Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni Barbara Pojaghi [email protected] METODO duplicità di accezioni Il Metodo: •principi e criteri che orientano l’attività del gruppo (regola del lavoro) •modalità che strutturano, organizzano, articolano l’attività stessa (serie di azioni) •Analisi delle risorse e dei vincoli •Discussione •Decisione •Pianificazione dell’uso del tempo •Uso degli strumenti di problem solving MOMENTI CENTRALI DI UNA RIUNIONE: Acclimatamento Definizione del compito: “Perché siamo qui?” Presa di decisioni: “Che cosa dobbiamo fare?” Conclusioni: “Chi fa?” “Che cosa?” “Come e quando?” AGENDA DI LAVORO Collocare nel tempo gli obiettivi con le loro priorità LOGICA DEL PROBLEM SOLVING “Chi è stato?” “Perché succede?” Logica che impone: • di ragionare sui fatti • non colpevolizzare E’ necessario trovare un metodo di lavoro: produrre pensiero di gruppo CRITERI: 1) Analisi, diagnosi, soluzione e verifica tenendo conto di tutti i punti di vista del problema 2) Separare i dati e le informazioni delle opinioni 3) Cercare il perché degli eventi e non chi li ha causati COERENZA CON IL MODELLO DIMENSIONE REALE •Concreta espressione di una regola del gruppo •Livello di conformità/unità del gruppo DIMENSIONE SOCIALE •Importazione (ridurre l’ignoto al noto) •Esportazione (riportare nell’organizzazione la metodologia del gruppo per migliorare i sistemi di lavoro) DIMENSIONE RAPPRESENTATA Riconoscimento e accettazione delle regole -uguaglianza- DIMENSIONE INTERNA individuale/collettivo Interdipendenza tra i membri RUOLI Valorizzazione delle differenze: assegnazione delle parti Prescrizioni: aspettative degli altri membri e del gruppo stesso Fattori di influenza: •conoscenza del ruolo •motivazione •consapevolezza Caratteristiche dei ruoli: •interdipendenza •complessità di aspettative (comportamenti e motivazioni, sentimenti, valori) •flessibilità (libertà di interpretazione e di adattamento) Il successo di un gruppo di lavoro dipende dalla possibilità che ciascun ruolo risponda a certe caratteristiche: •identificato in relazione alle aree-chiave (figura 9) •assegnato in relazione alle competenze (trasparenza, responsabilità) •finalizzato alla valorizzazione del sistema di competenze dei membri •arricchire la comunicazione (feedback) •incrementare l’autoconoscenza (come i membri si percepiscono nel gruppo e come vengono percepiti dagli altri) •incrementare l’ascolto attivo (mettersi nel punto di osservazione della realtà degli altri) Sistema di competenze (aree di capacità professionali, abilità, qualità personali, caratteristiche individuali) •Capacità logico-strategiche (programmazione/pianificazione, delega e controllo, analisi e soluzione dei problemi, gestione delle informazioni e del problema) •Capacità relazionali (comunicazione, negoziazione, collaborazione, conduzione del gruppo, delle riunioni) •Capacità gestionali (leaderschip, gestione del cambiamento) •Qualità organizzative (realizzazione, concretezza, sistematicità) •Qualità sociali (affidabilità, trasparenza, integrazione) •Qualità soggettive consapevolezza del sé) (flessibilità, creatività, apprendimento e COERENZE CON IL MODELLO Integrazione delle differenze individuali dei membri Questioni: •gruppo e individualità •conflitto GESTIONE DEL CONFLITTO: •ragionare sulle cause •negoziare, non barattare •ragionare su fatti e non su opinioni •mettere in luce le differenze •cercare punti di contatto con le proposte espresse •mettere le ipotesi in relazione a obiettivi e compito RUOLI DIMENSIONE REALE Espressione di formalità/informalità DIMENSIONE SOCIALE Ruoli formali DIMENSIONE RAPPRESENTATA Rappresentazione dei ruoli che ciascuno ha di sé e che ciascuno ha degli altri DIMENSIONE INTERNA Fantasma della valutazione Difesa dei valori dei partecipanti rispetto agli esterni LA LEADERSHIP DI SERVIZIO (Quaglino, Casagrande, Castellano) Pragmatica: ancorata ai fatti e ai dati provenienti dalla realtà e dall’ambiente. Orientata al compito: indirizzata all’obiettivo che definisce e chiarisce. Orientata alle relazioni: garantisce il riconoscimento dei bisogni individuali e delle capacità utili a sviluppare cultura e valori, assicura un’alta qualità di rapporti interpersonali. •Situazionale: coerenza con gli obiettivi, caratteristiche delle persone, con la storia e la cultura del gruppo. •Trasparente: definizione valutazione dei risultati dei ruoli, garanzia della •Flessibile: coordinamento del gruppo, adozione di soluzioni costruite dal gruppo UN’EFFICACE COSTRUISCE LEADERSCHIP DI SERVIZIO SI FUNZIONI DELLA LEADERSCHIP VERTICI competenza/appartenenza/comunicazione Leaderschip all’ambiente, gruppo. della competenza: adattamento funzionale all’efficienza nel lavoro di Leaderschip dell’appartenenza: presidia le relazioni tra i membri, il clima affettivo, il benessere relazionale. Leaderschip della comunicazione: creazione di canali, reti e sinergie, presidia lo scambio delle comunicazioni COERENZA CON IL MODELLO DIMENSIONE REALE Negoziare e condividere DIMENSIONE SOCIALE Spazio di frontiera, filtro tra interno ed esterno DIEMENSIONE RAPPRESENTATA DIMENSIONE INTERNA Individuo: immagine di sé come leader Gruppo: immagine di leder ideale gruppo come gruppo degli assunti di base (dipendenza, accoppiamento, attacco – fuga COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo: •interattivo - legato alle reciproche posizioni dei membri •informativo - contiene dati di conoscenza riferiti al lavoro e alle relazioni •trasformativo - investe il sapere di potenzialità di cambiamento La comunicazione fa il gruppo EFFICACIA DEL PROCESSO Caratteristiche della comunicazione efficace: •finalizzata - attività concreta finalizzata agli obiettivi •pragmatica - privilegiare la raccolta di dati e fatti utilizzando tutte le interpretazioni per capire il problema •trasparente - completezza delle informazioni di cui si dispone •situazionale - coerenza con le fasi del lavoro di gruppo La comunicazione è produttiva quando il gruppo arriva ad un risultato concreto e condiviso Componenti del processo •Confronto e scambio: integrazione delle differenze confronto sia a livello di contenuto che di relazioni •Ascolto: evento dialettico tra differenziazione e uniformità •Esposizione: attività del parlante (misurare valore delle conoscenze, capacità di comunicazione, sviluppare interesse, capacità, motivazione) •Feedback: saper rispondere, misurare il coinvolgimento personale a comunicare (Fig.11) COERENZA CON IL MODELLO DIMENSIONE REALE “La comunicazione parla”- attività che intreccia il livello operativo e quello relazionale (stile supportivo / stile difensivo) DIMENSIONE SOCIALE Passaggio dalla conoscenza al confronto per arrivare ad un linguaggio negoziato e condiviso DIMENSIONE RAPPRESENTATA “La comunicazione interpreta” contiene le percezioni e i sentimenti che le persone provano nell’interazione con gli altri DIMENSIONE INTERNA Luogo in cui la comunicazione attinge ai significati più profondi