Analisi dell’ambiente competitivo A cura di : Francioni Barbara Prete Domenica Prioretti Roberto 1 INDICE 1. Introduzione 2. Fattori strutturali e dinamici che operano nell’ambiente competitivo 3. Attori dell’ambiente competitivo 4. Analisi possibili da effettuare sui caratteri più rilevanti dei diversi attori della concorrenza 5. Conclusioni 2 VANTAGGIO COMPETITIVO Disporre di capacità o competenze distintive rispetto alla concorrenza Necessità di effettuare l’analisi dell’ambiente competitivo per mantenere il vantaggio duraturo nel tempo e per controllare le mosse della concorrenza 3 DIVERSI APPROCCI ECONOMIA INDUSTRIALE STRATEGIA Equilibri di mercato Importanza del rigore del modello e del processo deduttivo Capacità di operare scelte razionali Formazione vantaggi competitivi e analisi performance dell’impresa Importanza della realtà empirica Incapacità di operare scelte razionali Intenzione strategica e strategia emergente 4 ATTORI DELL’AMBIENTE COMPETITIVO 1. I concorrenti diretti 2. Le imprese che offrono prodotti sostitutivi 3. I clienti PORTER 4. I fornitori 5. I potenziali entranti 6. Le imprese che producono e/o vendono prodotti complementari 7. I regolatori Condizionati da fattori dinamici di natura esogena, di natura endogena e da elementi strutturali del settore 5 FATTORI Strutturali → elementi caratterizzanti la produzione ed il mercato nei quali opera l’impresa Dinamici → eventi (esogeni) che manifestandosi condizionano l’evoluzione del sistema competitivo dell’impresa 6 CARATTERI STRUTTURALI Vanno ricercati nelle caratteristiche economico-industriali del settore di riferimento 1. 2. 3. 4. 5. 6. Modello di distribuzione sul territorio Dimensione delle unità operative e delle imprese Economie di scala e altre barriere all’entrata Rapporto K/L e caratteristiche della manodopera Composizione del capitale sociale, forma giuridica e governance 7 Struttura della domanda e sua evoluzione 1. CONCENTRAZIONE GEOGRAFICA vs DISPERSIONE Le scelte localizzative di un’azienda sono influenzate da due tipi di fattori: a. relativi all’ambiente naturale → attinenti ai trasferimenti (input e mercati di approvvigionamento) → attinenti al processo produttivo (potenziale inquinamento) b. agglomerativi → di ordine storico (distretti industriali o servizi) → di ordine politico (incentivi governativi) 8 2. CONCENTRAZIONE TECNICA ED ECONOMICA La dimensione ottima minima non può essere inferiore ad una certa soglia → non competitività in termini di costi unitari di produzione Più è bassa la soglia → maggiore è il n° di stabilimenti che possono convivere nel settore (dispersione tecnica) Più è alta la DOM → minore è la flessibilità Maggiore è la dimensione delle imprese → più alto è il grado di concentrazione economica L’importanza delle economie di dimensione va ridiscussa vista la tendenza delle imprese alla collaborare e a 9 collegarsi a reti (network) 3. ECONOMIE DI SCALA E BARRIERE ALL’ENTRATA Derivano dalla quota dei costi fissi sul totale e dal fatto che questi rimangano inalterati al crescere del volume prodotto o della dimensione dell’unità produttiva Economie di ampiezza (o di scopo): derivano dalla possibilità di utilizzare gli stessi input per produzioni differenti Economie di replicazione: riprodurre stesse soluzioni in ambienti diversi (fast food) Altre barriere all’entrata: competenze e capacità specifiche, variabili tecnologiche, fattori istituzionali, strategie di altre imprese 10 4. RAPPORTO K/L E MANODOPERA IMPIEGATA K/L indica il grado di elasticità del processo produttivo La specificità aziendale della manodopera è un fattore chiave → rigidità Il fattore lavoro assume sempre più un contenuto strategico: impresa → “sistema di conoscenze” Anche immobili, impianti e macchine presentano gradi di specificità diversi e giocano il loro ruolo rispetto alle linee di sviluppo e alle soluzioni operative adottate 11 5. COMPOSIZIONE CAPITALE, FORMA GIURIDICA E GOVERNANCE Incidono sui percorsi strategici di imprese che possono essere familiari, imprenditoriali (in Italia la netta maggioranza) o manageriali Configurazioni tradizionali → proprietà totalitaria → proprietà paritaria → proprietà di maggioranza relativa Configurazioni “moderne” → pr. frazionata (un socio detiene minoranza significativa) → pr. concentrata (pochi soci di cui uno di magg. relativa) → pr. dispersa (public company) 12 6. STRUTTURA ED EVOLUZIONE DELLA DOMANDA Si prendono in considerazione gli aspetti strutturali che riguardano: Ampiezza del mercato (analisi quantitativa) Le grandi imprese tendono a “dominare” il mercato con dimensione maggiore, ma ciò non esclude le piccole Numerosità e dimensione degli attori (analisi qualitativa) E’ importante, anche se più complesso, fare una valutazione delle caratteristiche specifiche degli attori che operano dal lato della domanda 13 FATTORI DINAMICI DI TIPO ESOGENO Possono agire sia sulla struttura dell’offerta sia sulle condizioni della domanda, agevolando o bloccando lo sviluppo 1. 2. 3. 4. Politica economica della PA Politica delle organizzazioni Politiche economiche estere Eventi imprevedibili 14 1. POLITICA ECONOMICA DELLA PA Le decisioni in materia vengono prese sia a livello di governo centrale sia a livello territoriale (regioni, province e comuni) Le decisioni possono essere sia di politica industriale in senso stretto sia di tipo macroeconomico Le decisioni spesso creano una “distorsione” del mercato (alta-media-bassa), sia per i rapporti di normale concorrenza sia favorendo un settore rispetto agli altri 15 2. SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI Le transazioni di lavoro possono essere individuali o collettive Organizzazioni sindacali vs organizzazioni degli imprenditori Sindacalismo di controllo: rappresentanza unitaria dei lavoratori, negoziazione accentrata, poca collaborazione con l’impresa, contenimento differenziali retributivi (fino anni ’80) Sindacalismo di competizione: negoziazione diretta dell’organizzazione del lavoro, contrattazione decentrata, maggiore collaborazione con l’impresa (epoca moderna) 16 3. UE E RAPPORTI INTERNAZIONALI La gestione di questi rapporti per alcuni settori è diventato un fattore chiave (imprese agricole ed alimentari) Necessità di rivedere la cultura d’impresa, aumentando anche le capacità manageriali (PMI svantaggiata) Peso importante della legislazione comunitaria Delicatezza dei rapporti con stati terzi 17 4. EVENTI IMPREVEDIBILI Crisi e fenomeni inattesi hanno cambiato il peso del planning nelle scelte aziendali rispetto al passato Con la globalizzazione lo scenario di riferimento è ancor più complesso e variabile L’impresa deve tentare di costruire futuri possibili (multiple forecasting) piuttosto che prevenire singoli avvenimenti (predicting) L’impresa deve comunque essere pronta a situazioni inaspettate e inimmaginabili 18 CONCORRENTI DIRETTI L’intensità e l’asprezza assunta dalla rivalità interna dipende da: • Esistenza di barriere all’uscita • Regime di mercato • Capacità produttiva del settore • Crescita del settore • Costi di conversione per i clienti • Livello dei costi fissi • Possibilità di raggiungere economie di scala • Differenziazione del prodotto Intensità della pressione esercitata dalla concorrenza diretta sulla redditività del settore 19 DIVERSI CONCETTI DI RAGGRUPPAMENTO Raggruppamento settoriale o industriale Raggruppamento strategico Raggruppamento competitivo Raggruppamento competitivo cognitivo Raggruppamento delle competenze 20 RAGGRUPPAMENTO SETTORIALE Approccio tecnologico e strutturale Insieme di imprese che appartengono allo stesso settore/industria 21 CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO SETTORIALE • Ideale per un settore nel quale sia presente un solo prodotto e indifferenziato (concetto limitato) • Ideale per un settore nel quale esiste un’elevata elasticità incrociata della domanda (concetto poco utilizzabile) 22 RAGGRUPPAMENTO STRATEGICO Approccio da offerta Insieme di imprese che appartengono allo stesso settore e prendono le stesse decisioni strategiche 