Il paradigma Veniamo da … “ … la frequenza di scuole comuni non implica il raggiungimento di mete culturali minime comuni. Lo stesso criterio di valutazione dell’esito scolastico deve, perciò, fare riferimento al grado di maturazione dell’alunno, sia globalmente sia a livello degli apprendimenti realizzati …”. Relazione Falcucci 1975 Documento di indirizzo della legge 517/1977. “Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico” Andiamo verso … “Occorre dare piena e adeguata funzionalità agli strumenti e alle modalità in uso (voti, scrutini, prove oggettive, verifiche, …) e alle nuove opportunità (rilevazioni Invalsi) per accompagnare in modo trasparente e coerente il percorso di ogni singolo alunno … fissare le tappe e i traguardi da superare … responsabilizzare ogni scuola rispetto ai risultati”. Atto di indirizzo 2009 Livelli della valutazione Livelli storici 1. La valutazione del docente (periodica) 2. La valutazione istituzionale (quadrimestrale e finale) 3. La valutazione di Stato (fine ciclo di istruzione) Metalivello 4. La valutazione esterna internazionale (IEA, OCSE) 5. La valutazione esterna nazionale (INVALSI) Rapporto Invalsi 2010 – Esame di Stato II ciclo La valutazione dei correttori delle prove di italiano, voto medio e distribuzione percentuale. Tavola 1, pag 19 Competenza testuale Competenza grammaticale Competenza lessicalesemantica Competenza ideativa Voto medio 9,4 9,4 9,2 9,2 Deviazione standard 2,4 2,3 2,4 2,6 Distribuzione percentuale dei punteggi Insufficienze (ovvero < 10) 58,0 54,1 63,2 58,9 10 12,7 18,0 11,6 9,4 11 10,7 12,8 8,6 11,0 12 8,8 7,6 8,6 11,1 13 6,1 4,6 4,2 4,5 Eccellenze (ovvero > 13) 3,7 2,8 3,7 5,0 Dato mancante 0,1 0,1 0,1 0,1 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale I DATI La varianza dei risultati tra le scuole (SNV scuola primaria 2009) ITALIANO MATEMATICA ITA NORD C.TRO SUD ITA NORD C.TRO SUD Cl. II % 13,2 4,7 8,9 17,5 18,1 7,2 8,4 28,3 Cl. V % 18,0 7,5 8,7 25,2 26,0 9,3 18,3 37,1 Voti e competenze. Percentuale quindicenni in base ai voti in matematica nell’ultima pagella e il punteggio medio in PISA Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, A. Adige, Emilia Romagna Toscana, Lazio, Umbria, Marche Campania, Molise, Abruzzo e Puglia Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia Voti: blu = meno di 4; rosso = 4 e 5; giallo = 6 e 7; azzurro = 8 e oltre PRASSI I dati di scuola Globale per Nazionalità per Regolarità (del percorso) per Sesso per Dettaglio Risposte I dati di scuola Tabella dei dati - Visualizzazione GLOBALE Ambiti e argomenti Dom. Media% Classe Media% Scuola Media% Nazionale L1 A1 72,7 79,6 83,1 - L2 L3 L4 L5 L6 - - - - ITALIANO Testo narrativo L2 I dati di scuola Tabella dei dati - Visualizzazione per DETTAGLIO RISPOSTE - tabella 1 Ambiti e argomenti Dom. A B C D MANCATA RISPOSTA A1 9,09 72,7 13,6 4,54 0 ITALIANO Testo narrativo I dati di scuola I dati di scuola I dati di scuola ESPERIENZE L’ANALISI DEI DATI DEFINIZIONE DI UN POSSIBILE PERCORSO Aree disciplinari, Classi parallele Singoli docenti, consigli di classe, team interessati Commissione valutazione Staff presidenza + FS Valutazione e Intercultura Livello territoriale coordinamento dirigenti CHI SU QUALI MATERIALI OGGETTO DELL’ANALISI Aree disciplinari Classi parallele Grafici di istituto Quadri di riferimento Analisi risposte e processi implicati Descrizione prove e Prove Analisi della posizione dell’istituto rispetto al dato nazionale Ricerca possibili costanti di valori negativi Analisi domande con percentuali corrette molto inferiori alla media e ricerca di costanti (rispetto anche ai processi cognitivi) Verifica congruenza curricoli istituto rispetto ai QdR Verifica modalità di lavoro d’aula CHI SU QUALI MATERIALI