Intervista simulata a Maria Montessori Lavoro svolto a cura di Cianca Giovanna Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano “Matematiche Elementari da un Punto di Vista Superiore” anno 2009 2010 Professor Giovanni Lariccia Spirito scientifico e spirito mistico Il suo pensiero è collegato alla pedagogia scientifica? Tendo a sostenere le mie affermazioni non su un piano prettamente scientifico. Non cito grafici o tabelle, cerco semmai di giustificarle e di sostenerle con un’ampia esperienza che non mi piace chiamare risultato scientifico, in senso tradizionale. Lo spirito scientifico di cui parlo per me è una capacità critica, un saper mettere in discussione il ruolo tradizionale del maestro. L’educatore inoltre, oltre ad uno spirito scientifico dovrebbe avere uno spirito mistico, avere quindi doti di cuore, di intuito e dedizione. Finalità dell’educazione Perché è importante per lei ripartire dall’educazione? Occorre ripartire dall’educazione e riscoprire le risorse dell’infanzia per rispondere integralmente ai bisogni del bambino, che è padre dell’uomo che nascerà domani. Si sono sempre avute nobili idee, ma non siamo mai riusciti ad impedire le guerre che distruggono l’umanità intera. Ne è dimostrazione la guerra mondiale che negli ultimi anni ci ha travolto. Per me non si tratta di rendere l’educazione solo più efficace, più a misura di bambino, ma di salvare l’umanità. Il metodo Si può parlare di un “metodo” Montessori? Io non parlerei di metodo, ma “del metodo naturale”, non inteso quindi come un qualcosa di scaturito dalla mia mente, ma come qualcosa scoperto nel corso della mia esperienza. Attraverso il metodo naturale, che pone il bambino in un ambiente adatto, è possibile che si riveli il VERO BAMBINO. Ambiente educatore Ha parlato adesso di “ambiente adatto”, può chiarire di che cosa si tratta? Dall’osservazione della libera scelta degli oggetti da parte dei bambini e delle capacità di lavoro ordinato, attento, ripetuto, paziente, ho compreso che l’ambiente deve essere misurato negli stimoli; proporzionato alle forze fisiche e psichiche infantili, al lavoro psico-motorio e intellettivo; ordinato in modo che ogni oggetto abbia il suo posto e sia a portata delle mani del bambino; funzionale alle varie modalità di lavoro (in gruppo, singolarmente, a terra, sui tavoli); attraente e curato per richiamare l’attenzione, esercitare il controllo dell’errore e favorire il senso di responsabilità dei bambini verso le cose di cui dispongono e utilizzano ora da soli ora in gruppo. Casa del Bambino Un ambiente che non è più scuola, ma “Casa”, comunità di vita che favorisce la costruzione dell’autonomia e dell’autostima. Da qui la definizione di ambiente educatore. La matematica Tra le discipline che si insegnano nelle Case dei bambini, la matematica che posto occupa? Come l’ordine, la cura del sé, la lettura, la scrittura, il disegno, la matematica occupa un posto fondamentale per l’educazione dei sensi. Educazione dei sensi? Sì. L’educazione dei sensi è la base più sicura di educazione all’intelligenza. Il bambino però può restare confuso dalle quantità e varietà del mondo in cui vive. Per questo nella Case si usano materiali che isolano alcune qualità tra le altre (peso, colore, forma, dimensione), che permettono un controllo dell’errore (materiale autocorreggente), senza l’intervento dei maestri e che favoriscono l’utilizzo autonomo da parte dei bambini. Matematica nel metodo tradizionale Cosa dice del metodo tradizionale? Ho riscontrato come nell’insegnamento tradizionale della matematica, si tenda a pensare che l’insegnamento passi attraverso la correzione dell’insegnante e che questo possa bastare all’allievo. In questa prospettiva l’alunno assume una posizione passiva, infelice, come non è in natura: il bambino tende per sua natura ad appassionarsi alle cose: cerca, scopre, nasconde. Come dice Piaget, “conoscere un oggetto non vuol dire solo guardarlo, ma anche modificarlo, potendo agire su di esso”. Solo così credo sia possibile conciliare la spontanea indole del bambino ad appassionarsi alla scoperta e alla sperimentazione con un apprendimento positivo della materia. Perché il bambino possa agire sugli oggetti deve sentirsi libero e felice di farlo. Esercizi di matematica Tornando alla matematica, quali sono gli esercizi da lei proposti? Come dicevo prima lo sviluppo sensoriale è di estrema importanza nel gettare le basi per il pensiero matematico. Il bambino viene proposto un materiale definito di “astrazione materializzata”. Vengono per esempio presentate aste di lunghezza variabile corrispondenti ai numeri dall’uno al dieci a cui viene dato il nome (cioè il numero) corrispondente. Oltre alle aste numeriche, altri materiali utilizzabili sono i numeri tattili, i numeri scritti, la scatola degli stecchini, i numeri scritti e gettoni, giochi coi numeri. Dieci aste di legno, che variano in lunghezza da 1 decimetro a 1 metro (sezione delle aste 2,5x2,5cm). Ogni decimetro è alternativamente colorato in rosso e in blu. Così, la prima asta è completamente rossa, la seconda, lunga due decimetri, sarà rossa e blu, e così via. Aste numeriche Dal concetto di numero all’Algebra Con il confronto e la combinazione di questi materiali i bambini costruiscono il concetto di numero da uno a 10, riconoscendo le relazioni tra quantità e qualità. Poi conoscono il valore posizionale delle cifre, poi ancora il sistema decimale, lavorando con le perline dorate e le carte dei numeri grandi. i bambini potranno così sviluppare il concetto di quantità oltre il dieci. Quando riconoscono i simboli scritti e il loro significato, hanno bisogno di esercitarsi nel ricordare i numeri. Questa abilità si sviluppa attraverso l'uso dei materiali seguenti: le barre di perline colorate e i numeri Seguin Come viene proposto il meteriale ai bambini? I bambini hanno la possibilità di scegliere liberamente i materiali che rispondono alle loro necessità interne. Il principio della scelta libera si aggiunge al principio della ripetizione dell’esercizio. La scelta libera fatta dai bambini aiuta l’insegnante ad osservare le loro necessità psichiche e le loro tendenze. La ripetizione è necessaria per il bambino per raffinare i suoi sensi, perfezionare le sue abilità e costruire il sapere sulle sue competenze. Attraverso scelta libera e ripetizione, i bambini possono compiere i loro progressi nella conoscenza, seguendo un ritmo che dipende dalle loro necessità interne, e non da quanto stabiliscono insegnanti o genitori. Che compito ha l’insegnante? L’insegnante ha un importante ruolo in tutto ciò: deve saper comprendere cosa i bambini rivelano attraverso il loro lavoro; non deve insistere ripetendo la lezione, o comunicare al bambino che ha commesso un errore o che non ha capito. L'insegnante insegna poco ed osserva molto, perché solo così può aiutare bambini a rimuovere i loro ostacoli e può guidarli al passo successivo, secondo le necessità e i desideri dei bambini.