonizzazione
tedesca nei paesi slavi e si segnalarono per la pratica
esemplare dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame,
per l’esercizio dell’artigianato.
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I CANONICI REGOLARI
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La fioritura religiosa e lo spirito ascetico del tempo
esercitarono il loro influsso anche sulla vita del clero
secolare e sollecitarono molti ecclesiastici a rinnovare
nelle cattedrali e nelle parrocchie maggiori
(colleggiate) la vita comune o canonica praticata
nell’epoca carolingia, ma poi caduta per lo più in
disuso.
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Alcuni sinodi lateranensi (1059 sotto Niccolò II e 1063 sotto
Alessandro II) esortavano i sacerdoti, i diaconi e i suddiaconi
ad avere in comune le rendite, l’abitazione, la mensa e a
condurre una vita apostolica, cioè comune.
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Tutti i fautori della riforma gregoriana caldeggiavano e
sostenevano queste direttive, perciò esse ebbero largo
successo.
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Molti capitoli cattedrali e colleggiate assunsero nei secoli XI e
XII una regola monastica. Fra questi si diffuse soprattutto la
cosiddetta Regola di S.Agostino, che si considerava opera del
grande padre della Chiesa (in realtà è un estratto dei suoi
insegnamenti ascetici e compare per la prima volta solo nei
secoli VII e VIII).
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I capitoli e le colleggiate che vivevano secondo la regola di
S.Agostino si chiamarono canonici agostiniani.
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I “canonici regolari” (canonici che vivevano seguendo una
regola), non avevano un particolare legame tra loro, ma
coll’andar del tempo si andarono formando una serie di unioni
o congregazioni di canonici agostiniani, alcune delle quali
comprendevano anche cento o duecento sedi.
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Queste ebbero il merito di elevare il tono di vita religioso del
clero e del popolo.
I PREMOSTRATENSI
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La congregazione agostiniana più grande era quella dei
Premostratensi. La sua ampia diffusione le conferì
l’importanza di un vero e proprio ordine, così da porsi a lato
e quasi allo stesso livello dell’ordine dei Cistercensi.
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Il fondatore Norberto di Xanten (1082-1134) di nobile famiglia
tedesca, canonico e cappellano di corte presso Enrico V.
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Abbandonò la vita di
corte (1115) e in un
primo tempo si diede
all’attività di
predicatore itinerante
lungo il Reno e in
Francia.
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Nel 1120 fondò nella
valle boscosa di
Prémontré, vicino a
Laon, un monastero di
chierici che
conducevano una vita
rigidamente ascetica
secondo la regola di
S.Agostino.
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A differenza degli altri ordini, i Premostratensi fin
dall’inizio si dedicarono alla predicazione e alla cura
delle anime.
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Nel 1126 Norberto divenne arcivescovo di Magdeburgo
e perciò uno dei più influenti principi ecclesiastici
dell’impero.
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Così diffuse il suo Ordine nel paese dei Vendi, ad oriente
dell’Elba (Brandeburgo, Pomerania, Mecklenburgo) dove
i suoi monasteri, come quelli dei Cistercensi, svolsero
un’opera notevole per l’evangelizzazione e la diffusione
della cultura tra gli Slavi.
I Premostratensi
fino al
1300;
fondazio
ni ad
Oriente
del
fiume
Elba
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Già Norberto accolse nell’ordine anche le donne
(monache premostratensi).
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Il loro numero crebbe in tal misura che nel corso del
sec.XII il governo dell’Ordine si vide costretto ad
intervenire più volte per impedire tale aumento,
andando anche contro il sistema, favorito
inizialmente, del doppio convento.
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16. I nuovi ordini monastici (secc.XI-XII)