OGGETTO DELL’ANALISI Singoli docenti consigli di classe team interessati QdR Descrizione prove Griglie di correzione prove con indicazione processi cognitivi implicati Esiti classe Analisi degli esiti delle classi. Evidenza/memoria di situazioni particolari nella composizione della classe e/o nella sua storia . Evidenza elementi di debolezza o di forza. Segnalazione discordanze fra curricolo e competenze accertate nelle prove Analisi modalità di organizzazione lavoro d’aula e prime ipotesi di modifica. CHI SU QUALI MATERIALI OGGETTO DELL’ANALISI Commissione Tutti materiali pubblici Analisi generale della valutazione e riservati posizione dell’istituto Raccolta analisi fornite dai gruppi di area e verifica congruenza curricolo e progettazione didattica Elaborazione di report pubblici. CHI SU QUALI MATERIALI OGGETTO DELL’ANALISI Staff presidenza + FS Valutazione Tutti i materiali pubblici e riservati Raccolta varie analisi Correlazione dati singole classi con la “storia” effettiva dei gruppi: nuovi inserimenti – dinamiche relazionali, turn over docenti Analisi, con FS, degli esiti degli alunni delle singole classi CHI SU QUALI MATERIALI OGGETTO DELL’ANALISI Coordinamento dirigenti Media di Istituto per aree e processi Analisi andamento del territorio – eventuale omogeneità/disomogeneità dei risultati Ipotesi di correlazione risultati con scelte organizzative didattiche ANALISI I grafici seguenti analizzano la composizione delle classi evidenziando la distribuzione degli alunni per livelli di competenza in generale e per ogni area indagata del curricolo I livelli vanno da L1 scarso, a L6 alto E possibile quindi verificare come si struttura, polarizza la classe nei vari livelli Distribuzione percentuale nei livelli di risultato - ITALIANO 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 L1 L2 404011130801 404011130802 L3 404011130803 L4 404011130804 L5 404011130805 L6 BGIC85200D Italia Ogni istogramma rappresenta una classe. È immediatamente visibile, per esempio, che la classe rossa non ha alunni nella fascia alta – Errore di composizione delle classi? Didattica poco stimolante, oppure “effetto alone” sulla fascia bassa? 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 L1 L2 404011130801 L3 L4 404011130802 L5 404011130803 L6 Distribuzione percentuale nei livelli di risultato Grammatica 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 L1 L2 404011130801 404011130802 L3 404011130803 L4 404011130804 L5 404011130805 L6 BGIC85200D Italia Il grafico analizza la distribuzione nelle fasce di livello per la sola area di grammatica È evidente la classe viola, una delle due alte, è particolarmente “forte” nella grammatica, con quasi tutti gli alunni fra L4 e L6: cura particolare al curricolo di grammatica da parte del docente? 60.0 40.0 20.0 0.0 L1 L2 L3 404011130801 L4 L5 404011130802 L6 IL DIRIGENTE SCOLASTICO NEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Leadership per l’apprendimento What leadership roles are most effective in improving student learning? How to allocate and distribute different leadership tasks? How to ensure current and future school leaders develop the right skills for effective leadership? These are questions facing governments around the world. - Quale leadership per migliorare gli studenti? - Come fare in modo che i dirigenti sviluppino le capacità necessarie per una leadership efficace? - Queste sono le domande che tutti i governi si vanno ponendo. OECD, Education and Training Policy: Improving School Leadership. Volume 1, Policy and Practice, 2008. Molti paesi intraprendono riforme scolastiche Pochi raggiungono risultati eccellenti Un sistema scolastico che assicura i fondamentali del servizio, può puntare all’eccellenza concentrando gli