23 VARIABILI PER IDENTIFICARE UN RAGGRUPPAMENTO STRATEGICO Specializzazione produttiva e di marketing Identificazione e riconoscimento della marca Rapporto con la domanda Tecnologia impiegata Livello qualitativo del prodotto Struttura e livello dei costi Politica dei prezzi Grado d’integrazione verticale Rapporti con la pubblica amministrazione 24 VARIABILI STRATEGICHE CORPORATE •Tecnologia impiegata BUSINESS •Politica di assortimento •Appartenenza dell’impresa ad una holding •Posizionamento •Nazionalità dell’impresa •Politica di prezzo •Dimensione •Caratteristiche qualitative del prodotto •Crescita •Politica di marca •Grado di integrazione verticale •Segmenti del mercato di riferimento 25 •Grado di diversificazione MAPPE PER LO STUDIO DEI RAGGRUPPAMENTI STRATEGICI 5 Travel Agent 4 Trasporti Target reach Directory 3 mensile (crescita) Fonte: Elaborazione su dati primari aziendali 2 Car rental Local info Accomodation Community Guide Adventure Magazine Agriturismo 1 0 0 1 2 Visite/mese (dimensione) 3 4 26 FATTORI ANALIZZABILI ATTRAVERSO LE MAPPE Barriere alla mobilità Attrattività strutturale dei diversi raggruppamenti Gruppi marginali Dinamiche concorrenziali fra raggruppamenti diversi Percorsi interni Probabili reazioni delle imprese dei vari raggruppamenti a fronte di particolari eventi 27 CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO STRATEGICO Non ci sono concorrenti diretti al di fuori del raggruppamento strategico a cui appartiene l’impresa Ipotesi abbastanza irreale Rischio di sottodimensionare il complesso dei concorrenti 28 RAGGRUPPAMENTO COMPETITIVO Approccio da domanda Insieme di imprese che, indipendentemente dalla tecnologia e dagli input utilizzati, si confrontano per avere la preferenza di acquirenti caratterizzati da esigenze simili che possono essere soddisfatte dai loro prodotti intesi come singole varianti 29 CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO COMPETITIVO • Nei beni e servizi di produzione è semplice da identificare • Nei beni e servizi di consumo richiede ricerche di mercato e strumenti di analisi demoscopica • Sovrainsieme rispetto al raggruppamento strategico • Abbastanza efficace ma non completo 30 RAGGRUPPAMENTO COMPETITIVO COGNITIVO Approccio cognitivo Ogni attore, sulla base della sua visione, realizza il primo livello di rappresentazione dell’ambiente competitivo (strategia intenzionale); attraverso forze, fattori e variabili non percepite si viene a formare un secondo livello di rappresentazione, identificabile dagli attori soltanto ex-post (strategia emergente) 31 AZIONI DEI DECISORI STRATEGICI Creano una rappresentazione dell’ambiente competitivo Descrivono la loro impresa e la confrontano con le altre Inseriscono la loro impresa in un insieme Considerano come concorrenti diretti le imprese del loro stesso insieme I cambiamenti vengono considerati delle ricategorizzazioni creative 32 CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO COMPETITIVOCOGNITIVO L’approccio aumenta la possibilità di definire in modo appropriato i raggruppamenti competitivi Potrebbe essere un insieme coincidente, un sottoinsieme, un sovrainsieme, un insieme parzialmente coincidente o un insieme diverso rispetto al raggruppamento competitivo 33 RAGGRUPPAMENTO DELLE COMPETENZE Approccio delle competenze Insieme di imprese che si confrontano nelle attività di utilizzazione di competenze già esistenti e di sviluppo di nuove competenze 34 TIPOLOGIE DI RAGGRUPPAMENTO DELLE COMPETENZE simili Attività dell’’impresa nel costruire e sviluppare nuove competenze Raggruppamento dinamicamente stabile Raggruppamento di tipo convergente Raggruppamento di tipo divergente Non raggruppamento dissimili simili dissimili Attività dell’impresa nel fare leva sulle competenze esistenti 35 CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO DELLE COMPETENZE Le imprese dello stesso raggruppamento possono essere anche partner (alleanze delle competenze) Non è facile identificare le competenze adatte a formare i raggruppamenti