Novembre 2005 Indicatori di attività economica nelle regioni italiane Andrea Brasili 1 Novembre 2005 I. Lo scenario macroeconomico 2 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 66 1.33 Oil price Eur/USD 62 58 1.23 54 50 46 1.13 42 38 1.03 34 30 0.93 26 22 18 gen-01 0.83 set-01 mag-02 gen-03 3 set-03 mag-04 gen-05 set-05 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 4 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 5 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 12.0 Lo scenario macroeconomico globale è in una fase piuttosto favorevole: il commercio mondiale dovrebbe essere cresciuto a tassi record nel 2005 e mantenersi sostenuto anche negli anni a venire 10.0 USA: PIL t/t ann. % chg. USA: Investimenti t/t ann. % chg 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 1998Q3 1999Q2 2000Q1 2000Q4 2001Q3 2002Q2 2003Q1 2003Q4 2004Q3 2005Q2 Meno brillante la crescita di Eurozona in ragione sia di elementi strutturali che di fattori di natura più congiunturale (es. l’apprezzamento dell’Euro). Qualche segnale si comincia a cogliere. 105 IFO - current situation IFO - expectations IFO - confidence index 100 95 I tassi di interesse sono estremamente bassi e da un periodo piuttosto prolungato. 90 85 80 set-00 mar-01 set-01 mar-02 set-02 mar-03 set-03 mar-04 set-04 6 mar-05 set-05 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 12.0 USA: PIL t/t ann. % chg. 10.0 USA: Investimenti t/t ann. % chg 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 1998Q3 1999Q2 2000Q1 2000Q4 2001Q3 2002Q2 2003Q1 2003Q4 2004Q3 2005Q2 7 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 105 IFO - current situation IFO - expectations IFO - confidence index 100 95 90 85 80 set-00 mar-01 set-01 mar-02 8 set-02 mar-03 set-03 mar-04 set-04 mar-05 set-05 Novembre 2005 La congiuntura internazionale 10 121 5 116 0 111 -5 106 -10 101 -15 96 -20 91 Consumer confidence Industrial confidence Economic sentiment RS -25 86 -30 81 -35 gen-91 76 ago-92 mar-94 ott-95 9 mag-97 dic-98 lug-00 feb-02 set-03 apr-05 Novembre 2005 L’inflazione USA 5 4.5 CPI CPI core 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 gen-96 mag-97 set-98 10 gen-00 mag-01 set-02 gen-04 mag-05 Novembre 2005 L’inflazione europea CPI CPI core 2.8 2.3 1.8 1.3 0.8 gen-00 dic-00 nov-01 11 ott-02 set-03 ago-04 lug-05 Novembre 2005 Le attese del mercato sui tassi di policy 4.8 4.3 3.8 Futures 3M $ June 06 3.3 Futures 3M € June 06 2.8 2.3 1.8 03/11/2004 02/01/2005 03/03/2005 12 02/05/2005 01/07/2005 30/08/2005 29/10/2005 Novembre 2005 I tassi di policy: le attese 1 anno fa (questa slide è di novembre 2004) 5 Futures in scadenza 03/2005 su $ La Fed ha iniziato a invertire il ciclo dei tassi il 30 giugno scorso, un anno dopo l’ultimo taglio. Da quella data si sono registrati altri 2 incontri del FOMC e 2 rialzi di 25bp ciascuno. Le attese del mercato erano per una progressione graduale ma costante dei tassi. Negli ultimi mesi però queste attese si sono raffreddate (come evidenziato dal grafico al lato) dati alcuni segnali di rallentamento dell’economia e dell’inflazione USA. Il mercato sconta ora Fed funds al 2.0% a fine 2004 e a 3.0% a fine 2005. Futures in scadenza 03/2005 su € 4 3 2 1 22/10/2002 11/03/2003 29/07/2003 16/12/2003 04/05/2004 21/09/2004 5.00 Bund 10yr Treasury 10 yr Per la BCE il discorso è diverso, dato il più alto livello dei tassi e il nuovo recente movimento di indebolimento del dollaro, le aspettative si sono raffreddate ancora di più: il mercato sconta 50 bp nel corso del 2005. Il rendimento dei tassi a lungo termine si è ridotto corrispondentemente. 4.00 3.00 25/10/2002 13 14/03/2003 01/08/2003 19/12/2003 07/05/2004 24/09/2004 Novembre 2005 L’evoluzione del Pil e delle componenti della domanda 4 1.2 PIL, var. % t/t sc. sx PIL, var. % a/a 2 0.7 0.2 0 In Italia le cose sono andate un po’ meno bene. Si è registrata infatti una breve ma tutto sommato profonda recessione a cavallo tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, dalla quale comunque l’economia sembra essere uscita a partire dal secondo trimestre. Particolarmente debole l’andamento degli investimenti (che avevano cominciato a flettere già nel terzo trimestre del 2004). -0.3 -0.8 Q1 1998 -2 Q1 1999 Q1 2000 Q1 2001 Pil Importazioni Consumi finali Consumi privati Consumi pubblici Investimenti Esportazioni Scorte (contributo) Q1 2002 Q1 2003 Q1 2004 Q1 2005 Q4 2004 t/t a/a -0.4 0.8 0.1 2.8 0.4 1.0 0.5 1.1 0.3 0.4 -1.3 0.9 -4.5 1.9 0.9 14 Q1 2005 t/t a/a -0.5 -0.2 -2.9 0.2 0.1 0.3 0.1 0.1 0.1 0.8 -0.8 -3.2 -4.7 -1.3 0.1 Q2 2005 t/t a/a 0.7 0.1 4.8 3.1 0.6 1.2 0.6 1.2 0.3 1.0 1.5 -2.1 5.5 0.4 -0.3 Novembre 2005 L’evoluzione del Pil e delle componenti della domanda 4 1.2 PIL, var. % t/t sc. sx PIL, var. % a/a 2 0.7 0.2 0 -0.3 -0.8 Q1 1998 -2 Q1 1999 Q1 2000 15 Q1 2001 Q1 2002 Q1 2003 Q1 2004 Q1 2005 Novembre 2005 L’evoluzione del Pil e delle componenti della domanda Pil Importazioni Consumi finali Consumi privati Consumi pubblici Investimenti Esportazioni Scorte (contributo) Q4 2004 t/t a/a -0.4 0.8 0.1 2.8 0.4 