sforzi sui processi di apprendimento attraverso: – – – – interazione tra i docenti e i dirigenti, la promozione di pratiche collaborative, promozione della didattica il sostegno all’innovazione nell’insegnamento OECD, Education and Training Policy: Improving School Leadership. Volume 1, Policy and Practice, 2008. “Per me la garanzia di una buona scuola è: un buon Direttore” (Francesco De Santis: Discorso al Parlamento 1874) Vi è una correlazione tra performance delle organizzazioni e performance dei dirigenti (2010) CIVIT- Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazione pubbliche Delibera n. 89/2010 Indirizzi in materia di parametri e modelli di riferimento del Sistema di misurazione e valutazione della performance”. Art 4 c. 2, D.Lgs 150/2009 Il ciclo delle performance a) assegnazione obiettivi e risultati attesi; b) collegamento tra obiettivi e risorse; c) monitoraggio e interventi correttivi; d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; e) utilizzo dei sistemi premianti; f) rendicontazione dei risultati. Il decreto prevede: - piano triennale di performance nel quale vengono elencati gli obiettivi strategici e quelli operativi, nonché le azioni specifiche di miglioramento - relazione sui risultati conseguiti evidenziando gli obiettivi raggiunti e motivando gli scostamenti, con il coinvolgimento degli stakeholder Attenzione: - correlazione tra performance delle organizzazioni e performance dei dirigenti (… non si possono avere amministrazioni scarse e dirigenti eccellenti). “ Gli obiettivi: - rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell’amministrazione; - specifici e misurabili in termini concreti e chiari; - tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi; - commisurati a valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale …”. (D. Lgs 150/2009 art. 5 c.2 ) Decreto legislativo 150/2009 Si prevede: un ciclo di gestione della performance, mirato a supportare una valutazione delle amministrazioni e dei dipendenti volta al miglioramento e al riconoscimento del merito; la selettività nell’attribuzione dei premi; il rafforzamento delle responsabilità dirigenziali e la riforma della contrattazione collettiva, volta a chiarire gli ambiti di competenza rispettivi dell’amministrazione e della contrattazione; una procedura semplificata per le sanzioni disciplinari, con la definizione di un catalogo di infrazioni. La redazione di un Piano triennale di performance, nel quale vengono elencati gli obiettivi strategici e quelli operativi, nonché le azioni specifiche di miglioramento. - La presentazione di una relazione sui risultati conseguiti, evidenziando gli obiettivi raggiunti e motivando gli scostamenti, il tutto nel rispetto del principio di trasparenza che implica il coinvolgimento di cittadini e stakeholder. - -Una correlazione tra performance delle organizzazioni e performance dei dirigenti e dei dipendenti. In sintesi, non si possono avere amministrazioni scarse e dirigenti e dipendenti eccellenti. “La bontà di un’istituzione (scuola), in ultima analisi, dipende sempre dalla qualità dei suoi membri (docenti) e dei suoi capi (d’istituto), ma non vi è dubbio che rigidi ordinamenti (mancanza di autonomia) possono frustrare e obliterare generosi doti di buona volontà e di energie umane” (Parafrasato da Carlo Maria Cipolla 1988) Fattori di autonomia scolastica (2007-08) Stabilire il salario iniziale Determinare aumenti salariali Scegliere i docenti da assumere Licenziare i docenti Malesia Italia Austria Spagna Corea Malta Turchia Brasile Messico Portogallo Irlanda Australia Media TALIS Belgio (FL) Lituania Islanda Slovenia Danimarca Polonia Ungheria Bulgaria Slovacchia Estonia Norvegia 100 50 0 50 100 % % Fonte: OECD. TALIS, Tabella 2.7.