Il punto sul Processo di Bologna Maria Sticchi Damiani Università di Genova 20 novembre 2009 www.bolognaprocess.it 1 PROCESSO DI BOLOGNA Processo di convergenza dei sistemi di istruzione superiore iniziato nel 1999 cui partecipano volontariamente i Governi di 46 paesi europei Obiettivo generale Costruire entro il 2010 uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, al fine di accrescere l’occupabilità e la mobilità dei cittadini europei e promuovere l’istruzione superiore europea nel mondo. 2 Dove siamo oggi? Lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore è stato costruito dai Ministri, con il contributo dell’Unione Europea, di altre organizzazioni internazionali, dei rappresentanti di Istituzioni e studenti, attraverso l’elaborazione di: 1. Principi comuni 2. Azioni e strumenti comuni 3. Politiche comuni 3 1. Principi comuni “La centralità del soggetto che apprende” I corsi di studio nei tre cicli si basano su: i risultati di apprendimento I risultati di apprendimento descrivono quanto uno studente medio, in possesso di adeguata formazione iniziale, dovrebbe conoscere, comprendere ed essere in grado di fare al termine di un processo di apprendimento (conoscenze ed abilità). Si possono riferire ad interi corsi di studio di primo, secondo e terzo ciclo o a singole unità didattiche. i tempi di apprendimento (crediti ECTS) I crediti quantificano il tempo di cui uno studente medio a tempo pieno avrà prevedibilmente bisogno per svolgere tutte le attività di apprendimento necessarie al raggiungimento dei risultati di apprendimento attesi. 4 Si definisce un nuovo paradigma per la progettazione dei corsi di studio, basato su: i risultati di apprendimento input disciplinari piuttosto che gli i tempi di apprendimento (crediti) piuttosto che le ore di insegnamento i risultati di apprendimento intesi anche come abilità e non solo come conoscenze 5 2. Azioni e strumenti comuni: A. Un sistema di titoli basato su tre cicli: “Quadro dei titoli dello Spazio europeo dell’istruzione superiore”(2005) Sistema dei crediti ECTS, Diploma Supplement B. Assicurazione interna ed esterna della qualità dei corsi di studio: “Standard e Linee guida per l’assicurazione della qualità nello Spazio europeo dell’istruzione superiore “ (2005) C. Riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio: “Convenzione di Lisbona per il riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio" (1997) 6 A. Un sistema di titoli basato su tre cicli Costruzione di un Quadro europeo Durata dei corsi di studio • Primo ciclo: da 180 a 240 crediti • Secondo ciclo: da 90 a 120 crediti • Terzo ciclo: 3-4 anni Risultati generali di apprendimento per ciascun ciclo (Dublin Descriptors) basati su cinque elementi: • Conoscenze e capacità di comprensione • Utilizzazione delle conoscenze e capacità di comprensione • Capacità di trarre conclusioni • Abilità comunicative • Capacità di apprendere 7 Esempio: Un descrittore nei tre cicli Capacità di trarre conclusioni – Progressione delle competenze • Primo ciclo abbiano la capacità di raccogliere ed interpretare i dati (normalmente all’interno del proprio campo di studio) ritenuti utili a trarre proprie conclusioni …... • Secondo ciclo Abbiano la capacità di integrare le conoscenze, di gestire la complessità, e di trarre proprie conclusioni anche sulla base di informazioni limitate o incomplete, ……. • Terzo ciclo Siano capaci di analisi e valutazioni critiche, nonché della sintesi di idee nuove e complesse. 8 A. Un sistema di titoli basato su tre cicli I ministri sono consapevoli che Il quadro Europeo non potrà essere concretamente realizzato in tutti i paesi partecipanti senza il coinvolgimento profondo di: • Istituzioni autonome, responsabili, adeguatamente finanziate e consapevoli della diversità delle loro missioni • Studenti consapevoli e partecipi 9 A. Un sistema di titoli basato su tre cicli La risposta delle istituzioni – Il Progetto Tuning • Introduzione del concetto di competenze (generali e specifiche dell’area disciplinare) • Definizione di punti di riferimento comuni per i tre cicli, espressi in termini di competenze, in un numero sempre più ampio di aree disciplinari • Elaborazione di una metodologia comune per la progettazione di corsi di studio di qualità. 10 A. Un sistema di titoli basato Realizzazione nei paesi partecipanti su tre cicli Prima fase: Introduzione di riforme strutturali, completata in quasi tutti i paesi, inclusa l’Italia; elaborazione di un quadro nazionale dei titoli, compatibile con quello europeo, in corso nella maggior parte dei paesi, inclusa l’Italia. Seconda fase: Applicazione dei nuovi principi alla progettazione ed erogazione dei corsi di studio nelle istituzioni, che richiederà il tempo necessario per attuare profondi cambiamenti culturali nella maggior parte dei paesi, inclusa l’Italia. 