1.0 0.5 1.1 0.3 0.4 -1.3 0.9 -4.5 1.9 0.9 16 Q1 2005 t/t a/a -0.5 -0.2 -2.9 0.2 0.1 0.3 0.1 0.1 0.1 0.8 -0.8 -3.2 -4.7 -1.3 0.1 Q2 2005 t/t a/a 0.7 0.1 4.8 3.1 0.6 1.2 0.6 1.2 0.3 1.0 1.5 -2.1 5.5 0.4 -0.3 Novembre 2005 Il Pil: Eurozona 3.0 2.5 2.0 EU Francia Germania Italia 1.5 1.0 0.5 0.0 -0.5 -1.0 T1 2003 T2 2003 T3 2003 T4 2003 T1 2004 T2 2004 T3 2004 T4 2004 T1 2005 T2 2005 17 Novembre 2005 Il Pil: Eurozona 1.0 EU Francia Germania Italia 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 -0.2 Pil - Var. % t/t -0.4 -0.6 T1 2004 T2 2004 T3 2004 18 T4 2004 T1 2005 T2 2005 Novembre 2005 I consumi privati 109 In effetti le statistiche a frequenza più elevata, soprattutto quelle relative ai consumi, hanno indicato una più protratta debolezza, cominciando a cambiare di intonazione solo nella tarda estate. Vendite al dettaglio 107 Vendite al dettaglio - media mobile a 3 mesi 105 103 101 99 97 gen-00 lug-00 gen-01 lug-01 gen-02 lug-02 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 250 Deboli le vendite al dettaglio il mercato dell’auto e la fiducia dei consumatori nella prima parte dell’anno. 50 Variazione % a/a, sc. sx 40 Nuove immatricolazioni ultimi 12 mesi, sc. dx 245 240 30 235 20 230 10 225 0 -10 220 -20 215 -30 gen-00 19 210 nov-00 set-01 lug-02 mag-03 mar-04 gen-05 Novembre 2005 I consumi privati 109 Vendite al dettaglio 107 Vendite al dettaglio - media mobile a 3 mesi 105 103 101 99 97 gen-00 lug-00 gen-01 lug-01 gen-02 20 lug-02 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 Novembre 2005 I consumi privati 250 50 Variazione % a/a, sc. sx 40 Nuove immatricolazioni ultimi 12 mesi, sc. dx 245 240 30 235 20 230 10 225 0 -10 220 -20 215 -30 gen-00 210 nov-00 set-01 21 lug-02 mag-03 mar-04 gen-05 Novembre 2005 I consumi privati 130.0 120.0 110.0 100.0 Fiducia dei consumatori, indice Fiducia dei consumatori, media mobile a 3 mesi 90.0 gen-01 lug-01 gen-02 lug-02 22 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 Novembre 2005 L’attività produttiva 105 108 Fiducia delle imprese, sc. sx. 100 Produzione industriale destag. 104 95 100 90 96 85 92 80 gen-98 Il quadro dell’attività manifatturiera sembra invece replicare fedelmente quello del prodotto in questi ultimi trimestri: T4 2004 e T1 2005 hanno testimoniato un calo marcato dell’attività. Il punto di minimo è stato però toccato a inizio anno e da aprile le cose sono cambiate. Anche il terzo trimestre dovrebbe mostrare una buona crescita visti i dati di luglio e agosto. 88 gen-99 gen-00 gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 65 Il messaggio è confermato, pur con molta cautela dalle indagini PMI sia del manifatturiero che dei servizi. PMI - servizi PMI - manifatturiero 60 55 50 45 40 gen-98 23 ott-98 lug-99 apr-00 gen-01 ott-01 lug-02 apr-03 gen-04 ott-04 lug-05 Novembre 2005 L’attività produttiva 105 108 Fiducia delle imprese, sc. sx. 100 Produzione industriale destag. 104 95 100 90 96 85 92 80 gen-98 88 gen-99 gen-00 gen-01 24 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 Novembre 2005 L’attività produttiva 65 PMI - servizi PMI - manifatturiero 60 55 50 45 40 gen-98 ott-98 lug-99 apr-00 gen-01 25 ott-01 lug-02 apr-03 gen-04 ott-04 lug-05 Novembre 2005 Ordini fatturato e prezzi 120 115 Fatturato, sc. sx Fatturato, mm a 3 mesi Ordinativi Ordinativi, mm a 3 mesi 115 110 110 105 100 In forte risalita anche le statistiche di fatturato e ordini (si tenga presente che sono in valore). Per entrambi, a conferma di quanto detto sopra, il maggior contributo viene dalla domanda estera. 105 95 100 90 95 85 80 90 gen-01 lug-01 gen-02 lug-02 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 3.3 L’evoluzione dei prezzi chiarisce che per il momento l’impatto del maggior costo delle materie prime è sui prezzi alla produzione meno su quelli al consumo quindi, in qulche modo colpisce di più i risultati delle imprese più che il potere d’acquisto dei consumatori. 8 Prezzi al consumo % a/a 3.1 7 Prezzi alla produzione % a/a (sc.destra) 2.9 6 5 2.7 4 2.5 3 2.3 2 2.1 1 1.9 0 1.7 26 1.5 gen-00 -1 -2 feb-01 mar-02 apr-03 mag-04 giu-05 Novembre 2005 Ordini fatturato e prezzi 120 115 Fatturato, sc. sx Fatturato, mm a 3 mesi Ordinativi Ordinativi, mm a 3 mesi 115 110 110 105 100 105 95 100 90 95 85 80 90 gen-01 lug-01 gen-02 lug-02 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 lug-05 27 Novembre 2005 Ordini fatturato e prezzi 3.3 8 Prezzi al consumo % a/a 3.1 7 Prezzi alla produzione % a/a (sc.destra) 2.9 6 5 2.7 4 2.5 3 2.3 2 2.1 1 1.9 0 1.7 -1 1.5 gen-00 -2 feb-01 mar-02 28 apr-03 mag-04 giu-05 Novembre 2005 I settori Euro 12 Francia Italia -3.7 3.2 -2.4 0.2 10.3 -1.9 1.6 4.8 -1.0 1.0 - Tessile ed abbigliamento -6.3 -2.9 -7.4 -6.4 - Pelli e calzature -10.7 -11.7 -7.0 -11.3 - Legno e prodotti in legno -0.8 -2.5 -2.2 -1.0 - Carta, stampa ed editoria 0.4 1.6 0.8 -1.0 - Raffinazione del petrolio 0.1 5.7 -2.1 1.4 - Chimica e fibre sintetiche 1.8 8.0 2.7 0.3 - Gomma e materie plastiche -0.1 -0.4 1.7 -4.2 - Minerali non metalliferi -1.4 -6.8 -0.5 0.9 - Metallo e prodotti in metallo 0.2 -0.1 -1.7 1.1 - Macchine ed apparecchi meccanici 1.9 3.6 0.3 -2.0 - Apparecchi elettrici e di precisione 3.9 10.1 -3.3 -5.6 - Mezzi di trasporto 0.7 0.6 4.7 -5.3 - Altre manifatture -1.6 -1.8 2.5 -3.6 Energia elettrica, gas ed acqua 1.8 1.1 0.8 1.2 gen-ago '05/gen-lug '04 Estrazione di minerali Manifatturiero -0.9 0.9 - Alimentari bevande e tabacchi 29 Germania Novembre 2005 Productivity I settori ITA 1980-89 1990-95 1996-02 Food, drink & tobacco Clothing Leather and footwear Wood & products of wood and cork Chemicals Rubber & plastics Other electrical machinery and apparatus nec Telecommunication equipment Radio and television receivers Scientific instruments Motor vehicles Railroad equipment and transport equipment nec Furniture, miscellaneous manufacturing; recycling Electricity, gas and water supply Sale, maintenance and repair of motor vehicles and motorcycles; retail sale of automotive fuel Wholesale trade and commission trade, except of motor vehicles and motorcycles Retail trade, except of motor vehicles and motorcycles; repair of personal and household goods Air transport Supporting and auxiliary transport activities; activities of travel agencies Financial intermediation, except insurance and pension funding Renting of machinery and equipment Computer and related activities Legal, technical and advertising Other business activities, nec Education 30 2,4 4,9 3,3 3,8 9,6 1,1 4,6 11,7 11,7 4,4 7,7 2,6 -0,5 -1,5 2,3 6,6 4,1 3,4 3,3 1,8 3,4 0,6 8,4 0,0 0,8 3,5 3,1 2,5 0,9 3,2 -0,7 3,8 0,6 0,1 0,4 3,8 1,3 0,5 0,8 -3,8 2,3 5,6 0,6 4,8 0,3 0,6 3,8 -0,3 0,6 2,9 1,0 4,5 0,7 2,1 2,9 -0,3 -3,6 -3,6 -3,6 -3,6 -1,0 4,5 0,9 2,5 -1,7 -0,9 -0,9 -0,2 -0,3 3,4 -3,5 1,9 0,1 -2,4 -0,7 Novembre 2005 Dynamic factor model C’è una crescente letteratura che cerca di rispondere alla questione di come riassumere le informazioni contenute in cross section ampie. Due metodologie: Stock e Watson (1999) componenti principali “statiche” Forni Hallin Lippi Reichlin (1999) componenti principali dinamiche 31 Novembre 2005 Dynamic factor model Si tratta sostanzialmente di riassumere l’informazione contenuta nelle serie disponibili in uno spazio più piccolo. Favero Marcellino (2003) mostrano che non vi sono differenze di performance sostanziali tra i due approcci quando lo scopo è generare un indicatore a scopo previsivo (es. Forecasting inflation SW 1999) 32 Novembre 2005 Dynamic factor model Xt = ΛFt + et di dimensioni (N*T) = (N*r) * (r*T) + (r*T) Con la finalità di prevedere Yt+1 = β’Ft + εt+1 33 Novembre 2005 Dynamic factor model II Per la stima è necessario risolvere questo problema di ottimizzazione: V(k) = min(NT)-1ΣNi=1 ΣTt=1 (Xit - λkiFkt)2 s.t. Λk’Λk/N = Ik or 34 Fk’Fk/T = Ik Novembre 2005 Dynamic factor model III …concentrating out Λk this is equal to V(k) = max tr(Fk’(XX’)Fk) La matrice dei fattori stimati è uguale a √T che moltiplica i k più grandi autovalori di XX’. Stimata F, Λ sarà data semplicemente da Λ = (Fk’Fk)-1Fk’X 35 Dynamic factor model IV Novembre 2005 Xt = Commont + idiosynct Xt = ΛFt + et Questo, seguendo SW 1999, ricomprende la più generale rappresentazione in cui F0t = (ft, ft-1….. ft-q) Tenendo presente che in ogni caso i fattori non sono identificati, cioè vale Xt = ΛG’GFt + et dove G’G = I 36 Novembre 2005 Dynamic factor model II yht+h = β0 + Σmj=1β’0Ft-j+1 + Σpj=1βγjzt-j+1 + εht+h Four differences rispetto alla slide 5: dependent variable in h-step growth; lags of z (lagged transformed values of the variable of interest); there is an intercept; m-i lags of Ft (the estimated factors) are introduced. 37 Novembre 2005 IT CPI - ALCOHOLIC BEVERAGES, TOBACCO & NARCOTICS NADJ IT CPI - CLOTHING & FOOTWEAR NADJ IT CPI - COMMUNICATIONS NADJ IT CPI - EDUCATION NADJ IT CPI - ENERGY NADJ IT CPI - FOOD & NON ALCOHOLIC BEVERAGES NADJ IT CPI-FURNISHINGS & HOUSEHOLD EQUIPMENT & MANTNC. OF HOUSE NADJ IT CPI - GOODS (OVERAL INDEX EXCLUDING SERVICES) NADJ IT CPI - RESTAURANTS & HOTELS NADJ IT CPI - HEALTH NADJ IT CPI - MISCELLANEOUS GOODS & SERVICES NADJ IT CPI - RECREATION AND CULTURE NADJ IT CPI - TRANSPORT NADJ IT CPI - HOUSING, WATER, ELECTRICTY, GAS & OTHER FUELS NADJ IT PPI: FOOD PRODUCTS BEVERAGES & TOBACCO NADJ IT PPI: TEXTILES & TEXTILE PRODUCTS NADJ IT PPI: LEATHER & LEATHER PRODUCTS NADJ IT PPI: WOOD, WOOD PRODUCTS & CORK EXCEPT FURNITURENADJ IT PPI: PULP,PAPER & PAPER PRODUCTS - PUBLISHING & PRINTING NADJ IT PPI: COKE, REFINED PETROLEUM PRODUCTS & NUCLEAR FUEL NADJ IT PPI: CHEMICALS, CHEMICAL PRODUCTS & MAN-MADE FIBRES NADJ IT PPI: RUBBER & PLASTIC PRODUCTS NADJ IT PPI: OTHER NON-METALLIC MINERAL PRODUCTS NADJ IT PPI: BASIC METALS & FABRICATED METAL PRODUCTS NADJ IT PPI: MACHINERY & EQUIPMENT - OTHER NADJ IT PPI: ELECTRICAL & OPTICAL EQUIPMENT NADJ IT PPI: TRANSPORT EQUIPMENT NADJ IT PPI: FURNITURE MANUFACTURING - OTHER NADJ IT PPI: FURNITURE MANUFACTURING NADJ 38 Novembre 2005 beni intermedi .D beni strumentali .D beni di consumo durevoli .D beni di consumo - non durevoli .D beni di consumo .D Energia .D Estrazione di minerali .D Attività manifatturiere .D Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco .D Industrie tessili e dell'abbigliamento .D Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari .D Industria del legno e dei prodotti in legno .D Fabbricazione stampa dellaed pasta-carta, editoria .Ddella carta e del cartone, dei prodotti di carta Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari .D Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali .D Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche .D Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi .D Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo .D Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici .D Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche .D Fabbricazione di mezzi di trasporto .D Altre industrie manifatturiere .D Fabbricazione di mobili .D Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua .D totale generale .D 39 Novembre 2005 BRENT IT 3 MONTH MONEY MARKET RATE IT HARMONISED GOVERNMENT 10-YEAR BOND YIELD IT SHARE PRICE INDEX NADJ IT ITALIAN LIRE TO US $ (MTH.AVG.) IT REAL EFFECTIVE EXCH.RATE INDEX-NORMALIZED LABOR COST BASED car ITB.99 ITB.1 ITB.2 ITB.3 ITB.4 ITB.5 ITB.6 ITB.7 ITC.99 ITC.1 ITC.2 ITC.3 ITC.4 ITC.5 ITC.6 ITC.7 ITC.8 ITC.9 ITC.10 ITC.11 ITC.12 40 retsal fat_tot fat_totsa fat_dom fat_domsa fat_est fat_estsa ord ordsa ord_dom ord_domsa ord_for ord_forsa Novembre 2005 14 1.5 12 Produzione industriale var % a/a 10 Factor 1 1 8 6 0.5 4 2 0 0 -2 -0.5 -4 -6 -8 -1 apr-91 lug-92 ott-93 gen-95 apr-96 lug-97 ott-98 gen-00 apr-01 lug-02 ott-03 gen-05 41 Novembre 2005 8 0.6 Inflazione Factor 4 7 6 0.5 0.4 0.3 0.2 5 0.1 4 0 3 -0.1 -0.2 2 -0.3 1 -0.4 0 -0.5 1 9 17 25 33 41 49 57 65 73 81 89 97 105 113 121 129 137 145 153 161 169 42 Novembre 2005 2.5 2 Activity indicator 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 gen-00 set-00 mag-01 gen-02 43 set-02 mag-03 gen-04 set-04 mag-05 Novembre 2005 Riferimenti bibliografici • J. Bai, S. Ng, (2002), Determining the number of factors in approximate factor models, Econometrica, Vol. 70, N 1, pp. 191-221 • J. H. Stock, M.W. 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Vesala (2004) “Driving factors of credit risk in Europe”, mimeo, European Central Bank 44 Novembre 2005 II. Indicatori di attività economica nelle regioni italiane 45 Novembre 2005 • • • • • Se si volesse replicare lo stesso tipo di analisi per il ciclo economico delle regioni? Il ciclo economico risulta dall’aggregazione delle azioni di operatori individuali.La scelta del livello di aggregazione è rilevante e risponde alla necessità di operare un trade off tra accuratezza e ammontare dell’informazione da un lato, capacità di generalizzazione dall’altro. L’attenzione all’evoluzione delle economie locali è in linea con gli sviluppi di un’ampia letteratura di spatial o geographical economics (i cui ovvi riferimenti sono Hotelling 1929, Krugman 1991) e con le analisi di policy legate alla politica economica comunitaria. Per gli interessi di una banca corporate occorre accentuare la disaggregazione dai dati macroeconomici, da un lato verso le dinamiche settoriali dall’altro verso quelle regionali. Lo scopo è quello di disporre di una visione dell’andamento delle economie locali che consenta di fornire scenari di sviluppo territoriale e nutrire i modelli di previsione degli aggregati creditizi. 46 Novembre 2005 • Cos'è il ciclo? • La definizione di ciclo economico fa riferimento ai pionieristici lavori di Burns e Mitchell negli anni ’40. Essi definiscono il ciclo come il comovimento diffuso e comune delle principali variabili economiche che rappresentano l’attività economica stessa. • La definizione spesso riportata di business cycle è che questo “consists of expansions occurring at about the same time in many economic activities, followed by similarly general recessions, contractions and revivals...” (Burns Mitchell 1946) • Questo comovimento viene definito come ciclo di riferimento. 47 Novembre 2005 • La costruzione di indicatori coincidenti o anticipatori, che è stata ed è tuttora una delle principali attività degli economisti applicati, implica sempre l’individuazione di un ciclo di riferimento. • La definizione di quest’ultimo è però tutt’altro che scontata. In effetti, come descritto chiaramente da Stock e Watson (1989) anche se si disponesse di una misura a frequenza mensile del prodotto interno lordo questo non sarebbe necessariamente da considerare come ciclo di riferimento, poiché ad esempio eventi infrequenti ed esogeni come un’improvvisa siccità avrebbero l’effetto di far contrarre il prodotto interno, senza che vi siano movimenti in altri settori dell’economia. 48 Novembre 2005 • Due metodologie per il calcolo del ciclo di riferimento: • La prima, consiste nell’analisi delle proprietà statistiche di un ampio insieme di variabili da confrontare con i punti di svolta del ciclo così come individuati, negli USA dal NBER. • Le serie che presentano inversioni di tendenza corrispondenti alle date della cronologia sono definite coincidenti, quelle che le precedono, anticipatori. 