Fra gli artisti che utilizzarono schemi matematici per realizzare le loro opere spicca la figura di Escher.Maurits Cornelis Escher nasce a Leeuwarden, Olanda, nel 1898; oggi la sua casa natale è stata trasformata nel Princessehof Museum. Figlio di un ingegnere, studia al Technical College di Delfi e quindi alla Scuola di architettura e arti decorative di Haarlem, sotto la guida del grafico portochese Samuel Jesserun de Mesquita. Jessurun de Mesquita Dal 1922 al 1935 vissi in Italia; ogni primavera intraprendeva lunghi viaggi in regioni isolate e poco conosciute, prendendo appunti ed eseguendo schizzo che poi, utilizzava come base per la realizzazione delle opere definitive. Nell’estate del 1923, a Ravello, conobbe Jetta Umiker, figlia di un industriale svizzero; la sposò un anno dopo. La fama del suo lavoro crebbe dopo la guerra; nel 1951 si occuparono di lui le riviste Time e Life. Nel 1954 presenta a Washington le sue paradossali opere tra cui Relativity e lo stesso anno lo Stedelijk Museum di Amsterdam ospitò una grande mostra delle sue opere in occasione del Convegno internazionale di Matematica. Qui escher conobbe i matematici Donald Coxeter e Roger Penrose, che influenzarono il suo lavoro con proposte e suggerimenti. Ormai l’artista era apprezzato più dagli scienziati che dai critici d’arte. Donald Coxeter R. Penrose lo definisce una costruzione tridimensionale, rettangolare, pur non essendo di certo la proiezione di una intatta struttura spaziale. Il cosiddetto "triangolo di Penrose" (tribarra) - come disegno - sta insieme solo per mezzo di collegamenti inesatti tra elementi del tutto regolari. I tre angoli retti sono normalissimi, ma sono legati fra loro in modo errato, che non potrebbe sussistere nello spazio, tanto da costruire una specie di triangolo, la cui somma degli angoli è di 270°! Oggigiorno si conoscono innumerevoli varianti di figure impossibili, tutte provenienti da collegamenti rovesciati. Escher vide il disegno di Penrose quando si stava dedicando completamente alla costruzione di mondi impossibili e il "triangolo impossibile", fu, nel 1961, l'occasione per la litografia Cascata. In quest'opera egli lega tre di questi "tribarra" (fig. 190). Ad un tratto, gli venne l'idea che una cascata potesse illustrare l'assurdità del "triangolo" ancora più chiaramente. Dal contatto con Penrose nacque una collaborazione molto proficua, frutto principale fui l’opera Waterfall. Escher, per realizzare il paradossale effetto dell’acqua che “risale” nel canale, sfrutta la figura impossibile creata da Penrose poco tempo prima, chiamata “triangolo di Penrose”. L'acqua cade verso il basso facendo così muovere una ruota, poi scorre oltre attraverso un canale di scolo in mattoni. Seguendo il corso dell'acqua, ci accorgiamo che essa senza dubbio scorre di continuo verso il basso nello stesso tempo lontano da noi. Improvvisamente il punto più lontano e più basso sembra identico a quello più alto e più vicino, suscitando così l'impressione della continua caduta dell'acqua verso il basso e il movimento della ruota, un "perpetuum mobile"! Il paradosso in quest’opera si spiega da solo per il fatto che ognuna delle mani sta disegnando l’altra. Altro elemento contraddittorio è il contrasto tra la tridimensionalità delle mani e la bidimensionalità dei polsini delle camicie. L’effetto che sottolinea Escher è quello di sottolineare che ogni disegno è una forma di illusione. L’inganno prodotto da Escher è sviluppato con tale logica visiva che non possono sfuggire gli effetti contraddittori prodotti. 1948 Il titolo dell’opera non è certo casuale, infatti questa struttura permette osservazioni veramente “ardite”, sottolineate dalla posizione dei due individui che osservano dalle sue balconate; la dama al piano di sopra sembra osservare attraverso la facciata principale in una direzione ma l’uomo al piano di sotto pare osservare, in tutt’altra direzione, attraverso la medesima facciata. Altro elemento è la scala a pioli, al piano di sotto appare interna all’edificio salvo poi appoggiarsi ala balconata esterna del piano superiore. Basta osservare le colonne del piano inferiore, sembrano incrociarsi e compiere delle pericolose pieghe. In quest’opera il modello matematico adottato da Escher è il cubo di Necker, tenuto in mano dall’uomo seduto in basso sulla panca. Salita e discesa Nella litografie Salita e discesa, Casa di scale e Relatività, il sopra e il sotto assumono valenze estemporanee, legate al particolare che si sta osservando e a quale parte della figura rappresentata si vuole fare riferimento. Casa di scale CUBO CON NASTRI MAGICI Nella litografia Cubo con nastri magici quelle specie di calotte sferiche che escono dai due anelli sono il nostro indizio visivo per sapere in che modo gli anelli sono intrecciati con il cubo. Tuttavia se ci fidiamo di quelle che vediamo i nostri occhi non possiamo fidarci di quello che ci suggeriscono le calotte sferiche, le due illusioni non coincidono. FORMICHE TERRAZZA PESCI E UCCELLI BUTTERFLY • Sito ufficiale di M.C. Escher; www.mcescher.com • Sito internet: www.artinthepicture.com • Alcune immagini estratte dai motori di ricerca come Google, Yahoo e Libero. • www.matematicamente.it