11 B. Assicurazione interna ed esterna della qualità dei corsi di studio Si elaborano definizioni comuni: Il termine qualità esprime la condizione di adeguatezza di un percorso di formazione rispetto alle esigenze che si propone di soddisfare • rilevanza degli obiettivi, ovvero dei profili culturali e professionali individuati (fitness of purpose) • adeguatezza dei percorsi di formazione per il raggiungimento dei profili culturali e professionali definiti (fitness for purpose) 12 B. Assicurazione di Qualità Un sistema di assicurazione di qualità consente di perseguire e mantenere la condizione di adeguatezza (qualità) descritta sopra. Comprende anche azioni di valutazione interna ed esterna. La valutazione interna ed esterna serve a verificare la rilevanza degli obiettivi, l’efficacia dei processi e delle azioni messe in atto per raggiungerli, l’efficacia dei risultati. Induce ad azioni di miglioramento interno ed ha anche la funzione di comunicare all’interno e all’esterno la qualità del percorso formativo. 13 B. Assicurazione di Qualità L’accreditamento è una forma di verifica della qualità di un percorso formativo rispetto a parametri stabiliti esternamente e certifica la sua corrispondenza rispetto a dei requisiti minimi prefissati. 14 B. Assicurazione di Qualità Standards e Linee guida per l’assicurazione della qualità nello spazio europeo dell’istruzione superiore Per l’assicurazione interna della qualità sono necessari: 1. una strategia, politiche e procedure pubbliche 2. meccanismi di approvazione, controllo e revisione dei corsi di studio 3. criteri e regole per l’accertamento del profitto 4. sistemi di promozione della competenza dei docenti 5. risorse e supporto adeguati per l’apprendimento 6. sistemi di raccolta di informazioni sull’efficacia dei corsi 7. sistemi perché l’informazione sui corsi sia trasparente e pubblica 15 B. Assicurazione di Qualità Per l’assicurazione esterna della qualità sono necessari: 1. valorizzazione dei criteri e procedure interne 2. pubblicazione degli scopi e delle procedure prima di sviluppare i processi di QA 3. criteri pubblici ed espliciti applicati in modo coerente 4. processi disegnati in modo da raggiungere gli obiettivi 5. rapporti sui corsi valutati pubblicati, scritti in modo chiaro e accessibile 6. raccomandazioni di miglioramento attraverso procedure predeterminate e applicate coerentemente 7. revisioni cicliche con procedure pubblicate in anticipo 8. analisi strutturali del sistema di educazione superiore 16 B - Assicurazione di Qualità Per le agenzie di assicurazione della qualità sono necessari: • • • • • • • • Utilizzazione dei criteri e processi di assicurazione esterna (elencati sopra) Base legale e stato ufficiale Attività regolare Risorse Obiettivi chiari ed espliciti Indipendenza Criteri, procedure e processi usati devono essere predefiniti e pubblici Esistenza di procedure di accountability delle agenzie 17 B - Assicurazione di Qualità Registro europeo delle Agenzie Creazione da parte del gruppo E4 (EUA, ENQA, EURASHE, ESU) di un Registro europeo per l’accreditamento delle Agenzie di assicurazione della qualità che aderiscono ai criteri del documento ENQA. Il Registro, denominato EQAR, è auto-finanziato, indipendente, trasparente e l’iscrizione delle Agenzie è volontaria 18 C - Riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio - Convenzione di Lisbona (1997) I principi • Diritto ad un equo riconoscimento • Non discriminazione • Criteri trasparenti, coerenti, affidabili • Adeguata informazione sul titolo e sui sistemi nazionali • Durata ragionevole del procedimento • Possibilità di appello • Rifiuto motivato in caso di differenza sostanziale 19 C - Riconoscimento dei titoli di studio Gli effetti • Accesso a studi di livello più avanzato e al dottorato • Uso del titolo accademico del paese di origine • Accesso al mercato del lavoro nazionale 20 3. Politiche comuni: Mobilità – Elemento caratterizzante dello Spazio europeo dell’istruzione superiore: mobilità di studenti, laureati, docenti e personale amministrativo Occupabilità – Acquisizione da parte degli studenti di conoscenze, abilità e competenze che consentano loro di cogliere le opportunità offerte dal mercato del lavoro. Dialogo con i datori di lavoro. Dimensione sociale - Equità nella partecipazione all’istruzione superiore in Europa (accesso, svolgimento e conclusione degli studi), indipendentemente dal background economico e sociale degli studenti. Garanzia di condizioni economiche e di ambienti di apprendimento adeguati. Apprendimento permanente – Offerta di istruzione diversificata e flessibile, disponibile in tempi e luoghi diversi. Riconoscimento dell’apprendimento pregresso acquisito anche al di fuori del contesto accademico. Attrattività dello Spazio europeo dell’istruzione superiore – Attrazione esercitata dallo Spazio Europeo dell’istruzione superiore su studenti, 21 docenti e ricercatori del resto del mondo. Comunicato di Lovanio (Aprile 2009) Dalle valutazioni compiute (Stocktaking 2009) risulta che non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti da tutti paesi partecipanti. Per questo motivo e per perseguire ulteriori obiettivi nelle politiche comuni, la costruzione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore deve continuare fino al 2020. 