L’APPROPRIATEZZA nel SSN
Convegno nazionale
23 e 24 Marzo 2006 – Roma Tavola rotonda
Il risk management
Coordinatori: Gabriele Pellissero
Egidio Sesti
Partecipano:
Ferdinando Compostella
Claudio Cricelli
Stefano Inglese
Gennaro Rocco
Giuseppe Saieva
Riccardo Tartaglia
La nostra civiltà è costruita sul rischio.
Dobbiamo prendere consapevolezza di
come si gestisce il rischio sociale". I rischi
sociali possono essere molteplici: dal
terrorismo alla nanotecnologia, al cibo
transgenico (Ogm).
Ma il problema, "non è come ridurre il
rischio. Il problema è come gestirlo".
«La realtà è che [....] la mente umana è
fatta, evolutivamente, per costruire in
maniera differente, e usando facoltà
differenti, il calcolo probabilistico di un
rischio (quando questo sia calcolabile), la
percezione di tale rischio e, infine, la sua
accettabilità. Il calcolo di un rischio è fatto
di numeri. La percezione del rischio è una
costruzione sociale (e mediatica) fatta di
numeri, cultura, immaginario, emozioni».
Tanti errori medici: -si cerca un accordo
Un armo di sportello all'Ordine di Roma: mille contatti, risarcito 1 caso su 10
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UNO sportello di conciliazione tra medici e pazienti che esamina, gratuitamente, le richieste di
"risarcimento" per malpratica professionale. Quattro professionisti (due medici e due avvocati) che
analizzano i requisiti e, se il caso rientra tra quelli ipotizzati, una conciliazione lontana dai tribunali.
Questa, la soluzione "bonaria" ai conflitti (sempre più tesi, a guardare i dati internazionali) tra le
parti così come è ideata dall'Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
con la collaborazione dell'Ordine degli Avvocatl e la partecipazione delle compagnie assicurative
Generali, Assitalia, Fondiaria-Sai, Unipol, Mediolanum e la Zurigo Assicurazioni.
•
Si chiama Accordia ed è un progetto che ha visto la luce Il primo gennaio 2005 presso la sede
dell'Ordine dei camici bianchi a Roma (via G.B. De Rossi 9): un modo «per arrivare alla
conciliazione il più rapidamente possibile: dall’avvio della "pratica" all'eventuale risarcimento,
Infatti, non passano più di tre mesi», ha spiegato Mario Falconi, presidente dell'Ordine di Roma,
durante la presentazione dei dati riassunti dei primi dodici mesi di vita di Accordia. A spingere
l'Ordine provinciale di Roma una crescente, e sino ad oggi inarrestabile, richiesta di risarcimento
danni per errori medici (in Italia dal 1994 al 2002 l'incremento è stato del 148 per cento). Mille in
tutto i contatti pervenuti allo sportello: di questi 1110 per cento presentava i requisiti per avviare
una trattativa tra le parti, il 20 non presentava i requisiti mentre per il 40 si è arrivati alla soluzione
del problema con un incontro tra le parti e il 30 per cento si è "accontentato" di "informare" l'Ordine
su quanto avvenuto. Novantatré, invece, i dossier avviati di cui Il 48,39 per cento per prestazioni
mediche e il 51,61 per quelle odontoiatriche. Mentre il totale liquidato in fase conciliativa è stato di
59mila euro. "Positivo il bilancio del primo anno di attività» per Falconi, « tanto che lo sportello
prosegue Il suo compito». Un progetto che ora punta ad uscire dai confini privati - e ristretti della
provincia di Roma. Tanto che per i prossimi mesi è prevista la partecipazione all'iniziativa di alcune
strutture pubbliche come (con molta probabilità) il Policlinico A. Gemelli e alcune Asl. Mentre, se
tutte le parti riusciranno a sedersi attorno a un tavolo e troveranno un accordo, ha sottolineato
Augusto Battaglia, l'assessore della Regione Lazio alla Sanità « lo sportello potrebbe divenire
anche regionale». Sempre nel Lazio, ha aggiunto Battaglia, la Regione con l'ISS, l'Istituto
Superiore della Sanità, avvierà un progetto per monitorare, i casi di errori, ma questa volta in
corsia e nelle Aziende sanitarie. (La Repubblica del 16.3.2006)
Gestione del rischio clinico.
Cresce l’attenzione nei confronti della gestione del rischio clinico. Il 65,6% delle Aziende dichiara di
disporre di una struttura per la gestione del rischio, il 56,3% di un sistema di registrazione degli
errori, il 59,4% ha organizzato corsi di formazione sul tema, il 25% ha redatto una mappa dei rischi e
un piano operativo per la loro gestione. Il 59,4% delle Aziende monitorate ha istituito un servizio di
ingegneria medica, il 96,9% la Commissione per le infezioni ospedaliere, il 74,1% svolge indagini
sulle infezioni ospedaliere, il 93,8% la Commissione per il buon uso del sangue, il 94,4% ha
formalizzato procedure per la sterilizzazione e lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri. Ma solo il 61,1%
delle strutture monitorate ha individuato i responsabili del controllo delle apparecchiature all’interno
dei pronto soccorso e in più di una struttura su cinque non si è formato il personale per effettuare o
attivare la manutenzione straordinaria delle stesse apparecchiature. I cartelli indicanti le vie di fuga
mancano ancora in un ospedale su cinque e nel 40% delle sedi di distretto, nel 43% dei
poliambulatori, nel 78% dei all’interno dei pronto soccorso e in più di una struttura su cinque non si è
formato il personale per effettuare o attivare la manutenzione straordinaria delle stesse
apparecchiature. I cartelli indicanti le vie di fuga mancano ancora in un ospedale su cinque e nel
40% delle sedi di distretto, nel 43% dei poliambulatori, nel 78% dei servizi specialistici territoriali. In
2/3 dei poliambulatori e in più della metà dei servizi specialistici territoriali (66,7%) sono assenti i
cartelli per l’individuazione degli estintori. Il 68,5% degli ospedali dichiara di utilizzare linee guida per
la prevenzione delle piaghe da decubito, ma solo 3 strutture sono state in grado di precisare il
numero di ricoverati che, nel corso dell’ultimo anno, era andato incontro a questo genere di
complicanza, dimostrando di disporre di un sistema di sorveglianza.
«l'umanità ha bisogno urgentemente di
una nuova saggezza che fornisca la
conoscenza di come utilizzare la conoscenza»
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