49 Novembre 2005 • Un esempio per l’Italia è Altissimo, Marchetti e Oneto (1999) che utilizzano non una cronologia di riferimento ma tre serie storiche: l’andamento del Pil, della produzione industriale e dell’indicatore coincidente elaborato dall’ISCO, e sulla base dell’entità dei comovimenti di un ampio insieme di indicatori di attività economica con queste tre, propongono un set di variabili da utilizzare come elementi per costruire un nuovo indicatore coincidente e un nuovo indicatore anticipatore. • Il secondo approccio invece è legato direttamente ai lavori di Stock e Watson che, per fornire una metodologia puramente statistica per individuare il ciclo di riferimento, definiscono il ciclo come variabile latente in un modello stato spazio. In questo caso utilizzando un numero ristretto di variabili rilevanti si determina la variabile latente “ciclo economico” e sulla base dei risultati statistici della stima si determina l’andamento dell’indicatore coincidente e di quello anticipatore. 50 Novembre 2005 Perché misurare il ciclo regionale? • Vi è una crescente letteratura (soprattutto negli USA) volta a descrivere il ciclo delle regioni (degli Stati). Due filoni principali: 1. la descrizione del ciclo di per se, cioè la valutazione delle condizioni congiunturali di una regione ha interesse in se. Le risposte a shock non idiosincratici (non locali): una decisione di politica monetaria uno shock sui prezzi energetici shocks sulle ragioni di scambio o sulla struttura della domanda 2. • • • 51 Novembre 2005 1a– il ciclo in se • • • • • Chrone (2003) costruisce un set di indicatori di ciclo economico per i singoli Stati dell'unione Business cycle phases in the US States. Owyang, Piger, Wall FRB S.Louis WP July 2003 Indagano le fasi cicliche dei singoli Stati dell’Unione facendo uso di un set di indicatori coincidenti calcolati su ogni singola regione. La finalità è valutare se vi è sincronia nei cicli regionali fornendone in maniera automatica una datazione. I risultati testimoniano una notevole difformità nelle fasi: nonostante in generale i singoli stati siano in recessione quando lo è l’economia US nel complesso, ad esempio nel 1990-91 molti stati erano in recessione da più di un anno prima (o più di un anno dopo) l’intera economia. Alcuni Stati competamente out of synch. Quindi: la concordanza con il ciclo nazionale è molto differenziata. 52 Novembre 2005 1b – il ciclo in se • Regional income fluctuations Carlino Sill The review of economics and Statistics 2001 • “la componente ciclica nella regione più volatile è 5 volte maggiore che nella più stabile” • Understanding US regional cyclical comovement: How important are spillovers and common shocks? Kouparitsas FRB Chicago Economic perspectives Q4 2002 • Gli spillover contano poco, sono molto più importanti i common shocks per spigare l’alto grado di comovimento ciclico. 53 Novembre 2005 2 – impatto locale di shocks comuni • The differential regional effects of monetary policy Carlino DeFina The review of economics and Statistics 1998 Is the United States an optimum currency area? Kouparitsas FRB Chicago WP 2001 n 22 54 Novembre 2005 ...e con questo?... • • • • • Policy making Sapere se alcune regioni attraversano una fase ciclica differente dalle altre è importante, per la scelta del mix di politica da utilizzare. L’ottica comunitaria è sempre più “regionale”. In presenza di politica monetaria comune, la politica fiscale dovrebbe essere articolata. Le riforme di impronta federalista dovrebbero andare in questa direzione in realtà lo fanno molto confusamente. Essenziale per la capacità di distinguere se un rallentamento è da considerare un fenomeno congiunturale oppure di natura strutturale..... 55 Novembre 2005 Perchè gli USA? • Negli USA sono disponibili molte statistiche a livello regionale: al di la del GDP annuale infatti vi sono statistiche trimestrali accurate su reddito disponibile e consumi da un lato e sull'occupazione dall'altro. • Oltre alla sistematica costuzione di indicatori coincidenti basata sull’approccio di Chrone, si veda anche la produzione di indici coincidenti o di attività economica della Fed di Chicago e di quella di St.Louis Per l'Italia? 56 Novembre 2005 Il ciclo economico regionale • • • • • • Pur con molti caveat, il prodotto interno lordo (il valore aggiunto nel caso delle province) sono le variabili maggiormente utilizzate nel definire il ciclo economico. L’Istat rende disponibili i dati del valore aggiunto a livello regionale e provinciale con frequenza annua. I database aggiornati contengono solo pochi anni di dati. Problema 1: il dato viene fornito con un lag temporale di 2 anni per le province, 2 anni per i dati regionali completi, 1 anno per la rilevazione parziale (ricca ma soggetta a revisioni marcate) dei dati regionali, sette mesi circa per la rilevazione di dati aggregati per macroarea. Lo scorso anno (a settembre) l'Istat ha fornito, insieme ai dati completi del 2002, serie regionali "lunghe": dal 1980 ad oggi. Qualche settimana fa è stato diffuso l’aggiornamento di queste serie al 2003. Problema 2: vi sono revisioni piuttosto corpose rispetto alle rilevazioni preliminari. 