Con la parola di Papa Benedetto XVI In QUARESIMA prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Cuore della vita cristiana è la carità, rinnoviamo il nostro cammino di fede personale e comunitario, segnato dalla preghiera, dalla condivisione e dal digiuno. Fare attenzione, significa: osservare bene, accorgersi di una realtà, prestare attenzione a Gesù, nel fratello. Essere attenti gli uni verso gli altri, non da estranei e indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso prevale l’indifferenza, il disinteresse; la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell'altro, essere “custode” del fratello che è come me, creatura e figlio di Dio. L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra, invece, aver smarrito il senso del bene e del male. Responsabilità verso il prossimo significa volere e fare il bene dell'altro. Stare in guardia dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di «Anestesia spirituale». Due esempi per capire: Quello del buon Samaritano, in cui un sacerdote e un levita passano oltre, davanti all’uomo derubato e percosso dai briganti; - L’episodio del ricco epulone che non si avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla sua porta. Mai dobbiamo essere incapaci di avere misericordia verso chi soffre; il malvagio, invece, non intende ragione. Prestare attenzione al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale, in vista della salvezza eterna. Ci si prende a cuore non solo della salute corporale del fratello, ma anche di quella della sua anima. Tra le opere di misericordia spirituale c’è quella di “ammonire i peccatori” = carità cristiana. Il rimprovero cristiano non è mai animato da spirito di condanna o recriminazione; è mosso sempre dall’amore. Quella attuale è una società come sorda, sia alle sofferenze fisiche e anche alle esigenze spirituali e morali della vita. Cercare ciò che porta “alla pace”, l'altro mi appartiene. Stimolarci a camminare insieme nella santità, nell'attenzione reciproca. Il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore è come la luce dell'alba che aumenta lo splendore fino al meriggio. E’sempre presente la tentazione della tiepidezza che soffoca lo Spirito; del rifiuto di gareggiare nello stimarsi a vicenda (Rm 12,10). Trafficare i talenti, perché chi non avanza retrocede. – C’è urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone. Prendendoci per mano camminiamo verso la Pasqua 2012 e verso la Pasqua eterna Montaggio Pw.point: giuseper Testo: Messaggio di quaresima di Benedetto XVI