MALNUTRIZIONE NELL’ANZIANO Prof. M. Cacciafesta Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche e Geriatriche UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE OCCUPA UNA PARTE PREMINENTE NEL FAVORIRE IL PROLUNGAMENTO DI UNA VITA ATTIVA, AUTONOMA E CONSAPEVOLE ALIMENTAZIONE CORRETTA MALNUTRIZIONE VITA ATTIVA E AUTONOMA DISABILITA’ E MALATTIA ANZIANI AUTOSUFFICIENTI 0-6% RISCHIO DI MALNUTRIZIONE ANZIANI OSPEDALIZZATI 20-40% ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI 30-60% Fontaine J. et al, 2008; Guigoz 2006 ANZIANI OSPEDALIZZATI 3-23% PREVALENZA DI LESIONI DA DECUBITO ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI 7-54% Iizaka S. 2009; Tran C. et al, 2008 NEL 95%DEI CASI LE LESIONI DA DECUBITO DEI PAZIENTE MALNUTRITI PRESENTANO UNA GRAVITA’ MAGGIORE DI QUELLE DEI PAZIENTI IN BUONO STATO DI SALUTE Iizaka S. 2009 MORBILITA’ E MORTALITA’ 60 50 40 BEN NUTRITI 30 20 MALNUTRITI 10 0 MORBILITA’ MORTALITA’ BMI e mortalità nell’anziano (studio ILSA: 1663 M; 1447 F) Sergi G et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci, 2005 PROGNOSI malnutrizione calorico-proteica nell’anziano “nell’anziano malnutrito la mortalità a 14 mesi è del 63% rispetto al 9% del normonutrito” La malnutrizione è uno stato di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente alla discrepanza fra fabbisogni, introiti ed utilizzazione di nutrienti, tale da comportare un eccesso di morbilità e di mortalità o un’alterazione della qualità di vita. CAUSE DI MALNUTRIZIONE FATTORI SOCIO-ECONOMICI FATTORI NEUROPSICHIATRICI SOLITUDINE ALLONTANAMENTO DEI FIGLI PERDITA DI FAMILIARI DIETA POVERA E MONOTONA DEMENZA DEPRESSIONE PSICOSI SINDROMI PARKINSONIANE STATI CONFUSIONALI MALATTIE ORGANICHE CARDIOMIOPATIE BRONCHITI CRONICHE NEOPLASIE P ATOLOGIE GASTROENTERICHE AGEUSIA XEROSTOMIA EDENTULIA CAUSE DI MALNUTRIZIONE OSPEDALIERA CATTIVE ABITUDINI OSPEDALIERE MANCANZA DI EDUCAZIONE NUTRIZIONALE DEL PERSONALE MANCATA REDAZIONE DEL DIARIO ALIMENTARE RITARDO NEL SUPPORTO NUTRIZIONALE SALTO DEI PASTI PER INDAGINI DIAGNOSTICHE PROLUNGATA TERAPIA INFUSIONALE Malnutrizione: un ciclo vizioso Ridotta mobilità Ridotta capacità di alimentarsi Perdita di massa muscolare Malnutrizione Apatia, depressione, attenzione ridotta Appetito ridotto MALNUTRIZIONE DEPLEZIONE RISERVE TISSUTALI ALTERAZIONI FUNZIONALI E/O MICROSTRUTTURALI ALTERAZIONI STRUTTURALI MACROSCOPICHE SEGNI E SINTOMI CLINICI STADI DELLA MALNUTRIZIONE I STADIO RIDOTTO APPORTO GIORNALIERO DEI NUTRIENTI II STADIO RIDUZIONE DEI LIVELLI PLASMATICI DI NUTRIENTI E METABOLITI III STADIO COMPARSA DEI SEGNI CLINICI MALNUTRIZIONE LIEVE MODERATA GRAVE calo del peso abituale % 5% - 10% 11% - 20% >20% albumina g/dl 3,,5 – 3,,0 2,,9 – 2,,5 <2,,5 transferrina g/dl 200 - 150 149-100 <100 linfociti mm3 1500-1200 1199-800 <800 Una malnutrizione significativa dal punto di vista clinico viene diagnosticata se: • l'albumina nel siero è < 3,5 mg/dl • la conta linfocitaria è < 1800 mm3 • il peso corporeo è diminuito di più del 15% PARAMETRI CLINICI progressiva perdita di peso depauperamento muscolare tessuto adiposo scarso opacità della cornea fragilità ungueale perdita, opacità, fragilità dei capelli PRINCIPALI PARAMETRI ANTROPOMETRICI altezza peso attuale e abituale circonferenza del braccio plica cutanea tricipitale indice della massa corporea (BMI) circonferenza vita PARAMETRI EMATOLOGICI E BIOCHIMICI proteine plasmatiche albumina serica trasferrina serica emoglobina colesterolo GRADO DI AUTONOMIA DEL PAZIENTE grado di mobilità capacità di sostenere un peso tempo che impiega per alimentarsi