Importanza maggiore alle nuove risorse Le azioni degli attori incidono sulle decisioni riguardanti le competenze nuove ed esistenti 36 CONCLUSIONI SUI RAGGRUPPAMENTI Le imprese fanno parte di ciascuno dei cinque concetti utilizzati 37 IMPRESE DI PRODOTTI SOSTITUTIVI Sono definite concorrenti di secondo livello Per valutare la loro pericolosità è necessario analizzare il valore/prezzo relativo dei prodotti, i costi di conversione e la propensione al cambiamento del consumatore La presenza di prodotti sostitutivi con un buon rapporto qualità/prezzo diminuisce la redditività del settore 38 CLIENTI Acquirenti-organizzazioni:integrazione verticale a monte e potere di condizionamento Acquirenti-individui: autoproduzione del prodotto e potere di condizionamento Se hanno elevato potere negoziale la profittabilità diminuisce Necessità di analizzare il loro potere negoziale e la loro sensibilità al prezzo 39 FORNITORI Diventano concorrenti quando si integrano a valle e quando hanno un forte potere negoziale Se hanno elevato potere negoziale la redditività diminuisce Necessità di effettuare analisi sul loro potere negoziale e sulle barriere all’entrata 40 POTENZIALI ENTRANTI Il potenziale entrante non deve sottovalutare le tipologie di barriere esistenti (vantaggi assoluti di costo, relativi di costo, di differenziazione, di costi di riconversione, di accesso ai canali, di barriere governative e legali) e le possibili ritorsioni delle imprese già presenti nel settore Le aziende già consolidate non devono sottovalutare l’ attrattività strutturale del settore 41 IMPRESE CHE PRODUCONO E VENDONO PRODOTTI COMPLEMENTARI Considerate concorrenti in quanto la disponibilità di prodotti complementari favorisce alcune imprese a discapito di altre 42 REGOLATORI Pubblica amministrazione Sindacati dei lavoratori Associazioni fra operatori Movimenti di opinione Le loro azioni influiscono sia sugli operatori già presenti nel mercato sia sui possibili nuovi entranti sia su altri operatori 43 ANALISI DEI CONCORRENTI Dopo aver individuato i concorrenti diretti, occorre, analizzare le caratteristiche rilevanti di ciascuno di essi o quanto meno di quelli ritenuti più importanti. E’ quindi necessario un “processo di analisi e comprensione delle caratteristiche dei concorrenti”: 1. Raccolta di dati/informazioni e successiva elaborazione 2. Strada dell’intuito, dell’esperienza e delle percezioni (valutazioni soggettive) 44 ELEMENTI OGGETTO DI RICERCA E CONOSCENZA La prima categoria di elementi sulla quale si punta, nella raccolta di informazioni, sono le risorse tangibili. Tale conoscenza non è sufficiente. Per ogni concorrente occorre investigare inoltre: Obiettivi strategici perseguiti (probabilità che i concorrenti mantengano o meno inalterata la loro azione strategica) Struttura produttiva (conoscenza di elementi relativi a capacità produttiva installata, tecnologia adattata, frazionamento capacità produttiva in più impianti…) Organizzazione della produzione (informazioni sulle procedure di programmazione della produzione) 45 Struttura organizzativa (organigramma, politiche del personale..) Organizzazione di vendita (modalità organizzative che assicurano la presenza dell’offerta nei diversi punti vendita) e politiche di marketing (analisi delle manovre di marketing adottate dai concorrenti) Struttura economico-patrimoniale (desumibile dai bilanci pubblici nelle loro componenti contabili e descrittive) Tutte le informazioni ottenute, opportunamente combinate fra loro permettono di individuare punti di forza e debolezza dei singoli concorrenti. Per i concorrenti più rilevanti, spesso, è opportuno ricorrere anche al benchmarking. 46 SCHEMI UTILI ALL’ANALISI OBIETTIVO: confrontare imprese che sono parte di uno stesso raggruppamento competitivo SCHEMI UTILIZZABILI: Analisi delle quote di mercato e matrice Bcg; Analisi del posizionamento delle marche delle imprese; Confronto degli attributi del prodotto; Analisi delle caratteristiche dei prodotti dei concorrenti; Valutazione della capacità difensiva e di ritorsione dei singoli concorrenti; Analisi e confronto delle grandezze economico-finanziarie; Swot analysis. 