57 Novembre 2005 I dati regionali disponibili 1. esportazioni e importazioni (fonte Istat); 2. variabili relative ai livelli di occupazione (fonte Istat); 3. Inchiesta dell’ISAE sulla fiducia delle imprese; 4. Inchiesta dell’ISAE sulla fiducia dei consumatori; 5. Prezzi al consumo (fonte Istat); 6. Demografia delle imprese (fonte Unioncamere); 7. Immatricolazioni di auto (fonte ANFIA); 58 Novembre 2005 Import - export • L’Istat rileva i flussi di commercio estero da e verso le regioni italiane. I flussi di esportazioni sono registrate mensilmente. Le importazioni trimestralmente sono registrate trimestralmente. • I dati sono disponibili sul sito dell’Istat nella banca dati Coeweb (accesso gratuito) - - I dati sono disponibili a partire dal 1991 e sono attualmente aggiornati al luglio 2005 per le esportazioni e al secondo trimestre per le importazioni. I dati sono in termini nominali, l’eventuale correzione per i prezzi è fatta con gli indici di prezzo all’export nazionali aggregati. 59 Novembre 2005 Occupazione e forza lavoro • • • Le rilevazioni trimestrali sulla forza lavoro contengono informazioni su numerosi aspetti del mercato del lavoro riferiti sia all’aggregato nazionale che alle singole regioni. Le serie storiche partono dall’ottobre 1992. Le rilevazioni avvenivano gennaio, aprile, luglio e ottobre. I dati sulle regioni venivano diffusi in cd-rom, da luglio 2003 i dati compaiono anche sul sito dell’Istat. Lo storico è un po’ più difficile da rintracciare. L'Istat ha rivisto quest'anno le modalità con cui rileva la forza lavoro, la ricostruzione storica delle serie riviste non è ancora stata effettuata, occorre quindi “ricongiungere” due serie non omogenee….. Le variabili potenzialmente interessanti sono gli occupati, il tasso di disoccupazione, il tasso di attività, gli occupati nell’industria, gli occupati in altre attività. 60 Novembre 2005 Isae: fiducia delle imprese • • • L’Isae diffonde mensilmente e trimestralmente i risultati di una indagine campionaria sulle imprese. Le serie storiche non sono disponibili sul sito dell’ISAE, vi è però una pubblicazione trimestrale che ne raccoglie con questa frequenza, i risultati per regione. Le domande rivolte alle imprese riguardano giudizi sulla situazione corrente e aspettative per il prossimo futuro in relazione al livello degli ordini (dall’interno del paese o dall’estero) della produzione, del costo del lavoro, dei prezzi. La significatività delle survey come indicatori del ciclo economico è spesso dibattuta ma, tranne in alcune fasi vi è evidenza che funzionino, considerando poi che l’Isae ha diffuso già la fiducia delle imprese di ottobre mentre i dati di produzione industriale sono riferiti ad agosto è chiara l’utilità dell’informazione proveniente da questi indicatori. 61 Novembre 2005 Isae: fiducia delle imprese 10 110 8 105 6 4 100 2 0 95 -2 90 -4 -6 -8 85 Produzione industriale, var % a/a Isae - fiducia imprese sc. dx -10 80 Mar-95 Jan-96 Nov-96 Sep-97 Jul-98 May-99 Mar-00 Jan-01 Nov-01 Sep-02 Jul-03 May-04 62 Novembre 2005 Isae: fiducia dei consumatori L’isae calcola anche un indicatore di fiducia dei consumatori. In questo caso però, data l’esiguità del campione per regione le serie disponibili riguardano le macroaree: nord-est nord-ovest, centro e sud. Le domande formulate riguardano in questo caso i giudizi sulla situazione economica generale, la percezione dell’andamento dei prezzi e le attese sull’occupazione e sui risparmi. In questo caso la correlazione con l’andamento dei consumi è meno evidente. 1. giudizi sulla situazione economica dell'Italia 2. previsioni sulla situazione economica dell'Italia 3. previsioni disoccupazio ne 4. giudizi situazione economica famiglia 63 5. previsioni situazione economica famiglia 6. bilancio finanziario attuale famiglia 7. previsioni possibilità effettuare risparmio 8. previsioni convenienza risparmio 9. giudizi convenienza ad acquistare beni durevoli Novembre 2005 Isae: fiducia dei consumatori 4 130 125 3 120 2 115 1 110 105 0 100 -1 Vendite al dettaglio var. % a/a 95 Fiducia dei consumatori sc.dx -2 Jan-00 90 Nov-00 Sep-01 64 Jul-02 May-03 Mar-04 Novembre 2005 Prezzi al consumo • • Non vi è un indicatore regionale di inflazione, ma le serie storiche degli indici dei prezzi al consumo nelle città campione (i capoluoghi di regione) sono disponibili. Vi è una significativa varietà dei tassi di inflazione così rilevati, questa costituisce dunque una informazione rilevante. Italia Dec-03 Jan-04 Feb-04 Mar-04 Apr-04 May-04 Jun-04 Jul-04 Aug-04 Sep-04 Friuli 2.5 2.2 2.3 2.3 2.3 2.3 2.4 2.3 2.3 2.1 2.4 2.1 2.1 2.3 1.8 1.6 1.9 1.7 1.5 1.4 Valdaosta Piemonte Liguria Lombardia Veneto Emiliaromagna Trentino FriuliVG Lazio 1.6 2.7 2.4 1.8 2.4 1.9 2.1 2.4 2.5 1.1 2.6 2.4 1.3 2.1 1.8 1.8 2.1 2.1 1.0 3.0 2.3 1.7 1.9 1.8 2.0 2.1 2.0 0.9 2.7 1.9 1.6 1.7 1.7 1.8 2.3 2.0 0.9 2.7 1.9 1.7 1.6 1.7 2.0 1.8 2.0 1.5 2.8 1.9 1.8 1.7 1.7 1.9 1.6 2.3 1.9 2.9 