QUARESIMA DI CARITA’ 2014
Dovremmo imparare a guardarci attorno, deciderci a muovere occhi e cuore e
dare concretezza alla nostra solidarietà e vicinanza a coloro a cui mancano le
cose necessarie.
Anzitutto guardare alle Comunità cristiane della nostra Chiesa, che il terremoto tiene nella precarietà di una tenda, con tutte le difficoltà ancora attuali
che allontanano il momento di ritornare a casa.
Ma, ancor più, a chi ha perso il lavoro e con esso il senso di dignità che ogni
uomo e donna scoprono e alimentano quando riescono a badare a se stessi,
alla propria famiglia e alla propria casa.
E agli anziani non più capaci di autonomia, agli ammalati piccoli e grandi
il cui futuro è incerto, alla gente senza casa, senza patria, senza le più elementari certezze.
Quant’è ancora buia questa notte, quante povertà Gesù riveste ancora oggi!
“Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri - scrive Papa
Francesco - non si risolveranno i problemi del mondo e, in definitiva, nessun
problema” (EG n. 202).
Così ci ha detto il Vescovo Roberto nella omelia nella notte del Natale scorso, ribadendo un impegno già
evidente nella Chiesa mantovana. Impegno ancor più atteso dai poveri nell’estremo acutizzarsi dei problemi in questi tempi duri. Impegno che abbisogna di essere sostenuto dalla “dimensione educativa che conferisce
senso e prospettiva ecclesiale”. Perché, certo, anche questo impegno costituisce un aspetto importante - indispensabile! - della grande aspirazione posta dal Vescovo col titolo generale del Sinodo diocesano:
“Vogliamo vedere Gesù” (Gv. 12,21).
La nostra Chiesa - attraverso la fraternità delle Comunità particolari - è impegnata a mostrare il vero volto di Gesù con segni
(liturgia), parole (catechesi) ed opere (carità). Può dunque solo
accrescere la consapevolezza educativa di tale compito. Può quindi
allargare il novero delle opere e degli ambienti in cui manifestarsi.
Per ciò l’ufficio della Caritas insieme ai Centri pastorali dell’ambito
della carità propone di recuperare appieno le Opere di misericordia della antica tradizione (corporali e spirituali), per verificare quali sono ben presenti (o meno), quali da caratterizzare e da sviluppare.
Il Tempo di Quaresima - quest’anno dedicato al discernimento comunitario - risulta particolarmente propizio al riguardo.
La lettura del libretto ‘Le opere di misericordia’ può aiutare nella
analisi e nel discernimento. I Parroci, i membri dei consigli pastorali, gli animatori ed operatori pastorali della carità che non ne fossero ancora dotati possono facilmente reperirlo presso i nostri uffici.
Quaresima di carità 2014
MICROREALIZZAZIONE
“Ci sono momenti dove la situazione è tale che semplicemente bisogna neutralizzare il male.
C’è fame: diamo da mangiare e poi vediamo”.
Così ha detto, a braccio, Papa Francesco ai rappresentanti di Caritas Internationalis
nell’udienza riservata del 17 maggio scorso.
“Chiedo ai gruppi Caritas parrocchiali e di Unità Pastorale di non far mancare, anzi di abbondare,
dove necessario, con l’aiuto dei generi di prima necessità”.
Così ha scritto il nostro Vescovo, Mons. Roberto Busti, nell’aprile scorso, all’indomani di fatti
drammatici che hanno visto persone, in difficoltà economica, togliersi la vita.
Certo: questo rinnovato e straordinario impegno per le prime necessità materiali, rischia di relegare in secondo piano la qualità della relazione umana di aiuto. Perciò, dalla istituzione di Caritas Italiana ad
oggi, si vanno ripetendo i ‘verbi’ ispiratori della pastorale della carità: ascoltare, osservare, discernere.
A cui si accompagnano parole ormai ritrovate, quali misericordia, tenerezza, commozione. Le parole più usate
dal Papa. Così come non ci si deve stancare di invocare giustizia, ricordando le competenze e le responsabilità delle pubbliche Istituzioni.
Oggi dobbiamo prendere amaramente atto del ritorno di
una urgenza alimentare che riguarda una significativa fascia di persone e famiglie che abitano il nostro territorio. E’ possibile stimare che almeno 7.500 persone
circa, nel corso dell’ultimo anno, siano state raggiunte
dalla prima opera di misericordia corporale messa in atto
dalla nostra Chiesa, attraverso le mense e i servizi di distribuzione dei Centri di ascolto diocesani delle povertà,
oltre che dai gruppi caritativi parrocchiali organizzati in
tal senso.
L’urgenza è acuita dall’esaurirsi della principale fonte istituzionale di sostegno: col 2014 cessa infatti
l’attività della Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) che nel 2013 ha conferito alla Caritas di Mantova
generi di prima necessità per un valore attorno ai 100.000 Euro.
L’organizzazione raggiunta con la rete dei Centri di ascolto diocesani e il servizio di un Magazzino alimentari con sede a Mottella di san Giorgio consente
di mettere a frutto altra solidarietà organizzata: donazioni da ditte produttrici,
aiuti dalle fondazioni bancarie per acquisti di scala…
Non mancano i segni della comunione delle parrocchie e delle famiglie.
In questa Quaresima ci proponiamo di evidenziarli e di svilupparli.
Ad ogni Parrocchia potrà essere consegnato un certo numero (a richiesta)
di borse di carta resistente da riempire sino a 18 Kg
di generi di prima necessità.
Le borse riempite potranno essere ritirate a cura del servizio del
Magazzino diocesano.
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