47 ANALISI DELLE QUOTE E MATRICE BCG Analisi delle quote di mercato Obiettivo: analizzare la posizione delle imprese più rilevanti che operano nei segmenti nei quali opera anche l’impresa per la quale si sta sviluppando l’analisi. 1. Condizioni per l’analisi: Considerare singoli prodotti in singoli mercati; Disporre di una valutazione della dimensione dei singoli segmenti e della loro tendenza. Dimensione dei segmenti: pezzi domandati e prodotti e fatturato complessivo. Tasso medio di variazione %: tendenza pluriennale dell’andamento della domanda per ogni segmento (componente storica e previsiva). 48 Confronto quote tra concorrenti in tre segmenti Segmenti Dimension e segmenti Valore unitario prodotti Fatturato Tasso var iazione q. domandata Quote di mercato Quota C/quota leader Quota seconda/Qu ota leader 11.000 190 2.090.000 3.1 A30 B20 C15 D12 E10 R13 0,500 C/A 0,667 B/A 3.500 390 1.356.000 4.0 D25 A20 C15 E11 F10 B8 R11 0,600 C/D 0,800 A/D 5.500 490 2.695.000 6.5 C35 D30 A15 E14 F2 1,167 C/D 0,857 D/C 1° 2° 3° 49 2. Matrice Bcg Si fonda sulla possibilità di disporre per ogni prodotto del tasso tendenziale di crescita della domanda del mercato di riferimento, del volume di vendita e della quota di mercato relativa. Si vuole dimostrare che vi è un rapporto diretto fra la combinazione quota di mercato relativa e tassi di sviluppo della domanda, da un lato, e redditività dei prodotti e dei flussi di cassa connessi, dall’altro. 50 Tasso di sviluppo del mercato Elevato Question mark Generazione di liquidità Impiego di liquidità Risultato netto + ---- Dog Generazione di liquidità Impiego di liquidità Risultato netto Star Generazione di liquidità Impiego di liquidità Risultato netto ++ --- Cash cow + = Generazione di liquidità Impiego di liquidità Risultato netto +++ ++ Basso Bassa Elevata Quota di mercato relativa Fonte: Adattamento da Guatri, Vicari51e Fiocca PECULIARITA’ DELLA MATRICE Semplice e di immediata applicazione. I valori delle variabili possono risultare molto diversi da business a business. Nei vari casi ci si troverà di fronte a scale differenti per la valutazione delle due variabili (matrice non simmetrica). Alla quota di mercato viene attribuito il ruolo di indicatore esclusivo del vantaggio competitivo sostenibile. 52 ANALISI DEL POSIZIONAMENTO DELLE MARCHE Tale analisi si realizza ricorrendo a grafici o mappe di posizionamento strategico dell’impresa rispetto ai concorrenti. Per costruire tali grafici occorre: Identificare mercato di riferimento Individuare caratteristiche che influenzano la percezione e la valutazione da parte di un campione significativo di clienti Rilevare giudizi su: prodotto ideale e singole marche Analisi fattoriale 53 Costruire mappe che collocano i fattori considerati in uno spazio a due o più dimensioni Analizzare le mappe per valutare: aspettative consumatori, proprio posizionamento, posizionamento marche concorrenti Definire strategie di posizionamento e modalità di realizzazione Ovviamente tale processo di analisi può essere fatto con riferimento a un particolare prodotto oppure relativamente a una particolare impresa. 54 Posizionamento di otto marche di jeans Valentino Elevato Armani Contenuto moda Casucci Blue Side Levis Wrangler Marca Com. A Marca Com. B Basso Bassa Elevata Qualità delle finiture 55 Fonte: Collesei IL CONFRONTO DEGLI ATTRIBUTI DEL PRODOTTO OBIETTIVO: conoscere i punti di forza e di debolezza del prodotto offerto in un determinato segmento del mercato. Occorre costruire una matrice che consenta di classificare la posizione del prodotto in termini di caratteristiche. Da questa analisi dovrebbe emergere in quali direzioni si deve intervenire per migliorare la capacità competitiva del prodotto (rimedi più 56 opportuni). Importanza degli attributi L’analisi può essere effettuata: 1. Per ogni singolo attributo ritenuto rilevante, per verificare, la posizione dell’impresa rispetto ai concorrenti in termini di tale attributo. 