2.0 1.7 1.9 1.6 1.9 1.9 2.4 1.9 2.9 1.9 1.7 1.7 1.6 1.8 1.7 2.4 2.1 2.8 1.9 1.7 1.5 1.7 1.9 1.5 2.2 1.9 2.7 1.6 1.5 1.5 1.3 1.7 1.4 2.0 65 Novembre 2005 Demografia delle imprese • • • InfoCamere, la società che collega le Camere di Commercio mette a disposizione on line il database relativo alla natalità e mortalità delle imprese a livello provinciale e per settore di attività. L’informazione è a frequenza trimestrale I dati disponibili partono dal 1995 e sono aggiornati al secondo trimestre del 2005 66 Novembre 2005 Immatricolazione di auto • I dati relativi alle immatricolazioni di auto per regione possono essere un indicatore significativo dell’andamento dei consumi a livello locale. • I consumi di auto sono una parte significativa del consumo di beni durevole che pesano per l’11.9% sui consumi italiani. • Non sono disponibili pubblicamente ma sono rilevati dal Ministero dei trasporti, dall’Aci e dall’Anfia. 67 Novembre 2005 Immatricolazione di auto 80 60 Consumi privati, beni durevoli Nuove immatricolazioni Consumi privati 40 20 0 -20 -40 -60 Q1 1988 Q2 1990 Q3 1992 68 Q4 1994 Q1 1997 Q2 1999 Q3 2001 Q4 2003 Novembre 2005 Il problema della misurazione Piemonte 2002 2003 2003 nuovo 2003 2003 nuovo Trentino-Alto Adige FriuliVenezia Giulia Emilia Romagna Liguria -0.5 -0.1 -0.8 0.0 0.4 0.4 1.2 1.6 -1.0 0.9 0.7 0.3 -0.5 1.5 0.8 1.2 1.2 0.0 Toscana 2002 Valle d'Aosta Umbria Molise Basilicata Calabria Sicilia Sardegna -0.2 0.3 -0.5 -0.4 2.4 -1.2 1.6 -0.5 1.1 0.8 0.7 1.8 1.1 -0.3 0.0 0.2 -0.7 -1.5 1.4 2.2 0.8 69 Novembre 2005 I dati dell’Emilia Romagna: esportazioni 25 Italia 20 Nord Est Emilia Romagna 15 10 5 0 -5 -10 -15 ott-99 apr-00 ott-00 apr-01 70 ott-01 apr-02 ott-02 apr-03 ott-03 apr-04 ott-04 Novembre 2005 I dati della Liguria: esportazioni 28 Italia Nord-ovest Liguria 18 8 -2 -12 -22 lug-01 gen-02 lug-02 71 gen-03 lug-03 gen-04 lug-04 gen-05 Novembre 2005 Dynamic factor model Come riassumere queste informazioni? Una metodologia che combina un po' i due approcci sopra citati è quella legata ai lavori di Stock e Watson (1999) e Forni Hallin Lippi Reichlin (1999). Si tratta sostanzialmente di riassumere l’informazione contenuta nelle serie disponibili in uno spazio più piccolo. Favero Marcellino (2003) mostrano che non vi sono differenze di performance sostanziali. 72 Novembre 2005 Dynamic factor model xt = Λft + et di dimensioni (N*T) = (N*r) * (r*T) 73 Novembre 2005 Dynamic factor model Abbiamo utilizzato un dataset di 42 variabili (quelle descritte prima) mensili e trimestrali. Pretrattamento (mensilizzazione per alcune), differenziazione o utilizzo di tassi di crescita per altre, standardizzazione per tutte. La routine utilizzata permette l’utilizzo di ritardi nelle variabili. Abbiamo utilizzato 3 lag raggiungendo quindi un dataset di 126 variabili. 74 Novembre 2005 Dynamic factor model Varianza spiegata FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 Veneto 0.220 0.173 0.072 Lombardia 0.223 0.191 0.062 Emilia 0.256 0.159 0.065 Sardegna 0.225 0.099 0.078 75 Novembre 2005 Confronto con l’indicatore BdI 8 1.02 6 Veneto 1.01 4 2 1 0 -2 0.99 -4 factor 1 BdI - indic. coincidente -6 0.98 -8 -10 Jan-93 0.97 Dec-93 Nov-94 Oct-95 76 Sep-96 Aug-97 Jul-98 Jun-99 May-00 Apr-01 Mar-02 Feb-03 O ct Fe 92 bJu 93 n9 O 3 ct Fe 93 bJu 94 n9 O 4 ct Fe 94 bJu 95 n9 O 5 ct Fe 95 bJu 96 n9 O 6 ct Fe 96 bJu 97 n9 O 7 ct Fe 97 bJu 98 n9 O 8 ct Fe 98 bJu 99 n9 O 9 ct Fe 99 bJu 00 n0 O 0 ct Fe 00 bJu 01 n0 O 1 ct Fe 01 bJu 02 n0 O 2 ct Fe 02 bJu 03 n03 Novembre 2005 Il primo fattore e i tassi di crescita del Pil regionale 8 6 Veneto 4 2 0 -2 -4 -6 factor1 crescita -8 -10 77 Novembre 2005 Il primo fattore e i tassi di crescita del Pil regionale 1 4 0.8 3 0.6 0.4 2 0.2 0 1 -0.2 0 -0.4 Primo fattore comune -0.6 -0.8 -1 gen-93 -1 Pil Lombardia: tasso di crescita % a/a -2 feb-94 mar-95 apr-96 78 mag-97 giu-98 lug-99 ago-00 set-01 ott-02 ct Fe 92 bJu 9 3 nO 93 ct Fe 93 bJu 9 4 nO 94 ct Fe 94 bJu 9 5 n9 O 5 ct Fe 95 bJu 9 6 nO 96 ct Fe 96 bJu 9 7 nO 97 ct Fe 97 bJu 9 8 nO 98 ct Fe 98 bJu 9 9 n9 O 9 ct Fe 99 bJu 0 0 nO 00 ct Fe 00 bJu 0 1 nO 01 ct Fe 01 bJu 0 2 nO 02 ct Fe 02 bJu 0 3 n03 O Novembre 2005 Il primo fattore e i tassi di crescita del Pil regionale 8 6 Emilia Romagna 4 2 0 -2 -4 -6 -8 factor1 crescita -10 -12 79 O ct -9 Fe 3 b9 Ju 4 n9 O 4 ct -9 Fe 4 b9 Ju 5 n9 O 5 ct -9 Fe 5 b9 Ju 6 n9 O 6 ct -9 Fe 6 b9 Ju 7 n9 O 7 ct -9 Fe 7 b9 Ju 8 n9 O 8 ct -9 Fe 8 b9 Ju 9 n9 O 9 ct -9 Fe 9 b0 Ju 0 n0 O 0 ct -0 Fe 0 b0 Ju 1 n0 O 1 ct -0 Fe 1 b0 Ju 2 n0 O 2 ct -0 Fe 2 b0 Ju 3 n03 Novembre 2005 Il primo fattore e i tassi di crescita del Pil regionale 8 Sardegna 6 4 2 0 -2 -4 factor1 crescita -6 -8 80 Novembre 2005 I tre fattori per la Lombardia 1 0.5 0 -0.5 Fattore_1 Fattore_2 Fattore_3 -1 -1.5 dic-92 gen-94 feb-95 mar-96 81 apr-97 mag-98 giu-99 lug-00 ago-01 set-02 ott-03 Novembre 2005 P C P C C C C 82 C C C C C C P C P Fiducia dei consuma-tori C C Tasso disocc. Tasso di attività Occupati in altre attività Giudizi situaz.economica Prev.situaz.economica Previsioni disoccupazione Giudizi