Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 1 Paolucci, Signorini La storia in tasca Dal Mille alla metà del Seicento Volume 3 4. Crisi e trasformazioni nel XIV secolo 5. Si formano in Europa le monarchie nazionali 6. L’Italia degli Stati regionali 7. Oltre l’Europa Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 Capitolo 4 Crisi e trasformazioni nel XIV secolo Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 Il calo demografico Intorno alla metà del XIV secolo e nei decenni successivi, la popolazione europea subì un drastico calo demografico a causa della terribile epidemia di peste nera proveniente dall’oriente. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 4 Trasformazioni e rivolte Quando si arrestò il grande calo demografico del Trecento, prodotto da peste, guerre e carestie, il paesaggio nelle campagne appariva profondamente modificato. Molti villaggi erano abbandonati e le terre incolte si erano estese. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 5 I costi delle guerre: prestiti e tasse Il Trecento fu un secolo di guerre. Per pagare eserciti, armamenti e fortificazioni, i re avevano bisogno di molto denaro e se lo procurarono in due modi: attraverso il credito da ricchissimi mercanti-banchieri e tramite l’imposizione di tasse. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 6 Le rivolte contadine Nelle campagne saccheggiate dagli eserciti, spopolate dalla fame e dalla peste, colpite dall’aumento delle tasse, il malcontento esplose in una serie di ribellioni, più frequenti in Francia, Inghilterra e nelle Fiandre. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 7 Il tramonto dei poteri universali del Medioevo: Impero e Chiesa Dopo la morte di Federico II nessun re di Germania era più sceso a Roma per cingere la corona imperiale. Anche il papato stava però attraversando un periodo di profonda crisi. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 8 Il conflitto fra papa e il re di Francia Filippo il Bello, il potente re di Francia, per poter finanziare le sue guerre aveva bisogno di denaro e impose le tasse anche agli ecclesiastici. Il papa Bonifacio VIII minacciò allora di scomunicarlo ma il re francese, ritenendo che nessuna autorità fosse superiore alla sua all’interno del suo regno, convocò per la prima volta nella storia della Francia gli Stati Generali, cioè i rappresentanti dei nobili, del clero e dei borghesi di città e ottenne il loro sostegno. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 9 La sede papale si trasferisce in Francia Il nuovo papa, il francese Clemente V, decise di trasferire la sede papale da Roma – considerata insicura dopo gli episodi che avevano coinvolto il suo predecessore – ad Avignone, nella Francia meridionale. Il trasferimento doveva essere temporaneo ma in realtà durò quasi settant’anni, dal 1309 al 1376. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 10 Il grande scisma d’occidente Nel 1376 papa Gregorio XI, preoccupato per la difficile situazione dello stato della Chiesa, decise di riportare la sede papale a Roma. Alla sua morte, però, vennero eletti due papi: uno italiano a Roma e uno francese in Francia. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 11 Capitolo 5 Si formano in Europa le monarchie nazionali Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 Il grande secolo dei re Capetingi: la monarchia diventa più forte Se fino al XII secolo i feudatari più forti e temibili di Francia erano i Plantageneti, così forti da non considerarsi tenuti all’obbedienza verso il re, nel XIII secolo i re di Francia, i Capetingi, riuscirono ad estendere i loro possedimenti e tolsero ai Plantageneti, la maggior parte dei territori. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 13 Le monarchie nazionali prendono forma In Francia, in Inghilterra, nella penisola iberica, le monarchie si rafforzano. I re, attraverso le guerre, allargano i loro possedimenti e combinano vantaggiosi matrimoni politici. Tutte queste trasformazioni toglievano ai signori locali potere e prestigio, perciò non avvennero senza lotte e contrasti. Per controbilanciare il potere dei re si formarono delle assemblee di rappresentanti di vari ordini (nobili, clero, ricchi abitanti delle città), chiamate Stati generali in Francia, Parlamento in Inghilterra e Cortes in Spagna. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 14 Il re d’Inghilterra deve concedere la Magna Charta Libertatum In Inghilterra, nel 1215,il re fu costretto a sottoscrivere la Magna Charta Libertatum, cioè la grande carta delle libertà. Con essa egli si impegnava, fra l’altro, a non imporre tasse senza il consenso dei nobili e a non arrestare nessun cittadino libero senza processo. I diritti riconosciuti dalla Magna Charta non riguardavano la grande massa della popolazione ma soltanto i nobili, il clero, i ricchi delle città, che agivano nel loro interesse. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 15 Scoppia la Guerra dei Cent’anni tra Francia e Inghilterra Lo scontro si accese quando morì l’ultimo re dei Capetingi senza lasciare eredi maschi: il re d’Inghilterra, nipote del re di Francia, avanzò pretese sul trono francese e il conflitto ebbe inizio. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 16 La Guerra delle Due Rose: i nobili inglesi in lotta per la successione al trono Nel 1453 i Francesi avevano riconquistato quasi tutti i loro territori e solo il porto di Calais restava in mano inglese. La dura sconfitta spinse gli Inglesi a dedicarsi allo sviluppo economico della loro isola. Nel paese, però, scoppiò una nuova guerra per la successione al trono fra la famiglia di Lancaster, che aveva nello stemma una rosa rossa, e quella di York, che aveva nello stemma una rosa bianca. La cosiddetta guerra delle due rose si protrasse per trent’anni con feroci massacri e si concluse con l’elezione di Enrico VII della famiglia Tudor, imparentata sia con i Lancaster che con gli York. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 17 Si rafforzano le monarchie di Spagna e Portogallo Il regno musulmano di Granada poté durare a lungo grazie alle lotte che dividevano i quattro regni cristiani: Portogallo, Aragona, Castiglia e Navarra. Nel 1469, però, il matrimonio di Ferdinando d’Aragona con Isabella di Castiglia portò alla fusione dei loro due regni e all’avvio di una politica comune. Nel 1492 Aragonesi e Castigliani sconfissero e cacciarono i mori da Granada. In Portogallo, intanto, si affermavano grandi figure come Giovanni I e suo figlio. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 18 Dalla crisi dei vecchi Imperi nascono nuove realtà politiche Al centro d’Europa sorgeva gin dal X secolo il Sacro Romano Impero germanico, comprendente – almeno in teoria – la Germania e parte dell’Italia. Nel Trecento però l’autorità dell’imperatore si era molto indebolita. La debolezza degli imperatori permise il distacco di alcune regioni dai territori dell’Impero: nel 1315 gli Svizzeri si resero indipendenti ponendo così le basi di quella che oggi è la Confederazione Elvetica. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 19 Nel 1453 cade l’Impero bizantino L’Impero Ottomano era in forte espansione. Rapidamente si impossessarono di tutte le fortezze bizantine dell’Asia Minore, poi passarono all’Europa. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 20 Capitolo 6 L’Italia degli Stati regionali Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 In Italia si formano vari Stati regionali Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 22 I principali Stati Italiani Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 23 Si rafforza lo Stato dei Savoia Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 24 Gli Stati italiani si impegnano a mantenere l’equilibrio politico Fino a tutta la metà del XV secolo i maggiori Stati regionali italiani lottarono fra loro quasi ininterrottamente per conquistare la supremazia. Dopo la caduta di Costantinopoli (1453), però, la presenza turca nel Mediterraneo cominciò a costituire una minaccia per l’intera penisola. Parve allora più saggio porre fine ai conflitti e impegnarsi a mantenere fra gli Stati più potenti l’equilibrio di forze che era stato raggiunto. La pace fu così firmata a Lodi nel 1454, soprattutto per iniziativa di Lorenzo il Magnifico. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 25 Carlo VIII scende in Italia per impadronirsi del Regno di Napoli Il re di Francia, Carlo VIII di Valois, voleva impadronirsi del Regno di Napoli che, gli Angioini, suoi lontani parenti, avevano perduto nel 1442 a favore degli Aragonesi di Spagna. Suo sostenitore in questa impresa fu Ludovico Sforza, detto il Moro, signore di Milano. Carlo VIII scese in Italia nel 1494 e a Napoli il re Ferdinando fuggì davanti a lui, abbandonando il regno. La sua discesa preoccupò gli altri signori italiani che formarono una lega antifrancese e Carlo VIII si affrettò a ritornare in patria, mentre gli Aragonesi rientravano a Napoli. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 26 A Firenze, cacciati i Medici, viene proclamata la Repubblica A Firenze il passaggio di Carlo VIII non rimase senza conseguenze in quanto i Fiorentini giudicarono troppo arrendevole il comportamento del loro signore, Piero de’ Medici, che aveva aperto a Carlo le porte della città. I Medici vennero perciò cacciati e venne proclamata la Repubblica (1494). In essa il personaggio di maggiore spicco fu Girolamo di Savonarola, un frate domenicano che divenne la guida spirituale di Firenze. Ma nel 1512 a Firenze rientrarono i Medici. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 27 Capitolo 7 Oltre l’Europa Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 I nomadi delle steppe fondano un grande Impero: i Mongoli Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 29 Nomadi e conquistatori: i Turchi a servizio dell’Islam Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 30 Caste e villaggi: la società indiana nel XV secolo Luogo di vivaci cambiamenti politici e religiosi – regni e civiltà si erano succeduti nei secoli - , l’India si caratterizza come una società organizzata in villaggi autosufficienti e, coerentemente all’Induismo, fortemente divisa in gruppi sociali chiusi, le caste. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 31 L’antica e splendida civiltà cinese Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013 32