2. Per ogni singolo concorrente ritenuto rilevante (relativamente a tutti gli attributi del prodotto), per verificare, la distanza che separa l’impresa dal singolo concorrente. Elevata Bassa Ridurre i divari Puntare su altri attributi Inferiore Conservare la leadership Bilanciare gli interventi Superiore Valutazione prod., da parte dei clienti, rispetto a quelli dei concorrenti 57 ANALISI DEI PRODOTTI DEI CONCORRENTI Si analizzano le caratteristiche (positive e negative) dei prodotti dei concorrenti per valutarne la capacità competitiva. Fasi: 1. Raccogliere informazioni e valutazioni su base oggettiva e su base soggettiva; 2. Elaborare le informazioni raccolte per stabilire rapporti di forza relativi alle imprese; 3. Ottenere misure sintetiche delle relazioni competitive. Spesso manca il giusto livello di formalizzazione del processo di confronto e la sistematicità nel tempo. 58 CAPACITA’ DIFENSIVA E DI RITORSIONE DEI CONCORRENTI Come reagiscono i concorrenti di fronte ai singoli accadimenti? Occorre distinguere: 1. Accadimenti che si verificano nell’ambiente in generale; 2. Accadimenti legati alle mosse competitive di un concorrente. L’analisi della reazione non è facile perché basata su informazioni spesso incomplete. Tre livelli di analisi: 1. Vulnerabilità del concorrente; 2. Reazione di rilevanza strategica del concorrente; 3. Efficacia della reazione. 59 ANALISI DELLE GRANDEZZE ECONOMICO-FINANZIARIE L’analisi dei dati di bilancio è una fonte di confronto fra concorrenti da tempo utilizzata. Il confronto è fattibile e significativo quando si considerano imprese simili e con un grado di omogeneità elevato. Se l’analisi deve essere svolta per imprese diverse si ricorre alla procedura della percentualizzazione (richiesta omogeneizzazione delle voci). 60 LIMITI DELL’ANALISI: Attendibilità dei dati di bilancio; Omogeneità dei dati da confrontare; Completezza dei dati. Questi limiti possono essere attenuati attraverso: L’integrazione dei dati con informazioni di natura qualitativa; Il miglioramento dell’informativa contenuta nei bilanci ufficiali rispetto al passato. 61 SWOT ANALYSIS Con riferimento alle caratteristiche strutturali e dinamiche del sistema competitivo e dell’impresa e alla luce degli obiettivi di m/l termine e della strategia da adottare, il documento riassuntivo della swot analysis, presenta quattro sezioni relative rispettivamente a punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce. 62 E’ stato osservato che “ ogni opportunità per un’impresa, rappresenta una minaccia per le imprese concorrenti”. Inoltre “un’opportunità non colta può rapidamente trasformarsi in minaccia, se viene sfruttata da un rivale che possiede una competenza proprio sul terreno ove è possibile cogliere l’opportunità in questione” [Vicari 1995]. 63 PROBLEMI APPLICATIVI: Difficoltà di entrare in possesso di informazioni soddisfacenti sui concorrenti; Eccessiva soggettività nella ponderazione delle informazioni; Difficoltà di autovalutazione. LIMITI: La sua validità è messa in discussione in un ambiente sempre più complesso. PREGI: Costringe il management a riconoscere l’influenza reciproca tra ambiente e impresa; Le strategie sono formulate considerando analisi interne ed esterne. 64 Swot analysis del gruppo L’Oréal Punti di forza R&S Internazionalizzazione Copertura di tutti i canali Punti di debolezza Pochi prodotti naturali Scarsa personalizzazione Opportunità Ampliamento base mercato Nuovi mercati emergenti Minacce Movimenti no-global e animalisti Bando UE dei test su animali Imprese farmaceutiche 65 CONCLUSIONI Elevata complessità dell’ambiente competitivo Analisi approfondita (fattori e attori) 66 I fattori chiave del successo di un impresa sono determinati dalla capacità di: Offrire al consumatore ciò che egli vuole comprare (analisi consumatori e analisi domanda); 2. Sopravvivere alla concorrenza (analisi della concorrenza); 3. Essere vigile ad eventuali cambiamenti. 1. 67