Negli ultimi anni, il problema dell’immigrazione è al centro
della scena politico-sociale.
In Liguria si trovano almeno 60 mila immigrati; sicuramente il
forte flusso migratorio, sviluppatosi in un breve arco di tempo,
provoca problemi di inserimento e di convivenza ed è
impensabile ritenere di risolverli tentando di bloccare un
fenomeno che risulta inarrestabile e che coinvolge il mondo
intero.
Occorre invece operare per individuare soluzioni che
consentano di migliorare l’accoglienza e la convivenza, di
favorire l’integrazione e lo scambio tra diverse culture.
Noi allievi della III A e della IV A I.G.E.A.
dell’Istituto “Luigi Einaudi” abbiamo
intervistato 115 stranieri e 145 italiani per fare il
punto sull’immigrazione a Genova e per
individuare i principali ostacoli incontrati dagli
immigrati nell’inserimento nella nostra società e
dai genovesi nell’accoglienza di questo forte
flusso migratorio.
Il 74% degli italiani, senza particolari distinzioni di sesso, età e
titolo di studio, dichiara di essere preoccupato per il fenomeno
immigratorio in quanto teme che esso costituisca una minaccia per
l'occupazione (42%), per la sicurezza (60%), per il futuro dei nostri
giovani (39%) e crei problemi di accoglienza (60%) che il nostro
paese non è pronto ad affrontare.
Il restante il 26% di intervistati ritiene invece che gli immigrati
possano arricchire la nostra cultura (74%), garantire il nostro futuro
previdenziale (21%) e svolgere lavori che gli italiani non vogliono
più fare (53%).
Da queste ultime risposte emerge un certo opportunismo; si
accettano gli immigrati per garantire ciò che consideriamo a rischio
(vedi pensioni) o per sostituirci in lavori gravosi o pericolosi.
Dall’analisi dei dati relativi al questionario diffuso tra gli
immigrati si evidenzia che i 2/3 degli stranieri afferma di trovarsi
bene in Italia.
Solo il 15% degli intervistati ritiene che gli italiani abbiano nei
loro confronti un atteggiamento ostile ed aggressivo mentre il
45% considera gli italiani ospitali anche se non calorosi.
Gli stranieri si sentono trattati in condizione di parità con gli
italiani, in numerose situazioni:
- per trovare lavoro (70%)
- durante lo svolgimento dell'attività lavorativa (48%),
- con contatti con i servizi sociali (50%),
- nei negozi (63%)
- negli uffici postali (63%),
mentre trovano difficoltà nei rapporti con gli agenti, i vigili urbani
e per cercare casa (39% e 30%).
Gli stranieri hanno individuato nella ricerca della casa uno dei
maggiori ostacoli per il loro inserimento; tale situazione
problematica emerge anche dalle risposte fornite dagli
intervistati italiani.
Infatti gli italiani sono poco disposti a concedere agli
immigrati il proprio alloggio in affitto, dal momento che
temono che venga subaffittato a terzi (73%) o che le famiglie
siano troppo numerose (62%).
Una percentuale minore ma comunque rilevante è preoccupata
dal fatto che gli stranieri abbiano costumi ed usi diversi dai
nostri (49%) o possono declassare il condominio (55%).
E' interessante notare che l'86% degli italiani ritiene che
gli stranieri abbiano il diritto di esercitare, liberamente il
culto della propria religione.
Nonostante tale dimostrazione di democrazia, un'alta
percentuale di intervistati si dichiara contraria alla
costruzione di luoghi di culto nei pressi della loro
abitazione, in particolari modo per quanto riguarda
moschee (68%) e sinagoghe (58%).
Questi risultati ci devono indurre ad una attenta
riflessione, tale comportamento di non facilita di certo
l'integrazione tra le diverse culture.
Un altro problema è rappresentato dall’inserimento dei figli
degli immigrati nella scuola italiana.
Il 45% degli intervistati italiani ritiene che tale inserimento
possa creare problemi e nel dettaglio teme che possa:
-
rallentare lo svolgimento dei programmi ( 61%)
-
creare problemi disciplinari ( 56%)
-
sottrarre posti ai bambini italiani ( 46%)
-
diffondere malattie (49%)
La maggioranza degli intervistati (59%) dichiara
di non essere preoccupata se tra i propri colleghi
aumenta il numero di lavoratori stranieri. Molti,
tuttavia temono che ciò possa comportare dei
rischi; infatti:
-
-
il 68% ritiene che gli stranieri accettino
condizioni lavorative che, a lungo termine,
possano far regredire le conquiste sindacali
il 50% pensa che gli stranieri talvolta siano
disposti a lavorare non rispettando le regole di
sicurezza e mettendo a repentaglio la propria
vita e quella degli altri.
Nonostante i 2/3 degli stranieri affermi di stare bene in
Italia, il passo verso l’integrazione è ancora lungo e
difficile; da quanto abbiamo sinora riportato emergono
grandi
difficoltà
nella
ricerca
dell’abitazione,
nell’inserimento nel mondo del lavoro, e della scuola, nella
possibilità di costruire luoghi di culto ove esercitare
liberamente la propria religione.
Queste difficoltà fanno si che :
- il 49% degli immigrati preferisca trascorrere il proprio
tempo libero solo con i propri connazionali
- il 91% ritenga sia preferibile che i lavoratori stranieri
abitino in luoghi dove vivono solo famiglie straniere.
Forti segnali di disagio si individuano anche nelle risposte
fornite dagli immigrati per quanto riguarda il fenomeno
del razzismo.
Circa la metà (48%) degli intervistati ritiene che gli
italiani siano razzisti e circa un terzo (36%) ha avuto la
sensazione di essere stato, almeno una volta, vittima di
episodi di razzismo
I risultati appena rilevati sono in linea con quanto è emerso dall’indagine
effettuata tra gli italiani; infatti gli intervistati dichiarano di aver più
fiducia negli immigrati provenienti dai paesi dell’Unione Europea
(68%), mentre manifestano riserve nei confronti di immigrati
provenienti, ad esempio, dai paesi Balcani.
Solo il 21% ritiene che la fiducia in una persona non possa essere
condizionata dalla razza o dal paese di provenienza.
Ci siamo chiesti se questa diffidenza verso alcune popolazioni non
risenta del fatto che i media danno un’informazione in prevalenza
negativa sulla presenza di immigrati di paesi non comunitari,
evidenziando in particolar modo gli episodi di cronaca nera in cui sono
coinvolti.
La nostra opinione viene confermata dagli stranieri intervistati che al
56% ritengono che i media diano una cattiva immagine degli extracomunitari.
Concludiamo con dati abbastanza positivi.
Si evidenzia che il 62% degli italiani è favorevole alla concessione
della cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia.
Il 49% è favorevole alla concessione del voto agli immigrati
nelle elezioni amministrative
Il 65% degli stranieri non incontra difficoltà a farsi curare nelle nostre
strutture sanitarie.
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indagine statistica - Centro scuole nuove culture