22 Priorità per il prossimo decennio: 1. Completamento di tutte le azioni comuni in tutti i paesi partecipanti (tre cicli, qualità, riconoscimento) 2. Applicazione del principio comune che mette lo studente al centro del sistema 3. Avanzamento delle politiche comuni attraverso la raccolta di dati omogenei e l’identificazione di traguardi condivisi (benchmarking) 23 Centralità dello studente “Riaffermiamo l’importanza della missione didattica delle istituzioni di istruzione superiore”. Centralità dello studente significa non solo realizzare la riforma curricolare attraverso la definizione dei risultati e dei tempi di apprendimento, ma anche • consentire allo studente di orientare il proprio iter formativo secondo le proprie esigenze. • applicare nuovi metodi didattici, • offrire strutture di supporto e tutoraggio efficaci 24 Mobilità degli studenti “La mobilità deve essere l’elemento caratterizzante dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore” “Chiediamo a ciascun paese di accrescere la mobilità, di assicurarne la qualità e di diversificarne tipologie ed ambiti. Nel 2020, almeno il 20% dei laureati nello Spazio europeo dell’Istruzione Superiore dovranno aver avuto un’esperienza di mobilità all’estero per studio o per formazione.” 25 Mobilità degli studenti “In ciascuno dei tre cicli, la possibilità di effettuare un periodo di mobilità all’estero sarà incorporata nella struttura dei corsi di studio. Titoli e corsi congiunti così come le finestre di mobilità dovranno diventare una pratica comune.” 26 Alcune riflessioni sull’attuazione delle tre azioni del Processo di Bologna nel sistema italiano 27 A. Attuazione dei tre cicli nel sistema italiano A livello di governo, dal 1999 in poi, in un rapido susseguirsi di norme, la riforma nazionale dei cicli ha quasi completamente “oscurato” la cornice europea che l’aveva generata; scarsa attenzione è stata prestata all’ampiezza ed al dinamismo del processo di Bologna; 28 A livello delle istituzioni, • il passaggio dal ciclo unico ai due cicli non è stato generalmente vissuto come un’opportunità per rendere il sistema dei titoli più flessibile e diversificato, al fine di ridurre gli abbandoni ed accrescere il numero dei laureati; • in particolare, l’introduzione del primo ciclo è stata spesso percepita dai docenti come una perdita (in quantità e qualità) e non come la possibilità di sviluppare dei profili accademici e professionali diversi da quelli del secondo ciclo, a vantaggio delle scelte e dell’occupabilità dei laureati; • non sono state ancora pienamente valorizzate le potenzialità del terzo ciclo; 29 • la definizione dei risultati di apprendimento è stata spesso fatta in maniera puramente formale, senza coglierne il significato sostanziale per una progettazione ed erogazione dei corsi di studio incentrata sullo studente; • l’uso dei crediti è stato quasi sempre percepito come un noioso adempimento burocratico e non come un sistema utile a valutare il carico di lavoro degli studenti e a garantire l’effettiva fattibilità dei corsi di studio nei tempi previsti; • non c’è stata una riflessione generalizzata sulle implicazioni della centralità dell’apprendimento per la didattica, al fine di innovare le metodologie di insegnamento e verifica del profitto 30 • in generale, la convergenza verso strutture, principi e strumenti comuni a livello europeo è stata vissuta come un’indebita imposizione esterna e non come una decisione consapevole, finalizzata allo sviluppo di una reale dimensione europea dei corsi di studio (cooperazione in ambito disciplinare, integrazione dei percorsi formativi, titoli congiunti, ecc.) a vantaggio della mobilità di studenti e laureati nello Spazio europeo dell’istruzione superiore. 31 B. L’assicurazione della qualità nel sistema italiano Assicurazione interna della qualità • Nessuna azione sistematica è stata svolta a livello nazionale per favorire l’adozione degli Standard e Linee guida europei da parte dei Nuclei di Valutazione delle istituzioni Assicurazione esterna della qualità • Ad oggi non è stata ancora attivata un’Agenzia Nazionale indipendente di assicurazione della qualità, che elabori indirizzi generali, tenga conto delle attività di assicurazione interna messe in atto dalle istituzioni, effettui attività di valutazione ex-post e produca raccomandazioni per il miglioramento, secondo i criteri indicati dal documento europeo. • Al momento prevale una valutazione ex-ante orientata principalmente verso l’accreditamento dei corsi di studio da 32 parte del Miur. C. Il riconoscimento dei titoli di studio nel sistema italiano L‘Italia non ha ancora completato l’iter di ratifica della Lisbon Recognition Convention del 1997 Le pratiche di riconoscimento istruite dalle istituzioni non sono sempre conformi allo spirito della Convenzione: la “differenza sostanziale” è addotta talvolta per differenze nei programmi dei corsi; le procedure di riconoscimento per la prosecuzione degli studi e quelle di riconoscimento per attività lavorative non sono sempre coerenti fra loro Non sempre si rileva una piena trasparenza di criteri e processi 33 Sito dei Bologna Experts italiani www.processodibologna.it 34