livello cognitivo CONDIZIONI DEL CAVO ORALE presenza o assenza di dentatura naturale presenza o assenza di protesi dentaria abitudini igieniche (uso dello spazzolino da denti, ecc) condizioni della mucosa OSSERVAZIONI DURANTE IL PASTO quantità e qualità degli alimenti assunti comparsa di sintomi che possono condizionare la capacità di alimentarsi del paziente (disfagia, singhiozzo, tosse, ecc) soddisfazione del paziente circa la qualità e quantità del cibo CONSEGUENZE DELLA MALNUTRIZIONE PRIMARIE SECONDARIE Guarigione ferite Morbilità Risposta immunitaria Durata degenza Rischio infezioni Impiego di farmaci Forza muscolare Deficit cognitivo Durata riabilitazione Qualità di vita Mortalità Costi gestione sanitaria CONSEGUENZE DELLA MALNUTRIZIONE PRIMARIE DANNO TESSUTALE E MALNUTRIZIONE Guarigione ferite Risposta immunitaria le lesioni da decubito possono causare: Rischio infezioni Forza muscolare Deficit cognitivo DISPROTIDEMIA dovuta sia alla necrosi dei tessuti (cutaneo, adiposo, e spesso muscolare), sia alla plasmorrea (perdita di plasma dalle ferite) ANEMIA dovuta allo stillicidio dalle lesioni CIRCOLO VIZIOSO MALNUTRIZIONE e DANNO TESSUTALE Insufficiente apporto Aumentato consumo Aumentate perdite Riduzione della massa muscolare Riduzione della riparazione tessutale Formazione di edema Diminuita elasticità cute Diminuita produzione Ab DISIDRATAZIONE Diminuita elasticità cute Alterata perfusione PROTEINE ANEMIA CARENZA MARZIALE Ridotta ossigenazione tessuti;< sintesi collagene Rallentata proliferazione cellulare MALNUTRIZIONE e DANNO TESSUTALE IPOCOLESTEROLEMIA Alterata costituzione membrane DEFICIT DI ZINCO Alterata funzione immunitaria e rallentata cicatrizzazione DEFICIT VIT A Diminuita formazione di tessuto epiteliale Diminuita sintesi di idrossiprolina DEFICIT VIT C MALNUTRIZIONE ED INFIAMMAZIONE AUMENTATO CATABOLISMO PROTEICO NEL TESSUTO MUSCOLARE AUMENTATO CATABOLISMO LIPIDICO NEL TESSUTO ADIPOSO AUMENTATO RILASCIO DI TNF E CITOCHINE INFIAMMATORIE (IL-1, IL-6) CON AMPLIFICAZIONE DELLA RISPOSTA INFIAMMATORIA CUTANEA DISTRUZIONE TESSUTALE PER AUMENTO DELLA MORTE CELLULARE DEI CHERATINOCITI STATO IPERCATABOLICO EFFETTO PROINFIAMMATORIO attivazione dei macrofagi produzione di citochine e chemochine L’infiltrato infiammatorio e’ responsabile del danno delle cellule dell’epidermide (apoptosi mediata da Fas). Il rilascio di proteasi e radicali da parte dei neutrofili porta al danneggiamento degli endoteli dei vasi capillari FORMAZIONE DELL’ESCARA ESCARA OSTACOLA L’ARRIVO DEI FATTORI DI CRESCITA, IMPEDISCE LA RIEPITELIZZAZIONE E LA CHIUSURA DELLA FERITA DETERMINA UN’ULTERIORE STIMOLO INFIAMMATORIO LOCALE, CHE INCREMENTA IL DANNO TESSUTALE CIRCOLO VIZIOSO CONSEGUENZE DELLA MALNUTRIZIONE PRIMARIE Guarigione ferite Risposta immunitaria Rischio infezioni Forza muscolare Deficit cognitivo MALNUTRIZIONE E SISTEMA IMMUNITARIO • ridotta risposta umorale e cellulare. • ridotto numero di cell. T, specie delle sottopopolazioni con una marcata riduzione delle cell. T helper e una diminuzione meno ingente di T citotossiche e suppressor. Principali Immunodeficienze Secondarie Prevalentemente anticorpali: perdita di proteine (proteinuria, enteropatie proteino-disperdenti) mielomi ed altre neoplasie (alcuni linfomi e tumori solidi) cause varie: splenectomia (riduzione IgM); alcuni farmaci antiepilettici (riduzione IgA) Prevalentemente dei linfociti T: infezioni virali - transitorie: molte infezioni virali - progressive: HIV neoplasie (es. linfomi, alcuni tumori solidi) Miste cellulari ed anticorpali: terapie cortisoniche, immunosoppressive