sit.econ. famiglia Previsioni sit.ec.famiglia Bilancio finanziario fam. Possibilità risparmio Convenienza risparmio Intenzioni acquisto durevoli Immatricolazioni auto Imprese attive Imprese iscritte Imprese cessate Prod.Industriale tedesca Prod.Industriale francese Tasso di cambio reale eff. Prod.Industriale italiana Prezzi al consumo Var. Demogr nazionali afia e imprese internaz. P C C C C ISAE Fiducia delle imprese C C C C Costo del lavoro ex-ante Costo del lavoro ex-post Giacenze prodotti finiti Ordini dall'estero Ordini in generale Ordini dall'interno Produzione Stato della liquidità Variazione della liquidità Tendenza costo del lavoro Tendenza ordini Tendenza produzione Tendenza economia Tendenza liquidità Tendenza prezzi Variazione addetti Variazione prezzi Variazione della produzione Esportazioni regione Importazioni regione Esportazioni macroarea import export P P merca to del lavoro Legenda delle serie utilizzate 0.2 colava colavp giace ordest ordgen ordinter Produz Statliq Varliq Tendcode Tendord Tendprod Tendec Tendliq Tendprezzi VarAddetti VarPrezzi VarProd export import expoarea disocc taatt oaa geco preveco prevdis gfam prevfam bilfin possris convris intdur carreg attive iscritte cessate gerprind fraprind reer itaprind cpi Novembre 2005 Correlazione dei fattori con le singole serie 0.25 FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 Veneto 0.15 0.1 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15 -0.2 -0.25 83 0.3 colava colavp giace ordest ordgen ordinter Produz Statliq Varliq Tendcode Tendord Tendprod Tendec Tendliq Tendprezzi VarAddetti VarPrezzi VarProd export import expoarea disocc taatt oaa geco preveco prevdis gfam prevfam bilfin possris convris intdur carreg attive iscritte cessate gerprind fraprind reer itaprind cpi Novembre 2005 Correlazione dei fattori con le singole serie 0.4 Lombardia FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 84 85 cpi itaprind reer fraprind gerprind cessate iscritte attive carreg intdur convris possris bilfin prevfam gfam prevdis preveco geco oaa taatt disocc expoarea import export VarProd VarPrezzi VarAddetti Tendprezzi Tendliq Tendec Tendprod Tendord Tendcode 0.2 Varliq Statliq Produz ordinter ordgen ordest giace colavp colava Novembre 2005 Correlazione dei fattori con le singole serie 0.3 Emilia FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 86 cpi itaprind reer fraprind gerprind cessate iscritte attive carreg intdur convris possris bilfin prevfam gfam prevdis preveco geco oaa taatt disocc expoarea import export VarProd VarPrezzi VarAddetti Tendprezzi Tendliq Tendec Tendprod Tendord Tendcode 0.2 Varliq Statliq Produz ordinter ordgen ordest giace colavp colava Novembre 2005 Correlazione dei fattori con le singole serie 0.3 Sardegna 1 FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 87 cpi itaprind reer fraprind gerprind cessate iscritte attive carreg intdur convris possris bilfin prevfam gfam prevdis preveco geco oaa taatt disocc expoarea import export VarProd VarPrezzi VarAddetti Tendprezzi Tendliq Tendec Tendprod Tendord Tendcode 0.2 Varliq Statliq Produz ordinter ordgen ordest giace colavp colava Novembre 2005 Correlazione dei fattori con le singole serie 0.3 Sardegna FACTOR_1 FACTOR_2 FACTOR_3 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3 Novembre 2005 Correlazione dei fattori FACT1LO FACT1SA FACT1VE FACT1LO 1.000 0.822 0.926 FACT1SA 0.822 1.000 0.865 FACT1VE 0.926 0.865 1.000 FACT1LO FACT2LO FACT3LO FACT1LO 1.000 -0.242 0.072 FACT2LO -0.242 1.000 0.043 FACT3LO 0.072 0.043 1.000 88 FACT1EM FACT1LO FACT1SA FACT1VE FACT1EM FACT1LO FACT1SA FACT1VE 1.000 0.928 0.768 0.932 0.928 1.000 0.822 0.926 0.768 0.822 1.000 0.865 0.932 0.926 0.865 1.000 FACT1EM FACT2LO FACT3SA FACT1EM 1.000 -0.057 0.115 FACT2LO -0.057 1.000 0.388 FACT3SA 0.115 0.388 1.000 Novembre 2005 L’utilizzo 18000 250 Lombardia - indice UBI Ciclo 200 17500 150 100 17000 50 0 16500 -50 -100 16000 -150 15500 gen-96 dic-96 nov-97 ott-98 89 set-99 ago-00 lug-01 giu-02 mag-03 apr-04 -200 mar-05 Novembre 2005 L’utilizzo 2200 50 Friuli Venezia Giulia - Indice UBI 2150 40 Ciclo 30 2100 20 2050 10 2000 0 1950 -10 1900 -20 1850 -30 1800 gen-96 -40 dic-96 nov-97 ott-98 90 set-99 ago-00 lug-01 giu-02 mag-03 apr-04 mar-05 Novembre 2005 L’utilizzo 1950 30 1900 20 1850 10 1800 1750 0 1700 -10 1650 -20 1600 1550 gen-96 Trentino Alto Adige - Indice UBI Ciclo -30 dic-96 nov-97 ott-98 set-99 91 ago-00 lug-01 giu-02 mag-03 apr-04 mar-05 Novembre 2005 L’utilizzo 115 7950 65 7750 15 7550 -35 7350 -85 7150 Veneto - Indice UBI Ciclo 6950 gen-96 -135 dic-96 nov-97 ott-98 set-99 ago-00 lug-01 92 giu-02 mag-03 apr-04 mar-05 Novembre 2005 Gli indici regionali 10.0% 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% ge n94 lu g94 ge n95 lu g95 ge n96 lu g96 ge n97 lu g97 ge n98 lu g98 ge n99 lu g99 ge n00 lu g00 ge n01 lu g01 ge n02 lu g02 ge n03 lu g03 ge n04 lu g04 0.0% -2.0% -4.0% 93 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Novembre 2005 Bibliografia • F. 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