10 - 02 -2011 I ragazzi hanno ricordato le vittime delle foibe vivendo i seguenti momenti: 1-MATERIALE INFORMATIVO Lezione di storia 2-MATERIALE VISIVO Proiezione film: “Il cuore nel pozzo” di Alberto Negrin 3-MATERIALE RIFLESSIVO Breve testo personale 4-MATERIALE PRODUTTIVO Realizzazione opera grafico-pittorica collettiva Giorno del Ricordo 10-02-2011 I Ragazzi hanno ricordato le vittime delle Foibe vivendo i seguenti momenti: 1-Materiale informativo: Il 1° Maggio 1945 le truppe alleate e le formazioni titine entrano a Trieste. Il 10 Febbraio 1947 entra in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume e Zara,parte delle province di Gorizia e Trieste passano alla Jugoslavia. Ma morirono molte persone comuni (italiani) per eliminare questa etnia in Jugoslavia. Lo scopo fu raggiunto, infatti tanti italiani abbandonarono Istria, Fiume e Zara e andarono esuli in Italia e in altri paesi. Finalmente il 27 Novembre 1954 Trieste passa dall'amministrazione delle forze alleate all'Italia. Il trattato di Osimo sancisce il passaggio denitivo di tutta la zona della della Slovenia alla Jugoslavia. La legge del 30 Marzo 2004 n° 92 dice: La Repubblica riconosce il giorno 10-02 quale “Giorno del Ricordo” al ne di conservare la memoria della tragedia degli italiani e tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre, dagli istriani, umani e dalmati nel secolo dopo guerra […]. 2-Materiale visivo: La classe ha approfondito il concetto del dramma delle foibe attraverso la visione di un lm andato in onda su Rai 1 “Cuore nel pozzo”. Siamo in Istria nel 1943, quando ormai era caduto il fascismo dell'Italia e i corpi di polizia erano disorientati dalla situazione. In questa atmosfera, i partigiani di Tito marciano verso Trieste per conquistare terreno e prendere i territori italiani della Dalmazia e dell'Istria. Giunge qui Novak, uno di questi partigiani, per ritrovare il glio Carlo, avuto da una donna italiana, Giulia, che aveva violentato anni prima. La donna nasconde allora il glio nell'orfanotroo di Don Bruno e preferisce morire per mano dello stesso Novak piuttosto che rivelare il nascondiglio del glio. Segue poi una rincorsa dei partigiani alla caccia dei bambini dell'orfanotroo che, guidati da Don Bruno, arrivano verso zone di conne più sicure e meno battute dai partigiani slavi. Con l'aiuto di Ettore, un reduce alpino, di Anja , di Walter che però verrà ucciso (come poi anche Novak), rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale, dei soldati italiani e con la morte di Don Bruno, riusciranno comunque a salvarsi. I ragazzi della 3f all'opera nel laboratorio di Arte E ora..... la nostra installazione