e citostatiche malnutrizione Prevalentemente dei fagociti: diabete, sindrome da iper-IgE (molto rara) CONSEGUENZE DELLA MALNUTRIZIONE PRIMARIE Guarigione ferite Risposta immunitaria Malnutrizione Alterata risposta anabolica del muscolo allo stimolo nutrizionale Rischio infezioni Forza muscolare Deficit cognitivo SARCOPENIA SARCOPENIA Progressivo ed insidioso processo caratterizzato dalla graduale perdita di massa e della forza muscolare dovuto alla riduzione del numero e del calibro delle fibre dei muscoli scheletrici. La sarcopenia può essere considerata una vera e propria sindrome geriatrica, infatti si stima che il 30% degli over 65 e più del 50% degli ultraottanttenni presenti una sarcopenia avanzata con un incremento del rischio di cadute,di perdita dell’autosufficienza, della capacità di attendere alle attività della vita quotidiana e di allettamento. Chronic undernutrition Aging per se Chronic diseases Chronic inflammation Total energy expenditure Resting metabolic rate sarcopenia Hormonal dysregulation strength Walking speed Physical activity Poor endurance Exhaustion Adapted from Fried LP Composizione del tessuto muscolare in soggetti di controllo e con malnutrizione per difetto in fase iniziale e cronica 35 30 massa muscolare totale (kg) Acqua extra-cellulare 25 Acqua 20 Lipidi totali 15 DNA, RNA, glicogeno 10 PROTEINE STRUTTURALI 5 0 controlli malnutrizione precoce cronica Variazioni a tre anni di forza della mano per classi di albuminemia albumina < 43 g/L 43-45 g/L 45-47 g/L hand-grip (kg) 0 -2 -4 -6 * -8 -10 -12 * * * Uomini Longitudinal Aging Study Amsterdam Schalk BWM et al., 2005 Donne >47 g/L CONSEGUENZE DELLA MALNUTRIZIONE PRIMARIE Guarigione ferite Risposta immunitaria Rischio infezioni numerose evidenze dimostrano che gli squilibri ionici possono essere almeno in parte responsabili del danno neuronale. Vi sono prove che un basso apporto dietetico di magnesio (Mg) di cui è nota l’azione protettiva, nel cervello sia associato all’insorgenza di demenza Forza muscolare Deficit cognitivo è ampiamente dimostrato come carenze viatminiche quali l’ ipovitaminosi B12 (anemia perniciosa), la mancanza folati, l’ipovitaminosi PP (pellagra) determinino l’insorgenza di demenza diminuzioni significative dei livelli di glutatione perossidasi, vitamina E, C, carotenoidi, zinco,transferrina e albumina compromissione nell’utilizzo del glucosio e di altri substrati difetti energetici neuronali alterazioni della neurotrasmissione e di danni strutturali stress ossidativo con formazione di radicali liberi invecchiamento e demenza senile è stata dimostrato inoltre come una associazione di vitamina E, bcarotene, vitamina C e flavonoidi possa proteggere contro l’insorgere della malattia di Parkinson LA DEMENZA PUÒ ANCHE ESSERE CAUSA DI MALNUTRIZIONE • le alterazioni cognitive e del tono dell’umore portano ad una riduzione dell’assunzione di cibo • le alterazioni dell’olfatto (i neuroni dell’epitelio olfattorio sono uno dei bersagli del processo degenerativo dell’Alzheimer) e conseguentemente del gusto determinano la perdita di uno degli stimoli importanti per il comportamento alimentare Conclusioni I pazienti anziani, soprattutto se ospedalizzati, sono a rischio di comparsa di malnutrizione e lesioni da decubito Vi può essere un nesso di causalità tra malnutrizione e piaghe da decubito e ciò innesca un pericoloso circolo vizioso che può condurre rapidamente il paziente ad exitus Screening e monitoraggio nutrizionale individualizzato appaiono pertanto sempre più appropriati e giustificati nel paziente con piaga da decubito.