IL TUMORE ADENOMATOIDE DELL’UTERO: DUE CASI INUSUALI M.G. FIORE, M. PALUMBO, D. PISCITELLI, R. ROSSI, G. SERIO, L. RESTA Dipartimento di Anatomia Patologica, Università degli Studi, Bari INTRODUZIONE – I tumori adenomatoidi sono lesioni benigne di origine mesoteliale, quasi sempre a sede genitale maschile e femminile, più raramente a sede extragenitale. – Sono di solito di piccole dimensioni (inferiori a 2 cm di diametro) e sottosierosi. – Presentiamo due varianti di tumore adenomatoide, entrambe a sede uterina, in giovani donne sottoposte a isteroannessiectomia per leiomiomi: un tumore adenomatoide gigante dell’utero (caso 1), e una variante intramurale diffusa (caso 2). CASO 1 Donna di 48 anni, ricoverata per dolore intestinale da alcune settimane. La Tac ha rivelato la presenza di una massa gigante, cistica, a sede uterina. Si procede ad isteroannessiectomia. All’esame macroscopico si è evidenziata una voluminosa massa fundica intramurale grigio-giallastra, di 13 cm di diametro, in parte solida, in parte cistica con multiple cavità di diverse dimensioni, a contenuto fluidomucinoso. Istologicamente il tumore era composto da numerosi spazi micro e macrocistici, delimitati da un singolo strato di cellule cuboidali, a citoplasma eosinofilo e con nucleo rotondo o ovale, circondati da uno stroma fibroso lasso con scarse cellule muscolari lisce. CASO 2 Donna di 49 anni sottoposta a isteroannessiectomia per leiomiomi multipli dell’utero. Macroscopicamente l’utero appariva deformato dalla presenza di numerose formazioni nodulari grigiastre e fascicolate al taglio. • Istologicamente accanto ai leiomiomi tipici si sono osservati numerosi fasci muscolari lisci dissociati da voluminose cellule eosinofile organizzate a formare tubuli e cordoni e immerse in un delicato stroma fibro-connettivale. • Per entrambi i casi sono state eseguite indagini immunoistochimiche, risultate positive per CK pool e calretinina. Ck pool - CASO 2 Calretinina - CASO 1 Conclusioni Per i tumori adenomatoidi risulta largamente accettata l’origine mesoteliale, ipotesi istogenetica supportata da numerosi studi immunoistochimici e ultrastrutturali. Nell’utero sono poco frequenti ed è spesso difficile differenziarli dai leiomiomi, sia all’esame clinico che anatomopatologico. Inoltre in questa sede spesso si associano a leiomiomi tipici o a focolai di adenomiosi. • Il tumore adenomatoide gigante dell’utero (GATU) è una variante rara, descritta per la prima volta nel 1988 da Bisset et Al., istologicamente caratterizzata da un tipico pattern cistico. • L’osservazione di una massa uterina voluminosa, con ampi spazi cistici, dovrebbe far prendere in considerazione l’ipotesi di GATU. • Per la variante di tumore adenomatoide dell’utero caratterizzata da una ricca componente muscolare, sono state considerate varie teorie. • Secondo Epstein si tratterebbe di un tumore da collisione, “leiomyo-adenomatoid tumor”. • Per altri AA. è probabile che si tratti di un particolare pattern di crescita di tipo diffuso, in cui la componente muscolare liscia rappresenta il miometrio nativo rimasto intrappolato e dissociato dalla neoplasia, e andato incontro a iperplasia reattiva. • A favore di tale ipotesi, l’assenza o la scarsità di cellule muscolari lisce nei tumori adenomatoidi localizzati in sedi extrauterine.